Prompt 282. Giornata tra i reperti

Fandom: OP

genere: commedia

Rathig: verde

personaggi: Robin, altro personaggio

trama: gli archeologi di Hoara decidono di fare un esplorazione archeologica delle rovine della città per terminare alcune ricerche. Così decidono di portare anche Robin…

avvertimenti/ tipologia: one-shot

paring: no

ISOLA DI HOARA- WEST BLUE 22 ANNI PRIMA DEI FATTI NARRATI.

Robin si accorse subito, al suo arrivo, del fermento che c'era nell'aria; gli archeologi sembravano più indaffarati del solito trasportando strumenti del mestiere su e giù per le scale.

Nessuno si era accorto della sua presenza e la bambina rimase appoggiata al muro osservando i suoi amici lavorare.

Gli archeologi amavano il loro lavoro tanto da mettervi anche l'anima: Robin percepiva questo amore, la passione di conoscere ce l'aveva già nei suoi geni per questo così facilmente quell'amore si era radicato nel suo cuore.

Robin ancora non capiva bene di cosa si trattasse, ciò che realmente volesse dire scoprire la Storia e arrivare alla verità assoluta.

“Ehi, Robin!” esclamò uno dei suoi nuovi amici, gli unici per la verità.

Robin sorrise senza rispondere.

“Che fai lì in un angolo?Dai, sbrigati! Ti porteremo con noi!”

“Dove andiamo?”

“In un posto magico.” fu la risposta.

Il mondo era pieno di cose magiche, ancora sconosciute, ma Robin non poteva sapere. La sua vita era fatta di solitudine e lavori domestici, niente giochi, niente sorprese o regali, niente affetto.

Robin stava scoprendo un nuovo mondo, una ragione per cui valeva la pena di vivere, qualcosa che le piacesse fare e poterla fare insieme a qualcuno.

Robin era una bambina intelligente, più di qualsiasi suo coetaneo e capiva ciò che le accadeva intorno.

Lei era speciale.

Il viaggio durò circa un ora, la strada acciottolata era talmente accidentata che il carro che lì trasportava sobbalzava senza sosta. Era come un a strana giostra che li faceva saltellare da seduti.

La vecchia città di Hoara era molto lontana dalla costa, e dovettero percorrere un fitto bosco per raggiungerla.

“Credo che sia ora che tu sappia...”

“Ohara è stata edificata più di mille anni fa da un gruppo di avventurieri giunti fino a qui dopo un naufragio. Al tempo l'isola era ancora disabitata, e si stabilirono all'interno dell'isola dove erano più riparati da attacchi di pirati. Sono 500 anni fa, dopo che la città era diventata troppo piccola per gli abitanti decisero di trasferirsi dove sono ora.”

“Robin brava! Hai letto la storia di Ohara” esclamò compiaciuto il professor Clover.

Lei sorrise mestamente.

“Vedi Robin, ora stiamo andando lì perchè in quelle rovine potremo trovare dei reperti, semplici oggetti della vita quotidiana che ci spiegano un po' di più quello che siamo.”

“Quello che siamo? Non ci racconta quello che siamo stati?”

Il professor Clover sorrise: “Vedi Robin, La storia è qualcosa di più di quello che è accaduto in un passato lontano. Conoscere chi eravamo e cosa facevamo aiuta a capire perchè siamo quello che siamo. La storia è un insieme di eventi causa-effetto, che a volte si ripetono nel corso della storia dell'umanità, nonostante siano passati milioni di anni. Si ripetono guerre, pestilenze e tanto altro. Sapere la storia significa conoscere gli errori commessi capirne i motivi e aiutarci ad non commetterli più.”

La bambina rimase colpita da quelle parole, lei si assetava di quelle perle di saggezza che solo un uomo come il professor Clover, poteva arrivare a darle.

“le persone ci riescono? Riescono a imparare dai loro errori?”

“A volte sì, a volte no. Sta a noi studiosi a ricordare loro ciò che accadde, e avvisarli che potrebbero riaccadere.”

Robin aiutò come poté, cercando oggetti intrappolati sotto la terra e ripulendoli per bene; ma sopratutto cercava di osservare ciò che gli archeologici facevano, senza stancarsi mai, stupendosi di ogni nuova scoperta.

Non tutti sapevano capire il valore di quei reperti storici, capire la bellezza di oggetti che non funzionavano, più case e costruzioni in rovina. La bellezza dei reperti, Robin lo capì lì osservandoli, stava in ciò che rappresentavano per le persone che li usavano, aiutando a capire da dove erano nati gli oggetti che lei utilizza quotidianamente. La bellezza era nel poter immaginare e ricostruire il loro aspetto originario.

Era come un puzzle ad incastro, ogni pezzo aiutava gli archeologi a ricostruire la storia e quindi a raggiungere il loro obbiettivo.

Un amore, un sogno che iniziò a nascere in lei.

Robin, quel giorno, tra i cocci di terra cotta e polvere, decise che sarebbe diventata un archeologa, degna dei migliori di Ohara.