1 - Era il
giorno piovos’e allegro
19 giugno
2010.
Suonai il campanello
più e più volte prima che Arianna si decidesse ad aprirmi. Dopo qualche minuto,
mi annotai mentalmente di non dover mai contare sul fatto che la ragazza fosse
sveglia alle 8 di mattina.
“Ohi” mi salutò trattenendo
a stento uno sbadiglio, quando si decise ad uscire di casa.
“Buongiorno… Perdonami, sono dovuta arrivare per forza a quest’ora” cercai di scusarmi, notando
che era ancora in pigiama.
“Tranquilla – altro sbadiglio
– Ma non ho capito come mai non potevi proprio venire più tardi” chiese lei,
mentre mi apriva il cancello per farmi entrare in casa.
“Eh, dopo l’incendio
sono andata a vivere con mio papà e mia sorella a Barbisano,
ma visto che lui comunque deve andare a lavorare a Breda alle 8, ci porta con lui:
non si fida a lasciarci sole a casa” spiegai alla bell’e meglio.
“Ah, ma quindi vi
siete sistemati! Bene! E dov’è questo posto, Barbi…
Che?”
Entrai in casa sua e
venni subito abbracciata da Michele, il fratello più piccolo di Arianna. Mi
fece piacere, e sorrisi brevemente sentendolo urlare: “Francescuccia!”
“Ciao Michele”
salutai, e poi mi ricordai della domanda di Arianna. La raggiunsi in cucina e
la trovai che preparava il caffè: non sembrava esser cambiato nulla dall’ultima
volta.
“L’appartamento è a Barbisano, sono circa 24 km da qui. Non è che ci siamo
sistemati, abbiamo dovuto accontentarci. Era l’appartamento di papà, e ora ha
due nuovi inquilini. Non sarebbe fatto per tre persone, neanche per due in
realtà, ma… Non possiamo permetterci altro” conclusi
guardando fuori dalla finestra le nuvole in cielo. Si prospettava pioggia, di
nuovo il tempo che mi prendeva in giro: non poteva piovere cinque giorni prima?
“Francesca, mi
dispiace”. Quasi sobbalzai, persa com’ero nei miei pensieri non l’avevo sentita
arrivare alle mie spalle.
Mi girai, e Arianna mi
sorprese in un abbraccio.
Mi hanno detto che è
bellissimo quando i miei occhi vengono annebbiati da dolci gocce d’acqua,
quindi credo di aver avuto l’aspetto più bello del mondo, in quel momento. Non
stavo piangendo, non riesco a piangere, le lacrime mi rimangono sempre
incastonate nelle palpebre. Spero che non capiti a nessuno di voi questa
sensazione, è orribile. Raccapricciante, perché, anche se dicono che sono
inutili, le lacrime ti lasciano sfogare un po’ di quelle emozioni orrende che
ti mangiano lo stomaco, mentre io sono sempre e solo riuscita a riunirle sotto
gli occhi.
Tornando a noi,
sciolto l’abbraccio Arianna disse: “Dai ragazza. Oggi vieni con me alla
riunione di scout”.
“Cosa?!” chiesi,
spaventata.
“Eh, mi hanno avvisata
ieri, devo andare per decidere il percorso di route
di quest’anno…”
La guardai di
traverso.
“Dai che conosci delle
persone fantastiche! Luca, Jacopo, Zeno!”
“Chi?” domandai,
sicura di aver capito male. In quel momento non potevo immaginare quanto
avrebbe fatto la differenza quel ragazzo, quel nome.
“Zeno” ripeté lei, e
sorrise notando la mia sorpresa.
{ Spazio
Harry_Jo.
Eccomi,
aggiornamento veloce questa volta, occhei? Dopotutto
non vi avevo iniziato la storia, ma un solo prologo, quindi mi sembra il minimo
iniziare a raccontare. Anche se è difficile, trovare le parole adatte, e questo
non mi sembra un granché sinceramente. Proverò a migliorare, scusatemi!
Ringrazio
Herm735 e LallaYeah che hanno espresso il loro parere
riguardo al prologo, grazie mille dell’incoraggiamento!
Questo
capitolo lo dedico ad Arianna, che se mai capiterà per di qua a leggere questo,
noterà che le ho fregato il nome per uno dei personaggi più importanti della
storia.
Fatemi
sapere che cosa ne pensate di questo primo capitolo!
Baci,
Vostra
Erica.