Dichiarazione
♥
James
inspirò
profondamente.
«Io...scusa»
biascicò
imbarazzato provando un certo interesse per le sue scarpe.
«E’ che- non so cosa
mi sia preso, ecco».
Stravaccato
sul letto a
baldacchino, Sirius scrutava l’amico, curioso, e con uno
strano ghigno
divertito stampato in volto: gli faceva uno strano effetto vedere
l’amico in
quelle condizioni, ma sapeva che James era piuttosto emotivo per quanto
riguardava le cose a cui teneva.
L’unica
volta che lo aveva
visto così depresso, era quando la Evans lo aveva umiliato
davanti a mezza
Hogwarts l’anno prima, dicendogli che era uno smidollato e
che avrebbe
certamente provveduto - una volta diventata adulta e dipendente al Ministero della Magia - a procurargli un
posto gratuitamente al San Mungo.
«Sei
sempre stato con me,
in ogni momento: hai sempre cercato di mettermi
sulla retta via» continuava a blaterare,
torcendosi le mani e con la testa
china. «E io che ho fatto? Ti ho deluso, mi dispiace davvero
tanto. Tu non sai cosa sarei
disposto a fare
pur di cambiare le cose!».
«Cosa
saresti disposto a
fare?» intervenne Sirius, facendosi improvvisamente
interessato.
«Io...»
James deglutì, poi
la sua espressione mutò in una di disgusto puro,
«...io sfiorerei perfino
i capelli oleosi di Mocciosus pur di tornare indietro».
Sirius
sgranò gli occhi,
schifato: non era da James dire una cosa del genere e lui, Sirius,
sarebbe
stato disposto a scommettere la sua pellaccia che non avrebbe mai
sentito
uscire dalla bocca del giovane Potter quelle parole. Ed invece... No,
non era assolutamente possibile.
Era
una cosa irreale.
Malsana. E tutto per... Oh!
«Non
starai dicendo sul
serio, v-vero?» balbettò in direzione
dell’amico, ora seriamente preoccupato.
James
scosse il capo e a
Sirius sembrò di aver intravisto i suoi occhi luccicare.
Questa
cosa era davvero grave,
più grave di quanto potesse mai immaginare.
«James...».
«Sei
sempre stato come un fratello per
me...»
«James,
dai...».
«...e
io per te non lo
sono. Non lo sarò mai più, dopo questa
cosa...»
«James...»
«...devi
perdonarmi, amico,
non so cosa farei se-».
«Suvvia, James!»
sbraitò Sirius mettendosi seduto, stanco di quella
sceneggiata che durava da circa mezz’ora, «smettila
di parlare con quello stupido boccino!
Sembri un mentecatto! Ormai
la partita di Quidditch l’abbiamo persa, fattene una
ragione».
Angolo
Me.
Se ve
lo state chiedendo
sì, non so cosa fare e sì,
questa
cosa non ha senso ._.
E’
uscita in questo uggioso
pomeriggio di ottobre, senza pretese e senza un vero e proprio senso,
ma vabbè
u.u
Vorrei
dedicarla, visto che
è demenziale, a Marzia, Sara, Asfe
e Maddy <3
Fatemi
sapere che ve ne
pare.
Un
saluto a todos!