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Autore: Sweet Soul    10/10/2010    6 recensioni
Una storia forse comune, una nella quale ci si può facilmente ritrovare. Due ragazze che trasformano la loro amicizia in qualcosa di più. Ma prima che questo accada, prima che il loro amore trionfi, devono superare un bel pò di ostacoli che si frappongono sul loro cammino insieme: Primo fra tutti la confusione di Rose, ragazza etero che dopo una serie di avvenimenti si accorge di amare la migliore amica, già totalmente persa per lei. L'inizio è cruciale: Un'isola lontana, un letto matrimoniale e la prima volta di Kate saranno gli ingredienti principali di questo mix esclusivo! Allora, ragazze, tutte su i bicchieri e giù i pensieri!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oddio scusate per il tremendissimo ritardo. Ma proprio non riesco a trovare un pò di tempo per scrivere... Scusatemi tantissimo!

La mia felicità era palpabile nell’aria.

Ero davvero senza controllo. 

Ero esposta al mondo esterno, priva di qualunque forma di protezione, credendo vivamente che la mia felicità bastasse. 

Ed era così. 

Ero convinta di essere felice anche quando non lo ero. 

La gente iniziò ad apprezzarmi di più, a scuola ottenevo ottimi risultati ed in famiglia evitavo qualunque guerra, alzando e sventolando continuamente una bandierina bianca che mi ero costruita a posta per la situazione. 

Nessuno sapeva il reale motivo della mia felicità, nessuno a parte me e Rose. 

E andava bene a tutti. 

In fondo non avevo mai legato così tanto con nessuno, a parte Dana. 

Proprio quest’ultima premeva con forza contro le barriere che avevo costruito per mantenere il mio segreto come tale, volendo sapere, e in fondo aveva ragione, perché da una settimana ad un’altra il mio umore era cambiato così velocemente. 

Io volevo dirglielo, ne sentivo proprio il bisogno. 

Ma, cavolo, c’era sempre quella incredibile paura di non essere accettata che nel suo caso, considerando anche che era la mia migliore amica, era triplicata. 

E stavo male per questo. 

Perché in effetti era come se non mi fidassi della persona che, più di tutte mi conosceva.

Era il venerdì della terza settimana di Settembre. 

Da quel giorno a casa di Rose era passata poco più di una settimana, ed ancora non ne avevamo parlato.

Io preferivo questa situazione. 

Preferivo che non ne parlassimo, perché ero abbastanza felice da poter gestire anche i suoi silenzi. 

Ero capace di gestire, armata di un sorriso fisso e sincero, ogni suo atteggiamento freddo. 

E sono stata capace di gestire anche il suo improvviso allontanamento. 

Me n’ero accorta, non fraintendetemi. 

Avevo semplicemente deciso che forse aveva solo bisogno di un po’ di tempo.

Alla prima ora avevamo Storia e, una volta comunicatoci dalla prof che non avrebbe interrogato per spiegare a paletta, mi rilassai. 

Afferrai il mio taccuino, tenuto sempre fedelmente nella tasca interna della borsa, e mi rifugiai in quel mondo solo mio, dove ogni cosa aveva una parola che la descrivesse, una Sua parola. 

Dove scrivendo riuscivo ad esprimere esattamente tutto quello che mi passava per la testa. 

Dove le doppie non venivano mai storpiate, il verbo essere aveva sempre l’accento alla terza persona del presente indicativo e non veniva mai confuso con la congiunzione, dove verbi, avverbi, aggettivi, sostantivi, tutti quanti prendevano esattamente il loro posto. 

E quell’ora, passata interamente a vedere la mia mano roteare sul foglio mentre parole, periodi e frasi prendevano forma, riusciva davvero a rilassarmi e a farmi sentire protetta. 

L’ora dopo era quella preferita dai maschi quanto odiata da me. 

L’ora di Educazione fisica. 

Nella mia scuola era qualcosa di veramente inutile. 

Non prevedeva tutti quegli esercizi divertenti, il riscaldamento graduale con corsa e scioglimento muscolare o una partita di pallavolo. 

No. 

Voleva dire: femmine sedute sulle scale a parlare e fare le oche o a cazzeggiare in giro per la scuola, mentre i maschi giocavano a “chi sfonda di più il muro” tirando cannonate in quello che loro definivano ‘Calcio’ ma che assomigliava molto di più ad un “Dai che continuando così la scuola la facciamo cadere”.

Afferrai la mia borsa, uscendo dalla classe velocemente, 

(Già, perché poi se ritardavi nell’ora di quella vecchia Racchia ti beccavi pure un rapporto) 

quando una mano mi fermò e mi costrinse a girarmi.

Dana mi accarezzò i capelli. 

Ormai nei corridoi c’eravamo solo noi due.

-Amore ma cosa ti succede? Un giorno sei felicissima, il giorno dopo sei cupa. Oggi invece sei pensierosa. Li conosco bene i tuoi sorrisi, so quando sono sinceri e quando sono costruiti per far credere a tutti la tua forza. Sei la mia migliore amica, e mi piacerebbe sapere cosa ti sta accadendo di tanto importante in questo periodo, da sconvolgerti pienamente la vita-.

Sorrise. 

Di quel sorriso amaro. 

Le pesava chiedere le cose, di solito non lo faceva mai. 

Ma in questi giorni ci aveva provato davvero tante volte. 

Doveva tenerci davvero tanto a sapere cosa mi succedeva. 

Tentennai per un attimo. 

Abbassai lo sguardo. 

Lei sospirò. 

–D’accordo. Lascia stare, anzi scusami. E’ una cosa tua-.

Stava per andarsene quando la chiamai.

Non so perché lo feci. 

In fondo era davvero una cosa mia, una cosa privata, da non dire a nessuno. 

Ma la mia migliore amica era lì in piedi, che mi stava proponendo di dividere con lei un problema che mi faceva mancare l’aria. 

Che mi stava proponendo il suo aiuto. 

–Dana. Scendiamo giù, ho già avuto un rapporto. Poi ci troviamo un angolino e ti racconto tutto-.

 

Subito dopo l’appello, come promesso, ci rifugiammo in un angolino della palestra. 

Si sentivano gli schiamazzi e le urla dei maschi, in contemporanea con i boati del pallone che sbatteva sul muro. 

Che tra l’altro era un vecchio Mikasa sporco e sgonfio. 

Era una sofferenza vederlo ridotto in quelle condizioni per me!

-Dana quello che sto per dirti non è facile, non so nemmeno come la prenderai, e un po’ ho paura. Paura che tu vada via da me-. 

–Questo non succederà-. 

Mi guardava fissa negli occhi. 

–Sto con una ragazza-. 

Decisi che girare intorno al problema sarebbe stato inutile e cosi andai dritta al punto. 

Lei girò lo sguardo. 

I suoi occhi seguivano la palla passare da un campo ad un altro. 

–Lo immaginavo. E’ Rose vero?-. 

Evitava ancora di incontrare il mio sguardo. 

–Si. Cioè, non stiamo insieme però…-. 

“Però abbiamo fatto l’amore insieme” avrebbe retto anche questa? 

Decisi di prepararla per gradi. 

Oggi le avrei soltanto spiegato la situazione difficile degli ultimi giorni, la quale era stata accuratamente evitata perfino tra i miei pensieri.

Se ci avessi pensato sarei arrivata ad una conclusione. 

A Quella conclusione. 

Ed io non volevo arrivarci. 

Ma per un attimo passò in rassegna nella mia mente quell’unica frase che sapeva di vero, quanto era quella giusta. 

‘Sai perché Rose si sta allontanando da te? Non riesce ad accettare i suoi sentimenti’ 

Era normale. 

Cavolo. 

Era fin troppo naturale. 

Io ci misi mesi e mesi per accettare i miei.

-Però?-. 

Mi spronò lei. 

–Non lo so D. Lei ora si sta allontanando da me. E io non so che fare perché non reggerei il suo abbandono-. 

–Ma sei stupida? Allontanarsi non vuol dire abbandonare. Allontanarsi vuol dire “Ho scoperto di essere omosessuale, o bisessuale (dipende da lei), dammi un po’ di tempo”. Vuol dire sono confusa!-. 

Ci riflettei su. 

Non ero stupida, se quell’ipotesi l’avevo scartata fin dall’inizio un motivo c’era. 

Rose non era mai confusa. 

Uno dei suoi più grandi pregi era la chiarezza con cui vedeva tutto. 

Le situazioni per lei non erano mai grigie. 

Per lei era sempre tutto o bianco, o nero. 

Potevo mai essere riuscita a farle cambiare questo aspetto del suo carattere, per questa situazione? 

–D, non è cambiato nulla nella nostra amicizia vero?-. 

Decisi di cambiare discorso. 

Ed avevo anche il bisogno impellente di sentirle dire che era tutto apposto. 

–Sei proprio una stupida! Come puoi aver mai pensato che io mi potessi allontanare da te soltanto perché sei attratta dalle donne? Non c’è nulla di male-. 

Ecco perché lei era la mia migliore amica. 

Sapeva sempre cosa dire. 

Aveva sempre la frase giusta. 

L’abbracciai. 

E mi aggrappai a lei quasi come se fosse la mia unica ancora di salvezza. 

Ed in effetti lo era. 

Era il mio pezzo di molo tra gli scogli, era il mio faro di notte, il mio appiglio di sempre. 

Ed era sempre lì, in qualunque luogo. 

Era pronta ad ascoltare le mie parole, qualunque esse fossero, ad interpretare i miei silenzi e a suggerirmi le parole che mi mancavano, era lì. 

Sempre.

-Oggi mangi da me?-. 

Mi propose lei. 

Le sorrisi. 

–Certo!-. 

E mi rituffai tra le sue braccia. 

Mi sentivo bene con lei. 

La giornata passò più velocemente. 

Pregai Dana di non parlare di Rose durante la giornata scolastica, per non tagliare fuori Emy. 

Con quest’ultima stavo instaurando davvero una bella amicizia. 

Eravamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda. 

E mi piaceva che ci fosse qualcuno a parte Dana, capace di esprimermi tanta fiducia e simpatia. 

E lei piano piano si aprì con me, raccontandomi tutta la sua infanzia fino al primo giorno in cui ci siamo presentate. 

Io feci lo stesso. 

Le raccontai tutto, a parte di Rose. 

Ma c’era qualcosa che non voleva dirmi. 

E di questo ne ero sicura. 

Era ancora troppo presto per spronarla a raccontarmelo, cosi feci correre. 

La giornata scolastica passò velocemente, a parte l’intervallo durante il quale vagai tutto il tempo per i corridoi come un’automa. 

Rose non era venuta a scuola, ed io di solito passavo ogni singolo secondo dell’intervallo con lei. 

Dana era comunque riuscita a farmi risalire il morale come solo lei sapeva fare. 

Parlammo tantissimo, e questo mi faceva stare bene. 

Mi sentivo più leggera e lei riusciva a capirmi e a scogliermi qualunque dubbio. 

Poco dopo mangiato decisi di connettermi su Facebook per scrivere a Rose. 

Cosi feci. 

Senza nemmeno guardare le notifiche, mi fiondai nel profilo di Rose e  le scrissi un messaggio in bacheca lunghissimo. 

Scesi un po’ col cursore e, una volta posizionato su  “Condividi” un elemento attirò la mia attenzione: 

Rosalie Summers è fidanzata ufficialmente con Brad Bailey.

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Risposte alle recensioni:

reby94: Ho l'impressione che questo capitolo ti sia piaciuto di meno xD Ma sappi che mi serve per il resto :)

davil09: Grazie mille! SOno contenta ti sia piaciuto, a me è piaciuto tantissimo scriverlo!

MorriganJo: Alla fine le persone timide all'inizio, sono quelle che si rivelano le più terribili! E questo è ancora nulla u.u  Si questa dichiarazione è stata decisamente troppo.. Ma ogni cosa che scrivo mi serve xD Infatti quella dichiarazione si scoprirà un elemento fondamentale per il prossimo capitolo xD

hacky87:  A  me Rose sta iniziando a stare antipatica! Prima è gelosa e tira quel poco di dichiarazione da Kate e poi si fidanza con un maschio... Povera Kate!

__New York Dreamer__:  Emy per ora è simpatica a tutti xD Anche a me in effetti non dispiace... Ma credo che prima o poi la odieremo tutte quante! Per ora ancora non può essere chiaro il suo carattere perchè la storia è ancora incentrata soprattutto su Kate e Rose. Ma ci sarà spazio anche per lei! Sono contenta che il capitolo precedente ti abbia fatto provare delle emozioni, vuol dire che sono riuscita a trasmettervi quello che provo io! Questo capitolo è terribile, lo ammetto, ma doveva esserci per quello che verrà dopo! AL prossimo capitolo.

the angelus: Devo ringraziare io te perchè il tuo commento mi ha davvero fatta contenta! La nostra cooprotagonista è passata ancora una volta al "Oh mio Dio cosa mi succede" T.T Guardandola da questo punto di vista è una stupida... Ma purtroppo è confusa... E non riesce ad accettare i suoi sentimenti. E' rimasta ancora al "Il giusto sta nel Maschio-Femmina / Femmina-Maschio. Non accetto altro" Ci vorrà la mano di Dio per farle cambiare idea... Uff xD Sarebbe più facile scrivere se lei fosse meno confusa. ._____.

Bene... E' evidente che il ritmo "una settimana - un capitolo" non riesco a tenerlo... Quindi smetto di fare promesse che poi non potrò mantenere! xD In verità mi scocciavo anche un pò a scrivere questo capitolo, anche io come voi voglio l'azione! Però uffàà Rose è ancora confusa .___. E fa guai su guai quell'idiota! (<3 Ma la amo che ci posso fà? :P) Vabbè al prossim capitolo!  
  
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