Capitolo
XI
-Ti
annoi, nipote?-
-Non si
vede abbastanza, Helen?-
-Non ti
permetterò di fuggire come al tuo solito: presto sarai il
capofamiglia e devi
cominciare a portare avanti queste serate fino alla fine. Inoltre non
voglio
annoiarmi da sola. Anche per questo…-
E
dall’obbiettivo della telecamera si rivelò una
mano di Helen che teneva
saldamente una catena, di cui una parte era ben legata attorno alla
caviglia di
Genzo.
-…ho
dovuto farlo. Tu mi capisci vero, nipote?-
-STOP!
Ma che cavolo è?!-
La
regista si avvicinò alla scena, Genzo restava seduto sul
divano mentre veniva
studiato.
-…si
potrebbe fare…-
-Eh?!-
-Scherzavo!-
**
Il
piccolo Peter era la star del giorno: era un bambino molto dolce e
timido, e
per questo motivo tutte le presenze femminili del set erano innamorate
perse di
lui.
In
quel momento particolare il piccolo aveva preso come “mamme
adottive” niente
meno che Maki e Yayoi.
“-Nonna
Helen!-”
E già
lì le due si sciolsero, era veramente troppo carino!
“-Nonna
Helen, suoniamo qualcosa insieme?-”
-STOP!
Ok buona!-
E il
piccolo corse verso le due giovani, la giapponese dai capelli scuri lo
prese in
braccio, coccolandolo.
Genzo a
Kojiro
-Fossi
in te mi preoccuperei…-
-Lo
sono già abbastanza, ti ringrazio.-
**
-Perdonami
cugina, immagino che per la tua vanità sia stato fastidioso.-
La
giovane si lasciò andare ad una leggera risata, offrendo
invece la mano e
lasciando che Benjamin gliela baciasse, scambiando con lui
un’occhiata piena
d’intenti: di tutte le sue parenti lei era la più
gradita, perché era
esattamente come lui, un’approfittatrice delle debolezze
degli uomini che ogni
tanto amava divertirsi con il suo cugino più bello, senza
pretendere nulla in
cambio.
-STOP!
Ok è buona!-
Tutti
erano felici e contenti…tranne Hikaru.
-Se
Genzo ti fa qualcosa di strano lo ammazzo, giuro!-
E fu
il suo unico commento della giornata.
**
Lo
provocava perché sapeva che dopo sarebbe stato ancora
più famelico nei suoi
confronti, e poi perché voleva vedere quanto effettivamente
era preso da quella
giovane Miss; Benji, per tutta risposta, l’afferrò
per il braccio e la trascinò
dentro la sua camera da letto, agguantandole le labbra e baciandola al
pari di
un affamato davanti a del cibo. Lei non aspettò neanche che
lui la stuzzicasse
con la lingua, la sua fu veloce a gustare il palato
dell’uomo, sapeva di
brandy.
-STOP!
Buona!-
E
Hikaru era sempre più nervoso, tanto che Yoshiko cominciava
a preoccuparsi
seriamente.
-Hikaru…-
-Sto
bene Yoshiko.-
**
-Per il
mio cugino preferito questo e altro!-
-STOP! Buono!-
E
Hikaru agì: si portò proprio al centro del set
mentre Yoshiko stava scambiando
qualche parola con la regista, e senza neanche un momento di esitazione
tirò un
tremendo gancio sinistro in faccia a Genzo, terrorizzando tutti i
presenti, la
sua ragazza per prima.
-Hikaru,
che fai?!-
Ma
appena tirò il pugno l’uomo si era già
calmato, allungando la mano verso Genzo
e aiutandolo ad alzarsi, accettata senza troppi problemi
dall’altro.
-Me l’aspettavo.-
-Senza
rancore Genzo.-
-Senza
rancore, l’avrei fatto anch’io.-
Poi Hikaru
baciò Yoshiko, appassionatamente e davanti a TUTTI!
**
-…sei
il solito incosciente.-
-Nessuno
ci guardava.-
-Davvero?
E quello che hai in faccia cos’è? Una voglia?-
-STOP!
TRUCCO!-
E di
nuovo…
-…sei
il solito incosciente.-
-Nessuno
ci guardava…a parte un fidanzato iper geloso.-
-STOP!
Genzo insomma! Riproviamo!-
E due…
-…sei
il solito incosciente.-
-Nessuno
ci guardava.-
-Sicuro?-
-STOP!-
Stavolta
ci fu la risata generale, su quello che era accaduto ci stavano
scherzando un
po’ tutti, e l’avrebbero fatto per tutto il giorno
con grande imbarazzo di
Hikaru.
-Riproviamo.
AZIONE!-
-La gelosia... più la
scacci e più l'avrai
tu eri mia... di chi sei più non lo sai.-
-STOP! Insomma!-
**
-Nonna,
ho sempre voluto bene a Christine.-
Lo
disse per riconfermare quanto aveva detto anni prima, ed Helen sorrise
affettuosa.
-Si, lo
so. E Isabel?-
Quella
domanda lo lasciò spiazzato, tanto che distolse lo sguardo
dagl’occhi attenti
della capofamiglia, ripensando a quanto aveva progettato prima,
possedendo
Jennifer, e quanto adesso stava provando.
Sorrise
amaramente.
-Mi
odia.-
-Vero.
E tu?-
-…forse…-
-Forse?-
-…Forse sono innamorato pazzamente di lei.-
-STOP!-
Battuta sbagliata, ma chiunque notò che la giovane dai capelli biondi aveva colorito sulle guance, segno che il messaggio era arrivato.
La regista sbuffò.
-Ma cosa siamo, la clinica del dottor Stranamore?-
**