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Autore: Daicchan    11/10/2010    5 recensioni
Lily annuì con fervore, e James, inspiegabilmente, rispose con un sorriso. -Allora, grazie per il passaggio.- esclamò il ragazzino -questi ambralli babbani sono davvero geniali.-
-Si chiamano ombrelli!-
(leggero OOC)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Piccola shot trovata per caso in un vecchio quaderno (abbè, vecchio, diciamo di due anni fa xD)

Enjoy it! ^^

 

 

 


Pioggia

 

 

 

Hogwarts, Novembre 1971

 

 

 

 

La pioggia scendeva fitta, producendo un ritmico ticchettio.

Lily Evans, al riparo sotto il suo ombrello babbano, stava tornando al castello, saltellando di tanto in tanto per evitare qualche pozzanghera.

Ancora una volta si era spinta troppo in là nell’esplorazione del magnifico parco della scuola, arrivando alle soglie della Foresta Proibita, e lì aveva scambiato qualche parola col guardiacaccia.

Forse la statura di Hagrid, e il suo aspetto un po’ burbero, potevano incutere un timore, ma lei, in verità, lo aveva trovato una persona deliziosa.

Ma, d’altronde, Lily era consapevole di essere un po’ di parte: tutto, ad Hogwarts, continuava a sorprenderla ed affascinarla, sebbene fossero già passati due mesi dal suo primo giorno nel castello.

Ora doveva incontrarsi con Severus per una ricerca di Pozioni, materia in cui entrambi si erano rivelati straordinariamente dotati.

Allungò un piede oltre una pozzanghera piuttosto grande, e mentre rischiava di scivolare nel fango, si lasciò fuggire uno starnuto.

Per fortuna era quasi arrivata.

Quando il Platano Picchiatore comparve alla sua vista, la piccola Lily Evans notò anche qualcos’altro: un ragazzino rannicchiato sotto un alberello incapace di proteggerlo dalla pioggia.

Preoccupata, e, come al solito, propensa a dare una mano, gli corse incontro, l’ombrello stretto tra le mani.

<< Ehi, tutto bene? >> domandò, non appena lo raggiunse. Il ragazzo, che teneva il viso nascosto tra le ginocchia, sollevò lo sguardo verso di lei, e Lily a stento si trattenne dallo storcere il naso, infastidita.

Si trattava di un suo compagno di Casa, James Potter, il ragazzo che, sull’espresso per Hogwarts, aveva trattato così male Severus.

Tuttavia, ormai non poteva tirarsi indietro.

<< Come, scusa? >>

<< Ti ho chiesto se stai bene. >> rispose Lily, gonfiando le guance. Poi distolse lo sguardo, leggermente imbarazzata. << Se rimani qui, ti prenderai un malanno. >>

Dal basso, Potter la guardò con aria mesta, poi riabbassò lo sguardo. << Non m’interessa. >>

Lily rimase ammutolita per l’inaspettata risposta, tuttavia ci mise un attimo per capire che gli doveva essere successo qualcosa.

Chiuse gli occhi, e sospirò. Iniziava a sentire freddo, stando là fuori.

<< Senti, James… Ti chiami James, vero? >>

Lui annuì, vagamente.

<< Vieni sotto l’ombrello. >>

Questa volta, oltre lo sguardo da cucciolo ferito del ragazzino, Lily poté scorgere una punta di durezza. << Ho detto di no. >>

La Grifondoro lo fulminò con lo sguardo. << Se non ti sbrighi, giuro che ti affatturo, e poi ti picchio alla babbana. >>

Unitane dopo, l’altro si trovava accanto a lei, sotto l’ombrello e con l’aria terrorizzata.

Prima di potersi sentire soddisfatta, Lily notò subito gli occhi visibilmente arrossati dello studente, aldilà delle lenti.

La sorpresa fu tale che la bambina non riuscì a trattenersi: << Ehi, ma tu hai pianto! >>

James scosse la testa, abbassando lo sguardo.

<< No, è soltanto la pioggia. >> mormorò poi, risultando per nulla convincente.

Ma Lily preferì non fargli notare quanto fosse palese la sua bugia, e si limitò a pronunciare un debole “ok.”

D’altronde, lei e quel ragazzo non si erano mai rivolti la parola –a parte quella volta sul treno, in cui il loro incontro era stato tutto tranne che piacevole- e poteva capirlo se non aveva alcuna voglia di confidarsi con lei.

Insomma, era ovvio.

Probabilmente nemmeno lei lo avrebbe…

 << Si tratta di mio padre. >>

Lily, colta di sorpresa, sussultò. << Eh? >>

<< Mio padre… E’ un auror. >> la voce di James tremò << E, nonostante quest’estate sia stato ferito ad una gamba, continua a combattere i Mangiamorte. Anche se è pericoloso. >>

Lily rimase in silenzio. Severus le aveva parlato della precaria situazione del mondo magico proprio la settimana scorsa.

Gli aveva spiegato chi era Tu-Sai-Chi, che i Mangiamorte erano gente malvagia che ce l’aveva con i non maghi e i Nati Babbani.

Con persone come lei, insomma.

Quando parlò, la sua voce fu poco più che un mormorio. << E’ per questo che stavi piangendo? >>

Il ragazzino annuì, debolmente. << Sì…. Combattere i Mangiamorte è pericoloso… E papà non lo capisce. >> disse, tirando su col naso << Non capisce che se lui muo… Che se le cose andassero male, io e mamma rimarremmo soli. Non gliene frega niente. >>

Inizialmente, Lily non fu in grado di dire nulla, sentendosi improvvisamente triste.

Anche James rimase in silenzio, e per un po’ continuarono a camminare, senza proferir parola.

L’unico rumore era quello della pioggia, che continuava a cadere incessante.

Poi, ad un tratto, Lily parlò.

<< Non credo che sia così. >> disse, con voce determinata, e il Grifondoro si voltò verso di lei, confuso.

<< Eh? >>

La ragazzina chinò lo sguardo, con la sicurezza che aveva lasciato posto all’imbarazzo. << Io… Io penso che a tuo padre importi molto di voi. >>

James, al suo fianco, scosse la testa. << Non è vero. A lui interessa solo fare l’eroe e… >>

<< Ma andiamo! >> sbuffò Lily, fermandosi di scatto, e James sussultò. 

Si voltò verso di lei, e rabbrividì nel vedere l’espressione arrabbiata del suo viso.

<< Per chi, secondo te, un uomo lotterebbe per un mondo migliore? >> sbottò la ragazzina, con le gote arrossate << Per chi, se non per la sua famiglia? >>

Il moro incassò il colpo, in silenzio. Poi, distolse lo sguardo, seccato: << E questo che c’entra… >>

<< C’entra eccome. >> sbuffò Lily, indispettita << Al posto tuo, io sarei orgogliosa di avere un padre simile. >>

James la guardò per un istante, senza dire nulla. Non sembrava molto convinto.

Lily sospirò, capendo di essere stata troppo dura.

<< Io… I miei genitori sono babbani. >> disse, e la sua voce le apparve molto più triste di quanto avrebbe creduto << Sono una Sangue Sporco. >>

La ragazzina vide un’espressione infastidita passare sul volto del Grifondoro, che tuttavia lasciò subito spazio ad un sorriso comprensivo. << Si dice “Nata Babbana”, e non c’è nulla di male in questo. Il tuo sangue è pulitissimo, come quello di qualsiasi altra persona. >>

Lily, piacevolmente colpita dalle sue parole, sorrise. << Questo lo so. >> disse << Ma non tutti la pensano così. Tuo padre lotta contro questa gente, e ci protegge… >>

Lily fece una breve pausa, poi si voltò verso il ragazzino, con un sorriso. << E per questo gli sono molto, molto grata. >>

Il ragazzino la fissò con sorpresa, dopo la sua espressione divenne più pensierosa, come se stesse riflettendo sulle parole della rossa.

Continuarono il tragitto in silenzio, per un po’, mentre il temporale si placava, pian piano.

<< Hai ragione. >>

Lily si voltò verso di lui, e vide che sorrideva, raggiante.

<< Sono stato uno stupido a piangere. >> esclamò, entusiasta << Papà è una persona fantastica, e anch’io diventerò come lui! >>

Lily rise, mentre James continuava a parlare delle grandi gesta che avrebbe compiuto in futuro.

Dopo appena un minuto, finalmente giunsero all’ingresso della scuola, proprio mentre cadevano le ultime gocce di pioggia.

<< Ehi, guarda! >> esclamò ad un tratto il ragazzo, con entusiasmo << L’arcobaleno! >>

Lily seguì il suo dito, e rimase a bocca aperta nel vedere quello spettacolo di colori comparire al di là delle montagne.

<< E’ bellissimo, vero? >>

Lily annuì con fervore, e James, inspiegabilmente, rispose con un sorriso. << Allora, grazie per il passaggio. >> esclamò il ragazzino << questi ambralli babbani sono davvero geniali. >>

<< Si chiamano ombrelli. >>

James le rivolse un sorriso malizioso: << Uh, facciamo le saputelle, eh? >>

Lily lo guardò in modo strano, non capendo se la stesse prendendo in giro oppure no, e preferì non ribattere in alcun modo.

Poi, ripensò a Severus, che la stava aspettando in Biblioteca, e si voltò verso il ragazzino. << Ecco, io… >>

<< Ehi, Potter! >>

Entrambi si girarono verso l’origine della voce, all’internò dell’ingresso, e Lily vide un ragazzino dai capelli neri sbracciarsi nella loro direzione. << Datti una mossa! Minus ci aspetta per convincere Lupin ad allagare la Biblioteca! >>

Un ghigno comparve sul viso di James, e Lily lo guardò contrariata, sperando che stessero solo scherzando.

Anche il ragazzino si voltò verso di lei, mantenendo quell’espressione malandrina.

<< Evans, giusto? >>

Lily annuì, ancora sospettosa per quello che aveva detto l’altro Grifondoro. << Sì… >>

<< Be’, allora ci vediamo! >> esclamò poi il ragazzino, correndo in direzione dell’amico.

Lei rispose al saluto con un flebile “ciao”, e lo guardò entrare di fretta nel castello, lasciandola da sola nel cortile.

Solo all’ultimo il ragazzino si fermò, voltandosi verso di lei.

<< Mi ricorderò di te, Lisa Evans! >> le urlò, ormai a qualche metro di distanza, e la bambina battè le palpebre, stupefatta.

Solo dopo qualche attimo, sbuffò, gridandogli: << E’ Lily! >>

James si limitò a ridere, per poi voltarsi ed allontanarsi di fretta, agitando la mano per aria in segno di saluto.

Lily lo vide raggiungere il suo amico, scoppiare a ridere e mollargli una pacca sulla schiena.

Poi chiuse il suo ombrello, e starnutì per la seconda volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Be’, quello che appare dopo è ovvio: i futuri Malandrini allagheranno la Biblioteca mentre vi stanno studiando Lily e Severus… e addio all’amicizia che stava per nascere tra James e Lily.

E sì, James, Sirius e Peter riusciranno a coinvolgere Remus. u.u

Come avrete notato, Lily chiama spesso James per nome, ma solo perché io, onestamente, ad undici anni non chiamavo mai per cognome i miei coetanei, al contrario di adesso. U.u

(poi, magari, sono strana io, non so, )

Invece, Sirius e James si chiamano ancora per cognome, perché ho notato che fin dalle medie, i ragazzi fanno così, anche se si conoscono già da qualche mese (se non addirittura qualche anno)

Poi… non so, credo che una bambina di undici anni sia già i grado di pensare come ha fatto Lily, no?

O a quell’età eravamo ancora più stupidi? ( e chi se lo ricorda…)

A questo punto me ne torno alla fisica, che è meglio.

Recensite!^^

 

 

  
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