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Autore: Devochka    06/10/2010    0 recensioni
I Green day all'inizio.
I primi concerti, il gilman street, e il primo amore che alla fine, non si scorda mai.
Tre giovanissimi Billie, Mike e Tre alle prese con la vita di ogni giorno, prima del successo, nel lontano 1990...
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La storia è narrata in prima persona come fosse un ricordo raccontato.
Dal Capitolo 18: Uscimmo fuori dal bagno, guardai Billie salutare i suoi parenti, sorrideva e ringraziava per i complimenti.
Lo guardai, lo amavo, amavo ogni gesto che faceva e i suoi modi di essere e fare.
Lui sarebbe stato la famiglia che avevo perso.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Signorina Reed, sua madre è ridotta male"
Il dottore mi osservava dai lucidi occhiali tondi con una smorfia di dispiacere sul volto, mi appoggiò una mano sulla spalla, tenevo la testa bassa
"si..si riprenderà?"
"Sua madre è un alcolizzata, dovrebbe aiutarla a farsi curare o potrebbe andare incontro a cirrosi epatica"
"Faccio anche troppo per lei... - avevo un nodo alla gola che non riuscivo a respirare - dagli alcolisti anonimi non ci è andata più, il problema di mia madre è anche la droga dottore..io cosa altro devo fare?"
"parlarle e aiutarla a capire, lei è sua figlia, quale parola è più forte e confortante di quella di un figlio?"
Il dottore se ne andò lasciandomi davanti la porta della stanza dove riposava mia madre, aprìì la porta e la osservai dormiente sul letto, la richiusi e me ne andai al lavoro.
Non ho mai provato menefreghismo per mia madre, anzi. Io le volevo molto bene,  ma gli errori che ha commesso e le cose che non mi ha mai detto mi avevano ridotta a comportarmi così, arrivai a lavoro,entrai nel bar, dove trovai Billie Joe, Mike e Inès a scherzare con Hugh
"ohi ciao Shiloh" disse Hugh
"ciao...come mai da queste parti?"
"Ciao! siamo passati perchè Mike e Billie devono dirti una cosa!" "eravamo passati per dirti il titolo del nostro primo lavoro" disse Mike fiero
"davvero?" chiesi sorridendo
" 1039/smoothed out slappy hours, sarà la nostra prima fatica" Billie Joe mi guardò fiero e felice anche lui
"bene allora vi offro un caffè che dite?"
"Offrilo anche a me grazie" Raylee era entrato nel bar
"ciao...Raylee" dissi
"si può sapere dove sei andata ieri sera? ti abbiamo aspettata per le prove fino alle undici e mezza, ma dove cazzo eri?" si avvicinò al bancone e si sedette accanto a Billie Joe e Mike senza accorgersene
"la ragazza era con me ieri sera" Billie si girò a fissare Raylee
".....Armstrong...ma..sei andata al Gilman?" disse fulminandomi con lo sguardo
"..e con questo? era con me ieri sera"
"..non sto parlando con te,ma chi ti credi di essere?"
"smettetela - dissi - Raylee, io vado con chi mi pare, e non mi interessa più suonare con voi"
"No, no non sei tu che smetti di suonare con noi, sono io a cacciarti"
Raylee si alzò arrabbiato avviandosi verso l'uscita
"e con questo? chissene frega, io mi troverò un'altra band!"
Raylee, si girò verso di me
"non farmi ridere, sei solo la fotocopia di tua madre, finirai come lei"
uscì sbattendo la porta, rimasi ad osservare il pavimento ferita ed umiliata, sapevo di avere gli occhi di Billie, Mike e Inès su di me.
Hugh sapeva e rimase in disparte ma loro rimasero in attesa di una risposta, su quel "come tua madre" usato in modo dispreggiativo.
Le gambe mi cedettero e caddi a terra, Hugh mi venne in contro
"Shiloh stai bene?"
"no per niente"
"vai a casa, sei pallida" mi aiutò ad alzarmi
"l'accompagno io" Billie Joe mi prese sotto braccio
"ok, ci vediamo dopo" dissero Mike e Inès preoccupati.
"stai bene?" Billie camminava al mio passo lento.
Ci fermammo su una panchina
"no non mi sento per niente bene"
Scoppiai a piangere come una neonata appena venuta al mondo
"io non capisco Shiloh...so solo che mi dispiace"
Scostò i miei capelli dal viso e asciugò le guance rigate dalle lacrime, il viso di Billie Joe ad un tratto non era più scazzato come sempre, e quegli occhi verdi non incutevano terrore, anzi mi persi in quel verde che mi rassicurò, Billie mi abbracciò forte e io soffocai ogni dolore sul suo petto
"non mi lasciare" dissi premendo il mio volto sul suo petto
"..no,non lo farò".
Rimanemmo sulla panchina per un'ora buona e raccontai a Billie Joe la mia storia, e lui rimase a sentirmi dandomi a volte delle carezze sul viso alternandole a dei sorrisi di conforto
"mi spiace Shiloh, ti auguro tu possa cambiare la tua vita"
"lo spero anche io...pensavo che avrei potuto iniziare con la band..invece per Raylee non ero altro che una stupida che ci credeva e basta.."
"ehi, no non dire questo, tu devi crederci a prescindere da quel coglione"
"Billie non farmi ridere, non ci riuscirò mai, sono una donna....quindi le donne non ce la possono fare..e non lo dico io...lo dice la storia, le mie band preferite e che hanno avuto una carriera cazzuta sono formate da uomini, le cose in grande le fanno gli uomini"
Billie mi guardò senza capire
"..io..sono orfano di padre da quando ho 10 anni...e se faccio quello che faccio, è per lui, tu fai altrettanto..trovati un punto di riferimento ed inseguilo..io fino ad ora ho fatto così, certo ancora non mi ha portato in alto, ma sta iniziando ad avere i suoi frutti la cosa"
"..mi dispiace per tuo padre.."
"..dispiace anche a me..è successo molto tempo fa..mi hanno cresciuto mia madre e mia sorella, gli altri miei fratelli erano già grandi, crescendo ho capito e ora so quello che voglio e lo  inseguo"
Mi fece un sorriso e accarezzò di nuovo i miei capelli
"..andiamo, ti accompagno a casa" disse.
Percorremmo il solito viale alberato che portava a casa mia, l'inverno iniziò a farsi sentire prima dell'autunno, mancavano pochi giorni a ottobre e faceva molto freddo, mi coprìì col giubbino fino al collo, lasciando gli occhi fuori, ad osservare quella solita strada, che in quel momento era diversa, perchè era percorsa con Billie Joe
"oggi pomeriggio iniziamo la registrazione dell'album, ti porto una copia poi ok?"
"si ci tengo"
Svoltammo a sinistra e arrivai davanti casa
"bene, sono arrivata...beh grazie dello sfogo..anzi scusami..io non ci tenevo a dirti tutto"
"e perchè..abbiamo tutti qualcosa da dire, mi ha fatto piacere parlarti"
"anche a me..beh ciao"
"ciao.."
Aprìì la porta di casa, spiando dalla finestra Billie Joe che spariva lungo la strada, presi Crew in braccio e il telefono squillò
"pronto?"
"Shiloh, sono Katy, come stai?"
"Katy...ma quando vieni?"
"non posso venire Shiloh lo sai...la mamma come sta?"
"sta in ospedale.."
"come al solito..senti appena ho del tempo libero vengo, ti chiamo presto ok?"
"ok..ciao"
"ciao.."
Riattaccai e provai invidia per mia sorella, che non doveva viversi tutto..aveva la sua vita a Monaco di Baviera..la sua casa, il suo lavoro, le sue cose, sapevo che appena avrebbe avuto tempo e voglia si sarebbe fatta viva, anche se molto dopo ciò che stava accadendo. Squillò di nuovo il telefono
"..pronto?"
"Shiloh, sono Inès, Hugh mi ha dato il tuo numero.."
"..ohi, grazie Inès..stai tranquilla, non è successo niente..Billie, è stato molto genitile abbiamo parlato, molto"
"ma chi è poi quello stronzo di oggi?"
"uno stronzo che suona la batteria nella mia ormai ex band.."
"..vuoi che vengo da te, dimmi dove abiti? o ci vediamo stasera al Gilman?"
"come vuoi, per me va bene tutto"
"..ci vediamo al Gilman, fatti una doccia e dimentica tutto, alle otto li, ok?"
"ok..a dopo, ciao"
"...ciao".   
Appena riattaccai il telefono, capìì che non aria quella sera uscire, richiamai Inès, per dirgli che quella sera sarei rimasta a casa, mi trascinai fino in camera mia, dove seduta sul letto, mi misi ad osservare la mia chitarra che era di fronte a me, mi sentivo come se il mondo non avesse più senso, ora che non c'era senso in quello che facevo, presi la chitarra e mi misi a suonare. Qualcuno suonò alla porta, mi affacciai dalla finestra per vedere chi fosse, erano Alex e Jack, rispettivamente la voce e il basso dei The Ratt
"cosa volete?!" dissi dalla finestra
"Shiloh vogliamo parlarti apri" disse Alex
Scesi le scale e aprìì la porta
"perchè siete venuti?"
si accomodarono sul divano
"Shiloh cos'è sta storia che te ne sei andata dalla band?" Jack era arrabbiato
"vedo che le belle notizie girano in fretta" dissi accennando un sorriso
"non è una buona notizia e tu lo sai, la tua chitarra è importante per noi, non troveremo mai una ragazza disposta a sacrificarsi, a crederci e soprattutto brava come te"
"le tue parole mi lusingano Alex, ma non mi interessa, io non ci torno a suonare con voi, Raylee deve imparare a rapportarsi con la gente, non esiste solo lui"
"Ray ha sbagliato, e vuole chiederti scusa"
"scusa? ma non farmi ridere!, sapete quello che passo con mia madre, la vita del cazzo che faccio e lui arriva, al negozio e mi umilia davanti a dei clienti e il mio capo. Alex spero tu stia scherzando"
"Shiloh... - mi mise una mano sulla spalla, poi mi guardò sospirando, come se non avesse più niente da dirmi. - ...ciao ci sentiamo"
Alex e Jack mi guardarono sinceramente dispiaciuti, si alzarono dal divano e uscirono di casa, quella fu l'ultima volta che li vidi.

Sera Tardi, fuori il Gilman.

Mike era seduto su una panchina, accanto a lui Inès.
Si guardava intorno, il freddo li avvolgeva, i loro respiri si coloravano di fumo che usciva dalle loro bocche
"come sta andando la registrazione?"
"bene, sono molto emozionato debbo dire"
"non vedo l'ora di sentirlo..ma una volta registrato cosa succede?"
"succede che si vende l'album e si fa il tour"
"fico!"
"senti ma....secondo te a Billie Joe piace la tua amica..Shiloh?"
"secondo me si piacciono tantissimo"
"ah quindi si piacciono..allora non era una mia impressione?"
Inès sorrise "no assolutamente! spero solo che Billie non si metta in testa di scherzare con Shiloh, altrimenti lo uccido..è troppo dolce quella ragazza"
"io non credo scherzi, hai visto oggi? si è messo a discutere con quella specie di amico di Shiloh, poi si offerto di riaccompagnarla a casa e oggi ha scritto una canzone d'amore"
"ma davvero?! una canzone d'amore? cavoli, si conoscono da due giorni e Billie già scrive di amore?"
"quando una persona ti rimane impressa io non credo la devi conoscere da una vita per sentire che l'ami"
"hai un cuore troppo tenero.."sorrise Inès, la luna le illuminava i denti bianchi e la pelle chiara.
"poi certo, non saranno innamorati ma credo siano sulla buona strada per esserloin futuro...io però non ho capito bene la storia di Shiloh, che problemi ha?"
"non lo so..non me ne ha ancora mai parlato, il suo capo Hugh, mi ha accennato qualcosa sulla madre che è una tossicodipendente"
"cavoli....la mia madre naturale lo era, ma non so cosa significa viverci, visto che praticamente io non l'ho mai conosciuta"
"ma non hai mai saputo nulla sulla tua vera madre?"
"no, mia madre mi disse che si trasferì in Europa dopo che mi hanno affidato a lei, ma io credo sia morta"
"ma perchè non si è fatta più sentire?"
"se le importava di me mi cercava, anche se era una tossica, non era una stupida, era pur sempre mia madre...mi sono autoconvinto che sia morta.."
"..perchè se fosse viva, ti starai chiedendo perchè ancora non è venuta a cercarti per conoscerti? - Mike guardò Inès con uno sguardo un pò triste - ...non sa cosa si sta perdendo se fosse viva"
Mike si mise a giocherellare con i lunghi capelli di Inès, sapeva quello che doveva fare, si avvicinò al suo viso e la baciò.

Stesso Momento, Casa Reed.

Stesa sul divano con Crew al mio fianco, guardavo la televisione, quel programma era davvero noiso
"che palle!"
sentìì picchiettare sul vetro della finestra, mi voltai e vidi dei sassi che sbattevano, mi alzai e andai ad aprire la finestra.
Billie Joe mi guardava divertito con una manciata di sassi in mano
"ma che fai, ma perchè non suoni?" dissi sorridendo
"..pensavo stessi dormendo" andai ad aprire la porta
" e chi dorme con tutto quello che sto passando"
ci sedemmo sul divano
"posso spostare il gatto?"
"si, si tranquillo, vuoi qualcosa?"
"no no grazie, anche io avevo un gatto, si chiamava Zero..ma è morto nella lavatrice"
"ma povero gatto" non riuscìì a trattenermi un sorriso mi uscì fuori
"..sapevo che ti saresti messa a ridere, perciò ti ho raccontato del mio defunto gatto"
"avete suonato stasera?"
"solo gli ultimi 10 minuti, abbiamo finito tardi con la registrazione"
"ah capito, c'era Inès?"
"si si, si è trattenuta con Mike e John, io me ne sono venuto qui per vedere come stavi"
"grazie del pensiero, sto bene...ora".
Trascorremmo la notte a chiacchierare e a suonare la chitarra, mi sentivo in pace in quel momento..vorrei tanto ritrovare quella pace, invece il suo ricordo ora mi perseguita.
Anche se vorrei tantissimo ripercorrere quel viale con Billie Joe, magari per il resto della vita..
  
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