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Autore: LoveChild    09/10/2010    9 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "I Miss you" di Malandrina4ever classificandosi terza. *Me felicissima *.* *
La vita dei Dursley è in pericolo come quella di tutto il resto dei Babbani. E' tempo di fuggire. Portando via le cose dalla propria casa Petunia Dursley ritroverà il custode dei suoi ricordi, il preziosissimo diario della sua giovinezza.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Petunia Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono (esclusi gli eventuali OC, ovvio, e chi me li tocca lo mangio u.u), ma sono proprietà di Madam J.K. Rowling (beata lei...).



Storia Partecipante al "I Miss You" Contest di Malandrina4ever.


Il ricordo più caro


 
 
 

Quando suo nipote era tornato a casa per dirle che dovevano abbandonare tutto e scappare, per un momento era stata tentata di rispondergli come faceva una volta, era stata tentata di assumere l’aria altezzosa di sempre e dirgli “Sono le solite baggianate di voi pazzi, di voi maghi!”. Non lo fece. Qualcosa, in fondo agli occhi smeraldini del ragazzo, quegli occhi così simili a quelli di Lily le disse che sulla questione non c’era da discutere. Né discutere, né rivangare, avrebbe fatto quello che le diceva suo nipote. Zittì velocemente le proteste di suo marito e organizzò altrettanto velocemente la partenza: a quanto pareva non c’era tempo da perdere. E Petunia Dursley sapeva, sapeva troppo bene che quegli occhi non mentivano mai, mai.
 
Dudley non perse tempo, come ai tempi dell’inondazione delle lettere, ad imballare computer e tv.
A Vernon non fu concesso di dire nulla, neppure di brontolare. Petunia aveva preso in mano la situazione e si stava dimostrando un generale inflessibile.
Oltre ai soldi, decise che avrebbero portato via soltanto gli album di fotografie ed ognuno di loro tre avrebbe potuto portare un oggetto a testa, l’oggetto più caro. Non si curò molto di ciò che il marito e il figlio decisero di portare con sé, quanto a lei si diresse macchinalmente verso il ripostiglio del sottoscala, e trovò velocemente ciò che cercava: il suo diario. Era vecchio e consunto ormai, la copertina verde era lisa dal tempo e mordicchiata dai topi. Se Harry Potter avesse potuto assistere alla scena, sarebbe di certo rimasto stupefatto: nessuno che conoscesse Petunia Dursley avrebbe supposto che quel diario disastrato fosse il suo oggetto più caro.
Quando varcarono per l’ultima volta la soglia del numero 4 di Privet Drive, Petunia si girò a fissare con enorme rimpianto ciò che era stato il suo porto sicuro per tutti quegli anni. Era una giornata piatta, quella, tutto era immerso in un silenzio inumano e guardandosi intorno tutto emanava una fissità innaturale, come se tutta la strada fosse sotto incantesimo. Ebbe un moto di rivolta, avrebbe voluto gridare, gridare tutto il suo odio contro quel mondo folle, quel mondo contro natura, quel mondo che le aveva portato via la sua amata sorella, la piccola, dolce Lily… E ancora avrebbe voluto gridare il suo odio contro quella stessa sorella, che si era fatta uccidere, che le aveva portato via tutto, prima l’affetto, ora la casa. Ma non lo fece. Si limitò ad osservare con immenso cordoglio la porta chiusa e il giardino curato della sua casa, ed ebbe l’orribile sensazione che fosse stata trasformata in un grande guscio vuoto.
Dedalus Lux, uno dei maghi a cui erano stati affidati, li portò a Londra. Il tragitto fu compiuto rigorosamente in treno e Petunia, non fece altro che rileggere ostinatamente la stessa pagina di diario per tutto il tempo. Nessuno osò rivolgerle la parola; la signora Dursley sedeva rigida sul suo seggiolino, la mascella contratta, gli occhi, pieni di lacrime ostinatamente trattenute, nascosti dietro al libricino. Erano ore che rileggeva quella pagina, l’aveva riletta così tante volte da poterla ripetere a memoria, così tante volte da non sentirsi più Petunia Dursley: era ritornata ad essere Petunia Evans.
Era ritornata indietro, dolorosamente indietro.
 
2 settembre 1971
 
 
 
Petunia :  “genere di piante dicotilenodi appartenenti alla famiglie delle Solanacee, originarie del Brasile”.
Lilium: “genere di piante monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Liliacee, originarie dell’Asia, dell’Europa e del Nord America”.
 
Caro diario,
ti sembrerà strano ma ho sempre notato quest’atroce differenza, fin da quando ho cominciato a leggere i libri di giardinaggio della mamma.
 
Io e mia sorella, Lily, abbiamo entrambe il nome di un fiore. Certo il mio è più particolare, mentre il suo è un nome alquanto diffuso, ma Lily ha un suono dolce e delicato, mentre il mio è quasi rude. Il giglio fa parte delle Liliacee, come i tulipani, il mughetto e il giacinto. Invece, le petunie fanno parte delle Solanacee. Come le patate. Come le melanzane, i pomodori e i peperoni.
Ecco qual è la dura verità: io, Petunia Evans, sono una melanzana. O peggio: una patata. Sono un tubero che cresce ricoperto dal terreno. Non sono ammirata, vengo coltivata, raccolta e mangiata. Tutta questa storia mi deprime, anzi mi manda letteralmente alla follia!
Da quando Lily è venuta al mondo l’ho venerata. Era davvero la cosa più graziosa che io avessi mai visto! Eravamo così felici insieme, così unite… Poi, circa sei mesi fa, al parco, la mia piccola Lily ha conosciuto il figlio dei Piton, Severus. Che poi, dico io, che razza di nome è? Severus. Quasi quasi è meglio essere una melanzana… Comunque, dicevo, lei ha conosciuto quello lì e da allora sono cominciati i guai…
Per lei ho sopportato di buon grado qualsiasi cosa: che fosse più bella, più intelligente, la figlia preferita, mi sono perfino rassegnata al fatto che avesse il nome più grazioso… Ma quella cosa no! Come può essere stato? Siamo sorelle, eppure lei è stata ammessa in quella scuola maledetta e io no. Ho anche scritto al Preside, perché stare con la mia sorellina era quello che volevo più di ogni altra cosa, ma lui ha risposto che non si può. E poi quell’essere abominevole, Piton, ha trovato la mia lettera e mi ha preso in giro così tanto… E’ stato davvero orribile! Peggio che chiamarsi Severus, peggio che essere una stupidissima solanacea.
Hogwarts, quel nome me lo sono impresso a fuoco nella mente, e una sera ero così arrabbiata che gliel’ho detto, le ho detto a chiare lettere che lei era un mostro, e che quella stupida scuola era una scuola per mostri. Ovviamente non lo pensavo veramente! Lily è tutto fuorché un mostro, tutta carina e dolce com’è, ma ero davvero arrabbiata, quando l’ho vista piangere mi si è stretto il cuore…
Poi ieri è partita, ma poiché ero ancora arrabbiata non l’ho voluta salutare, perché non credevo veramente che mi avrebbe mollata qui da sola, non lo credevo davvero! Avrei voluto chiederle scusa quando i suoi occhioni verdi si sono riempiti di lacrime, ma non ne ho avuto il coraggio, sono molto orgogliosa…
Lo so che dovrei odiarla, ma mi manca così tanto… mi manca il suo sorriso allegro e la sua voce imperiosa e saputella, ora che ci penso riusciva a farmi fare tutto quello che voleva. Pazzesco!
Ora devo scappare, mamma mi chiama perché la cena è pronta.
Scriverò presto,
 
  tua Tunia
 
P.S. Credo che mi darò al giardinaggio. Sì, coltiverò tanti gigli così, quando tornerà quest’estate, forse Lily ed io faremo pace.
 
P.P.S. Spero che Lily mi perdoni, anche se sono una stupida melanzana…
 
 
 
 
Petunia sapeva che nulla di ciò che aveva scritto e sperato era accaduto. I gigli non potevano crescere nel loro giardino e non soltanto Lily non l’aveva mai perdonata, ma lei stessa non l’aveva fatto, non riusciva a perdonare né se stessa né Lily.
Rimpianse l’innocenza passata, quell’innocenza che le faceva sperare che tutto fosse più facile.
Arrivarono a Londra soltanto a tarda sera, velocemente si asciugò gli occhi umidi e infilò il diario nella tasca dell’impermeabile. Il suo volto era di nuovo una statua di cera.
-… andrete in Olanda, abbiamo un collega che vi aspetta all’aeroporto. Quando tutto sarà finito sarete contattati. – stava spiegando Dedalus Lux.
-Come ci manterremo? E io come andrò all’università?
-Harry Potter si è occupato della parte finanziaria, voi non dovrete preoccuparvi di nulla. Per quanto riguarda la tua università, ragazzo, potrai andare dove ti pare fuorché in Gran Bretagna o in Irlanda. Ah, e dovrete scegliere un’altra identità.
-Beh non saprei…- borbottò Vernon Dursley assorto.
-Evans.- tutti si girarono di scatto a guardare la signora Dursley –Ci chiameremo Evans, il mio cognome da nubile.
-Dovrete cambiare anche i vostri nomi…
-Io mi chiamerò Daniel!- disse Dudley, eccitato dal cambio d’identità.
-Vincent.- bofonchiò il signor Dursley.
-Signora Dursley… ?
Con un groppo al cuore Petunia Dursley abbandonò la sua identità, la sentì volare via nell’esatto momento in cui disse: -Io sono Lillian Evans.
 

 
 

Fine

 



Commento GiudiciA:

TERZA CLASSIFICATA: Il Ricordo Più Caro - LoveChild 

Grammatica: 10/10 
Stile: 9/10 
Caratterizzazione: 15/15 
Originalità: 10/10 
Trama: 10/10 
Attinenza al tema (ovvero la nostalgia): 14.5/15 
Gradimento Personale: 5/5 
Totale: 73.5/75 

Non potevo non darti il massimo alla voce gradimento personale. 
La tua storia mi ha colpito, speravo che qualcuno scegliesse questo personaggio, perché avevo proprio voglia di leggere una fic del genere su Petunia e tu non solo non mi hai deluso, ma mi hai davvero sorpreso. Non ti sei limitata a scrivere una storia carina su Petunia che ripensa a sua sorella, no, hai scritto una storia emozionante ed originale. Hai avuto delle bellissime idee, a partire da Petunia che si paragona ad una melanzana –e qui mi è scappato un sorriso-, per finire con la decisione ferma di Petunia di scegliere il nome Lilian Evans per la sua nuova identità...la conclusione della tua storia mi ha davvero fatto venire i brividi. Complimenti, se non si fosse ancora capito, la tua storia l’ho letteralmente adorata. Il tuo stile semplice, ma efficace, mi ha fatto emozionare più volte nel corso della lettura. La caratterizzazione di Petunia è approfondita e completa, a mio parere perfettamente IC, e sei riuscita a rendere IC anche gli altri personaggi appena nominati, semplicemente con poche ma precise pennellate. E perfette sono anche la trama della storia e la grammatica, non ho trovato un solo errore. Che dire...complimenti per quello che a mio parere potrebbe benissimo essere un missing moment scritto dalla Rowling^^ 
 


Note:
Ehm, tralasciando il fatto che sono sconvolta, per il podio... Sono contentissima di aver scritto questa storia! Appena ho scovato Petunia fra i personaggi che potevo scegliere ho avuto un raptus d'ispirazione. E' stato bello scrivere questa storia, ritrarre Petunia come personaggio principale e non come mero soprammobile, cosa che lei non è.
Non posso che ringraziare la Malandrina ancora una volta e sperare che piaccia anche a voi!
Mi raccomando i commenti! <3
Bisous,
  Yaya
   
 
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