capitolo 1
Immaginate un pesce.
Un piccolo, arancione e indifeso pesce che stava nuotando nell’acqua cristallina dell’oceano.
Il pesciolino si era allontanato dal suo branco e ora si stava perdendo tra gli scogli della costa californiana. L’acqua sopra la sua testa era blu come uno zaffiro. Il pesce si fermò vicino ad un blocco di corallo bianco e cominciò a girargli attorno. Vide una moltitudine di altri pesci, alcuni rossi, altri blu e verdi, bolle diamantine, grandi alghe e poi vide qualcosa di strano. Un grosso pesce nero con due code e due pinne finali con due cilindri gialli sulla sua schiena. Emetteva bolle dalla bocca.
Poi il pesciolino arancione fu spaventato da un’altra cosa: uno squalo grigio che oscurò la lice del sole che proveniva dalla superficie. Vide che la cosa nera era completamente ignara di quello che stava succedendo. Il pesciolino si nascose dietro una roccia quando il grande squalo si diresse velocemente verso la cosa nera.
L’acqua che era blu come uno zaffiro divenne rossa come un rubino.
*
“Ucciso da uno squalo? Ne
è sicuro?” chiese l’infermiera
della clinica locale.
“Sì…povero
sub.” rispose il dottore che aveva fatto
l’autopsia.
“Ma non era così
lontano dalla costa. È possibile che uno
squalo venga vicino alla costa?”
“Direi proprio di
sì, infermiera.”
“Non è la
risposta che volevo! Avrei preferito sentirle dire
Oh, è assolutamente impossibile, stia tranquilla!”
“Miss, non sono un biologo
marino.” rispose laconico il
medico.
“Ma…sa chi
investigherà sull’accaduto?”
“Miss, posso ricordarle che
la pago per lavorare, vero?
Comunque ho sentito che il sindaco ha mandato due agenti della guardia
costiera
a controllare la situazione…voglio dire, non siamo mica in
un film sugli squali
assassini!”
*
Le due guardie (i cui nomi erano
Evelyn e Gary) erano in
mare con la loro barca.
“Non capisco
perché siamo qui nel bel mezzo del
nulla…”
bofonchiò Gary.
“Perché dobbiamo
scoprire se c’è davvero uno squalo nelle
nostre acque…è il nostro
lavoro…” rispose Evelyn, annoiata dalla pigrizia
del suo
collega.
Evelyn e Gary erano colleghi da
qualche anno. Tutti e due
potevano essere considerati belli. Gary era abbastanza alto, non era
messo male
quando a muscoli, aveva dei folti capelli castani e degli occhi verdi (lo stereotipo insomma).
Ma non si poteva
considerarlo l’apice dell’intelligenza e del tatto.
Evelyn invece era una
giovane donna piena di risorse e voglia di fare. Anche lei aveva dei
capelli
castani, lisci e lunghi e si beava dei suoi occhi azzurri. Tutti e due
indossavano la divisa della guardia costiera, ma differivano molto nel
comportamento e litigavano spesso.
Gary guardò la luce scintillare sulla superficie dell’acqua verde.
“Che tipo di squalo
è?”
Evelyn sapeva che reazione avrebbe
avuto Gary, inspirò e poi
disse “Un grande bianco.”
“Cosa?! E vuoi che
peschiamo un mostro del genere? Non
abbiamo niente contro gli squali su questa barca!”
“Sta calmo, oggi dovremo
soltanto attirarlo con un’esca.”
“Idea geniale. E domani
saremo mangiati!”
Evelyn andò sotto coperta
e tornò indietro con un secchio in
cui c’era una coscia di capra attaccata con un anello di
ferro ad una corda.
"Prendi e butta.”
Gary prese l’esca e la
lanciò più lontano possibile con
disgusto.
“Accidenti, le mie mani
sono tutte sporche di sangue!”
“Puoi sempre lavarle in
mare se vuoi…” disse Evelyn con un
sorriso beffardo.
“Molto
divertente…” replicò l’altro.
I due si sedettero e aspettarono.
Evelyn spense il motore
della barca mentre Gary guardava la corda.
Niente.
L’esca stava affondando rilasciando sangue.
Niente.
Gary sbadigliò.
Niente.
“Allora?”
La corda venne tirata con
così tanta forza che la barca si
mosse.
“Finalmente!”
urlò Evelyn.
“Finalmente?”
Accese il motore e fece partire la
barca.
Come se fossero stati in un film, una
pinna nera uscì
dall’acqua e cominciò ad inseguirli.
“Oddio, è
davvero un grosso…pesce! Perché ci sta
seguendo?”
“Perché abbiamo
la sua preda attaccata alla corda!” rispose
Evelyn mentre l’aria le scompigliava i capelli.
“Lo sapevo che avrei dovuto
fare il ranger di montagna…”
disse Gary.
La barca venne tirata ancora e dopo qualche secondo lo squalo emerse fuori dall’acqua ingoiando l’esca e rompendo la corda in una magnifica coreografia d’acqua e schiuma. Dopo ciò lo squalo scomparve nelle profondità dell’oceano.
“Era lungo come minimo
cinque metri!” urlò Gary.>
“Ok,
abbiamo un problema…” disse Evelyn tornando verso
la costa.