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Autore: Devochka    06/10/2010    0 recensioni
I Green day all'inizio.
I primi concerti, il gilman street, e il primo amore che alla fine, non si scorda mai.
Tre giovanissimi Billie, Mike e Tre alle prese con la vita di ogni giorno, prima del successo, nel lontano 1990...
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La storia è narrata in prima persona come fosse un ricordo raccontato.
Dal Capitolo 18: Uscimmo fuori dal bagno, guardai Billie salutare i suoi parenti, sorrideva e ringraziava per i complimenti.
Lo guardai, lo amavo, amavo ogni gesto che faceva e i suoi modi di essere e fare.
Lui sarebbe stato la famiglia che avevo perso.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Inès afferrò il mio braccio appena lo spettacolo finì
"dai te li presento!"
Mi feci guidare senza fiatare, ci allontanammo qualche metro dal palco e ci ritrovammo davanti ad una porta che Inès aprì senza che nessuno le dicesse nulla.
"ma sai cosa fai?" dissi cercando di liberarmi dalla sua presa
"tranquilla Billie e Mike sono miei amici"
disse lasciandomi, una volta varcata la porta, girammo a destra verso l'uscita di emergenza, quando poi ci sentimmo chiamare
"Ohi Inès siamo qui"
Inès si voltò sorrise e corse verso Mike e si aggrappò al suo collo, io le rimasi dietro imbarazzata.
"Mike lei è Shiloh!" disse Inès presentandoci.
"We piacere io sono Michael, tutti però mi chiamano Mike quindi fallo anche tu"
"piacere di conoscerti Mike" ero diventata più rossa della maglia di Inès, tra l'altro dai loro sguardi, potei capire che tra i due c'era del tenero.
"quello svitato di Billie dovè?" chiese Inès
"è di là, venite? ci beviamo qualcosa insieme!"
Inès si voltò verso di me, mi sorrise e seguimmo Mike in una stanza.
John e Billie discutevano a proposito di un foglio che era sul tavolo e nel frattempo bevevano una birra
"abbiamo visite" esordì Mike mentre entravamo
"ciao Inès!" disse John sorridendo
"ciao John come va?" Inès mi prese vicino a lei presentandomi anche a lui.
Billie mi venne incontro, il suo viso era di nuovo scazzato
"ma...io ti conosco" mi disse puntandomi il collo della bottiglia davanti gli occhi
"beh..sei venuto stamattina al bar dove lavoro.."
"si..si mi ricordo - fece un sorriso e disse - alla fine sei venuta a muovermi il culo davanti eh"
"eddai sei tremendo l'hai fatta diventare tutta rossa!" disse Inès dandogli una pacca, Billie andò verso il tavolo prese una bottiglia di birra, l'aprì e venne verso di me
"perdono!" e me la porse.
La presi, lui fece sbattere la sua bottiglia contro la mia per fare un brindisi, bevve e si voltò
"di cosa discutevate?" disse Inès sedendosi in braccio a Mike
"discutevamo su una canzone" rispose Billie sedendosi sul tavolo
"quale?" Inès si alzò e andò verso il tavolo per guardare sul foglio
"I was there, l'ha scritta John ma non sono convinti" disse Billie tirando la bottiglia vuota nel secchio facendo canestro
"e certo perchè l'ho scritta io!" replicò John
"ma chi non sono convinti?" chiese Inès
"Inès ci fanno fare un album" disse Billie
"ma davvero??!"
Inès sorrise e abbracciò tutti e tre facendogli vari complimenti, io non sapevo cosa dire, trovai posto su una poltrona ad un angolo e osservavo la scena dal fondo della bottiglia
"non mi fai i complimenti?"
Billie si sedette sul bracciolo della poltrona
"si scusami..complimenti",non faceva freddo quella sera, ma improvvisamente iniziai a tremare e Billie se ne accorse
"hai freddo per caso?"
"no..è che la birra è fredda e mi fa una reazione strana, provo freddo anche io"
"se non la vuoi la bevo io eh, non c'è problema!"
"non ho detto che non la voglio, ho detto solo che è fredda!"
Mi voltai verso Billie, stava sorridendo
"comunque credo non ci siamo presentati io mi chiamo Billie Joe"
"Shiloh"
Billie mi guardò basito
"che razza di nome è Shiloh?"
"Ma perchè che razza di nome è Billie Joe? e comunque mi chiamo così come la guerra di seccessione americana"
"affascinante 'sta cosa - John si sedette di fronte a me - e raccontami mi piace il tuo nome"
John era seriamente interessato
"..La battaglia di Pittsburg Landing era conosciuta come la battaglia di Shiloh..ma non chiedermi di andare avanti perchè non so nemmeno perchè a mia madre sia venuto in mente un nome simile"
"a me piace" disse John
"anche a me, non avevo mai conosciuto nessuno con un nome particolare come il tuo" disse Mike
"beeene,che facciamo?" Billie si alzò e si infilò un giubbotto
"andiamo a farci un giro, no?" propose Inès
"io devo andare a casa, domattina lavoro" dissi buttando poi la bottiglia di birra vuota
"ok allora ti accompagnamo" disse Inès.
Uscimmo fuori il Gilman da una porta di emergenza, Inès si intrattenne con Mike e John che iniziarono a raccontargli dell'album che avrebbero inciso
"comunque non volevo offenderti" Billie si avvicinò a me
"no tranquillo, non me la sono presa"
iniziò a fischiettare
"è molto tempo che suoni la chitarra?"
"ho iniziato a 10 anni e sempre a 10 anni ho conosciuto Mike a scuola"
"allora è molto tempo che vi conoscete"
"si abbastanza direi, Mike ed io abbiamo iniziato a suonare insieme come gli "Sweet Children" poi è arrivato John e abbiamo cambiato il nome in "Green Day" siamo pure un pò cresciuti, non siamo più bambini del cazzo"
sorridemmo
"e come mai "Green Day"?"
"fumi?"
"cosa centra?"
"il nome della band, viene da una giornata intera passata a fumarci le canne"
"uh carino! comunque no, non fumo canne, la droga la lascio a qualcun altro"
I miei pensieri all'improvviso arrivarono a mia madre
"dai ero solo uno scherzo,non te la prendere..senti tu suoni?"
"io..si ho una band, suono la chitarra"
"la suoni meglio di me?"
Billie mi diede una gomitata
"questo non lo so, cioè.."
"ok sono più bravo io"
"no anche io sono brava, me la cavo"
"vorrà dire che un giorno mi farai sentire"
"ok ok"
"che fate i piccioncini?"
Mike si parò davanti a noi
"ma vaffanculo"
Billie si iniziò a prendere in giro con Mike dandosi anche qualche pugno per scherzare. Inès mi venne vicino sorridendo maliziosamente.
"che vi siete detti ti piace?"

"ma cosa dici! no!" diventai rossa.
"sisi ti piace!"
"non urlare Inès ti sentono"
"allora lo vedi? ti piace!"
"no eddai"
Scoppiamo a ridere.
Capii che io e Inès saremmo diventate amiche, non c'era durezza nelle sue parole, era un pò folle, ma la sua simpatia e dolcezza mi accompagnano tutt'ora.
Quando tornai a casa dovetti chiamare un ambulanza, mia madre giaceva a terra svenuta, era solo ubriaca, ma la trattenerono due giorni in ospedale.
Provai rabbia e angoscia che iniziai a vomitare dal dolore che provavo, non mi ricordo nemmeno come arrivai sul mio letto, ricordo solo che ero sola quella notte.
  
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