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Autore: ReRuIchi    08/10/2010    9 recensioni
-Konan sama?-
-Si Tobi, dimmi-
-Secondo lei...Deidara sempai è finito in paradiso?
Dedicata ad Eli e Miki.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Konan, Tobi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Erano passati ormai tre giorni dalla morte di Deidara. Tutti i membri dell'Akatsuki erano rimasti abbastanza sconvolti dalla notizia, soprattutto dopo aver saputo la causa della sua morte:si è fatto esplodere. Ha attivato un meccanismo di autodistruzione per non essere ucciso da Sasuke Uchiha. Di lui era rimasto solo il coprifronte sfregiato e l'anello.

Nient'altro

Il corpo di Deidara è letteralmente scomparso.

Sapevo bene che era un ragazzo molto orgoglioso, un testone, uno sbruffone, un moccioso che non sapeva cosa significasse crescere e molto irresponsabile, ma non credevo si sarebbe mai spinto tanto oltre. Farsi esplodere...pazzia allo stato puro. E tutto ciò solo perché non sopportavi l'idea di farti sconfiggere da un altro Uchiha, vero Deidara?La battaglia con Itachi è sempre stata vivida nella tua mente, e speravi di ottenere la rivincita, me l'hai detto tu stesso:

"Un giorno riuscirò a sopraffare lo Sharingan, ad ogni costo"

Ciò che mi rattrista di più è il fatto che, alla fine, quel Sasuke non sia morto con te. Non sei stato in grado di battere lo sharingan. La vita non ha voluto darti neanche questa piccola soddisfazione. Bastarda fino alla fine.

Itachi, anche se non vuole ammetterlo, prova un certo rimorso per ciò che è accaduto. Si era affezionato a te. Tutti ti volevamo bene. Siamo una grande famiglia, dopotutto, o no? Non abbiamo più una casa, nè genitori o amici, non abbiamo nulla. Siamo sempre stati solo noi, dei pericolosi assassini pronti a tutto. Ma chi crede che gli assassini non abbiano un cuore si sbaglia di grosso. Perchè anche noi soffriamo alla morte di un compagno. Abbiamo silenziosamente pianto per Sasori, ora lo faremo per te. Ognuno di noi sta piangendo: c'è chi si dimostra forte e resiste, e chi, come me ad esempio, non riesce a trattenere le lacrime ed è costretto a nascondersi da qualche parte, senza fare rumore, aspettando di calmarsi. Sì lo so, sono una debole; dovrei comportarmi come Pain, probabilmente, ma non ci riesco. Ho sempre vissuto male il concetto della morte, fin da quando ho perso i genitori, e non ho intenzione di cambiare proprio ora.

Ci sono una miriade di stelle nel cielo, sta notte. Non riesco a dormire. Sono tre sere, con questa, che rimango sveglia, e spesso, mentre gironzolo per i corridoi, sento qualcuno di loro pronunciare il tuo nome, non sapendo però se sono svegli o stanno dormendo. Cosa credevi, che mi inventavo tutto quando dicevo che ci manchi?Dovresti saperlo Deidara, io sono quel genere di persona che non parla mai senza avere prove certe.

Guardo fuori dalla finestra, una semplice occhiata, e vedo qualcuno, non molto distante. Esco un attimo e mi avvicino, non vedo nulla, c'è troppo buio. L'uomo si gira di scatto e, chissà perchè, non sono affatto sorpresa di ritrovarmelo davanti.

-Tobi, che ci fai fuori a quest'ora?-gli chiedo; è da quando ha saputo della tua morte che non lo vedo. Non è mai uscito dalla sua camera, dalla vostra camera. Pain è andato a parlargli, una volta, e a portargli del cibo. Mi ha raccontato che non gli aveva detto una parola, Non aveva fattò né un gesto nè nessun tipo di suono. Era rimasto semplicemente steso sul letto, a guardare il soffito, senza muoversi."Quello non può essere Tobi", mi aveva detto, sospirando. Lo vedo abbassare il capo, poi, miracolosamente, mi risponde

-Mi piace stare qui-Almeno ha parlato, ed è uscito dalla sua camera. Non sò proprio cosa dirgli; io, personalmente, odio quelli che ti guardano con pietà quando muore una persona a te cara e cercano di confortarti. Non sopporto quando ti dicono "passerà". Menzogna. Perché non è vero che passerà, rimarrà sempre quel senso di vuoto che ti prende allo stomaco, facendoti piegare in due, ogni volta che qualcosa ti ricorderà la persona morta. Per questo, tutto ciò che mi viene in mente di dirgli è solo:

-Ti faccio un pò di compagnia?-forse è abbastanza banale, ma sono sicura che, adesso, ha solo bisogno di qualcuno che gli stia accanto. Mi scruta con l'unico occhio che riesco a vedere e si siede per terra, battendo piano la mano sul prato, accanto a lui. Mi siedo immediatamente, lo sguardo fisso di fronte a me, e rimaniamo lì fermi senza dire nulla. Abbiamo bisogno di silenzio, di pace e tranquillità, per riflettere sul da farsi. Non immaginavo che Tobi fosse tanto simile a me quando si tratta di queste cose e, sinceramente, mi sento molto sollevata. Avevo bisogno anch'io di un momento come questo; la morte di Deidara mi ha fatto tornare in mente episodi molto brutti del mio passato, che avevo tentato di dimenticare con tutte le mie forze, ma che, purtroppo, rimangono ferme nello stesso punto, corrodendoti l'anima.

Lo ripeto, sono una debole, e mi faccio schifo da sola.

-Konan sama?-la dolce voce di Tobi mi fa sussultare; mi giro verso di lui, con sguardo perplesso.

-Si Tobi, dimmi- sussurro, sorridendo per incoraggiarlo a parlare, ma sono talmente depressa che deve essermi uscita una smorfia più che un sorriso. Lui però non dice nulla, e fa finta di niente, l'occhio rosso puntato sul mio viso.

-Lei crede...che Deidara sempai sia finito in paradiso?-

Bella domanda Tobi. Sai cosa ti dico?Non ne ho la minima idea, ma ne dubito fortemente. Gli assassini non finiscono in paradiso, questo dovresti saperlo. Eppure, non ho il coraggio di dirti ciò che penso, non voglio renderti più triste di ora. A volte, una piccola bugia è meglio della verità.

-Sì, molto probabilmente-

-E con lui c'è anche Sasori san, vero?Non è solo...-lo vedo sobbalzare, e il suo occhio diventa improvvisamente lucido. No Tobi, non farmi questo, non piangere di fronte a me, ti scongiuro. Trattieniti. Prima di parlare cerco di calmarmi un pò, poi, dopo aver fatto un respiro profondo e aver ricacciato indietro le lacrime,gli rispondo.

-Sì, certo. Deidara non è solo, non devi preoccuparti di questo-distoglie lo sguardo dal mio, posandolo sul terreno. Faccio lo stesso anch'io. Osservo la fresca erbetta che ondeggia dolcemente, e cerco di non pensare a nulla, ma proprio non ci riesco.

-Lei crede-continua Tobi-che a Deidara sempai mancheremo?-non voglio parlare di queste cose, non con lui. La sua flebile voce, i continui sobbalzi, l'occhio lucido non fanno altro che distruggere il mio autocontrollo. Vorrei andarmene, ma non posso lasciaro solo. Ha bisogno di conforto, e sono l'unica che può aiutarlo.

-Non te lo sò dire...-non voglio tentare di chiudere la conversazione, non lo sò davvero.

-A me mancherà molto-i suoi singhiozzi si fanno più forti. Sta piangendo. Tobi sta piangendo. Mi si stringe il cuore a vederlo così.

-Ascoltami-gli dico con tono forte e deciso, lo vedo smettere di singhiozzare e fissarmi-Deidara non vorrebbe vederti così, capito?Sai, lui continua ad osservarci. Non senti la sua presenza, ma è qui, nei nostri cuori, e ci rimarrà per sempre. Le persone muoiono, ma vivono nei ricordi di coloro che in vita le hanno amate. Fino a che ti ricorderai di lui, Deidara non morirà mai.-

Mi guarda, passano non sò quanti minuti, ma nessuno dei due si muove; rimaniamo fermi a fissarci, come per sperare di guarire a vicenda le nostre ferite. E sembra proprio che funzioni, perché mi sento meglio. Sono più libera, e non sò nemmeno perché. Vedo Tobi allungare una mano verso il mio viso e toccarmi una guancia. Solo allora mi accorgo che non sono riuscita a trattenere le lacrime. Sto piangendo anch'io, ma non mi importa più ormai. Non mi sento debole, nè imbarazzata. Mi sento...libera.

-Grazie, Konan-non ha aggiunto il "sama"; è la prima volta che si rivolge a me chiamandomi semplicemente per nome.

-Di nulla, Tobi-rispondo io, sorridendo tra le lacrime. E siamo rimasti lì tutta la notte, in silenzio, ad osservare le stelle, stesi sul prato, a piangere.

Il giorno dopo ci hanno ritrovati lì addormentati; sulle mie guancie e sulla maschera di Tobi ancora il segno delle lacrime. Ma nessuno ha detto niente, perché noi, diversamente da loro, siamo riusciti a piangere infischiandocene altamente della nostra età, di ciò che siamo e facciamo.

Noi, abbiamo avuto il coraggio di esprimere i nostri sentimenti, di liberarci di un peso.

Le nostre erano lacrime di libertà.

 

                                                                                                                                    ***

 

Salve a tutti!Spero che la Fiction vi sia piaciuta, era da un pò che avevo promesso alle mie amiche di fare una storia simile e, finalmente, eccola qua. Ho scelto di scriverla dal punto di vista di Konan invece che attraverso Tobi per il semplice fatto che non sono riuscita a farla dal punto di vista del ragazzo. E in più, in mezzo a tutti i membri dell'Akatsuki lei mi è sembrata la più adatta per questo ruolo, visto che(chi conosce la storia della sua infanzia lo sa)c'è passata anche lei. Bhè, che altro dirvi?Spero vi sia piaciuta, se recensite mi farebbe piacere. Un grazie a tutti!

  
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