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Autore: Meky    06/11/2005    2 recensioni
Beh, questo è il CONTINUO dell'altra mia storia sui TEEN TITANS, Le quattro parti di me... Come sa chi ha letto il "finale", la storia non è per niente finita! Rimangono in sospeso le questioni del padre di Corvina, della fine che ha fatto Kyon e, soprattutto, i Titans! Spero che vi piaccia! Informazione, stavolta la ff è meno tragica!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8:

Capitolo 8: Ecco che si chiude il sipario… È sera

Tiriamo le somme

 
 
Corvina si risvegliò nel suo letto, ad Azarath. Tenne gli occhi socchiusi, quasi timorosa di scoprire che fosse stato tutto un sogno, che non ce l’aveva fatta, che doveva tornare a soffrire…
-Ti sei svegliata, finalmente- disse Juyamahi, seduto accanto a lei -È da due giorni che sei incosciente-
-Q-quanto?!?- disse la ragazza sorpresa –Così tanto?-
-Già…-
-Quindi tu sei un demone-
-Non l’avresti mai detto, vero?- Lei annuì –Spiegherò tutto anche a te, sicuramente vuoi sapere anche tu cosa mi ha portato ad essere addormentato… A dirla tutta Kyon mi aveva ripetutamente richiesto di chiamarlo quando ti saresti svegliata, ma aspetterà…- Il cuore le battè più forte.
"Kyon…" pensò arrossendo un poco
-Non tutti i demoni sono cattivi come Trigon, alcuni, come me, sono pacifici- iniziò a spiegare il demone –Mi ero trasferito qui ad Azarath perché amavo una donna; il suo nome era Deishia ed era bellissima. Oh, aveva un sorriso luminoso come il sole…- Lei guardò l’uomo sognante
"Ne è proprio innamorato…" pensò osservandolo
-Sono diventato una Guardia Reale per poter rimanere qua, quando un giorno arrivò Trigon. Tu non lo sai, ma molte persone scomparvero o vennero uccise al suo arrivo, perché i demoni fecero varie scorribande; anche per questo venne innalzato il cancello. Prese anche Deishia, che al tempo era la mia fidanzata. Lo cercai per anni, per vendicarmi e quando lo trovai…-
-Aspetta- lo fermò la ragazza –Tu sapevi che ero sua figlia. Perché non mi hai mai fatto nulla?-
-Tu non c’entravi nulla, eri persino contro di lui…-Un piccolo sorriso amaro comparve sulle sue labbra –Quando eri piccola, la prima volta che mi hai incontrato, avevi paura di me, sai? Non credo tu te lo ricorda… Ma io so perché eri così spaventata: per quanto demoni di due diverse categorie, io ti ricordavo quel luogo d’ombra dove un bel giorno ti sei accorta di vivere…-
-Io direi un brutto giorno…- mormorò lei. Lui annuì
-Comunque… quando trovai Trigon, lui mi batté e mi addormentò. Praticamente io non ricordavo più nulla e non potevo usare le mie capacità da demone. Lasciai le Guardie Reali e girovagai un po’ ovunque, senza sapere dove andare. Poi raggiunsi la Terra, ed entrando in una chiesa mi fecero diventare un prete; non ricordavo ancora nulla del mio passato. Poi sono arrivati i demoni, e una sorta di "dejà vu" mi aveva insospettito. Siete arrivati voi sei, e vedendoti mi sono ricordato tutti quanto…-
Corvina annuì
-Adesso si capiscono molte cose…- disse
-Ehi Juyamahi, mi sembrava di aver detto di chiamarmi quando si sarebbe risvegliata!- disse un ragazzo entrando
-Kyon- disse la ragazza sorridendo
-Scusa- rispose il demone alzando le spalle –ma dovevo spiegarle com’erano andate le cose come ho fatto con voi…- Li guardò un istante –Ora vi lascio-
-Come stai?- le chiese lui. Lei annuì lasciandosi accarezzare –Bene…- I loro visi si avvicinarono, stavano per baciarsi…
-Hey Corvina!- esclamò la voce di Stella, affacciandosi alla porta. I due si staccarono –Ti sei svegliata! Era ora!- Si bloccò, vedendoli insieme –Vi sto disturbando?-
-No…- mormorò il ragazzo, dispiaciuto. Dalla porta apparve anche Bibi
-La bella addormentata si è svegliata! Cyborg, Terra, Robin! Venite!-
"Addio momento di tranquillità" pensò dispiaciuto Kyon, mentre Corvina sorrideva davanti alla sua faccia; il ragazzo alla fine ricambiò il sorriso.
Accidenti, ce l’avevano fatta, avevano scacciato Trigon, finalmente Corvina avrebbe potuto vivere tranquilla senza dover fuggire dall’ombra di suo padre…. A quel pensiero gli si illuminarono gli occhi. Finalmente Corvina poteva vivere! Vivere con lui, in tranquillità…
Ce l’avevano fatta
 
Kyon arrivò a grandi passi davanti alla fortezza-montagna. Il momento di tornare era arrivato, purtroppo. Sua madre stessa aveva mandato un messaggero a casa di Corvina, che richiedeva il suo ritorno alla fortezza; questo fatto, per quanto sarebbe stato inevitabile, lo faceva sentire ancora una volta impotente.
Con lui vi erano Corvina, sotto richiesta di lui, e Juyamahi, deciso ad andarsene per sempre da quell’universo.
Stesso posto, stesso aspetto. Da anni quella casa era un’enorme e immortale fermezza, tutti con lo stesso aspetto, tutti seri… Corvina capiva perfettamente come mai il ragazzo se ne fosse andato, oltre per seguire lei: quel luogo dava un’impotenza fastidiosa e una sensazione di piccolezza che a lungo andare diventava quasi dolorosa.
All’ingresso di Kyon, tutti si voltavano sorpresi, inchinandosi subito dopo come voleva la norma. Odiosi, li definiva lui, odiosi e impassibili come un blocco di ghiaccio.
Entrarono nella sala del trono, dove la regina li attendeva, o per meglio dire, attendeva solo il figlio, non si aspettava certo una sporca mezzo-demone… Per quanto riguardava Juyamahi, non le interessava, sapeva che se ne sarebbe andato.
-Figlio mio!- esclamò alzandosi in piedi, vedendolo entrare insieme a Corvina; Juyamahi era rimasto fuori, prevedendo tempeste –Finalmente sei tornato! Non sai quanto mi hai fatto preoccupare!- La sua voce non era affatto premurosa, ma aveva una vena di rimprovero –Poi, quante volte ti ho detto di non frequentare certa gente?! Sei un principe, maledizione!- Lui si fece avanti
-Io resto con chi voglio- rispose tranquillo lui. In tutta risposta, lei gli lanciò uno schiaffo
-Ma guarda che irresponsabile…- mormorò guardandolo –Se tuo padre fosse qui…- Corvina fissò la scena quasi schifata; quella donna non aveva nulla della madre premurosa e preoccupata che faceva sembrare al popolo. Cogliendo lo sguardo contrariato della ragazza, la regina la guardò dall’alto in basso –Mentre tu, ragazza, - Pronunciò quella parola con disprezzo, quasi non fosse adatta a descrivere la persona –ormai dovresti aver capito con quali persone devi stare-
-Io resto con chi voglio- rispose guardandola dall’alto al basso anch’ella. Era la regina, certo, ma non aveva il diritto di trattarla in quel modo, e lei era veramente stanca di essere sempre disprezzata ingiustamente
-Come osi?! Porta rispetto alla regina!- esplose indignata lei
-Lei porta rispetto a chi le pare, visto che sarà la prossima regina se accetterà- Sia Corvina che la madre lo guardarono senza capire; poi la regina inorridì e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza
-Non permetterò mai ad una come lei di salire al trono!- disse alla fine, puntando un dito verso la ragazza. Quest’ultima, intanto fissava Kyon abbastanza scossa. Stava scherzando? Lei, regina? Guardando la sua espressione seria non ebbe più dubbi: non era uno scherzo
-Corvina- le disse piano avvicinandosi a lei, ignorando completamente la madre, che continuava a farneticare frasi –mi dispiace non avertelo detto prima, non ne ho avuto il tempo ma soprattutto il coraggio-
-Q-quindi hai veramente intenzione…- Si bloccò un secondo, folgorata dal pensiero –Vuoi… sposarmi…-
-Si- disse semplicemente –So che vuoi tornare sulla Terra, e io ti aspetterò anche per secoli. Ho atteso fino ad adesso, sopravvivrò. E che ti amo Corvina, non riuscirei mai a stare senza di te…-
-Kyon non so… non so come dirlo…- Chinò il capo –Io so solo che ti amo, e questo mi basta- Gli sorrise –Se vorrai aspettarmi, resterò con te per sempre-
-Devo prenderlo come un sì?-
-Prendilo come un inizio-
 
Dopo un quarto d’ora, i due uscirono. I Titans li stavano aspettando davanti alla fortezza, aspettando di tornare sulla Terra; infatti, ormai la loro avventura ad Azarath era conclusa e Corvina sarebbe tornata con loro. Kyon sapeva che non l’avrebbe rivista per molto tempo
-Avete finito?- chiese Bibi, raggiungendo i due ragazzi insieme al resto del gruppo. Corvina annuì –Allora possiamo andare-
-Beh, è stato un piacere conoscerti Kyon- disse Robin stringendogli la mano
-Anche se non si è ben capita la parte iniziale della storia- aggiunse Stella, stringendo con forza la mano. Dopo un giro di saluti generali, il gruppo si diresse verso l’esterno della città e lì trovarono Lasod già pronto per aprire il varco.
A quel punto Stella e Terra si fecero l’occhiolino e prendendo sotto braccio Bibi, Robin e Cyborg andarono in testa al gruppo, lasciando Kyon e Corvina in disparte
-Così ci diciamo già arrivederci- mormorò il ragazzo
-Già…- rispose lei
-Tornerò a trovarti, ogni tanto- La ragazza sospirò e i due si guardarono negli occhi. Non si abbracciarono, non dissero nulla, ancora una volta un semplice sguardo bastò più di mille parole
-Ciao a tutti!- esclamò Stella prima di tuffarsi dentro il varco, seguita da tutti gli altri. Alla fine rimasero solo Kyon e Lasod a guardare il punto dove i ragazzi erano appena scomparsi
-Se ne sono andati…- mormorò l’uomo, voltandosi verso l’altro. Lui annuì e silenziosamente si diresse verso la fortezza-montagna. Silenziosamente, come il suo cuore in quel momento
 
-Casa!- esclamarono Robin, Stella, Bibi, Cyborg e Terra appena atterrati sul pavimento della grande sala nella Torre Titans. Corvina rimase in silenzio, ripensando che per molto tempo non avrebbe rivisto il ragazzo che amava. Come un solo uomo gli altri si voltarono verso di lei. Stella e Terra la presero a braccetto e la condussero nella propria stanza. Dentro era tutto cambiato: le statuette di prima erano tutte scomparse dentro uno scatolone e l’ambiente sembrava più… luminoso
-Per iniziare una nuova avventura…- iniziò Terra
-…non esiste niente di meglio che ricominciare da capo- concluse Stella
-Hanno fatto tutto loro due- disse Robin –Hanno tolto ogni cosa e riorganizzato la posizione dei mobili-
-Non so che dire…- mormorò lei guardandosi attorno –Grazie…-
-Prego!- esclamarono sorridendo le due
-E grazie anche a tutti voi- disse voltandosi verso i tre ragazzi, che le sorrisero –Senza di voi non ce l’avrei mai fatta-
-Siamo amici- disse Bibi –è normale aiutarsi-
-Ora lo so- disse Corvina sorridendo, finalmente felice e senza la preoccupazione del padre
Ora la sua vita sarebbe stata migliore, di questo ne era sicura

 

 

Ò FINE Ï

 
 
 
 
 
 
 
Ehilà a tutti, questo è l’ultimo capitolo del mio racconto su Corvina. Spero che chi lo ha letto lo abbia apprezzato, come chi lo leggerà anche dopo anni dalla mia conclusione. Io sono dell’idea che se una cosa è fatta bene e con il cuore come faccio io prima o poi troverà qualcuno che lo sappia apprezzare come ho fatto io.
Non credo scriverò un continuo, anche se un’idea mi era nata in testa. Ma penso che farebbe diventare la storia noiosa e monotona, poi col liceo non ho quasi più tempo di mettermi al computer e forse quest’idea sarà attuabile solo in futuro.
Per adesso posso solo dirvi che presto farò una nuova edizione di "Le quattro parti di me", rileggendo per bene tutto il testo e correggendolo, essendomi accorta di alcune imprecisioni…
Per ora è tutto, spero continuiate a leggere le mie fanfictions anche di altri temi ^^
Addio
Meky
Ps: ringrazio tutti coloro che mi hanno recensito, soprattutto Amber, my best friend, e Black Raven che si è dimostrata appassionata fino allo sfinimento ^^
 
 
Come all’inizio del tempo
le nostre anime si rincontreranno
per poter finalmente sorridere di gioia
nel nostro eterno viaggio verso l’ignoto
  
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