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Autore: ghirigoro    13/10/2010    1 recensioni
-Toglimi le mani di dosso!-
-Fino a dieci secondi fa eri tu addosso a me.-
Jess e Johnny, la loro insolita storia.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Johnny non era rimasto particolarmente sorpreso quando Jess aveva accennato al fatto di non avere un posto dove dormire parlando con Linda, l’unica ad essere rimasta al tavolo.
Tutti quelli che arrivavano lì, o per lo meno i giovani, non sapevano dove andare, e i primi giorni li passavano per strada o, nei casi più fortunati (e rari), a casa di qualcuno incontrato da neanche un’ora.
Quindi non aveva assolutamente intenzione di ospitare la ragazza. Ne andava anche della sua reputazione.
E perché mai dovrei farlo? Mi ha fregato la birra!” si disse.
Non era rimasto nemmeno molto colpito da lei, cosa che la abbassava al livello di qualunque altra ragazza che avesse mai conosciuto. Non che avesse qualcosa contro di lei, comunque. Gli era completamente indifferente.
Semplicemente non aveva voglia di ospitare nessuno, tantomeno una ladra di bottiglie yankee.
Quando Nancy ritornò, coi capelli più in disordine del solito e la gonna girata dalla parte sbagliata, aveva finito il terzo giro, e non era ancora abbastanza sbronzo da salutarla.
-Allora, che si fa?- chiese trepidante Jess.
-Non c’è problema per lui.- le rispose la bionda sfregandosi via dalla faccia il rossetto sbavato.
Johnny sbuffò irritato.
Ecco, si erano già messe d’accordo. Nancy si scopava Sid, e visto che lui era sempre contento e manipolabile dopo una scopata, lei lo aveva facilmente convinto a farle dormire entrambe lì. A casa sua.
-Però…- mormorò Jess, lanciandogli un’occhiata.
-Te lo scordi. Voi due, specialmente te, battona ossigenata, non entrate in casa mia.-
-Dai, Johnny, cosa vuoi che sia per una notte?-
-L’ultima volta ti sei fermata per una settimana intera!-
Nancy ammutolì e guardò da un’altra parte. Faceva sempre così quando Johnny aveva ragione. Non lo sopportava.
La testa di Linda cadde con un tonfo sul tavolo. Non reggeva più di due bottiglie, al contrario di Johnny, che non ci si sciacquava nemmeno la bocca.
-Su, ti prometto che non ti accorgerai nemmeno della mia presenza!- lo scongiurò Jess aggrappandosi al suo braccio.
-No.-rispose secco Johnny, riattaccandosi al collo della bottiglia.
-Stronzo.-
Johnny la guardò con la coda dell’occhio.
-Dammi un buon motivo per lasciarti stare in casa mia.-
-Non ho nessun altro posto dove andare!-
-Ce ne sono a centinaia nella tua stessa situazione, perché dovrei ospitare te e non uno di loro?-
Jess non sapeva cosa rispondere. In effetti non c’era nessuna valida ragione.
-Visto?- Johnny sorrise e ritornò alla birra.
Nancy accorse a sostenere l’amica.
-Sei proprio un pezzo di merda, Rotten! Se le capita qualcosa è colpa tua!-
Lui nemmeno la guardò.
-Che le dovrebbe capitare?-
-Non lo so… essere violentata! Morire di freddo, venire rapinata, essere uccisa da qualche pervertito…-
-Beh magari dovrebbe vestirsi in modo meno provocante!-
-Ma che diavolo dici?! Guarda che…-
-Lascia stare Nancy, il signor Rotten evidentemente ha paura di dormire con una ragazza di fianco.-
Jess sapeva benissimo che quel ragazzo dai capelli arancione e dai modi bruschi avrebbe accolto la sfida.
Osservò la sua reazione. Sembrava quasi divertito da quell’insinuazione.
Fece l’occhiolino a Nancy, che per fortuna sembrò aver afferrato.
-Certo, forse è meglio se non stai da lui, Jessy, potrebbe non resistere e saltarti addosso!- lo punzecchiò.
-Mi credete veramente così debole?- Johnny sbatté la bottiglia sul tavolo, arrabbiato.
-Sì.- confermarono le due annuendo.
Johnny si fermò un attimo a riflettere, poi la sua bocca si allargò in un sorriso furbo.
-Non ci casco.-
-Hai paura.-
-No!-
-Allora accetta la scommessa. Se resisti cinque notti senza toccare Jess allora ti pagheremo da bere per un mese.-
-E se, cosa assolutamente impossibile, io perdessi?-
-Mi ospiterai finchè non troverò un posto dove stare.- concluse in fretta Jess, per paura che l’amica dicesse qualcosa che avrebbe potuto far cambiare idea al ragazzo.
Johnny ci pensò un po’ su, valutando la proposta. Ma era sicuro che avrebbe vinto. Il sesso gli faceva schifo. E le ragazze non gli interessavano.
-Cinque giorni, dopo di che fuori dai coglioni.- ripetè lui.
-Certo.-
-Ci sto.-
Per poco Jess non lanciò un grido dalla gioia, ma si trattenne per non sembrare infantile.
-Grazie!-
-Mica l’ho fatto per te.- precisò lui, tornando alla bottiglia.
Jess si ritrasse, quasi offesa, e si concesse un ultimo sorso di birra.
Non le piaceva molto ubriacarsi, tutti quelli che conosceva lo facevano e passata la sbronza stavano malissimo, non ci teneva molto a finire così.
Se n’era andata da New York anche perché sua madre beveva e non ce la faceva più a doverla tenere a bada.
Quindi non considerava l’alcol uno dei suoi migliori amici.
-Che ore sono?- chiese Linda con la voce strascicata per via della bocca incollata al tavolo.
-E’ quasi l’una. Stiamo chiudendo.- rispose una cameriera passando di lì a raccattare le bottiglie vuote.
-Da quando chiudete così presto?-
-Da quando qualcuno ha avuto la geniale idea di fare una festa nel locale alle tre della mattina facendoci denunciare!-
Johnny si trattenne dal ridere.
-Certo che la gente qui non sa proprio cosa vuol dire divertirsi!-
-Urlare a squarciagola con la musica a tutto volume non è divertirsi, Rotten.-
-Ma il cliente ha sempre ragione, no?-
La ragazza guardò l’orologio ed aspettò qualche secondo.
-Ecco, da ora non sei più un cliente. Quindi hai torto.-
Jess si alzò e rimise a posto la sedia.
-Su, Nan! Andiamo?-
La bionda mugugnò qualcosa controvoglia e mollò la bottiglia mezza vuota sul tavolo, facendola rovesciare.
-Ah, grazie veramente!-
-Il tuo turno è finito, che ti frega?-
La cameriera borbottò qualcosa e ripulì il disastro con una spugna .
La birra era arrivata fino alla testa di Linda, che sicuramente era troppo ubriaca per interessarsene.
-E che dovrei farci con questa qua?- chiese la cameriera scuotendola.
-Sbattila fuori.-
-Johnny! Ma come puoi essere così stronzo?!- urlò Nancy; poi, rivolgendosi alla cameriera: - Lascia, la portiamo noi a casa sua.-
-Ah, volevo ben vedere. Ero sicuro che avresti detto a casa con noi!-
-Tsè! Non lo farei mai, Rotten, lo so come sei! Ci avresti buttate fuori tutte a calci in culo!-
-Già.- confermò lui, ghignando.
-Sei proprio uno…-
-Ok ok basta, time out! Cerchiamo di arrivare tutti interi a casa, va bene?- li interruppe Jess portandosi via Nancy.
-Lo stai difendendo?!-
Jess sbuffò e lasciò andare la bionda.
-No, Nan, sto solo dicendo di piantarla di battibeccare come galline e di muovere il culo!-
-Ascolta la yankee, Nancy!-
-Non dirmi cosa devo fare, brutto…-
-Oh ma la finite?! Mi sto rompendo! Voglio dormire, cazzo!- li zittì Linda, con la testa dolorante.
Johnny sputò in un bicchiere e lo mollò in mano alla cameriera. Girò sui tacchi ed uscì dal locale.
-Ma che gli prende?- mormorò Jess aiutando Linda ad alzarsi.
-Bah, gli uomini sono tutti così. Prima sono tranquilli e poi, puff! Ti ritrovi con un occhio nero!- sospirò Nancy.
Jess la guardò sconcertata, poi tornò a concentrarsi sui piedi di Linda, che sembravano non volersi mettere nella posizione giusta al momento giusto.
-Vivi lontano?- le chiese.
-Che? Urla a bassa voce, ho mal di testa!-
-Ho chiesto se abiti lontano.-
-No… qui all’angolo.-
Come cazzo ce la porto adesso?

Dopo svariati tentativi Linda pareva finalmente aver riacquistato almeno in parte la capacità di mettere un piede davanti all’altro, e le tre avevano raggiunto Johnny fuori dal locale.
Era appoggiato al muro e stava fumando una sigaretta, con le mani in tasca.
-Dio, che freddo!- si lasciò scappare Jess, rabbrividendo.
-Prova a vestirti meno scollata e con qualche centimetro in più, magari dopo avrai meno freddo.- disse Johnny con tono sdegnato.
-Lascialo perdere, è fissato. Pensa che ogni ragazza sia una puttana. E’ che sei abituata al sole di New York, Jessy. Ma qui c’è un tempo di merda e piove sempre. Dovrai adattarti.- sbuffò Nancy srotolandosi le maniche del chiodo.
-Sarà ma io sto morendo…-
Guardò con speranza Johnny, ma lui era girato.
-Ah, fanculo...-
Una macchina si fermò davanti al marciapiede. Il conducente abbassò il finestrino e si sporse fuori.
-Quanto vuoi, bella?- urlò a Jess.
-Non sono una battona, stronzo!- gli rispose lei alzando in dito medio.
-E tu?- chiese di nuovo lui rivolgendosi a Linda.
-Quanto hai?-
-Più o meno 25 dollari.-
-Venticin… stai scherzando, coglione?! Questa è merce di qualità! Minimo 70!-
Quello parlottò con l’amico di fianco e si girò di nuovo verso di lei.
-Ok, ma 70 in due.-
Linda ci pensò un po’ su, giusto il tempo di fare i conti.
-Arrivo!- cinguettò lei barcollando verso la macchina e salendo.
-Ma… e la lasciate andare?!- esclamò incredula Jess guardando la macchina allontanarsi.
-Sì, perché? E’ una puttana, dovrà pur lavorare!- rispose sarcastico Johnny sputando per terra.
-E se le capita qualcosa?!- insistette lei.
-Lo sapremo domattina.- disse Nancy facendo spallucce; -Andiamo?-
Jess alzò gli occhi al cielo e si incamminò dietro a Johnny e Nancy.

-Eccoci a casa! Dove cazzo è Sid?-
-L’ho lasciato in camera.- rispose Nancy togliendosi le scarpe.
-Ehi, quelle vanno sul balcone!- le ordinò Johnny indicandole.
Jess si sfilò le sue e le diede a Nancy, che le lasciò vicino alla finestra.
-Io dormo nel letto con Sid!- si affrettò a dire la bionda togliendosi in fretta e furia il chiodo.
-E Paul?- chiese Johnny.
-E’ andato con l’amica di Linda… Grace, Trace… quella lì, insomma.-
-E pensare che doveva scoparsi solo quella battona...- borbottò il ragazzo buttandosi sul divano.
-Scusa… Io dove dormo?- gli chiese Jess osservando l’appartamento.
-Sul pavimento.- rispose lui sistemandosi il cuscino sotto alla testa.
-Cosa? Non ci posso credere! Lasciala dormire sul divano, anche con te se proprio ci tieni! Non puoi veramente essere così carogna!- la difese Nancy.
-E va bene, ok, basta che la pianti di starnazzare!- sbuffò esasperato lui alzandosi di malavoglia.
-Grazie…- mormorò Jess imbarazzata.
-Goditelo.- sibilò lui fulminandola con lo sguardo.
-Io vado a dormire!- annunciò Nancy scappando in camera.
Johnny si sdraiò sulla coperta stesa a terra, coprendosi quasi completamente.
-Sicuro di non voler dormire con me sul divano? Ti giuro che occupo poco spazio.-
-Dammi solo un cuscino.-
Gliene lanciò uno e Johnny lo prese al volo, poi lui spense la luce e si stese, rabbrividendo per il freddo.
Lei attese che i suoi occhi si abituassero all’oscurità e cominciò a distinguere la sua sagoma.
Si avvolse nella coperta sperando di scaldarsi, ma anche quella era gelata e cominciò a battere i denti.
-Che c’è che non va? Dormi.- sbuffò Johnny girandosi dall’altra parte.
-Ho freddo…- rispose lei sfregandosi le braccia con le mani.
Lui sbuffò di nuovo ma non disse nulla.
-Johnny… ho… ho freddo…-
Ancora niente.
-Ti prego posso venire lì con te?-
-Non ci casco, la scommessa la vincerò io.-
-Non… non c’entra la scommessa… ti prego sto congelando…- lo supplicò lei.
Lui emise una sorta di grugnito, e lei lo interpretò come un sì.
Si alzò dal divano e lo raggiunse, trascinandosi dietro la coperta.
Si sistemò di fianco a lui e si coprì.
-Sei ghiacciata.- si lamentò Johnny, scosso da un brivido.
-E tu sei caldo…- rispose lei scaldandosi le mani sulla sua schiena.
-Ok, senti, usami pure come stufetta, ma se fai robe tipo abbracciarmi, accarezzarmi o strusciarti giuro che ti sbatto fuori.-
-Tranquillo… solo perché ho freddo.-
-Mmh.- assentì lui, rilassandosi.
Si sentiva un po’ strano, non aveva mai dormito con una ragazza. O, per lo meno, non così vicina.
Ma era sicuro che non sarebbe stato a causa di quella notte che avrebbe smesso di pensare che il sesso facesse schifo.
E mai lo farò.
  
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