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Autore: Evazick    11/10/2010    2 recensioni
Il sogno più grande di una Romancer? Di sicuro ce ne sono molti, ma uno supera tutti gli altri: entrare nella Parata Nera. La sfortunata protagonista di questa storia ci sarà catapultata dentro per caso, ma non tutto è quello che sembra e forse il suo sogno potrà trasformarsi in un incubo… Mi è venuta in mente mezz'ora fa e non so nemmeno se avrà seguito, ma volevo sentire cosa ne pensate... enjoy! ^^
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Eve.'
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Un mese dopo…
 
“Hai intenzione di farti venire un cancro ai polmoni con tutte quelle sigarette, per caso?” Frank ignorò tranquillamente il commento di Mikey e continuò a fumare in pace la sua sigaretta, la decima in mezz’ora. Erano fuori dagli studi di MTV, dove avrebbero presentato il video del loro nuovo singolo, Na Na Na, e Frank era nervoso come non mai: era da due anni che non si trovava in una situazione del genere (i Leathermouth non erano proprio il tipo di band da MTV) e quasi non sapeva cosa fare. Almeno aveva la fortuna di non essere l’unico col nervoso addosso. Erano stati due anni difficili per ciascun componente dei My Chemical Romance e per il gruppo in generale: prima le accuse giudiziarie verso il suicidio della ragazza inglese, poi l’abbandono di Bob e tutto il periodo confuso che era seguito… Ma adesso erano nuovamente insieme, erano tornati, ed erano pronti a far vedere al mondo che erano rimasti gli stessi, nonostante il loro cambio di look.
“Allora, siete ancora qui fuori? Tra un quarto d’ora tocca a noi,” disse Gerard mentre si avvicinava. Parli del diavolo e spuntano le corna, pensò Frank con un sorriso: sicuramente i capelli rossi dell’amico erano stata la cosa più scioccante degli ultimi tempi, sia per le fan che per il resto del gruppo. Il chitarrista ricordava benissimo che aveva dovuto reprimere le risate quando Gerard si era presentato in studio con i capelli rosso fuoco, ma adesso ci aveva fatto l’abitudine. Più o meno.
Frank spense la sigaretta e fece per tornare dentro gli studi, quando sentì qualcuno urlare: “Non me ne frega niente se non posso entrare! È una questione di vita o di morte!”
Lui si girò: qualche metro più in là, alle transenne di sicurezza, una guardia del corpo stava litigando furiosamente con una ragazza con i capelli biondo cenere che sbraitava come una matta. Accanto a lei c’era una rossa, imbarazzata per il comportamento dell’amica, che stava cercando di tirare via l’altra mentre diceva: “Smettila, non ce la faremo mai in questo modo.”
“Col cazzo Jennifer, vedrai se non ce la facciamo!” replicò la bionda, tornando poi a discutere con la guardia del corpo. Frank sorrise a quella scena: le fan girl erano sempre così testarde ed esuberanti. Solitamente se ne sarebbe andato senza considerare le ragazze, ma quella volta andò diversamente: si avvicinò alle transenne e disse alla guardia: “Tranquillo, lasciale passare.”
Ehi, che cavolo ti prende? Queste due ti si attaccano addosso e non ti lasciano più! gli disse la vocina interiore, allarmata.
Andiamo, mica mi ammazzeranno! E poi… ho la sensazione di averle già incontrate, le rispose il chitarrista, pensando agli ultimi due anni: ricordava benissimo cosa era successo, ma spesso aveva l’impressione che prima fosse successo qualcosa, qualcosa così surreale e fantastico da sembrare un sogno. E lo aveva sempre considerato così, almeno fino a quel momento.
Il viso della ragazza bionda si illuminò e scoccò un’occhiata trionfante alla guardia del corpo mentre raggiungeva Frank insieme all’amica. “Grazie,” disse al chitarrista quando fu davanti a lui.
“Bè, vi ho sentite dire che era una questione di vita o di morte.” Frank sorrise, poi guardò attentamente le ragazze e disse: “Per caso ci siamo già visti da qualche parte? Perché avete dei visi parecchio familiari, ma non ricordo dove posso avervi viste.”
La rossa si piegò verso l’amica e le sussurrò: “È già qualcosa, non trovi?” Qualcosa? pensò il ragazzo. La bionda annuì, e poi puntò i suoi occhi castani su di lui. Si morse nervosa il labbro e poi parlò: “Ascolta, so che sembra strano – e decisamente lo è – ma… potresti toccare un attimo questa?” Si tirò su la manica destra della maglia e scoprì un’immensa cicatrice tra spalla e gomito, ancora rossa. Frank guardò le due ragazze come se fossero state pazze (E probabilmente lo sono, si disse), ma qualcosa gli disse che avrebbe fatto meglio a fare quello che diceva la ragazza. Allungò una mano e toccò la ferita. L’ultima cosa che sentì fu la rossa dire alla bionda: “Sei sicura che funzionerà?”
L’altra sospirò. “No, ma vale la pena provarci.”
 
Dopo cinque minuti, quando Frank tornò alla realtà, guardò di nuovo le due ragazze, che lo fissavano speranzose. Il ragazzo si rivolse alla bionda. “Eve?”
Lei sorrise, felice. “Ciao, Frankie.”
“Ma come…” iniziò lui, ma venne interrotto da Jennifer. “Mi dispiace rovinare il momento, ma vi ricordo che abbiamo altre tre persone a cui far ricordare tutta la storia.”
“Oh, giusto.” Eve si coprì di nuovo la cicatrice e, insieme agli altri due, entrò negli studi televisivi. Non fu difficile trovare Gerard, visto che caricò contro Frank come un toro appena lo vide. “Ma dove cazzo eri finito? È da un bel pezzo che ti cerchiamo!” Il cantante si accorse solo dopo delle due ragazze, e ovviamente la sua prima domanda fu: “E loro chi sono?”
Se c’era una cosa che Eve non avrebbe voluto fare era convincere Gerard e gli altri a fare che quel che aveva fatto Frank, ma era ovvio che avrebbe dovuto farlo. E così, dopo qualche minuto buono di spiegazioni e giuramenti sul fatto di dire la verità, gli altri tre ragazzi si fidarono di Eve e Jennifer e tutti i ricordi che avevano scordato tornarono al loro posto. Seguì un momento di silenzio, poi Ray chiese: “Non ho ancora capito una cosa: se noi siamo rimasti laggiù due anni, come abbiamo fatto a tornare qui esattamente nel momento in cui eravamo… ‘partiti’?”
Jennifer guardò Eve. “Secondo te riuscirò a spiegarlo senza causare un mal di testa collettivo?” L’amica rise, poi Jennifer continuò: “È il grande casino dei mondi paralleli, purtroppo: il tempo scorre in modo differente da un mondo all’altro, e quando torni in quello giusto, quello a cui appartieni, può essere passato un secondo come cento anni. Voi siete tornati a due anni fa, mentre noi a circa un mese fa. Capito?”
Le facce sbalordite dei ragazzi non mostravano la comprensione che Jennifer si aspettava. “Quindi quei due anni è come se non fossero mai passati?” chiese Mikey.
“Qui no.”
“Uhm. Va bene, fate finta che abbiamo capito, okay?” concluse il piccolo Way, causando l’ilarità generale. In quel momento, un cameraman andò ad avvisare i My Chemical Romance della loro entrata cinque minuti più tardi. I ragazzi annuirono e poi si prepararono a salutare Eve e Jennifer. “Ma tu come fai a sapere tutte queste cose?” chiese Gerard alla ex-veggente.
“Non so. Perché sono stata l’unica a ricordarmi tutto da sola? Perché Eve aveva le ali? Chi ci ha fatti finire in quel posto?” Alzò le spalle. “Sono domande che probabilmente non avranno mai una risposta. A meno che non abbiate voglia di fare un altro viaggetto spazio-temporale.”
“Col cazzo.” Il commento di Eve fu quello collettivo, e la sua ‘finezza’ fece ridere tutti. Sfortunatamente arrivò il momento dei saluti, i secondi in un mese, e poi Gerard disse: “Ehi, perché non rimanete a vedere la puntata? Sono sicuro che riusciremo a trovarvi un posto in studio.”
“Ovvero ci stai chiedendo di vedere in anteprima il video di Na Na Na?” fece Eve, incredula. “E come potremmo rifiutare?”
I ragazzi chiesero a un tecnico lì vicino di accompagnare le ragazze nello studio televisivo, e se ne andarono. L’uomo accompagnò Eve e Jennifer ai loro posti proprio poco prima che iniziasse la puntata. Mentre la presentatrice intervistava i My Chemical Romance, Eve guardò la scritta incisa sulla sedia davanti alla sua: una E e una J ai lati opposti di un cuore. Attratta, la toccò.
Ebbe una piccola visione, molto più piccola di quelle che aveva solitamente Jennifer: una strada assolata e vuota, in mezzo al deserto più assoluto. Eve rabbrividì quando tolse la mano dall’incisione. Non è finita, vero? chiese a sé stessa, senza aspettarsi una risposta. Che invece arrivò, pronunciata da una voce maschile che fece venire la pelle d’oca alla ragazza.
Al contrario, Eve, al contrario. Questo è solo l’inizio.
 
The End...?
*
Ed eccola qui, finita. = ) Ho già detto e ripeto che un pò mi dispiace, ma d'altronde vi ho già anticipato che questa storia avrà un seguito quando uscirà Danger Days... quindi non perdete d'occhio le mie storie!
Ringraziamenti da fare non ne ho, se non quelli a Kumiko_Chan, la mia fedele critica che mi ha resa ricca con tutti i suoi premi in palio XD Grazie per avermi seguita durante tutta la storia e aver commentato i capitoli con i tuoi 'commenti inutili', per citarti, e i tuoi scleri. Grazie mille ^_^
So Long And Goodnight. Look Alive, Sunshine.
-Na Na Na: DONE
-43 Danger Days: The True Lives Of The Fabulous Killjoys
  
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