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Autore: giraffetta    07/10/2010    4 recensioni
Secondo il filosofo Leibniz, il destino di ogni uomo è già stato tracciato da Dio, che ha messo tutti i punti al posto giusto. A noi rimane il percorso da fare per unire tutti i punti. È un po’ come giocare con le stelle per creare le costellazioni!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola questione di filosofia

 

Secondo il filosofo Leibniz, il destino di ogni uomo è già stato tracciato da Dio, che ha messo tutti i punti al posto giusto. A noi rimane il percorso da fare per unire tutti i punti. È un po’ come giocare con le stelle per creare le costellazioni!

Vista in questo modo la cosa sembra strana: significa che il destino non può essere cambiato, che è già tutto predisposto e che dobbiamo accontentarci… forse è così, forse le cose che facciamo sono già tutte decise e a noi resta soltanto la scelta del modo in cui compierle.

Ma, se la Terra smettesse di girare, il tempo di scorrere e il Sole di splendere cosa succederebbe?

L’uomo avrebbe ancora uno scopo per andare avanti? Potrebbe ancora andare avanti?

Si passa il tempo a chiedersi se le cose che facciamo, le persone che incontriamo o che dimentichiamo sono cose e persone scelte da noi o già destinate ad accadere.

Si dice “ ognuno è artefice del proprio destino “ : ma del vero destino o di un destino non organizzato da noi?

Se le cose che qualcuno fa sono già tutte predisposte, allora cosa si vive a fare?

Si può benissimo restare fermi in un angolo e lasciare che il mondo giri da se, tanto poi le cose accadranno da sole!

Ma, se invece le cose da fare derivano davvero dalle nostre scelte di vita, allora è meglio correre più veloce del mondo stesso, altrimenti si rischia di rimanere indietro e di perdersi.

E come fare se magari tu rimani fermo e il mondo continua a girare veloce e gli altri sono sempre più veloci di te?

A volte sembra quasi di essere rinchiusi in una grossa bolla, una bolla separata dal mondo e dagli altri.

Basterebbe un tocco leggero, appena percettibile, per romperla e uscire fuori, ma spesso non lo si fa…

Si preferisce rimanere indietro, chiusi in un’assurda protezione, mentre gli altri continuano imperterriti le loro vite.

Forse speriamo davvero che il destino sia tutto organizzato e che a noi non spetti nessun grosso compito.

“ La speranza è l’ultima a morire “… e se anche la speranza fosse un’altra sciocca invenzione dell’uomo creata per andare avanti???

 

 

Note dell’autrice:

Ho scritto questo pensiero circa due anni fa, appunto quando ho studiato Leibniz in filosofia.

Ho voluto pubblicarlo perché ci tengo e mi piacerebbe sapere da chi leggerà cosa ne pensa in proposito!

Grazie a tutti!

Baci, Giraffetta

  
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