Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: SlytherinPrincess    11/10/2010    1 recensioni
Lo sentì sorridere mentre un brivido mi attraversava il fianco appena accarezzato.
“Sei l’unica cosa che voglio…” mi sussurrò all’orecchio facendomi quasi piangere dal piacere
“Sai una cosa?” mi domandò guardandomi dritta negli occhi
“Se non me la dici non la posso sapere” replicai cercando di sdrammatizzare, il mio cuore batteva all’impazzata nell’attesa di sapere.
“Ti amo” e allora piansi, piansi come una bambina stringendomi a lui e amandolo ancora una volta più di prima con più consapevolezza, fino a che l’alba non ci sorprese... in quello spezzo di vita rubata alla monotonia di sempre.
Una Draco Astoria sulle note di Love Story di Taylor Swift ^^ spero vi piaccia un bacioneeee
Genere: Erotico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Love Story

-Taylor Swift-

 

We were both young when I first saw you
I close my eyes and the flashback starts
I’m standing there on a balcony in summer air
See the lights, see the party, the ball gowns

See you make your way through the crowd
And say hello, little did I know

That you were Romeo, you were throwing pebbles
And my daddy said stay away from Juliet
And I was crying on the staircase, begging you please don’t go
 

Quella festa era una noia. Mi ero andata a nascondere nella mia stanza, dal balcone potevo vedere gli invitati ridere e scherzare fra loro, erano tutti falsi nessuno voleva essere là, neanche mia madre che si guardava intorno sospetta e rifilava alle persone falsi sorrisi e stupidi convenevoli. Le luci era soffuse tutt’attorno alla pista da ballo dove coppie di giovani e vecchi ballavano una nenia lenta e soave, i vestiti delle donne svolazzavano a ogni passo, sembravano tutte delle regine. Un ragazzo alzò lo sguardo verso la mia stanza e mi vide, gli occhi erano chiari come il cielo d’estate, mi sorrise e si fece spazio tra la folla per avvicinasi il più possibile al balcone a cui ero affacciata, mi salutò la sua voce era agghiacciante fredda eppure dolce allo stesso tempo, un sussurro in un mondo dove la gente parla per il solo gusto di parlare; io sorrisi e risposi al saluto, ancora non sapevo che lui sarebbe diventato il mio Romeo e io la sua Juliet.
 

“Cosa ci fai lì, ragazzo!” urlò mio padre vedendo che il giovane mi stava rivolgendo la parola.
 

“Buona sera signor Greengrass, io stavo solo parlando con sua figlia” replicò lui con voce soave.
 

“No, lasciala stare, non sarai mai alla sua altezza, vattene!” strillò mio padre con convinzione.
 

Il resto fu tutto confuso, mia madre entrò nella mia stanza e mi tirò dentro serrando a chiave il balcone ma ero riuscita a vedere degli uomini, amici di mio padre, prendere il mio Romeo e portarlo fuori i confini di casa.
 

Una lacrima mi scese sul volto, lui era stato l’unico ad accorgersi che me ne ero andata, lui era venuto a tenermi compagnia, con lui era facile parlare mi aveva fatta ridere, mi aveva fatta sentire viva.
 

“Perché?” urlai contro mia madre e mio padre puntando i piedi come una bambina.
 

“Non essere stupida, ci rovinerebbe la reputazione!” sibilò mia madre
 

“Quale reputazione?” strillai inveendo contro la mia genitrice
 

La nostra e poi lui era un Mangiamorte, non te lo dimenticare!” replicò mio padre alzandomi di peso per un braccio, facendomi arretrare al centro della stanza chiudendomi dentro. Piansi tutta la notte disperata fino a che dei sassolini non vennero scagliati verso la mia finestra, sapevo chi era ma la finestra e la porta erano serrate, come potevo uscire?! Cercai per tutta la stanza la mia bacchetta, i miei non me l’avevano requisita, la trovai sotto al letto e con un semplice incantesimo aprì la porta e corsi e avrei corso finché avessi avuto fiato nei polmoni pur di raggiungerlo. 
 

And I said

Romeo take me somewhere we can be alone
I’ll be waiting, all there’s left to do is run
You’ll be the prince and I’ll be the princess
It’s a love story, baby just say yes

So I sneak out to the garden to see you
We keep quiet ’cause we’re dead if they knew
So close your eyes, let’s leave this town for a little while
Oh, oh

“Ciao principessa” mi disse appena mi vide, era appoggiato al tronco dell’albero davanti alla porta che dava sulla mia finestra. Sembrava un angelo caduto dal cielo, l’ho sempre amato, e averlo davanti a me mi faceva sentire come se fossi nel Nirvana.

“Ciao Draco” sussurrai arrossendo, non avevo il coraggio di guardarlo in viso era troppo perfetto per essere vero, mi accarezzò il volto guardandomi negli occhi  e mi baciò, il suo bacio era delicato eppure insito di una passione che neppure io pensavo potesse esistere. Appoggiò la sua fronte alla mia e mi sorrise prendendomi per mano. Lo conoscevo da anni ma mai l’avevo visto così dolce e premuroso nei confronti di qualcuno.

Corremmo lontano, cercando di fare il più piano possibile, non volevamo essere scoperti. Andammo verso il laghetto di casa mia, là nessuno ci avrebbe visto, nessuno ci avrebbe potuto disturbare. Chiusi gli occhi sognando un mondo perfetto dove lui non era mai stato un Mangiamorte e io potevo amarlo senza nascondermi da nessuno.

Mi baciò di nuovo stringendomi a sé, mi accarezzò il volto facendo scivolare la mano sul collo, sulle spalle, sul mio seno sui miei fianchi, cingendoli e avvicinando il suo corpo al mio come un pezzo di un puzzle che andava al suo posto. La sua mano mi passò delicata su tutta la schiena facendomi rabbrividire, lui mi sorrise e mi guardò negli occhi chiedendomi il permesso di continuare, di potermi amare affondo, chiedendo il permesso di poter scrutare la mia anima sempre più, per essere sua in modo definitivo. Arrossì di virgineo pudore e lo baciai, facendo passare le mie mani fra i suoi capelli chiarissimi, lo strinsi a me mentre il primo bottone del mio vestito saltava dall’occhiello, seguito dagli altri. Mi strinsi a lui quando entrò nella parte più pura e nascosta di me, tremavo ma non dal freddo né dalla paura ma tremavo dalla felicità del contatto del suo corpo nel mio. Mi aggrappai alle sue spalle diafane, baciate dai raggi della luna, mentre il piacere del nostro amore arrivava al limite portandoci all’infinito.

Mi abbracciò rimanendo dentro di me, appoggiò la sua testa sul mio petto nudo e fece passare la mano dietro la mia schiena per avvicinare il mio corpo al suo. Era caldo, lo sentì sorridere mentre un brivido mi attraversava il fianco appena accarezzato.

“Sei l’unica cosa che voglio…” mi sussurrò all’orecchio facendomi quasi piangere dal piacere

 “Sai una cosa?” mi domandò guardandomi dritta negli occhi

“Se non me la dici non la posso sapere” replicai cercando di sdrammatizzare, il mio cuore batteva all’impazzata nell’attesa di sapere.

“Ti amo” e allora piansi, piansi come una bambina stringendomi a lui e amandolo ancora una volta più di prima con più consapevolezza, fino a che l’alba non ci sorprese nudi e felici, in quello spezzo di vita rubata alla monotonia di sempre.

‘Cause you were Romeo, I was a scarlet letter
And my daddy said stay away from Juliet
But you were everything to me, I was begging you please don’t go
And I said

Romeo take me somewhere we can be alone
I’ll be waiting, all there’s left to do is run
You’ll be the prince and I’ll be the princess
It’s a love story, baby just say yes

“Astoria!” sentì urlare dalla cucina. Mia madre e mio padre ci corsero incontro, mia madre mi tirò a se e mi prese a schiaffi, Draco stava per venire a salvarmi da lei ma mio pare lo atterrò e gli tirò un pugno sul viso angelico.

“Bastardo! Vattene da casa mia e non ti fare vedere mai più!”

E lui scappo! Se ne andò lasciandomi là. Crollai in ginocchio fra i piedi di mia madre che mi prese per i capelli e mi fece alzare.

Mia sorella accorse da me e quando i nostri genitori se ne furono andati mi abbracciò non le dovetti dire niente lei sapeva già, le era bastato uno sguardo per capire quel che era successo.

I mesi seguenti furono confusi e astratti, quando appresi di aspettare un bambino la notizia non mi smosse. Non mi interessava di niente, volevo solo morire perché lui non era con me.

Mi aveva chiamata principessa, aveva fatto l’amore con me mi aveva detto che mi amava ma era scappato via.

Mi aveva lasciato sola.

La mattina che il medico mi disse che ero incinta mi ero alzata e mi ero guardata allo specchio i miei capelli pece erano pieni di nodi e il mio viso era cereo. Già lo sapevo.

Le settimane seguenti passarono senza che io mi alzassi dal letto tranne per andare a vomitare e per guardare la mia pancia crescere, era piccola ma si iniziava a intravedere. Non mi interessava era il figlio di un bastardo non l’avrei tenuto. Poi una mattina mi svegliai di scatto, qualcosa si era mosso, mi toccai la pancia, si era mosso, mio figlio stava urlando: ci sono anch’io! Non mi buttare via. Piansi. Mi mancava. Risi. Amavo già mio figlio. Urlai. Rivolevo il mio principe.

Quella notte lo sognai, lo pregai di portarmi lontano da là, di portarmi via di amarmi di nuovo ma lui non mi sentiva e io ero di nuovo sola.

Romeo save me they’re tryna tell me how to feel
this love is difficult, but it’s real
Don’t be afraid we’ll make it out of this mess
It’s a love story, baby just say yes

I got tired of waiting wondering if you were ever coming around
My faith in you is fading
When I met you on the outskirts of town

 Erano passati cinque mesi e la mia pancia era ormai evidente ma mia madre mi costrinse a uscire di casa. Vedemmo molte delle sue amiche che insieme a mia madre mi diedero della stupida e della poco di buono, io incassavo e stavo zitta, fino a che non vidi lui aggirarsi fra la folla, mi vide e si voltò. Io mi allontanai da mia madre e lo seguì. Lo persi di vista ma da un vicolo saltò fuori la sua figura longilinea e mi baciò come aveva fatto quella sera di cinque mesi addietro.

“Ti amo”

“Non ti credo”

“Mio padre sta parlando con degli avvocati che parleranno con tuo padre, ti giuro che ti poterò via di qua” mi disse e io non so perché gli credetti. In silenzio me ne andai e raggiunsi mia madre, e sorrisi cattiva, me ne sarei andata.  

Da quel momento passarono altri tre mesi, la gravidanza era quasi terminata e ancora ero da sola, una nuova paura si instaurò in me, se mi avessero portato via il mio bambino? Cosa avrei fatto? Era l’unica cosa che mi rimaneva al mondo, senza sarei morta.

Toc Toc dei sassolini alla finestra: lui!

And I said

Romeo save me I’ve been feeling so alone
I’ll keep waiting for you, but you never come
Is this in my head, I don’t know what to think
He knelt to the ground and pulled out a ring
And said

Marry me Juliet you’ll never have to be alone
I love you and that’s all I really know
I talked to your dad you’ll pick out a white dress
It’s a love story, baby just say yes
Oh, oh, oh

We were both young when I first saw you

Mi affacciai alla finestra lui era là sotto come mesi addietro solo che adesso era vestito come se stesse andando a una cerimonia.

“Scendi” mi disse e io lo feci.

Mi guardò negli occhi e si inginocchiò dinnanzi a me, mi sorrise e mi porse una scatola di velluto rosso bordeaux.

L’aprì.

“Sposami, ti prego. Scusami sono stato un codardo ma non voglio perderti, ho parlato con tuo padre e ha accettato di farti sposare con me, ti prego non dire no.”

“Perché dovrei dire no?” dissi gettandomi fra le sue braccia.

Mia sorella mi aiutò a alzarmi e sorridendo a lui mi trascinò in camera e mi fece indossare un abito bianco, io non capì fino a che non mi portarono dinnanzi a una immensa chiesa.

Mi stavo per sposare.

Draco mi prese per mano e mi condusse all’interno, mentre il sole stava tramontando sulla chiesa io divenni Astoria Greengrass in Malfoy, finalmente.

Ciauz^^ ecco a voi una song fic sulla mia coppia preferita^^ spero vi piaccia una baicone debbyyyyyyyyyyyyyy^^

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SlytherinPrincess