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Autore: Bellatrix    05/11/2005    0 recensioni
Lucrezia sembra una ragazza fortunata... ma lo è davvero?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The White House

The White House

 

 

                                                                                giovedì 21 dicembre

 

Okay.

 

È tutto okay.

 

Ora faccio un bel respiro profondo.

 

Devo stare calma, molto calma.

 

D’altronde è solo un eye-liner, nulla di letale. Avvicino la mano all’occhio destro. Non è così difficile, in fondo.

 

Luz, ti vuoi muovere? Non è possibile che non riesci a metterti un semplice eye-liner!” sbuffa quel tesoro di Mary spazientita.

 

Va bene, vi dirò la verità. Io ho il terrore dell’eye-liner. Non so perché, sul serio. Forse non sono abbastanza mentalmente stabile per mettermelo, forse i miei occhi sono esageratamente sensibili, fatto sta che ogni volta è un incubo.

 

Luz, guarda che non ti succede nulla. Basta che lo avvicini all’occhio, così” dice mimando l’azione.

 

“Mary, ho bisogno di tempo!” esclamo.

 

Lei rotea gli occhi. “Vorrei farti notare che di tempo non ne abbiamo. La festa inizia alle dieci, e sono esattamente le nove e trentacinque. E dato che non ho intenzione di arrivare in ritardo per colpa tua, MUOVITI!”

 

Va bene, va bene! Messaggio ricevuto!”

 

Okay, posso farcela. Devo farcela.

 

Avvicino la matita agli occhi.

 

O la va o la spacca.

 

O truccata, o cieca.

 

Avvicino ancora la mano, e… olè!

 

Ora l’altro occhio... Fatto!

 

Sono pronta!

 

Ho il vestito, ho le scarpe, ho la borsa.

 

“Pensi che mi manchi qualcosa?” chiedo a Mary.

 

Lei mi guarda critica.

 

“In effetti, ti mancano la scopa e detersivi”

 

Eh?

 

Ma che stai dicendo?”

 

“Il mollettone per capelli, Luz!” dice ridendo.

 

Mi tocco la testa. Ah. Oops.

 

Mi tolgo il mollettone dorato dai capelli, sapete, quelli che usano le casalinghe mentre lavano i pavimenti e intanto guardano Jay Leno in tivù.

 

Mi guardo allo specchio, afferrando la spazzola.

 

“Ho dei capelli indecenti” dico sconsolata.

 

“Non è vero, Luz, lo sai che te li invidio. Preferiresti avere degli spaghetti come i miei?”

 

“Almeno sono lisci! Io sembro una psicopatica…”

 

E smettila! Piuttosto muoviti, dobbiamo andare!”

 

Ci guardiamo entrambe allo specchio del mio bagno. Lei indossa un vestito blu, che ha scelto apposta per far risaltare gli occhi. Ha raccolto i capelli indietro, e sta proprio bene. Quanto a me, ho un vestito nero e viola che a mio parere mi sta da cani. Ma Mary ha insistito tanto, dicendo sembravo più alta, più matura, e tutte quelle cose che si dicono a una persona per farle dare una mossa.

 

“Bene. Scendiamo?” chiede.

 

Oddio. Prima o poi dovrò uscire da questa stanza, d’altronde.

 

Faccio un respiro profondo.

 

“Scendiamo” confermo.

 

Si parte.

 

***

 

Non si parte.

 

Speravo che mio padre avesse tanto, ma taaanto lavoro da sbrigare, ma evidentemente non è così. È nel corridoio, e appena ci vede sorride.

 

“Siete splendide”

 

“Grazie signor Davies!” risponde Mary sorridendo a sua volta.

 

“Grazie, ” dico abbassando lo sguardo.

 

Ti prego non fare commenti assurdi. Ti prego.

 

“Allora ragazze, i vostri principi azz…” comincia.

 

In quel momento, il suo segretario McDowell arriva con passo svelto. Con i pantaloni grigio chiaro e il golf bianco, è quasi una visione. Il mio angelo custode. Il più delle volte mi sta antipatico, ma ora quel suo essere così rompipalle e ossessionato dal suo lavoro torna utile.

 

“Signor Davies! Mi spiace disturbarla, ma ci sono alcuni documenti da controllare al più presto. Se potesse…”

 

Papà guarda prima lui, poi noi.

 

“Scusa, Lucy. Il lavoro chiama” si scusa.

 

“Non fa niente, vai pure!” assicuro.

 

“Sei sicura?”

 

“Assolutamente!”

 

“D’accordo… , allora divertitevi, ragazze!” ci saluta.

 

“Certo! A più tardi!”

 

“Arrivederci!”

 

Okay. Adesso si parte. Sul serio.

 

***

 

Io e Mary saliamo in macchina, e per prima cosa accendo la radio. Mentre Christina Aguilera canta la sua Beautiful, rifletto. Ci sarà Matt? Certo che ci sarà, me l’ha detto oggi. Chissà se è ancora arrabbiato per la storia di David… spero di no. Come potrò resistere alle cerimonie di gala senza di lui? È meglio che ci chiariamo, io e lui. Non volevo nascondergli la mia cotta per David per fargli un dispetto, è solo che… , non c’era nessun motivo per dirglielo! Dovrò parlargliene, stasera.

 

“Ehi, a che pensi?” mi chiede Mary.

 

Mi volto a guardarla. “Pensavo a Matt”, dico.

 

“Vuoi dire a David” mi corregge.

 

“No, no, pensavo proprio a Matt” insisto.

 

Lei si volta a guardarmi, sorpresa, e d’improvviso mi rendo conto di ciò che ho detto.

 

“Non nel senso che… Non volevo dire… insomma, non pensavo a lui in quel senso!” esclamo.

 

Lei mi osserva attentamente. “E allora in che senso lo pensavi?”

 

“Io…” esito. “Non lo so...”

 

***

  
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