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Autore: Itsuwari_    10/10/2010    6 recensioni
-Le bugie non si dicono, non lo sapevi?- chiese il moro bloccandole la strada.
-T-tutti mentono. C’è chi lo fa p-per il bene di una persona… e chi no…-
-E tu perché mi hai mentito, Hinata?-
Ff che racconta della monotona vita di tutti i giorni di alcuni studenti della prestigiosa scuola di Konoha. Ragazzi che si ritroveranno ben presto a fare i conti con nuovi amori, nuove situazioni ed imprevisti.Per sapere come andranno a finire le cose, basta solo leggere ^_^ Dialoghi con la presenza di espressioni colorite.
[Coppie principali: SasuHina-HidaTema
Coppie secondarie: Suika-PainKonan-ShikaIno-NejiTen-NaruSaku ed il triangolo yaoi SasoDeiIta]
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Temari, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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LEGGERE, ALTRIMENTI SI FRAINTENDE IL PRIMO CAPITOLO     - - - - >   Ho deciso di scrivere questa ff perchè mi piacevano le coppie e da tanto mi frullava nella testa l'idea di poter postare una storia sul sito. I due personaggi del seguente capitolo non saranno i protagonisti, ma ho deciso di far iniziare la storia con loro per il semplice motivo che daranno una svolta importante alla fic. Aggiungo inoltre che questo, essendo il primo capitolo, è noioso. Il seguito tuttavia sarà più interessante e spero che vi piacerà di più.


Coppie principali: SasuHina-HidaTema

Coppie secondarie: Suika-PainKonan-ShikaIno-NejiTen-NaruSaku ed il triangolo yaoi SasoDeiIta Sul triangolo sono tuttavia molto incerta, quindi sono ben accetti consigli xD.

 

 


                                                                               I I I I Sweet Lie I I I I

 



1 I I I    Solita Routine 

 

La ragazza si avviò pigramente verso la sua scrivania e si sedette sulla sedia cigolante. Erano ormai le 22:00 di sera e si annoiava da morire. Non aveva sonno e non aveva nemmeno l’intenzione di seguire il solito e monotono consiglio della madre che puntualmente le dava:

-Se ti annoi tanto, studia!-

E regolarmente si presentava anche la medesima risposta:

-Non ne ho voglia ora-

Karin non faceva altro che chiedersi perché sua madre si preoccupasse tanto per la scuola. i voti della rossa erano pressoché ottimi, studiare a quell’ora non avrebbe fatto altro che contribuire a farle  andare il cervello in pappa.

una volta acceso il computer, la ragazza si diresse immediatamente nel suo account mail per verificare che non ci fossero nuovi messaggi per lei. Era da tempo che sperava in un messaggio di Sasuke, il ragazzo di cui si innamorò perdutamente.

Circa un anno fa entrò per la prima volta nella prestigiosa ed ambita scuola di Konoha, e non appena si presentò alla nuova classe non poté fare a meno di notare il moro che stava seduto in fondo alla classe e che cercava in tutti i modi di ignorare Naruto, il suo vicino di banco.

-Quell'Uzumaki...- sussurrò Karin mordendosi il labbro inferiore.

Il biondo era infatti noto nella scuola per la sua simpatia, ma anche per la sua morbosa amicizia nei confronti dell'Uchiha. Karin non poteva sopportarlo. Ogni volta che tentò di avvicinarsi al moro puntualmente arrivava anche Naruto a rovinarle i piani.

Questo comunque era solamente il quarto nella lista neri di Karin. Ad occupare il primo posto c’era   Suigetsu. Non faceva altro che beffarsi di lei e la chiamava sempre " racchia " ," strega " e se le andava bene le dava solamente dell' " acida ".

La rossa sbuffò, si sistemò gli occhiali e fissò a lungo lo schermo del suo computer che la avvisava della presenza di un nuovo messaggio di posta non letto. Fece scorrere velocemente il mouse sulla cartella della posta in entrata e aprì la mail.

-cazzo muoviti stupido computer!- sbraitò la ragazza impaziente di scoprire il contenuto di quel messaggio. Non appena finì il caricamento, la rossa lesse velocemente e delle scintille di speranza le luccicarono negli occhi.


                            ehi...volevo sapere se ti andava di uscire con me domani dopo la scuola.

                                                 sai...ho proprio voglia di conoscerti meglio.
                                                                   Sasuke Uchiha



Troppo bello per essere vero. Infatti l'espressione felice della ragazza si trasformò in una smorfia non appena lesse anche l'ultima parte:

                                         scherzetto befana! Sono sempre io, il tuo adorato Suigetsu.

                                                         Ma l'appuntamento è ancora valido


-SEI UN FOTTUTO COGLIONE SUIGETSU!- Urlò Karin in preda alla rabbia sbattendo violentemente le mani sulla scrivania e fissando con uno sguardo da assassina il computer. Doveva saperlo, Sasuke non le avrebbe mai chiesto di uscire. Era stupido sperarci ancora.

-sei solo uno stronzo...-aggiunse la rossa sedendosi di nuovo sulla sedia e cestinando velocemente il messaggio del suo compagno di classe. Dopo alcuni minuti fece per spegnere il pc, ma il suo cellulare squillò.

-Pronto?-

-Ciao, sono Temari. Allora è Ok per domani?-

-eh? ok cosa?-

-ne avevamo parlato ieri, ma forse eri troppo presa da Sasuke per ascoltarmi-

-eh?...sì, forse- rispose con tono vago.

-che hai? Sembri triste-

-no figurati. Racconta a proposito di domani-

-domani avevamo detto di andare al cinema insieme ad Hinata, Sakura, Ino e Ten Ten-

-perchè anche Loro?- calcò molto sull'ultima parola.

-perchè sono compagne di classe, e dato che Ino conosce il proprietario del cinema ci farà un notevole sconto sui biglietti-

-sicura che lo sconto lo faccia pure a me?-chiese Karin iniziando a giocherellare con una ciocca di capelli.

-chi lo sa- rispose solamente la bionda.

Dopo un breve istante di silenzio la rossa riprese in mano il discorso:

-io non ci voglio venire-

-ci sarà anche Sasuke, sei sicura di volerlo lasciare ad Ino e sakura?-

-EHI CHI HA MAI DETTO CHE LO LASCIO A LORO!-

-bene ora chiudo, sto finendo i soldi nel cell. A domani e portati i trucchi. Tu ed Hinata pranzerete da me e poi si andrà subito al cinema-

-a domani-


I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I



Nel frattempo, un ragazzo camminava a passo spedito verso casa, se così si poteva definire. Lui non aveva genitori, e questo lo aveva costretto ad affittare un buco di appartamento insieme ad altri tre ragazzi: Sasori, Hidan e Tobi. Al primo erano morti i genitori quando era ancora piccolo e la nonna che lo accudiva e lo aveva cresciuto era deceduta da un po’ di tempo, lasciandogli l’eredità. Hidan era uno spregiudicato che aveva sacrificato tutti i suoi parenti al cospetto del dio che venerava: Jashin. L’albino trascorse in carcere alcuni giorni, ma poi fu rilasciato in assenza di valide prove. Tobi invece…nessuno a dire il vero sapeva da dove provenisse Tobi. La sua vita era un mistero per tutti, e sebbene fosse considerato una nullità per molti, nascondeva un passato terribile.

La debole luce dei lampioni donava un riflesso leggero ai capelli biondi di Deidara che stava ormai congelando.

Se c'era una cosa che lui odiava era l'autunno.  La maggior parte delle sue creazioni non esplodeva a causa dell'umidità che era sempre presente in quelle stramaledette giornate piovose. Il biondo mise le mani nella tasca del giubbino nero per sentire meno freddo ed aumentò ancora il passo. Il vento gelido iniziò a soffiare e provocò altri brividi a Deidara, il quale non poté fare altro che imprecare con un sonoro " merda!" per poi tacere di nuovo. Non appena giunse davanti al suo appartamento introdusse la chiave nella serratura arrugginita, e dopo aver dato due calci alla porta che non si apriva entrò finalmente in casa.

-EHI DANNA! PERCHè DIAMINE DEVO SEMPRE USCIRE IO A FARE LA SPESA?- urlò chiudendo la porta dietro di sé.

-chi è stato a far saltare per aria il frigo questa mattina?-gli chiese il rosso arrivando da un'altra stanza.

-era arte, stupido di un marionettista! E poi l'hai fatto apposta a farmi uscire a quest'ora! Cazzo, fuori  fa un freddo tremendo ed in più i supermercati erano tutti chiusi. Fortuna che ho trovato un discount aperto- rispose il dinamitardo togliendosi il giubbino ed appendendolo ad un attaccapanni mezzo rotto. Una volta anche lui aveva avuto l’onore di far parte di una delle “ opere “ del biondo.

-tutti sanno che di sera i negozi chiudono. Avresti dovuto pensarci prima di uscire-

-POTEVI AVVERTIRMI!-

-non strillare, Hidan sta pregando. Se ti sente viene qui e ti sacrifica-

-Uhn, chissene frega- rispose il biondo prima di avvicinarsi al frigo aggiustato e mettere in esso parte della spesa. L'amante delle marionette non avrebbe mai potuto comprendere la sua arte, perché ciò in cui credeva lui non era tale. Niente dura in eterno e nulla sarebbe abbastanza resistente per farlo. L'esplosione invece era perfetta: una forma d'arte che si esprimeva in un istante. Sasori si appoggiò al muro per controllare che il biondo mettesse via la spesa e che non la lasciasse per terra come aveva già fatto in precedenza.

-che hai da guardare?- chiese irritato il dinamitardo.

-sta zitto e muoviti-

-NON DARMI ORDINI!-strillò il biondo prima di fare quello che gli era stato detto.

-domani io e gli altri andremo al cinema. Tu che farai?- sollevò l’argomento l’Akasuna.

-vengo con voi, è ovvio-

-sicuro? Ci sarà anche Tobi con noi, e se fareste stronzate vi butteranno fuori a calci entrambi-

-perchè deve venire anche lui!?-chiese Deidara sbattendo la porta del frigo e fissando negli occhi il rosso appoggiato al muro.

-ci ha sentiti mentre organizzavamo-

-che palle- Deidara sbuffò. Era stanco, e voleva solamente andare a dormire. Buttò la sportina vuota che teneva in mano nel cestino e passò davanti al rosso per andare in camera sua, ma prima che potesse salutare l’amico quest’ultimo lo afferrò per il braccio e con uno strattone fece barcollare il biondo verso di sè. Sasori cinse con l’altra mano il fianco di Deidara e lo fece aderire perfettamente contro il suo bacino.

-smettila di lamentarti-gli sussurrò Sasori all’orecchio facendolo rabbrividire.

-e tu smettila di provarci con me- rispose il biondo cercando di nascondere il lieve imbarazzo. Appoggiò le mani al petto del rosso e cercò di creare maggiore distanza dai due, cosa che non riuscì a fare.

-hai già sonno?-chiese Sasori alzando il mento di Deidara e costringendolo a guardarlo nei profondi  occhi in cui ci si poteva perdere.

-sì- rispose il biondo scostando il ragazzo che lo teneva stretto a se, per poi allontanarsi ed andare a dormire.

“ Domani sarà una lunga giornata “ penso infine Deidara entrando nella stanza che condivideva con altri tre ragazzi.

 

Ogni commento è ben accetto: apprezzo sia le correzioni che gli apprezzamenti. Senza questi mi risulterebbe difficile continuare la fic. Baci

 

Itsuwari_

 



  
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