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Autore: StillAnotherBrokenDream    13/10/2010    6 recensioni
Emily sta per sposarsi con l'uomo dei suoi sogni. Kevin è sposato da anni con la donna che credeva fosse quella dei suoi sogni. Entrambi scopriranno che le favole non esistono, ed è facile restare delusi, e molto doloroso....
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Bittersweet Love'
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Note d'autore: seconda parte del capitolo 21... scusate l'attesa. Spero vi piaccia ^_^


XXI

(Seconda parte)

Emily non lo sapeva, ma aveva mancato Kevin per un soffio.

Mentre lei stava per scendere dal taxi, lui stava salendo su un altro.

Aveva fatto le valigie, portandosi solo abiti e documenti, ed era partito alla volta dell'aeroporto.

Il volo sarebbe partito più di tre ore più tardi, ma per Kevin ormai era inutile restare in quella casa.

Aveva preso la sua decisione, tanto valeva andarsene il prima possibile.

Sospirò sedendosi su una delle sedie nella sala di attesa dell'aeroporto.

C'era tempo per i bagagli, voleva riposarsi un po'.

Si sentiva stanco.

Era stato uno degli anni più brutti della sua vita e non ne poteva più.

Jennifer prima, Emily poi...

Scosse il capo e si massaggiò le tempie.

La colpa in realtà era solo sua, si disse, lui si era.... invaghito di lei, non viceversa.

No, lui si era innamorato di Emily, non invaghito.

Perché si era innamorato di lei, poi?

Perché era bella? Era gentile?

Sì, per tutto. Il suo modo di essere così tanto diverso da quello di Jennifer, la sua bellezza voluttuosa.

Si chiese come diavolo faceva ad innamorarsi sempre della donna sbagliata.

Poi innamorarsi così, senza nemmeno essere stati a letto insieme.

Già, avrebbe tanto voluto averla almeno una volta sola, ma lei l'aveva respinto.

“Povero me...” mormorò rassegnato.

Prese il cellulare dalla tasca e lo guardò a lungo.

Era spento da giorni, forse valeva la pena accenderlo un attimo.

Forse sperava di trovare un messaggio di Emily...

Lo accese e dopo alcuni secondi, gli arrivarono diverse notifiche.

Messaggi di Chris, Johnny del pub e....

Sette chiamate perse da parte di Emily più un suo messaggio vocale.

Il cuore dell'uomo accelerò.

Deglutì a vuoto e ascoltò il messaggio.

Kevin.. sono davanti la tua porta...non so se sei già partito o se hai semplicemente il telefono spento, ma... ti prego, se sei ancora qui, non partire! Non andartene, non mi lasciare! Ho sbagliato, è tutta colpa mia, per paura ti ho lasciato andare via... ti prego.. non te ne andare... io ti amo....”

Il messaggio finiva così.

Io ti amo.

Kevin sentì un ronzio nelle orecchie e per un attimo la vista gli si offuscò.

Ma lo stordimento durò poco, si scosse e afferrò la propria valigia, raggiungendo l'uscita.

Che significava quel messaggio?

Era vero? E perchè non gliel'aveva detto prima?

No, questa cosa doveva chiarirla... al diavolo l'aereo, non poteva andarsene senza aver saputo come stavano le cose.

Salì su un taxi e indicò al conducente la via da raggiungere.

Ma come? Si rimetteva col suo ex e poi gli diceva io ti amo?

No, non poteva prenderlo in giro così.


/-----/


Se n'era andato.

Sì Kevin era andato via, non c'era altra spiegazione.

Era lì davanti alla sua porta da oltre un'ora e lui non si era fatto vivo, né le aveva telefonato.

Forse era il caso di andare via, era pressoché inutile continuare ad aspettare.

Si posò una mano sulla fronte cercando di non piangere, ma era difficile.

Era andato via ed era colpa sua.

Se solo avesse avuto più coraggio e determinazione, ora sarebbero insieme.

Sospirò con tristezza, quando sentì che qualcuno stava salendo rapidamente le scale.

Emily si bloccò col cuore il gola, con la sensazione che si trattasse di lui.

"Emily."

Si voltò di scatto e se lo ritrovò davanti.

Le sembrava ancora più alto e più bello.

“Credevo fossi partito” disse lei, parlando per prima.

Kevin, col respiro un po' affannato, si avvicinò posando la valigia a terra che solo allora Emily notò.

“Stavo per farlo” ammise “ero all'aeroporto... poi ho sentito il tuo messaggio...e vorrei sapere cosa significa.”

La giovane sentiva il cuore battere forte nel petto, era arrivato il momento della verità.

“Che non puoi partire Kevin... ecco cosa significa....” ripeté con voce tremante.

“Perchè dovrei restare qui?" le chiese serio.

"Per me..." mormorò mentre gli occhi le si riempivano di lacrime, avvicinandosi di un passo.

L'uomo la guardò negli occhi. "E' per te che sono rimasto fino ad ora" le confessò con tristezza "ma ora non ho più alcun motivo..." affermò corrugando la fronte.

"Tu hai frainteso ieri" tentò di spiegargli "se mi avessi lasciato parlare..."

"Non c'era niente da fraintendere, Emily! Tu..."

"Fammi parlare per la miseria!" inveì Emily esasperata, facendo ondeggiare quella massa di capelli fiammeggianti "Ascoltami e taci!"

Kevin si zittì, guardandola sorpreso e incantato.

"Frank era venuto da me con l'assurda pretesa che lo perdonassi, ma l'ho letteralmente mandato a farsi fottere! Perchè mi fa schifo, è un uomo spregevole e il pensiero di essere stata con lui mi fa vomitare! Ma quando mi ha... detto che con lei era finita, ho avuto il terrore che tu tornassi con tua moglie..."

"Cosa?" esclamò Kevin sgranando gli occhi.

Lei annuì. "Sì perchè tu l'avevi amata tanto e ho pensato che.. l'amavi ancora ed è per questo che in piscina sono scappata, non volevo essere un'avventura, non volevo... fare sesso per poi soffrire perchè tu tornavi dalla tua Jennifer! Invece ieri mi hai dichiarato il tuo amore e io sono rimasta come pietrificata e non so nemmeno perchè visto che io avevo paura che tu non provassi nulla per me se non desiderio fisico! E allora come un'idiota ti ho lasciato andare via! Ma io non voglio che tu te ne vada, tu devi restare qui con me!" finì mentre le lacrime le scendevano lungo le guance.

Kevin l'aveva ascoltata come ipnotizzato, il cuore che martellava furioso e il sangue che doveva scorrere come un fiume se aveva la sensazione di sentirne il flusso nelle vene.

Era così bella da far male e ciò che gli aveva detto suonava come una dichiarazione.

Al diavolo la partenza, al diavolo paure e incomprensioni.

Voleva restare con lei, provare ad essere felice.

Ma doveva dirglielo guardandolo negli occhi, doveva dirgli che lo amava.

"Perchè?" le domandò avvicinandosi "Perchè devo restare qui con te?"

Emily alzò il viso e lo guardò negli occhi, tremando.

“Lo sai perchè... te l'ho detto...”

Kevin annuì, avvicinandosi ancora di più fin quasi a sfiorarla col proprio corpo.

“Sì, in un messaggio sul cellulare. Devi dirmelo adesso, guardandomi negli occhi... voglio sentirtelo dire....” le disse con fare autoritario.

Emily riusciva a sentire il calore del suo corpo, il profumo del suo dopobarba la inebriava e si accorse di desiderarlo da impazzire.

Lo voleva su di sé, dentro di sé. Era imponente, forte e probabilmente molto selvaggio e...grande.

Per la prima volta in vita sua, fu sul punto di dire ad un uomo scopami, lei non si era mai fatta avanti così, sicuramente non in quei termini. Ma Kevin tirava fuori da lei un lato che non conosceva, e forse era proprio questo che la spaventava.

Ma ora no, non aveva più paura di sé stessa, nè di lui.

"Perchè ti amo" rispose respirando a fatica "ti amo e voglio che tu sia il mio uomo, voglio fare l'amore con te, sentirmi tua...voglio il tuo corpo sul mio, sentirti dentro, gridare il tuo nome e stringermi a te esausta..."

Gli occhi di Kevin si illanguidirono all'istante, si poteva vedere il desiderio galleggiare sulla loro superficie chiara.

Voleva che Emily gli dicesse che lo amava, ma non avrebbe mai sperato di sentirsi dire cose del genere.

Lei era scioccata dalle sue stesse parole, le erano uscite di bocca come un fiume in piena e si era fermata solo perchè distratta dall'evidente reazione fisica ed emotiva dell'uomo di fronte a lei.

"Pensi davvero.. quello che mi hai appena detto?" le chiese Kevin, sull'orlo della follia.

Emily si avvicinò di un passo, poggiandosi quasi al suo petto che si alzava e si abbassava a causa del respiro affannoso.

"Sì lo penso davvero... con tutta me stessa..." bisbigliò emozionata, posandogli una mano sul petto e sorprendendosi del battere furioso del suo cuore.

Le labbra di Kevin si distesero in un lieve sorriso, le passò le braccia intorno alla vita e l'attirò a sè, stringendola forte.

Emily gemette, ritrovandosi premuta contro il corpo grande e oltremodo caldo dell'uomo.

Il desiderio crebbe a dismisura.

Kevin avvicinò il viso al suo, guardando quelle labbra rosa e invitanti.

"Lily...se non sei sicura di quello che mi hai detto, devi respingermi adesso, perchè tra pochi istanti non sarò più in grado di fermarmi..." le disse serio.

Ed era vero, maledettamente vero.

La voleva così tanto da sentirsi male, da tremare, ed era sul punto di perdere completamente il controllo delle sue azioni.

Lei lo guardò negli occhi, gli passò le braccia intorno al collo e si sollevò sulla punta dei piedi, in modo da poter arrivare alla sua bocca più agevolmente.

"Ho già sbagliato una volta, respingendoti in piscina proprio sul più bello. Ora basta, voglio lasciarmi andare...." rispose languida, offrendogli le sue labbra.

Kevin andò in orbita.

Si chinò su di lei e catturò la sua bocca in un bacio vorace, tanto da toglierle il respiro assaporandola a fondo.

Cercò le chiavi di casa e quando le trovò, per poco non sfondò la porta a spallate, pur di entrare, senza smettere di baciarla.

Entrarono e lui sbattè la porta con violenza, fregandosene dei vicini.

Le prese il viso tra le mani e lasciando per un attimo la sua bocca, passò al collo, posandovi baci languidi e caldi.

Emily lo abbracciò stringendosi a lui, trovò stupendo sentirsi piccola in confronto ad un uomo tanto grande e forte che la baciava con una foga devastante.

Lui le tolse il cappotto spingendola verso il letto.

La donna, ormai totalmente accecata dal desiderio, si ritrovò ad aiutarlo a spogliarsi senza nemmeno accorgersene. Lo aiutò a togliersi la giacca, poi la camicia e la maglietta grigia, fino a slacciargli la cintura dei pantaloni e sfilarla via.

Arrivati davanti al letto, Kevin le tolse la maglia, trovandosi di fronte un corpetto nero che a fatica conteneva il suo seno.

Lo guardò estasiato.

“Non ho idea da dove iniziare...” mormorò guardando i laccetti.

Emily ridacchio mostrandogli un fianco. “Ha la cerniera, i lacci sono decorativi...” gli spiegò.

L'uomo guardò in alto. “Grazie!” esclamò, prima di precipitarsi ad abbassare la cerniera.

Tolse piano il corpetto, quasi con riverenza, e lo lasciò cadere a terra.

L'ammirò, perso nella contemplazione del suo seno perfetto.

Si avvicinò e la baciò, posandole con dolcezza una mano sul seno, accarezzandolo lievemente, catturandolo delicatamente col palmo della mano.

Emily sussultò, stringendosi a lui, mentre le sue mani scivolarono sul suo ampio torace fino ai pantaloni, che sbottonò.

Si staccarono e Kevin la spinse sul letto, facendola stendere.

Le sbottonò i jeans e glieli sfilò, baciandole un ginocchio e scendendo lungo la coscia, fino a sfiorare la sua femminilità con le labbra.

La guardò un attimo, orgoglioso di trovare i suoi occhi languidi e offuscati dal desiderio.

Infilò le dita sotto l'elastico delle mutandine e lentamente le fece scivolare via dai suoi fianchi, sulle cosce morbide e vellutate, che non mancò di baciare ancora, e sulle gambe, fino a toglierle completamente.

Emily non capiva più niente.

Percepiva solo le mani dell'uomo che le accarezzavano le gambe e poi le cosce, fino ad accarezzarla intimamente...

Chiuse gli occhi, godendosi le sue carezze.

“Kevin...ti prego...” implorò respirando affannosamente.

Lui capì e si rimise dritto, si tolse i pantaloni e i boxer, e salì sul letto, stendendosi sopra di lei.

Il suo corpo grande e caldo.

Emily lo abbracciò baciandolo appassionatamente, muovendo il bacino per incontrare il suo, impaziente di sentirlo dentro.

L'uomo si sollevò sulle braccia, poi prese la gamba della sua donna dietro il ginocchio e la piegò in modo da farsi più spazio ed entrare in lei.

Era la prima volta che stavano insieme e non voleva rovinare tutto con una mossa brusca o impaziente.

E poi conosceva bene il proprio corpo, la propria virilità...sperava di non farle male.

La guardò negli occhi e iniziò piano a scivolarle dentro.

Lei lasciò andare un lieve gemito e mosse il bacino verso il suo facendolo entrare rapidamente in lei.

“Emily...” sospirò lui, sorpreso da tanto slancio.

“Non ce la faccio più” disse lei aggrappandosi alle sue spalle “ti prego Kevin... amami... forte...”

Forte?

Il cervello di Kevin andò in black out.

Si abbassò su di lei e la baciò di nuovo, sistemandosi meglio sopra e dentro di lei.

Poi iniziò a muoversi, prima lentamente con spinte lievi, per poi aumentare il ritmo.

La donna iniziò ad ansimare, assecondando i suoi movimenti sempre più rapidi e profondi.

Emily pensò che era fantastico avere un amante fisicamente molto più grande, poteva nascondere il viso nell'incavo della sua spalla mentre si aggrappava con braccia e gambe al suo corpo.

Era meraviglioso.

Ogni affondo del suo uomo aumentava il suo piacere, adorava sentirlo dentro e sentirlo gemere lievemente.

Il ritmo delle sue spinte aumentò, trasformando gli ansiti di Emily in gemiti profondi, quasi in urla.

Non voleva urlare, si vergognava, ma era convinta che sarebbe successo.

Sentiva l'apice sul punto di esplodere e aveva dannatamente voglia di gridare.

E lo fece.

L'orgasmo la travolse implacabile quasi costringendola a gridare, affondando le unghie nella pelle del suo uomo e cercando disperatamente di unirsi al suo corpo più che poteva.

Infinite onde di piacere la scossero, facendole desiderare che non finisse mai.

E poi sentì il piacere di Kevin esplodere violento, facendolo tremare tra le sue braccia.

Il suo corpo rabbrividì a lungo, mentre continuò a muoversi dentro di lei.

Poi rallentò il ritmo fino a fermarsi, ricadendo dolcemente su di lei con un profondo sospiro di soddisfazione.

Distrutti dalla passione, restarono abbracciati e in silenzio per diversi minuti, ansimando allo stesso ritmo, i loro corpi uniti era sudati e accaldati.

Dopo un po' Kevin fece per liberarla dal suo peso, ma lei lo bloccò stringendolo forte a sé.

“No resta...” mormorò contro il suo collo.

“Tesoro... peso più di cento chili... non voglio farti male..” le rispose baciandole i capelli sulla tempia.

“No è bellissimo così” obiettò Emily “sei grande e caldo, sei la mia coperta di carne...”

Kevin scoppiò a ridere e le passò le braccia sotto la schiena, la strinse e rotolò su un fianco, portandola con sé.

Ora era Emily sopra di lui.

“Così è meglio piccola” le disse passandole una mano nei capelli “posso abbracciarti meglio...”

Lei si rannicchiò sopra il suo uomo e gli baciò il petto.

“Mi piaceva anche averti addosso, ma è bello anche così...” ammise sospirando.

Restarono in silenzio per un po', godendosi il contatto dei loro corpi.

“Io ti amo davvero Emily...” disse Kevin, rompendo il silenzio, con un tono quasi spaventato.

La giovane donna sollevò il viso e gli baciò il mento, pungendosi le labbra con la sua barba.

“Lo so... e ti amo anche io... non saremmo qui se non ti amassi...”

Kevin sorrise soddisfatto, stringendola di più.

“Dunque... ora stiamo insieme?” domandò lei, formando cerchi invisibili sul suo petto.

“Direi proprio di sì.” confermò lui.

Emily ridacchiò felice dandogli un altro bacio sul mento, lui piegò il viso verso di lei e le baciò le labbra, e tornò ad abbracciarla stretta.

Restarono così a lungo, senza parlare, fino ad addormentarsi.

Finalmente era amore.




Avviso: Non so quando potrò aggiornare di nuovo, per cui chiedo alle oltre 90 persone che seguono questa storia di aver pazienza, se sono curiosi di sapere come continua. Grazie a tutti!







   
 
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