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Autore: GreTh    10/10/2010    0 recensioni
Greta ha 21 anni e vive a Roma. Ha un sacco di amiche e tutti le vogliono molto bene, insomma ha una vita perfetta. Ma nel suo cuore c'è uno spazio vuoto che con gli anni non si è riuscito a colmare. Ha trascorso la sua infanzia e metà della sua adolescenza in Germania in compagnia di due ragazzi che per lei erano come fratelli. Si era innamorata di uno di loro, Bill da quando aveva circa 9 anni. Tutto sembrava andare per il meglio, aveva compiuto 14 anni e stava iniziando a dimostrare il suo amore a Bill che sembrava contraccambiasse, ma un giorno i suoi genitori le diedero una brutta notizia: si sarebbero dovuti ritrasferire in Italia. Quando scopre la notizia ne rimane scontvolta, ma i tre amici si fanno una promessa: non avrebbero perso i contatti e tutti i giorni si sarebbero dovuti chiamare o mandare e-mail e poi si sarebbero dovuti vedere almeno una volta ogni 3 mesi. Greta lascia la Germania, e per i primi giorni della sua lontananza si chiamano e si scrivono e-mail. Ma con il tempo ognuno cambia direzione e gli impegni continuano a motliplicarsi. I gemelli avevano i loro impegni con la band e Greta era sovrastata dai compiti e dalle sue uscite con le amiche. Così questa amicizia si affievolisce con il tempo, ma chissà se il destino un giorno saprà riunirli...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi feci accompagnare a fare il giro della casa da Bill e Tom, ma non parlammo molto, anzi quasi per niente. La nostra conversazione conteneva solo "bello" e "già" o "grazie". Mancavano solo da visitare le loro camere, perchè loro anche se erano gemelli avevano due camere separate. Era impossibile che loro due condividessero la stessa camera, avevano due caratteri troppo diversi. < Questa è la mia camera. > disse Bill spalancando la porta e facendo un gesto da maggiordomo. La camera di Bill era molto carina, era lì che li avevo visti quando li avevo sbirciati qualche giorno prima. Era molto ordinata e precisa, anche se il nero sulle pareti mi inquietava un pò. C'erano dei microfoni sparpagliati quasi da tutte le parti e una tastiera. Mi avvicinai alla scrivania di Bill. Sopra c'erano tantissime foto, ce ne saranno state una migliaia, ma una mi colpì particolarmente... C'era una foto di Bill con il microfono, Tom con la chitarra e altri due ragazzi uno con il basso e uno con la batteria. < Hai una band? > chiesi a Bill indicando la foto. Bill si avvicinò sempre di più a me e non so perchè il cuore iniziò a battermi all'impazzata. Cercai di calmarmi in tutti i modi, chissà perchè stare vicino a Bill mi faceva questo effetto. Probabilmente perchè era da tanto che non avevo accanto a me un ragazzo della mia stessa età, ed io era sempre un pò imbarazzata con i ragazzi. < Si, io e mio fratello abbiamo una band. Ci chiamiamo Devilish. Il ragazzo alla batteria si chiama Gustav e quello al basso si chiama Georg. Un giorno te li faccio conoscere, sono molto simpatici. Noi un giorno diventeremo famosi! > concluse Bill con aria sognante, si vedeva che era determinato ad avverare il suo sogno. Guardai sulla scrivania. Era piena di fogli, tutti scritti, sembravano testi di canzoni. Mi avvicinai leggermente ad un foglio e lessi: "Leb die Sekunde. Di Bill Kaulitz". Che bello! Bill scriveva le canzoni. Mi avevano sempre affascinato i ragazzi che scrivevano canzoni, li consideravo veri artisti. Volevo prendere quel foglio per vedere cosa c'era scritto, per vedere di cosa raccontava Bill nelle sue canzoni, ma mi ritrassi perchè avevo paura di dimostrarmi troppo invadente, dopotutto noi ancora non ci conoscevamo abbastanza. < Bellissima stanza, complimenti Bill! Adesso vediamo la tua Tom? > chiesi mettendomi al centro della stanza.< Ok, ma non ti spaventare. > disse Tom ridendo. Perchè mi sarei dovuta spaventare? Cosa mi aspettava in quella camera? Adesso si che ero spaventata. Bill richiuse la porta della sua camera ed entrammo in camera di Tom. La camera di Tom era molto diversa da quella del fratello. La sua era molto più incasinata, aveva cd sparpagliati per tutta la stanza e chitarre ovunque. Alle pareti erano attaccati molti poster: quasi tutti raffiguravano belle signorine in costume da bagno sulla spiaggia o su delle macchine. Anzi alcune non avevano proprio il costume da bagno. Non era proprio il mio genere di stanza, troppi occhi fissi su di me, mi sentivo molto osservata da tutte quelle ragazze in bikini, che ti guardavano con quello sguardo come per dire "Hai visto quanto sono bella...". < Bella stanza e...Quanti poster! > dissi rivolgendomi verso Tom, ma dal mio tono di voce si sentiva che non ero completamente sincera. Se non ci fossero stati quei poster, sarebbe stata una bellissima camera, forse anche più bella di quella di Bill. < Grazie, grazie. > disse Tom, con aria da intenditore. < Ma i tuoi non dicono niente di tutti questi poster, diciamo... abbastanza provocanti. > dissi io tutta rossa in viso. Mi imbarazzavo a parlare di quei argomenti con due ragazzi, soprattutto con Bill e Tom. < No, ormai si sono abituati alla mia passione per le ragazze. > disse Tom. < Io sposerò Jessica Alba! > concluse andando vicino al suo poster. Jessica Alba era veramente bellissima, anche se avendo nove anni non era proprio un'intenditrice di attrici e gossip. E a quei tempi non era un'attrice famosissima, però Tom la conosceva. Mi era parso di aver visto qualche suo film, ma di sicuro non mi ricordavo i titoli. < Buona fortuna! > dissi io e uscimmo dalla sua stanza. La porta sbattè con forza e ci fece sobbalzare. < Allora hai visto tutta la casa! Se vuoi adesso... > Bill fu interrotto dalla voce di Simone, che ci chiamava per la cena. < E' meglio se andiamo. > dissi e scendemmo tutti insieme per cenare, ma rimasi con il dubbio su cosa mi avrebbe voluto dire Bill.
  
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