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Autore: GoldSaints    11/10/2010    6 recensioni
Santuario di Athena, Grecia. Il Pontefice impazzito è nervoso, sa che Athena è viva e presto, da Tokyo dove si è rifugiata per tredici anni, verrà a reclamare scettro e trono regale. Per pensare meglio, ordina nel villaggio di Rodorio una pizza Quattro Stagioni, nel ristorante di recente apertura. Il Pontefice non sa cosa lo aspetta, Francesco si staglia all'orizzonte. THE SANCTUARY: REALODED. [Può avere effetti collaterali, assumere con cautela: presenza di un Gary Stu]
Genere: Commedia, Parodia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Rodorio la vita scorreva diversamente che altrove

Quella sporca dozzina
Saint Seiya - The Sanctuary: Reloaded


(by Gold Saints Milo, Camus & Aphrodite)



EPISODE 03
La prova del Toro! In guardia, Francesco!




Francesco interruppe la corsa, poi si arrestò, ormai a metà scalinata, tra le rocce. Il vento gli accarezzò il viso, quando si girò per guardarsi alle spalle, e il suo sguardo si addolcì, posandosi sul Primo Tempio.
Grazie, Mu dell’Ariete…! Pensò. Poi si girò nuovamente e scattò sui gradini, gli occhi puntati verso il suo obiettivo: le stanze del Pontefice.

La Seconda Casa si stagliava imponente, bianca come la luna, nella sera.
Irradiava un’aura di calma serena, nessun Cosmo ostile giungeva da lì. Francesco aveva cominciato a capire cosa fosse il Cosmo, pur non avendone conoscenze teoriche precise – lo identificava con le sensazioni che aveva avuto al cospetto di Mu. Rimase in attesa tra le due colonne che delimitavano l’ingresso, cauto. Eppure pareva tanto tranquilla da sembrare quasi vuota.
Fece un passo avanti ed entrò nell’ombra.
Cercò di abituare gli occhi all’oscurità, il viso alzato al soffitto per distinguere qualcosa, ma lo vide solo scomparire nel buio. Intrigato dall’imponenza del tempio, ancora con il naso all’insù, finì per sbattere contro ad una colonna.
Mapporc!” imprecò, prendendosi il naso tra le mani e indietreggiando di un passo. Chi era stato così idiota da costruire una colonna proprio in mezzo al passaggio? Non fece in tempo a finire di formulare la frase, perché la colonna si mosse verso di lui.
Non era esattamente una colonna, ebbe modo di constatare Francesco: si trattava di un uomo gigantesco, sicuramente sfiorava i due metri. Almeno almeno.
Il guerriero uscì dall’ombra, rendendosi finalmente visibile. Come facesse l’ombra ad essere tanto densa da nasconderlo, prima, resta per lo più un mistero spiegabile soltanto dal retino di un manga, ma fortunatamente Francesco non si fece domande in proposito.
Fece un balzo all’indietro, per poterlo fronteggiare a viso aperto.
“E tu chi sei?” berciò, tentando di farsi più grande di quello che era.
“Aldebaran di Taurus, custode del Secondo Tempio!” fu la pronta risposta “Chi sei tu, che pretendi di passare indenne per la Casa del Toro d’Oro?”
“Francesco, il mio nome” sibilò in risposta lui “Di Prontopizza il fattorino!”
“Prontopizza?” Aldebaran sollevò un sopracciglio. Era più giovane di quanto fosse sembrato a Francesco in apparenza. Vestiva abiti comodi, di stampo classico greco, come quelli che erano soliti mettere gli abitanti di Rodorio: era evidente che non aveva ritenuto necessario indossare l’armatura d’oro per contrastare un intruso privo di Cosmo.
Guardava Francesco dall’alto, come a studiarlo. Come a leggergli nell’anima. Le braccia conserte sul petto e le gambe larghe lo facevano sembrare ancora più imponente.
“Mh” fece l’altro affermativo “Francesco del Prontopizza”.
Se aveva funzionato con il Cavaliere di Aries, non vedeva perché avrebbe dovuto essere ostacolato da quello di Taurus.
“E cosa ci fai qui?”
Gli occhi castani e indagatori di Aldebaran non lo mollavano un attimo.
“Intendo portare a termine la mia missione” ribatté sicuro “E giungere alle stanze del Grande Sacerdote”.
“Non posso lasciarti passare, ragazzo! Quindi è meglio per te se rinunci subito!”
I rami degli ulivi vennero mossi dal vento. La luna uscì da dietro alle nuvole, illuminando la scena e i due che si fronteggiavano.
“Rinunciare? Non posso! Non posso rinunciare e deludere mio padre! Anche a prezzo della mia vita, arriverò al mio obiettivo!”
Aldebaran spalancò gli occhi e serrò le labbra, colpito dalla generosità del ragazzo, dal suo cuore indomito e dal suo spirito di sacrificio.
“Combatti per nobili ideali, Francesco del Prontopizza”.
Francesco annuì, secco. Esattamente come aveva visto annuire Mu di Aries. Imparava in fretta, Francesco.
“E pensi davvero di riuscire nel tuo intento?”
Senza far freddare quella pizza, sottintese.
Aldebaran e Mu erano molto amici e amavano molto la compagnia l’uno dell’altro nei rari momenti in cui Mu lasciava la sua aspra regione in Tibet per tornare al Tempio ad Atene.
Tuttavia Taurus era meno schivo dell’amico e capitava, talvolta, che scendesse a Rodorio o anche ad Atene con Milo dell’Ottava Casa o con Aioria della Quinta, il giovane imbronciato che aveva avuto l’armatura tra le accuse di tradimento. Insieme si aggiravano tra la gente che li riconosceva e bisbigliava, o tra le persone che ignoravano la loro esistenza, vivendo la loro vita quotidiana.
Toccando con mano la realtà del mondo che era chiamato a difendere in nome di Athena, Aldebaran aveva avuto modo di vedere più di una pizzeria d’asporto.
E sì, si ricordava di essere passato perfino davanti al Prontopizza di Rodorio, ora che riconosceva il logo sulla maglietta del ragazzo.
Non lo si faceva fesso, Aldebaran di Taurus.
“Non ho alcuna intenzione di fallire” roco, Francesco affilò lo sguardo.
Aldebaran lo sostenne: “Anch’io ho un compito, Francesco del Prontopizza. Ed è difendere questa Casa. Devi dimostrarmi di essere degno di passare”.
“E sia! Te lo dimostrerò!”
Ostentando più sicurezza di quanta ne provasse davvero, il ragazzo si piegò sulle ginocchia, davanti al suo avversario, pronto a qualunque mossa dell’altro.
Deglutì e sentì un brivido gelido sulla schiena: cosa ci si aspettava da lui, adesso? Cosa voleva che facesse?
“Dimmi ragazzo…” iniziò l’altro, gettando dietro la spalla i capelli lisci “Dimmi…”
Seguì una pausa drammatica, in cui Francesco deglutì a vuoto di nuovo e Aldebaran parve perso nei propri pensieri.
“Dimmi…”
Francesco deglutì nuovamente.
“…ne fate di consegne, la domenica?”
Imponentissimo. Sembrava che lo stesse interrogando sui massimi sistemi.
“Certamente!” Francesco si batté una mano sul palmo, trionfante “L’unico giorno in cui non effettuiamo il servizio è il lunedì sera!”
Aldebaran rimase immobile. Fermo come una statua, irradiando dal proprio corpo un’aura d’oro, leggera. Francesco l’aveva già vista irradiare da Mu e rimase a guardarla colpito e rapito.
Respirava ormai quasi impercettibilmente, concentrato com’era sul suo avversario: perché non si muoveva? Perché non diceva una parola?
Rimasero fermi per attimi che parvero lunghi ore.
Poi Taurus accennò un breve assenso con il viso e si spostò di lato, come a scorrere sui cardini di una grande porta dorata.
“Molto bene,” disse.
Francesco restò fermo, le sopracciglia aggrottate sullo sguardo serio: era una trappola. Di certo. Che significava? Poi però vide il sorriso sul volto di Aldebaran, la sua espressione serena e abbassò lentamente le mani strette a pugno.
“Ma cosa…?”
“Puoi passare. Vorrà dire che quando ripasserai ti farò un’ordinazione”.
Francesco sentì gli angoli della bocca sollevarsi in un sorriso. Lo lasciava passare dopo quella semplice domanda. Era evidente che voleva solo metterlo alla prova, non desiderava ostacolarlo davvero!
“Tu… tu hai deciso di…?”
Aldebaran di Taurus annuì di nuovo. Ebbene sì: se il Grande Sacerdote voleva una pizza, chi era lui per fermare il coraggioso che intendeva portargliela?
“Dimostri audacia e grande onore nel portare avanti i tuoi ideali, ragazzo. Buona fortuna”.
“Io…” Francesco gli si avvicinò, fermandosi davanti a lui prima di proseguire. “Io non dimenticherò mai le tue parole! Né le tue, né quelle di Mu dell’Ariete!” lo guardò con gli occhi lucidi, il petto gonfio dell’onore che quei due grandi uomini gli avevano insegnato “Mi daranno la forza per andare avanti!”
“Un ultima cosa, Francesco del Prontopizza”, lo trattenne Aldebaran prima di lasciarlo proseguire.
Francesco stava già lanciandosi in corsa, ma si fermò, fiero.
“Che pizza è?” fece Taurus, inquisitorio.
“Una Quattro Stagioni. Con una Coca Cola” Francesco fece un sogghignetto sghembo, quasi complice “in omaggio”.
Aldebaran annuì, poi gli diede le spalle, nascondendo un sorriso orgoglioso: ne avrebbe fatta di strada, quel ragazzo!
“Ripetetemi il vostro nome, Cavaliere!”
“Aldebaran. Aldebaran del Toro”. E senza aggiungere altro, il Gold Saint si ritirò nell’ombra da dove era venuto. Probabilmente sarebbe tornato nelle sue stanze a finire quel puzzle con le ninfee.
“Aldebaran del Toro.” Ripeté Francesco con gli occhi luccicanti d’ammirazione. “Verrò con un ordinazione per te, presto. Molto presto”.
E corse via, pensando che di sua iniziativa e con il suo appannaggio avrebbe aggiunto sia una Coca che una Sprite.
Ma ora la Terza Casa lo attendeva, sopra di lui, minacciosa.
E già al suo interno una presenza vegliava, scrutando l’intruso dall’ombra.





L’angolo del ProntoPizza
(anche servizio d’asporto)

L'orologio ticchetta, il tempo scorre! Presto, non c'è tempo! Devo correre più forte che posso per arrivare in cima al Santuario! Siete con me?

Non mancherò, Shinji! Nemmeno nel consegnare una pizza in Inghilterra, se il trasporto è pagato! Adesso che il mio zaino è stato riparato, niente è impossibile!
Ruri, ringrazia da parte mia la gentile nonnina: il suo talismano mi darà forza! E anche se tu minacci grandi scontri alla Terza Casa, sappi che io non temo nulla. Il nobile Aldebaran aspetta me per una nuova ordinazione! Ho dei debiti da ripagare!
Devi essere forte, Beat: non lasciarti abbattere da così poco, la strada è ancora lunga. Il nobile Mu tanto ha fatto per me, ma avrò bisogno anche del vostro sostegno per andare! Avanti!
Charm_strange, come hai visto il custode della Seconda Casa si è rivelato nobile e comprensivo... ma la Quattro Stagioni è sempre con me, come tu dici! Non fallirò!
Bada alle tue parole, Ai91, non tollererò nessuna offesa al Grande Mu, col quale avrò per sempre un debito... se non fosse per lui, ora non sarei sulla scalinata fra la Seconda e la Terza Casa a leggere le vostre missive mentre corro! E il mio zaino è più resistente che mai!
Grazie anche a te,
Diana924... alle vostre parole sento la pizza ardere nello zainetto!
Kiki May, comprendo che l'emozione possa giocare brutti scherzi. Abbi cura dei tuoi Batticuori, come io conserverò gelosamente i biscotti che il nobile Mu mi ha donato! Sento che serviranno, nel corso della mia avventura...
Confida in me,
_Hal_, io ce la metterò tutta per non deludervi! Né voi, né mio padre, né i nobili saint che credono in me... presto, devo correre alla volta della Terza Casa con questa speranza nel cuore!
Keyra93, non devi temere. Le autrici sono state molto più ritardatarie di te. Ma adesso che ho ripreso in mano la situazione, ci penserò io! Non sia mai che una pizza del ProntoPizza arrivi in ritardo! Le tue parole mi danno forza! Grazie! E ora via, in marcia!

   
 
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