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Autore: HarryJo    08/10/2010    2 recensioni
Dal secondo capitolo:
Arianna disse: “Lei è Francesca!”
Il ragazzo mi guardò: gli strinsi la mano e non gliel’avrei mai voluta lasciare.
Capelli neri, occhi castani, sorriso stupendo. Ecco com’era, ecco com’è. Alto, snello, perfetto. Mi ero incantata a guardarlo, così. L’avevo incastonato nell’oro più prezioso.
“Chi sei?”. Oddio, la voce mi fece tremare il cuore. Ma davvero esisteva? Il mio cuore nel frattempo aveva iniziato a correre una maratona, e sembrava determinato a vincere a tutti i costi.
“Francesca” risposi incerta, senza togliere né la mano né lo sguardo.
“Chi sei?” ripeté lui, ridendo.
“Così la metti in imbarazzo!” osservò Arianna, che, anche se io non me n’ero accorta, era ancora lì accanto a me.
“Chi sei?” chiesi io, unendomi alle sue risate.
“Zeno!” Oh.
Il primo pensiero fu: ma che nome insolito!, solo che me lo tenni per me. Dopotutto, a una tale rarità di bellezza, corrispondeva una rarità di nome.

Dall'ultimo capitolo:
Oggi mi son detta che questa vita ha sostanzialmente tre tempi verbali: il passato, il presente e il futuro. E a te appartiene solo il primo. Così, ho raccolto tutti i miei pezzi, che sanno ancora di te, e li ho ricomposti.
Storia vera!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Erica & Davide, it's a never ending story.'
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1 - Era il giorno piovos’e allegro

 

 

19 giugno 2010.

Suonai il campanello più e più volte prima che Arianna si decidesse ad aprirmi. Dopo qualche minuto, mi annotai mentalmente di non dover mai contare sul fatto che la ragazza fosse sveglia alle 8 di mattina.

“Ohi” mi salutò trattenendo a stento uno sbadiglio, quando si decise ad uscire di casa.

“Buongiorno… Perdonami, sono dovuta arrivare per forza a quest’ora” cercai di scusarmi, notando che era ancora in pigiama.

“Tranquilla – altro sbadiglio – Ma non ho capito come mai non potevi proprio venire più tardi” chiese lei, mentre mi apriva il cancello per farmi entrare in casa.

“Eh, dopo l’incendio sono andata a vivere con mio papà e mia sorella a Barbisano, ma visto che lui comunque deve andare a lavorare a Breda alle 8, ci porta con lui: non si fida a lasciarci sole a casa” spiegai alla bell’e meglio.

“Ah, ma quindi vi siete sistemati! Bene! E dov’è questo posto, Barbi… Che?”

Entrai in casa sua e venni subito abbracciata da Michele, il fratello più piccolo di Arianna. Mi fece piacere, e sorrisi brevemente sentendolo urlare: “Francescuccia!”

“Ciao Michele” salutai, e poi mi ricordai della domanda di Arianna. La raggiunsi in cucina e la trovai che preparava il caffè: non sembrava esser cambiato nulla dall’ultima volta.

“L’appartamento è a Barbisano, sono circa 24 km da qui. Non è che ci siamo sistemati, abbiamo dovuto accontentarci. Era l’appartamento di papà, e ora ha due nuovi inquilini. Non sarebbe fatto per tre persone, neanche per due in realtà, ma… Non possiamo permetterci altro” conclusi guardando fuori dalla finestra le nuvole in cielo. Si prospettava pioggia, di nuovo il tempo che mi prendeva in giro: non poteva piovere cinque giorni prima?

“Francesca, mi dispiace”. Quasi sobbalzai, persa com’ero nei miei pensieri non l’avevo sentita arrivare alle mie spalle.

Mi girai, e Arianna mi sorprese in un abbraccio.

Mi hanno detto che è bellissimo quando i miei occhi vengono annebbiati da dolci gocce d’acqua, quindi credo di aver avuto l’aspetto più bello del mondo, in quel momento. Non stavo piangendo, non riesco a piangere, le lacrime mi rimangono sempre incastonate nelle palpebre. Spero che non capiti a nessuno di voi questa sensazione, è orribile. Raccapricciante, perché, anche se dicono che sono inutili, le lacrime ti lasciano sfogare un po’ di quelle emozioni orrende che ti mangiano lo stomaco, mentre io sono sempre e solo riuscita a riunirle sotto gli occhi.

Tornando a noi, sciolto l’abbraccio Arianna disse: “Dai ragazza. Oggi vieni con me alla riunione di scout”.

“Cosa?!” chiesi, spaventata.

“Eh, mi hanno avvisata ieri, devo andare per decidere il percorso di route di quest’anno…

La guardai di traverso.

“Dai che conosci delle persone fantastiche! Luca, Jacopo, Zeno!”

“Chi?” domandai, sicura di aver capito male. In quel momento non potevo immaginare quanto avrebbe fatto la differenza quel ragazzo, quel nome.

“Zeno” ripeté lei, e sorrise notando la mia sorpresa.

 

 

{ Spazio Harry_Jo.

Eccomi, aggiornamento veloce questa volta, occhei? Dopotutto non vi avevo iniziato la storia, ma un solo prologo, quindi mi sembra il minimo iniziare a raccontare. Anche se è difficile, trovare le parole adatte, e questo non mi sembra un granché sinceramente. Proverò a migliorare, scusatemi!

Ringrazio Herm735 e LallaYeah che hanno espresso il loro parere riguardo al prologo, grazie mille dell’incoraggiamento!

Questo capitolo lo dedico ad Arianna, che se mai capiterà per di qua a leggere questo, noterà che le ho fregato il nome per uno dei personaggi più importanti della storia.

Fatemi sapere che cosa ne pensate di questo primo capitolo!

Baci, Vostra

Erica.

   
 
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