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Autore: JulieDashwood    07/10/2010    2 recensioni
“ Voglio tornare indietro nel tempo, voglio una vita normale, voglio che nessuno si ricordi più dell’esistenza dei Tokio Hotel ”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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3 Capitolo  

 

Cambiamenti.

 

 

“ Su, Bill.. fatti forza.. è lei la tua ragazza..l’hai scelta tu.. ” disse Tom fingendo un tono comprensivo e sforzandosi di non ridere.

Bill stava per svenire quando vide la sua ragazza.

“ Non può essere.. ” continuava a ripetere Bill a mo di cantilena. “ Non solo una nuova vita.. ma una ragazza così.. ”

Tom gli diede una pacca sulla spalla, gli rifilò il foglietto con le indicazioni per raggiungere la sua classe e corse dritto tra le braccia, o meglio dire, tra il davanzale di una biondona platinata.

 

Bill si avvicinò tremante alla ragazza alta e brufolosa che doveva essere la sua fidanzata.

“ K-Karin.. ” sussurrò Bill.

La ragazza si voltò.

“ Bill… tu, m-mi rivolgi la parola..credevo che dopo l’altro giorno non mi avresti più parlato.. ” disse Karin diventando rossa e balbettando un pochino.

“ Oh..no.. ” disse Bill confuso. “ C-cos’è che sarebbe successo? ”

La ragazza lo fissò un attimo, poi gli rispose.

“ Bill, sai che ho da sempre una cotta per te, l-l’altro giorno mi sono dichiarata ed ecco.. tu sei scappato via dicendomi che non ero il tuo tipo.. ” disse Karin, mentre il suo volto passava da rosso a violaceo.

 

“ Maledetto Tom.. ” pensò Bill sentendosi davvero sollevato.  “ Gliela farò pagare! ”

“ Karin, ora mi ricordo..! ” disse Bill cercando di nascondere il sorriso che gli si era stampato in faccia da quando aveva ricapito di non essere il ragazzo di quella specie di babbuino brufoloso.

“ Mi dispiace davvero, fra noi non potrà mai esserci nulla. Spero tu non te la prenda per questo. ”

Karin scoppiò a piangere e corse via.

   “ Direi.. che l’ha presa piuttosto bene.. ” pensò Bill e si avviò verso la classe.

 

 

“ Bill, chi cavolo credi di essere. ” disse Tom stupito quando aveva visto Bill che camminava con aria altezzosa per i corridoi, sotto lo sguardo divertito di tutto il liceo.

“ Perché mi parli così..? ” chiese Bill sorpreso.

“ Non ti accorgi di come ti comporti, di come..ti atteggi? Non rivolgi la parola a nessuno, guardi le ragazze come se dovessero tutte stare ai tuoi piedi.. ” rispose Tom.

 

Bill capì che doveva cambiare tutte le sue abitudini, i suoi atteggiamenti, doveva cambiare modo di vivere… ma forse poteva anche cambiare lui quel Bill ragazzino  che ormai non gli apparteneva più da anni.

 

Lo stesso pomeriggio andò dal parrucchiere e si tinse i capelli completamente di nero, li tagliò più corti e aggiusto il ciuffo che ricadeva sull’occhio destro.

Comprò nuovi vestiti, non poteva permettersi quelli costosi che ormai era abituato ad avere, ma quantomeno quelli che aveva preso non odoravano di fumo e incenso.

 

“ Sopporta tutto questo Bill.. sopporta.. devi solo aspettare la prossima stella per esprimere un altro desiderio.. ” si ripeté Bill più volte mentre selezionava gli unici capi decenti di quel piccolo negozio di abbigliamento vicino casa.

 

Verso il crepuscolo Bill fece ritorno a casa.

“ Ciao ma.. ” disse Bill distrattamente poi, dopo qualche secondo, si fermò.

“ Eppure è bello tornare a casa e trovare mia madre con il viso macchiato di pittura intenta a cucinare..” pensò Bill sorridendo, e corse in cucina ad abbracciare Simone.

“ Ti voglio bene, mamma! ” disse Bill stringendola fortemente.

Simone sorrise e strinse suo figlio. “ Ti voglio bene anche io, Bill. ”

    

Quella fu la cena più bella di tutti gli ultimi anni.

Tutto era così normale, nessuno si preoccupava di stalkers, ladri, interviste da fare…

Tom era lo stesso Tom di sempre, il suo livello di maturità non cambiava di molto da sedicenne a ventenne!

Bill aveva le persone che più amava vicino, cosa poteva desiderare di più?

Quella sera non pensò neanche minimamente agli strani eventi che avevano sconvolto la sua vita.

 

  
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