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Autore: Lena Mason    11/10/2010    5 recensioni
Un nuovo campionato alle porte.
Un grosso problema per i BladeBreakers.
Una nuova sfida...
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya, Yuri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAP 38 – SCONTRO.

 


Kai guardava con odio il bey che Brooklin stringeva tra le mani. Era convinto che il blader, per lo scontro, avrebbe usato Zeus, invece ciò che stringeva era l’oggetto più bramato e odiato da Kai: Black Dranzer. Quel bey lo aveva ammaliato fin da piccolo. Lo odiava profondamente, ma lo voleva in egual misura.


-Cosa diavolo ci fa quel bey nelle tue mani?-


-Tuo nonno è stato così gentile da permettermi di combattere contro di te utilizzando il bey che più di tutti ti spaventa. Non è cosi Kai?-

Gli occhi di Kai, che erano diventati caldi dopo essersi messo con Elena, erano tornati di ghiaccio e guardavano Brooklin con odio.


-Tu, piccolo verme senza personalità. Come osi dire che quel piccolo pezzo di plastica, possa spaventare me? Ricordati con chi hai a che fare…-


-Tsk, non mi spaventi, ma voglio proporti un patto- disse il ragazzo camminando e avvicinandosi a Kai –tu mi lasci lei e sei libero con Black Dranzer- disse guardando famelico Elena.


Kai lo guardò. E senza nemmeno pensarci gli diede un pugno allo stomaco, facendolo cadere a terra in un rantolo.


-Tu credi davvero che sia disposto a lasciarti lei? Sono qui solo per salvarla da te! Lei adesso è solo MIA-


Elena sobbalzò nel sentire Kai urlare l’ultima parola e stringerle ancora di più la mano.

Intanto Hito li osservava pensando a quanto suo nipote si fosse rammollito. Il cosiddetto ‘amore’ che sentiva per quella ragazzina lo aveva addirittura spinto a rifiutare Black Dranzer, il bey che da sempre agognava.


-Kai, nipote caro, mi deludi- gli disse –rinunciare al potere per una donna. Proprio come tuo padre. Dopo che conobbe tua madre, cambiò radicalmente, per tornare sui suoi passi una volta morta. Non capisci Kai? Appena lei ti lascerà tornerai quello di sempre e ti pentirai di aver rifiutato una così allettante offerta-.


-Piantala di dire stronzate, bastardo! Io non sono né te né mio padre! Non rinuncerò a lei per niente al mondo-


-Allora non mi lasci altra scelta- disse cupo Hiro, estraendo la pistola dalla fondina sotto l’ascella –ti eliminerò e lascerò quella ragazza nelle mani di Brooklin, lui sa come trattarla…-


Hiro guardò il nipote negli occhi e senza esitazione premette il grilletto.

 

**

 

Takao e gli altri, uscendo dalla stazione di polizia si diressero verso un bar vicino per mangiare qualcosa. Ormai era pomeriggio inoltrato, anche se, a causa delle nuvole nere che ammorbavano il cielo di New York, sembrava giunta precocemente la sera.


-Ragazzi, non ho fame- disse Takao facendo preoccupare tutti –devo aiutare Kai ed Elena. Se dovesse succedere qualcosa a quei due, io..- non riuscì a completare la frase, stringendo i pugni e nascondendo lo sguardo sotto la visiera del cappellino.


Una delle sue mani fu presa e sollevata da altre due, più piccole e morbide.


-Takao- lo chiamò la voce di Hilary –andremo tutti insieme-


Il capitano alzò lo sguardo e vide che annuivano tutti. Julia, Yuri, Boris, Giorgia, Ray, Mao, Emily, Prof, Max e Mariam.

In quel momento uscirono i genitori di Elena e la povera Sophie, si fiondò su Max.

Il biondo disse al resto del gruppo:- ragazzi, io vado con gli zii. Mi farò raggiungere dalla mamma così li terremo su di morale. Fate del vostro meglio- terminò deciso, accompagnando l’affranta zia all’auto.


Il padre di Elena si fermò e guardandoli sospettoso disse:- so che le mie parole saranno vane, ma vi chiedo di lasciar perdere. La polizia si sta già mobilitando, perché finalmente ha ricevuto il nulla osta dall’ambasciata russa per la cattura di Hito Hiwatari-.


-Mi dispiace, Mr Taylor- disse Hilary in nome di tutti –due dei nostri più grandi amici sono in pericolo e dobbiamo aiutarli-


L’uomo scosse il capo e senza aggiungere altro, salì in macchina in direzione di casa.

 

**

 

Kai fece in tempo a pensare che tutto sarebbe finito in quel momento, prima di accorgersi di non provare dolore in nessuna parte del corpo. Aprì gli occhi e ciò che vide gli gelò il sangue nelle vene. Di fronte a lui, di spalle, c’era Elena. La ragazza si voltò verso Kai e sorridendo disse:


-Stai bene…- prima di crollare al suolo.


L’unica cosa che si sentì nella villa di Hito Hiwatari fu l’urlo a due voci:


-Elena!-


Sia Kai che Brooklin di fronte a quella scena si erano dimenticati di tutto. Dell’odio che scorreva tra loro e della sfida che dovevano disputare a bey.

Voltarono delicatamente il corpo della ragazza e videro che aveva la ferita, causata dal proiettile, all’altezza delle costole sulla parte destra del busto, da dove il sangue usciva copioso, imbrattando i vestiti di Elena, priva di sensi.


-Elena, svegliati- diceva Kai sull’orlo di una crisi di nervi. Brooklin invece si era già alzato e con le mani sporche del sangue della ragazza:


-Tieni- disse lanciando un cellulare a Kai –chiama l’ambulanza, a Hito ci penso io-


-Cosa?- disse Kai –lui è responsabilità mia!-


-Taci! Rimani con lei fino a quando non arrivano i soccorsi, lei lo vorrebbe-


Il ragazzo si chinò su Elena e le accarezzò una guancia, delicato.


-Mi dispiace, amore mio. È tutta colpa mia…-


Senza aggiungere altro, raccolse la pistola lasciata da Hito e scomparve nelle tenebre del corridoio. Kai senza indugi chiamò il 911.

**

I ragazzi erano ormai arrivati davanti a casa del nonno di Kai, ma in quel momento squillò il cellulare di Takao. Il capitano rispose, sbiancò, lasciando cadere a terra il telefono e prese a correre, come se avesse il diavolo alle calcagna, verso villa Hiwatari.


Ray e Mao, i più veloci, tallonati dal resto del gruppo raggiunsero Takao e con il fiatone gli chiesero:


-Cosa diavolo ti è preso?-


-Max ha ricevuto una chiamata dalla polizia. Un ragazzo ha chiamato il 911 e richiedeva un’ambulanza a Villa Hiwatari. Credo centri Elena-.


Senza aggiungere altro, i ragazzi sconvolti da quella notizia, si ritrovarono davanti al cancello e videro Hito e Brooklin a metà del vialetto che lottavano.

Poi uno sparo echeggiò nella notte seguito dalle sirene dell’ambulanza giunta sul luogo, scortata da due pattuglie della polizia.

**


-Elena resisti- le sussurrava Kai, accarezzandole la guancia –devi riprenderti, altrimenti sarà inutile quello che hai fatto. Tu hai sciolto il mio cuore di ghiaccio e se mi lasci ora morirei con te-

La ragazza non dava segni di aver sentito, ma respirava ancora anche se a fatica e nonostante la smorfia di dolore dipinta sul volto, Kai era convinto che ce l’avrebbe fatta.

Poi sentì uno sparo all’esterno, urla e le sirene dell’ambulanza.

**

 

-Oddio è morto- disse Hilary con un filo di voce.


Il corpo di Hito Hiwatari giaceva senza vita in una pozza di sangue, mentre Brooklin era in stato di shock e fissava, alternativamente, con occhi vitrei, l’uomo e la pistola ancora fumante nelle sue mani.


-Brooklin- lo chiamò Yuri –cosa è successo?-


Lui lo guardò. Prima sembrava non aver sentito poi videro un lampo nei suoi occhi e disse:- lui l’ha colpita. Salvate Elena!-

Yuri allora capì. Hito aveva ferito Elena con la pistola e Brooklin lo aveva inseguito per vendicarsi. Kai quindi si trovava con la ragazza.


Il rosso chiamò i paramedici e, seguendo le strascicate indicazioni di Brooklin ritornato in stato catatonico e sorretto da una fin troppo buona Hilary, li scortò nel luogo dove avrebbero trovato Kai e Elena. Percorsero le scale e i corridoi a perdifiato e aprirono di colpo la porta indicata dal ragazzo coi capelli arancio.


-Kai- lo chiamò Yuri – lasciala, ora ci pensano loro-


Ciò che vide Yuri quella sera non lo avrebbe di certo dimenticato: Kai Hiwatari stava piangendo.

**

 

I paramedici la caricarono d’urgenza sull’ambulanza, mentre i poliziotti prendevano la deposizione di Kai, che rispondeva a monosillabi.


-Ora basta!- intervenne una voce di uomo.


Tutti si voltarono e videro il padre di Elena camminare risoluto verso Kai.


-Lasciate stare questo ragazzo. E’ sotto shock quanto l’altro. Verranno entrambe in ospedale, dove saranno visitati e quando i dottori li dichiareranno presenti e guariti, li interrogherete-.


Senza attendere risposta dai poliziotti, prese Kai per un braccio e lo trascinò via, seguito da tutti gli altri, con Takao e Hilary che sorreggevano Brooklin.

 

**

Kai era seduto su un lettino in ospedale, dove una dottoressa giovane, ma che sapeva il fatto suo, lo stava controllando.


-Segui la luce solo con gli occhi – gli disse puntandogli una pila nelle iridi violacee.


- Bene i riflessi visivi sono ottimi- prese un martelletto, ricevendo uno sguardo stranito del ragazzo –non guardarmi così devo solo controllarti gli altri riflessi del corpo-


Lui incrociò le braccia al petto e le rispose –sto bene, basta che si da una mossa. Devo sapere come sta la ragazza-


- E’ la tua fidanzata?- chiese lei


-Si-


- Se aspetti vado a chiedere informazioni- gli disse guardandolo e ricevendo questa volta uno sguardo grato – compilo il tuo referto e vado dal medico che l’ha portata qui. Tu intanto puoi raggiungere i tuoi amici in sala di attesa. Stai bene-


-Sbaglio o lo avevo detto?- rispose lui, stizzoso per poi uscire sussurrare un flebile grazie.


-Quella ragazza ce la farà sicuramente. Per sopportare uno così deve essere una santa-

**

 

La vista di Brooklin fu invece eseguita da un medico esperto in problemi psicologici che diagnosticò uno stato di shock quasi catatonico, dovuto al senso di colpa sia per l’omicidio compiuto sia per aver messo in pericolo la ragazza di nome Elena.

I poliziotti appena ricevettero i due responsi raggiunsero Kai che ricostruì tutti i fatti avvenuti quella notte, senza però saper spiegare cosa fosse successo fuori, poiché era rimasto sempre con Elena.

**

 

Elena era sotto i ferri da ormai due ore, e dopo le poche notizie della dottoressa amica di Kai, nessuno aveva detto più nulla. I bicchieri di carta del distributore di bevande calde riempivano ormai completamente il cestino vicino al gruppo dei ragazzi.


- Ragazzi- esordì Ray, con Mao ormai addormentata sulle ginocchia –io torno a casa di Elena. Max avrà bisogno di riposare e starò io vicino alla signora Sophie, se a lei va bene Mr Taylor- chiese al padre di Elena, che alzò lo sguardo e assentì, ringraziando il ragazzo cinese.


Ray si avvicinò a Kai e posandogli una mano sulla spalla disse:- lei ce la farà e tornerà da te-.


Kai lo guardò senza dire nulla e Ray se ne andò per mano ad un’assonnata Mao e con Mariam alle spalle.

**


-Max- lo chiamò la voce della zia resa assonnata dal sedativo datole dal medico di famiglia –hanno chiamato dall’ospedale?-


-No, zia. Non abbiamo ancora notizie. So che Ray,Mao e Mariam stanno venendo qui-


-Bene così tu e tua madre potrete riposarvi e lasciarmi con loro-


-Non ti preoccupare,zia. Sai che non è un problema per me e la mamma rimanerti vicina. Siamo una famiglia ed Elena è come mia sorella-


-Grazie ad entrambi- disse prima di crollare.

 

Nello stesso istante uno dei medici che stava operando Elena, uscì dalla sala operatoria e fu subito raggiunto da Kai e Edward Taylor.


-Elena non è ancora fuori pericolo. Purtroppo il colpo ha danneggiato il fegato-

Il padre di Elena trattenne il respiro.


-Ha bisogno di un trapianto. Il fegato è un organo che si rigenera da solo, ne basta quindi una parte per salvare Elena e non causare nessun problema al donatore. Il problema sarà trovare un donatore tra i parenti-.


Il silenzio scese sulla sala di attesa, dove tutti sapevano che Elena non aveva parenti vivi e che le possibilità di trovare una persona compatibile erano basse.


-Provate con me- disse Kai al medico –se sono compatibile le donerò il mio-.


Tutti lo guardavano sbalorditi e uno dopo l’altro si proposero come donatori.

Takao chiamò Ray a casa di Elena dicendogli di raggiungere al più presto l’ospedale per controllare anche la loro compatibilità.

**

 

Brooklin si trovava in una delle stanze dell’ospedale. Ormai si era ripreso dallo shock e aveva già dato la sua versione dei fatti ai poliziotti. Aveva anche chiesto notizie di Elena ai medici, ma nessuno gli rispondeva. La porta della sua stanza si aprì lentamente e sulla soglia vi era Kai.


-Ehi tu. Non ho intenzione di ringraziarti per quello che hai fatto, perché so che lo dovevi per diritto ad Elena, ma devi fare un’altra cosa per lei-


-Cosa le è successo?-


-Il fegato non ha retto il colpo e ha bisogno di un trapianto. Noi abbiamo fatto i test di compatibilità visto che non parenti in vita e ti chiedo di farlo anche tu. Uno in più potrebbe fare la differenza-.


-Dove devo andare?- disse Brooklin alzandosi e seguendo Kai per il corridoio.

**


-Ehm- si schiarì la voce Takao –io avrei un piccolo problema-


Tutti guardarono il capitano dei BladeBreakers con lo sguardo basso. Poi Hilary si ricordò di quando doveva fargli le punture per la febbre e la polmonite che aveva preso a 10 anni.


-Hai paura degli aghi, vero?-


Lui la guardò e le disse: -allora ti ricordi-


-Certo, baka. Eravamo amici, no?-


-Come eravamo?- le chiese lui, senza ricevere nessuna risposta, ma venendo trascinato dalla ragazza verso la sala dove si tenevano i test.


-Ci sarò io con te, Takao. Per sempre-

Il blader spalancò gli occhi e poi sorrise, felice per la risposta ricevuta.

 

**

 

Per avere risposta ai test ci sarebbe voluta mezza giornata, così i ragazzi, Kai escluso, giunta ormai sera, tornarono a casa dove si riposarono e rinfrescarono. Tornarono da Elena il mattino seguente e trascinarono Kai fuori di lì.


-Takao, Ray se non mi lasciate subito, vi uccido-


-Non credo proprio. Sei debole perché sono ormai due giorni che non mangi nulla e poi Kai, seriamente…puzzi- disse Takao.


Kai lo guardò malissimo e si ricordò che aveva ancora indosso i vestiti sporchi dal sangue di Elena. Indubbiamente i ragazzi avevano ragione.


Sbuffò e decise di seguirli con le buone.

**

Sotto il getto di acqua calda riuscì finalmente a rilassarsi un po’. Ripensare ad Elena in quelle condizioni lo faceva sia innervosire che rattristare. La amava e non doveva perderla. Non poteva permetterselo.

Sentì qualcuno che bussava e la voce di Ray che urlava ‘Sul serio’.

Uscì seccato dalla doccia e vide Yuri sorridere sulla soglia della porta.


-Hiwatari, sapevo che era una santa a stare con te, ma è stata davvero miracolata. C’è un donatore compatibile-.

 

 

 

 




 

 

 


 

Ah quante cose in questo capitolo. A dir la verità volevo lasciare in sospeso il responso degli esami, ma ero davvero troppo malvagia….

Comunque credo manchino due capitoli,al max tre alla fine della fic…

 

Ringraziamenti:

 

Yunalesca_valentine: allora Itachi è libero…ma posso sempre rapire qualcuno di meno problematico…dannazione è talmente emo che mi sono depressa…-_-…comunque hai visto che bey aveva il Pel De Carotè?  Grazie davvero per la tua costante presenza tra le commentatrici…^^

 

_Giuly_: brava azzeccato! Ottima intuizione….comunque ora i coriandoli li raccogli tu…se no la senti mia mamma…ci insegue con la scopa…meno male che ti piace ancora la storia…^^

 

DarKAngeL91: spero di averti provocato i brividi…hai visto Brooklin? Qualcosa di buono lo ha fatto: eliminare Hito…era ora…-_- e ora che succederà? Chi sarà il donatore compatibile?

 

RobertaLOVESTROTTOLE: BENTORNATA! *l’autrice guarda fuori dalla finestra per vedere se nevica e di che colore sono i fiocchi: viola!!!*. Comunque, scherzi a parte, non ti devi preoccupare l’importante è che leggi e che la storia ti piaccia…il club anti Hito deve chiudere…è morto!!!!^^

   
 
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