11/10/2010
2 recensioniSono ancora io, mi dispiace di non poter aggiornare Chobits ma di questi tempi la scuola non mi dà tregua quindi... perdonooo!
Comunque, avrei voluto pubblicarla per il giorno di San Valentino ma la tentazione è troppo forte di conseguenza ecco a voi la mia storiuzza!
Vorrei ringraziare Julia Shadow per avermi fatto partecipare al suo contest, Una Rosa Per Una Storia e per avermi fatto scervellare su una storiella, a parer mio, esilarante sotto certi punti di vista.
Be' che posso dirvi? Leggete e scoprirete!
[*]Le Rose Arancioni significano desiderio!
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Valentine's Day
Prima che ti incontrassi, ero un relitto ma le cose
erano parecchio pesanti, mi hai portato alla
vita.
Ora ogni febbraio, sarai il mio Valentino,
Valentino.
[Teenage Dream - Katy Perry]
Bella guardava Jacob lavorare, avvitava, svitava e, alle volte, canticchiava allegramente. Non si sentiva così bene da quando Edward l'aveva lasciata. Il divano malconcio, che avevano portato il giorno prima, era scomodo ma Bella ci si sdraiò lo stesso, continuando, però, a guardare le spalle muscolose nascoste dietro la maglietta nera.
L'odore dell'lubrificante impregnava la piccola baracca, ma più forte di tutti era l'odore selvatico e pungente di Jake.
Bella chiuse gli occhi e sospirò sommessamente, faceva freddo ma la piccola stufa messa al centro della stanza riscaldava bene l'ambiente. Fra poco sarebbe stato Febbraio, portandosi dietro cioccolatini, rose e frasi d'amore sdolcinate, a quel pensiero, Bella, rabbrividii. Riaprì lentamente gli occhi, ritrovandosi il volto di Jake, che la osservava divertito a poche spanne di distanza. Le guance le si colorarono, subito, di rosso; accentuandosi quando sentì la risata fragorosa di Jacob.
Tirandosi a sedere, Bella, capì la figuraccia che aveva fatto ma non protestò si unì a lui, più serena che mai.
[February 14th ]
Stava correndo per le varie strade di Seattle per trovare un meledettissimo fioraio, aveva un appuntamento con Jake per fare i compiti assieme e non aveva tempo da perdere. 'Il tempo è danaro' fu il suo pensiero ma, mentre lo espresse, un negozio di fiori era di fronte a lei, se avesse potuto avrebbe pianto dalla felicità; ma si vergognava troppo così si diresse a passo svelto verso il negozio.
Un uomo sulla quarantina era comodamente seduto su una sedia verniciata, scrostata in qualche punto, di bianco. Non appena Bella varcò la porta, l'uomo, la guardò con fare indagatorio.
«Desidera?» chiese lui mentre si alzava; rivelando tutta la sua mostruosa altezza. «Vorrei una rosa arancione, per favore» pigolò Bella mentre si ficcava le mani in tasca in cerca di quei dieci dollari, gli ultimi rimasti nel suo portafogli. L'uomo la guardò sbigottito, per poi attivarsi e ripetere come una mantra il nome della rosa. Non appena la trovò le fece una confezione e la porse a Bella con i dieci dollari stetti in una mano, l'uomo scosse il capo e mise una mano sopra a quella minuta della ragazza. «No, non accetto soldi da te» disse risoluto, Bella era sbigottita così cercò di porgere una domanda ma l'uomo la precedette, «Si vede che è molto importante per te, quindi và» accompagnando la frase con un gesto della mano, Bella sorrise e ringraziò. Non appena fu fuori dal negozio iniziò a correre.
«Ta dan!» esclamò Jacob mentre le metteva sotto al naso una piccola scatolina blù ed un nastro d'oro attorno ad essa, Bella fece una smorfia. «Non mi dire che è San Valentino» disse lei implorante, mentre gli occhi di Jake si riempivano d'incredulità. Non appena vide la faccia sconvolta di Jacob, Bella, incominciò a ridere a crepa pelle. «Grazie Jake, per i cioccolatini. Però, ho anche io una cosa per te... Ta Dan!» disse Bella estraendo la rosa dal suo nascondiglio, Jacob era esterrefatto; prese la rosa in mano e ne saggiò l'odore zuccherino. Sorrise, per poi lambire, con il dorso della mano, la pelle nìvea della guancia di Bella, che rabbrividii al contatto creato. Lentamente si avvicinarono, c'era aspettativa nei loro gesti e perecchio desiderio, probabilmente, causato dal dolce profumo della rosa che si intensificava ogni volta che si avvicinavano.
Bella aveva sondato un miliardo di volte il volto olivastro dell'amico e, ogni volta, si soffermava tra le pieghe delle labbra.
Labbra che la tentavano ogni volta, e che alle quali a stento resisteva; il loro fascino era così appetitoso che, per quell'occasione, decise di lasciarsi andare. I volti quasi combaciavano, entrambi sentivano il respiro affannato dell'altro. «Bella?!» era la voce che non avrebbe mai voluto sentire in quel momento di batitudine, lentamente, Bella, si girò verso lo scampanellio che aveva sentito. Gli occhi neri come la pece, i capelli rossi, vestito ancora con il tweed di quella sera. Jacob si era tirato indietro bruscamente e, rosso in volto, si grattava con fare frenetico la nuca. «Edward» rispose Bella con neutralità. Odiava il giorno di San Valentino e, quest'oggi, aveva un altro buon motivo. Mai abbandonarsi al piacere delle rose!
FINE
Quarto posto: zero2757
Originalità: 9
Stile: 10
Lessico e grammatica: 9
Sviluppo della trama: 13
Gradimento personale: 5
Per un totale di: 46/50