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Autore: _Kiria_    17/12/2003    2 recensioni
Amore, gelosie, intrighi, tradimenti, rivelazioni, malintesi e segreti sono alla base di questa mia nuova storia su Orlando Bloom.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

 

Sentii Sasha girare la chiave nella toppa e aprire la porta.

“Che diavolo ci fai qui?” la sentii quasi gridare.

Istintivamente mi affacciai dalla camera “Sasha che succede?” le chiesi ma quando vidi Orlando mi chiusi in camera.

“EHI, FERMATI! VATTENE DI QUI!” Sasha urlava mentre un gran trambusto invadeva l’appartamento. Orlando doveva essere entrato in casa.

“Voglio solo parlare con Jennifer e fatti gli affari tuoi per favore!” Orlando era parecchio scocciato.

“Questa è casa mia e decido io chi resta e chi no! Quindi vattene!” la mia amica sembrava parecchio nervosa.

“Jen, apri! Voglio parlarti!” Orlando bussava più volte alla porta che avevo chiuso a chiave.

“VATTENE! NON ABBIAMO Più NIENTE DA DIRCI!” gli urlai appoggiata alla porta.

“NO! Esci o butto giù la porta!” ora abbassava nervosamente la maniglia.

“No! Non voglio sentire niente di quello che hai da dire perché sono solo stronzate, come tutte quelle che mi hai raccontato fino ad ora! Vattene!” gli urlai mentre la rabbia saliva velocemente.

“Non me ne vado finché non avrò chiarito la situazione! Apri questa maledetta porta o giuro che la sfondo!” si stava alterando.

“PERCHé MI STAI FACENDO QUESTO, ORLANDO!!?? PERCHé MI STAI FACENDO QUESTO!?” non so perché ma scoppiai in lacrime lasciandomi scivolare a terra.

“Ti prego Jen, voglio parlarti! Aprimi!” si stava calmando ma io mi sentivo sempre peggio. Tutta la rabbia che avevo colmato stava esplodendo insieme al dolore.

“NO! VATTENE VIA! VATTENE VIA, TI PREGO!” urlavo forte, sperando che lui capisse e uscisse dalla mia vita. Avevo il respiro affannoso, era troppa la rabbia.

“No! Ti giuro Jen, non so come sia potuto accadere! Non volevo ne ferirti ne tradirti, in alcun modo!” iniziò e sentii la rabbia crescere ancora di più.

Scattai in piedi “Non dire più una parola! Non credo a niente, sono tutte bugie! Non potrò mai perdonarti! Io mi fidavo di te!” non urlavo ma le mie parole erano cariche di rabbia.

“Jen, ti prego! Ho sbagliato, lo so! Ho fatto il bastardo e lo ammetto! Ti giuro, non mi spiego nemmeno io come sia potuto succedere. So solo che sto perdendo la cosa più importante della mia vita. Forse l’ho fatto per vendetta. Quando ho visto quelle foto di te e il tuo amico mi sono sentito ribollire dalla gelosia, non capivo più niente, avevo il cervello annebbiato. Volevo fartela pagare, volevo farti del male! Ma non pensavo ad una cosa del genere, non era quella la mia idea!” mi spiegò battendo alcuni pugni sulla porta.

“Sei riuscito a farmi più male di quello che avevi previsto tu! Mi sono sentita morire! Ti credevo diverso dagli altri…ti ho affidato il mio cuore e tu sei riuscivo a mandarlo in frantumi! Come posso fidarmi ancora di te? Come posso perdonarti, Orlando?” gli chiesi. Poggiai la testa sulla porta.

“Quando ti ho visto pietrificata davanti a quella scena ho capito di aver mandato tutto a puttane, di aver rovinato tutto! Ma ti giuro, Jen, non posso vivere senza i tuoi baci, la tua voce, il tuo profumo, senza fare l’amore con te! Quello di ieri era sesso, non amore! Jen ti prego, fidati di me…non ti deluderò mai più…ti scongiuro Jennifer!” sentivo che aveva la voce rotta. Aveva ammesso i suoi errori ma nonostante tutto non riuscivo a perdonarlo, non riuscivo a fidarmi ancora di lui.

Chiusi gli occhi “Io….non ci riesco…non riesco più a fidarmi di te ma ancora prima a perdonarti! Come posso fidarmi di te? Chi mi assicura che tu non sia andato a letto con altre quando sei lontano da Londra?” gli chiesi cercando di star calma anche se avevo voglia di aprire quella porta e baciarlo. Lo amavo così tanto ma non riuscivo più a fidarmi di lui. Era una continua contraddizione tra il mio cuore e la vocina nella mia testa.

Il mio cuore diceva di aprire quella porta e ricominciare e la vocina nella mia testa di non fidarmi.

“Jen, ti giuro che non è mai successo niente quando ero lontano da te! Io amo te, solo te. Ti prego apri questa porta e fidati” mi disse. La voce era speranzosa.

“No, non ci riesco! Ti prego, ora vattene!” lo pregai.

Non sentii più una parola solo dei passi veloci e la porta che si chiudeva.

Se n’era andato e forse per sempre. Mi misi una mano sulla fronte sperando di calmarmi.

“Jen, puoi uscire” mi disse Sasha bussando piano alla porta.

Aprii piano la porta e sorrisi tristemente alla mia amica.

Lei sembrò un po’ in imbarazzo “E’ uscito e mi sembrava che stesse male! E’ davvero innamorato di te e anche pentito! Riflettici su, Jen!” mi disse poggiandomi una mano sulla spalla. Io annuii meccanicamente. Orlando era qui, a pochi centimetri da me e io ero riuscita solo ad urlare invece di cercare di perdonarlo.

A cena mangiai poco e Sasha mi fece una sonora ramanzina.

“Non vorrai diventare anoressica, spero? Forza mangia ancora un po’!” mi spronava lei ma non ci riuscivo.

“Sasha, non ce la faccio. Davvero!” le dissi allontanando il piatto con un gesto nervoso.

Lei mi sorrise “Ascolta, non è tutto perduto. Lui ha capito i suoi errori ora tocca a te decidere! Fai la scelta che ti detta il tuo cuore, Jen! Non ascoltare niente e nessuno ma solo il tuo cuore!” mi disse dolcemente. Io le sorrisi grata. Era davvero bello avere un’amica come lei.

Il mio cellulare prese a squillare. Per un attimo sperai fosse Orlando invece era Viggo.

“Pronto?” cercai di sembrare felice.

“Ciao, sono Viggo. Ti disturbo?” mi chiese con il suo solito tono paterno. Infondo era come se fosse mio padre. Era molto affettuoso con me, mi sapeva dare ottimi consigli soprattutto su come prendere Orlando.

“Ciao, non mi disturbi, tranquillo!” gli dissi e senza accorgermi sorrisi.

“Come stai?” mi chiese preoccupato.

“Tiro avanti” mi limitai a dirgli.

“Ascolta, so che non dovrei immischiarmi ma mi sento in dovere di dire la mia! Orlando ha fatto una stronzata e lo so bene, ma tu sei davvero sicura della tua decisione? Non mi sembravi molto convinta l’altra sera” il suo tono era serio, quasi autoritario.

“Non lo so! So solo che mi sento tradita, amareggiata e tanto confusa” gli spiegai sedendomi sul divanetto.

“Ti credo! Ma se vuoi un consiglio di qualcuno con qualche esperienza in più sulle spalle ti dico di ripensare bene e capire cosa vuoi davvero” mi disse.

Io rimasi un attimo in silenzio.

“Se non vuoi più Orlando devi dirglielo ma da soli” riprese.

“Oggi è venuto qui. Ha ammesso i suoi errori ma non sono riuscita a perdonarlo! Me l’ha fatta troppo grossa, Viggo!” gli dissi sospirando.

“Lo so, tesoro. Ti posso consigliare di pensarci su bene! Senti, domani c’è una festa a casa di Elijah. Lui voleva chiamarti per dirtelo ma non se la sentiva dopo l’ultima volta. Ti va di venire?” mi chiese.

Ci pensai su un attimo. Di sicuro ci sarebbe stato anche Orlando ma non potevo evitarlo a lungo. Sarebbe stata la prova del nove: se perdonarlo o lasciarlo andare per sempre.

“A che ora?” gli chiesi prendendo appunti su un pezzo di carta vagante.

E’ alle 21. Ricordi dove abita Elijah?” mi chiese.

“Si, la via dietro quella dove abitano Billy e Dominic. Posso portare un’amica?” gli chiesei.

“Porta chi vuoi. Allora a domani”mi salutò

“A domani”  riattaccai.

Tornai in cucina dove Sasha stava lavando i piatti.

“Ti va di venire con me ad una festa?” gli chiesi iniziando ad asciugare le posate.

“Che genere di festa?” mi chiese voltandosi verso di me.

“Una festa piena di star del cinema! Quelle a cui partecipavo già” gli spiegai.

Lei sembrò pensarci. Poi piazzo un gran sorriso “Certo che mi va!” esultò schizzandomi con l’acqua.

Io risi “Perfetto!” gli dissi continuando a ridere.

 

  
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