Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Ulissae    11/10/2010    1 recensioni
Auguri, auguri, auguri, Frà!.
[Jeanne d'arc-Francia]
Francia ricordava tutto della sua salvatrice.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Francia/Francis Bonnefoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
10 Sproloqui: Jeanne d'arc -Giovanna d'Arco- mi ha sempre affascinato. È comparsa solo una volta in Hetalia e mi ha incuriosito questo accenno di Francia alla sua eroina. Qualche tempo fa ho comprato Storica, una rivista della National Geographic che consiglio a tutti, che aveva un piccolo intramezzo su questa pulzella, come veniva chiamata. E ho avuto uno scatto di artista!
Jeanne fu venduta dai Francesi per dei soldi. Gli inglesi, che vedevano in lei -che era stata capace di risollevare la Francia- un pericolo, la tacciarono di stregoneria e la misero al rogo. Per informazioni più specifiche sulla sua morte andate su wikipedia
I Francesi non vinsero la Guerra, ma di sicuro si difesero e fecero sì che gli Inglesi tornassero in Inghilterra a mani vuote.


Agonie

«Jeanne! Jeanne!»
Francia urlava come un folle, il suo corpo ancora provato dalla battaglia, fragile di giovinezza si divincolava tra la folla, cercandola.
«Jeanne! Jeanne! Dieu, Jeanne!»
Quei suoi concittadini radunati lì, curiosi di vedere la morte. Voleva vederla, doveva vederla.
Cosa aveva fatto? Perché non le aveva creduto? Perché aveva dubitato di lei?
Lei, la dolce e forte Jeanne.

Si ricordava perfettamente di quel giorno, quando la vide per la prima volta. Arrancava per i campi della Lorena, disperato e ormai sul punto di morte. Si ricordava che cadde a terra, mentre l'armatura lo soffocava per via del caldo pesante e umido.
Si ricordava che maledisse Dio, che chiese il suo aiuto mentre cercava di scampare da quel metallo che lo intrappolava.
E Dio gli mandò un angelo.

Maledetti Inglesi! Maledetti loro e la sua follia!
L'aveva venduta, come uno stupido, aveva venduto lei, la sua unica guaritrice. La sua bella e dolce santa.
«Jeanne» ripeteva, ancora e ancora.
«Jeanne» senza sosta, spingendo via quella gente senza anima, senza cuore, che si beava nel vedere la strega che ardeva sul rogo.
Ma la mite e battagliera Jeanne non era una strega, lei era l'Amore, lei era la Bontà.
E lei stava per morire.

«Monsieur » esclamò quando lo vide. Si buttò a terra e prese la sua testa, poggiandola sulle sue ginocchia. Gli tolse l'elmo e si accorse che il cavaliere che stava soccorrendo non era altro che un giovane ragazzo, con un accenno di barba sul viso e le guance scavate dalla fame.
Con abilità, quasi guidata da una potenza superiore, lo liberò da quella vecchia e pesante armatura.
Lo portò a casa sua e Francis si ricordava di come l'aveva aiutato, di come lo aveva accudito e di come gli aveva ceduto il suo letto, andando a dormire davanti al fuoco spento.
Francia ricordava tutto della sua salvatrice.

Finalmente giunse davanti alla gogna. La pira si alzava e arrivava fino ai suoi piedi. Il suo corpo, velato malamente in un panno lurido di sangue e sporcizia, era stretto da corde, che le ferivano la pelle sanguinante.
«Oh, Jeanne» sussurrò Francis. Il suo tono uguale a quello di un agonizzante.
Cosa aveva fatto?
Perché l'aveva venduta? Perché era stato così folle e insano?
Alzò lo sguardo e con sgomento vide il boia gettare una torcia tra la legna, che iniziò ad ardere.

«Oh, Francis, capisco bene...» sorrise la ragazza, giovanissima, mentre passavano la serata a chiacchierare. «Ma non credo sia il caso di arrendersi, non ti pare?»
Gli stava sistemando la camicia e Francis era seduto sul letto, scomposto, sbuffò.
«Jeanne, sei una donna, non puoi capire le cose della guerra. Dare il trono agli Inglesi sarà la cosa migliore.»
La ragazza scosse il capo, si alzò e gli rimise la camicia sistemata. Gli baciò la fronte con dolcezza e sussurrò: «Nessun percorso è facile, nessuna vittoria si conquista con la resa. Francis, Cristo non è risorto non morendo. Ha sofferto per poi tornare glorioso. Bisogna soffrire, Francis. È Dio che lo dice».
Si ricordava queste parole, Francis. Si ricordava la loro forza.

Jeanne non guardava in basso. La testa volta verso il cielo plumbeo di Rouen, i capelli che si liberavano e fendevano l'aria fredda.
Francis rimase lì sotto, a piangere come uno stupido. Crollò a terra, quando iniziò ad urlare il dolore.
Sarebbe arsa viva, sarebbe arsa a causa sua.
Strinse i pugni e vide quelle mani bruciare, diventare prima fuoco e poi cenere. Quelle mani che lo aveva accarezzato ed accudito.
E vide i bianchi seni diventare polvere, la bellezza della loro freschezza appassire.
E infine gli occhi, ormai appartenenti a un corpo morto che continuavano a guardare in alto.
«Jeanne... Jeanne»

«Francis, vinceremo» gli aveva sussurrato prima di lanciarsi sul campo di battaglia.
«Francis, non ci arrenderemo»
E lui non lo aveva fatto.



Angolo Autrice:
ç___________ç ho pianto, scrivendola, ho pianto e non so bene perché.
Spero che piaccia a qualcuno, io l'ho scritta di getto, presa dalla foga artistica e spero sia riuscita bene.
Tanti auguri, Fré, questa donna forte e potente è tutta per te!
Regalo 1 | Regalo 2 | Regalo 3 | Regalo 4 | Regalo 5 | Regalo 6 | Regalo 7 | Regalo 8 | Regalo 9 | Regalo 10 | Regalo 11 | Regalo 12 | Regalo 14 | Regalo 15.

Se avete un livejournal, questo è il mio: [info]ulissae
Idem per anobii (ha trovato il giochino, la bimba): Ulissae anobii
 

Se invece volete farmi una qualsivoglia domanda, ecco il mio formspring: Ulissae
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Ulissae