XIII – Heart Shaped Sea
Quando nel tardo
pomeriggio Brian si svegliò, non trovò nessuno accanto a
lui.
Si alzò a sedere e
sbadigliò, ma si accorse che gli faceva male la testa.
Le tempie gli dolevano e
si sentiva debole.
Avrebbe voluto rimettersi
steso e chiudere gli occhi, ma voleva anche alzarsi ed andare a cercare Jordi.
Cercò di tirarsi su ma un
giramento di testa lo fere ripiombare sul letto.
Fece un profondo respiro e
si stese nuovamente.
Avrebbe voluto urlare per
farsi sentire da Jordi, ma al solo pensiero di alzare la voce, sentiva un crampo
di dolore alla testa.
Chiuse gli occhi e sentì
che stava sprofondando nuovamente nel sonno.
Ma non voleva dormire,
voleva chiamare Jordi e dirgli di raggiungerlo, di stendersi anche lui sul letto
e di tranquillizzarlo.
Eppure i suoi occhi
tornavano a chiudersi ogni volta che cercava di tenerli ben
aperti.
Poi però la porta della
sua camera si aprì lentamente. Cercò di sollevare la testa dal cuscino, ma non
ci riuscì. Era pesante.
Il nuovo arrivato camminò
lentamente verso il letto e si chinò accanto ad esso.
- Bri? Sei sveglio? –
chiese una voce leggera, ma comunque troppo alta per il mal di testa di
Brian.
Aprì gli occhi, con
fatica, trovando ad aspettarlo il viso del suo ragazzo, che
sorrise.
- Ehi…ben svegliato - lo
salutò.
Brian cercò di sorridere a
sua volta – Ho mal di testa…- sussurrò.
- Caffè ed aspirina? –
propose allora Jordi.
Il moro annuì lentamente.
– Sarebbe carino da parte tua…- disse, abbozzando un
sorriso.
Jordi gli fece una carezza
sulla guancia – Io vado a prendertela di la se accetti di andare a mare domani…-
fece, con sguardo furbo.
Brian aggrottò le
sopracciglia – Mare? Quale mare? – chiese, confuso.
Il biondo lo fece spostare
un po’ più in la e si sedette accanto a lui.
- Andiamo a mare domani,
che ne dici? Ho organizzato già tutto. Andiamo a rilassarci un po’, e poi è da
così tanto che non ci vado! Mi manca molto. – sorrise, mentre ricordava le
spiagge bianche di Valencia.
- Mia madre mi portava
sempre a mare quando andavo a trovarla in Spagna d’estate. Le spiagge di
Valencia sono stupende. – disse, con un sorriso
malinconico.
Brian rimase in silenzio e
Jordi rimase in attesa a guardarlo.
- Allora, che ne pensi? –
provò ancora.
- Non so Jordi.- Brian era
dubbioso. Già l’idea di alzarsi da quel letto lo faceva sentire ancora più
stanco e l’aspettativa di un viaggio era per questo poco
invitante.
Jordi fece gli occhioni
dolci. – Avanti. Ci divertiremo, vedrai. –
Si chinò su di lui e gli
baciò una guancia, per poi passare sulla mandibola e il mento, prima di arrivare
a baciargli leggermente le labbra.
- Non mi permetti di
decidere oggettivamente così…- lo riprese Brian.
- Non devi pensarci molto
amore. Devi solo dirmi di si…- fece Jordi, sorridendo
maliziosamente.
Brian sospirò – Okay, va
bene. Andiamo a mare se ci tieni tanto. – annuì,
arrendendosi.
Jordi sorrise, dandogli
per premio un bacio sulle labbra.
- Ottima scelta, non te ne
pentirai! – assicurò alzandosi in piedi.
- Ehi ehi dove vai?! –
chiese allora Brian, con le sopracciglia sollevate, prendendolo appena in tempo
per il polso.
- Vado a dirlo a tua
madre. Vuole prepararci delle cose da mangiare per domani…- rispose
Jordi.
Brian scosse la testa con
forza, tirandolo di nuovo sul letto.
- Ora resti qui a tenermi
compagnia.- ordinò, facendolo stendere.
- Ma non volevi
un’aspirina e il caffè? – chiese, accigliato.
- No…sto bene così…-
rispose Brian, appoggiando la testa sul suo petto e chiudendo gli
occhi.
***
La mattina successiva si
alzarono molto presto per intraprendere quel viaggio di tre ore circa che li
allontanava dal mare.
Brian era molto riposato
avendo dormito tutto il pomeriggio precedente e anche a Jordi servì solo un
caffè forte per svegliarsi completamente.
Presero il treno e
condivisero le cuffiette dell’I-Pod per tutto il viaggio, canticchiando insieme
qualche canzone e discutendo su chi avesse la voce migliore se questo o quel
cantante.
Arrivarono a New Iberia
verso le nove e mezza, e presero immediatamente l’auto che gli avrebbe portati
prima a fare scalo ad Abbeville, e poi dritti verso il mare per un’altra ora
circa di viaggio.
Jordi, la sera prima,
aveva organizzato tutto con Anthony che, avendo viaggiato molto nella sua vita,
gli era stato molto utile nello stilare l’itinerario.
Brian aveva passato
parecchio tempo di quel viaggio a lamentarsi.
“Ma chi me lo ha fatto
fare!”
“Ma quando
arriviamo?”
“Ho
fame”
“Ho voglia di
caffè”
Jordi aveva preso tutti
quei capricci da bambino con un sorriso.
“Ti divertirai anche tu,
vedrai”
“Non manca molto
Brian”
“Avresti dovuto far
colazione questa mattina”
“Tua madre ci ha fatto
portare il termos…aspetta che arriviamo però”
Quando poi finalmente
l’auto si fermò e scesero a terra, seguiti da altre persone in tenuta da mare
come loro, si zittì immediatamente quando l’odore del mare gli invase le
narici.
Respirò a pieni polmoni e
l’aria fresca, di cui sentì quasi di essersi dimenticato dopo quei giorni
caldissimi in città, lo fece sentire stranamente sereno.
Erano vicinissimi, lo
sentiva, ma ancora non riusciva a vedere quella tavola azzurra illuminata dal
sole che ora immaginava nella sua testa.
Jordi era entusiasta come
un bambino. Il sorriso gli andava quasi da orecchio ad orecchio e faticava a
stare fermo sul posto.
Prese immediatamente per
mano Brian e iniziò a camminare, faticando a portarsi dietro le varie borse con
il necessario per la giornata che gli aspettava.
- Vieni Brian, avanti! –
disse, tirandoselo dietro.
Davanti a loro c’era un
muretto che sembrava separarli da un’altra dimensione.
Ma quando arrivarono
abbastanza vicini per appoggiarvisi si resero conto che li divideva davvero da
un’altra dimensione.
Dune di sabbia calda e
dorata, occupata da mille ombrelloni e sdraie e asciugamani. Persone che
passeggiavano sul bagnasciuga, prendevano il sole e giocavano con palloni
colorati nell’acqua.
Quella tavola azzurra che
Brian immaginava, la ritrovò nella realtà e fece un sospiro, quasi di
sollievo.
- Bellissimo.
Assolutamente bellissimo. – sussurrò Jordi, con lo sguardo perso in quella
visione.
Brian sorrise – Si,
bellissimo.- confermò, con aria sognante.
Ad un certo punto Jordi si
rianimò – Avanti! Scendiamo! Non vedo l’ora di andare a farmi un bagno! –
esclamò, prendendolo nuovamente per mano.
Scesero delle scale di
pietra fino a quando i loro piedi non sprofondarono nella
sabbia.
Dopo di che si guardarono
intorno – Dove ci mettiamo? – chiese Brian, cercando un posticino appartato in
mezzo a quella calca di gente.
Jordi alzò un braccio per
indicare qualcosa.
- Li dietro sembra esserci
una conchetta. Potremmo metterci li. – fece, alzandosi sulle punte per cercare
di guardare oltre le persone che occupavano il suo campo
visivo.
Brian si tirò dietro una
ciocca di capelli, avendo iniziato a sudare.
- Ovunque vuoi, basta che
ci togliamo di qui. Fa davvero caldissimo.- disse, facendo un profondo
respiro.
Si mossero tra gli
ombrelloni, cercando di non perdersi e non calpestare gli asciugamani vicino ai
quali passavano.
In effetti Jordi non si
era sbagliato, c’era davvero una piccola conchetta con poche persone una volta
passata una piccola duna di sabbia.
- È carina e più
appartata, non credi? – fece a Brian, asciugandosi una goccia di sudore dalla
fronte con il dorso della mano.
- Si, va bene. Mettiamoci
li vicino gli scogli dai…- fece poi, iniziando di nuovo a camminare spedito
verso il suo obiettivo.
Misero il loro ombrellone
blu oceano e per Brian fu un grande sollievo.
Non aveva mai amato
moltissimo il sole dritto in faccia, quindi l’ombra creata dall’ombrellone fece
in modo che potesse tornare ad aprire gli occhi completamente, invece di
tenergli socchiusi.
Mise il proprio
asciugamano sotto l’ombrellone, mentre Jordi stendeva il proprio al
sole.
Quando vide il posto in
cui Brian aveva steso il proprio asciugamano, sollevò le sopracciglia – Ma cosa
fai? Abbiamo l’opportunità di prendere il sole e tu ti metti all’ombra? –
chiese, sorpreso.
Brian lo guardò – Vuoi
dire che non ti piace la mia pelle pallida pallida? – chiese, sporgendo poi il
labbro inferiore, fingendosi offeso.
Jordi sorrise e si guardò
intorno un secondo. Nessuno stava facendo caso a loro,
perfetto.
Si chinò per mettersi
davanti a lui sotto l’ombrellone, coperti comunque da occhi
indiscreti.
- Scherzi? Amo la tua
pelle.- sussurrò, ad un centimetro dalle sue labbra, baciandole subito
dopo.
- E ora di togliere i
vestiti…- disse poi Jordi, prendendo i bordi della canotta che indossava e
tirandola su, per sfilarla dalla sua testa.
Brian rise leggermente,
quando le nocche del ragazzo sfiorarono il suo addome, ma si allontanò subito
dopo, uscendo da sotto l’ombrellone.
Sinceramente, non era in
vena, e non voleva dare spettacolo.
Jordi se ne accorse, e
anche se con l’amaro in bocca, lasciò perdere, iniziando anche lui a
svestirsi.
Indossava solo una canotta
sopra il costume azzurro lungo fino a metà coscia.
Brian invece aveva anche
un pantaloncino sopra il costume a boxer nero.
- Andiamo subito a fare il
bagno? Sembra che l’acqua mi stia chiamando…- sorrise Jordi, guardando il
mare.
Brian gli sorrise e annuì.
Gli andò vicino e lo prese per l’avambraccio, iniziando a tirarlo verso il
bagnasciuga.
- Andiamo. – non l’avrebbe
mai ammesso, ma era valsa la pena di fare quel lungo viaggio per uno spettacolo
del genere.
°°°
Rimasero per molto tempo a
mollo nell’acqua fresca. Jordi non fece nulla per avvicinarsi più del dovuto a
Brian o metterlo in situazioni imbarazzanti.
Non per paura di farsi
vedere dalle persone che lo circondavano, e neanche perché aveva timore che il
fatto di essere in pubblico potesse infastidire Brian.
Aveva capito semplicemente
che non era in vena di smancerie, né aveva voglia di giochetti erotici sotto
l’acqua.
Non era stato facile per
lui. Brian quel giorno era più bello del solito.
I capelli bagnati che lui
tirava indietro quando gli erano d’impiccio davanti agli occhi, spalancando
quegli occhi verdi che, le ciglia bagnate, rendevano così
liquidi.
Per non parlare del modo
indecente in cui quei boxer neri gli fasciavano il sedere e le cosce. Dio,
avrebbe fatto di tutto per poterle toccare.
Ma per questo si era
imposto di non guardarle, di non pensarle e si, anche di non immaginarle mentre
si avvinghiavano ai suoi fianchi.
Avevano riso e si erano
divertiti come una coppia di amici, anzi, diciamo di più come una coppia di
adolescenti, schizzandosi l’acqua e attirando spesso e volentieri le occhiatacce
di dolci vecchiette che cercavano di farsi un bagno in santa
pace.
Poi tornarono in spiaggia
e si stesero, con un lungo sospiro rilassato, sui rispettivi asciugamani. [Alla
fine Jordi si era messo all’ombra con Brian, perchè il suo ragazzo non ne voleva
proprio sapere di un po’ di sole estivo]
- È davvero molto
rilassante, non credi? – chiese Jordi, piegando le gambe e voltando un po’ il
viso verso di lui.
Brian aveva gli occhi
chiusi, ma annuì – Si, molto rilassante. Penso che potrei addormentarmi…-
Jordi rise e si voltò
completamente verso di lui, mettendosi su un fianco.
- Non addormentarti però.
Voglio parlare un po’ con te…- disse, sottovoce.
Il ragazzo sbuffò – Non ho
voglia di parlare. Perché non stiamo semplicemente in silenzio a goderci
quest’aria stupenda? – propose, speranzoso.
Il biondo si fece più
vicino – Dai, avanti. Voglio solo parlare un po’. – cercò di
insistere.
Brian sospirò pesantemente
– Okay, avanti parla. Altrimenti penso che romperai per tutto il giorno. – fece,
ancora con gli occhi chiusi e il volto rivolto verso
l’alto.
Jordi rise leggermente e
posò una mano sul suo petto.
Solo allora Brian aprì gli
occhi, di scatto.
- Sta tranquillo. – fece
il ragazzo, guardandolo negli occhi – Nessuno sta facendo caso a
noi.-
Il moro annuì leggermente
– Okay. Ma non esagerare. – lo avvertì guardandolo di
sottecchi.
Jordi annuì semplicemente,
mentre muoveva impercettibilmente le dita sul petto pallido del
compagno.
- Come stai? – chiese poi,
sussurrando. Si tirò su, sul gomito, e poggiò la testa sul palmo
aperto.
Brian era tornato a
poggiare la testa sull’asciugamano e a tenere gli occhi
chiusi.
- Sto bene. Bene.
Benissimo.- rispose, con voce assente. La sua mente sembrava altrove, così
lontana.
Jordi cercò di farsi più
vicino a lui e si sporco il fianco di sabbia, avendo superato di poco il limite
dell’asciugamano.
Non se ne
preoccupò.
- Brian, ti dispiacerebbe
tornare da me e guardarmi, per favore? – chiese.
Sollevò la mano che era
posata sul suo petto e gli prese il mento, per fargli voltare il viso verso di
lui.
Brian aprì gli occhi, e
sembrò essersi appena svegliato.
- Certo, hai ragione.
Scusa…- rispose poi, facendo come il compagno gli aveva
chiesto.
- Sto bene, davvero. Ho
solo bisogno di…- sorrise amaramente – di…non so sinceramente. Tempo, forse.
–
Jordi annuì
lentamente.
- Non chiuderti in te
stesso però. Io sono qui per aiutarti e se non mi parli, mi sento inutile,
capisci? – sussurrò, non spostando le mani dal suo mento.
Non si era fatto la barba
Brian quella mattina, quindi la sua pelle non era liscia come il solito, ma era
una sensazione piacevole sotto le sue dita.
Brian annuì – Sto bene. E
quando non ne sarò più sicuro, te ne parlerò, te lo prometto. – rispose,
abbassando lo sguardo.
Jordi allora si avvicinò.
Voleva abbracciarlo e baciarlo, ma si bloccò e tornò indietro. Tornò a stendersi
supino sul proprio asciugamano.
- Okay. – rispose
semplicemente, sospirando.
Rifletteva
silenziosamente.
A Brian, di solito, non
importava nulla di essere visto.
Quando erano in giro per
New Orleans – le poche volte in cui erano in giro per New Orleans – era lui a
prendere le distanze. Brian era tranquillissimo.
Ora era esattamente il
contrario.
Si portò una braccio sulla
fronte e posò l’altra mano sulla pancia, mordicchiandosi l’interno della
guancia.
Cercava di arrivare ad una
possibile spiegazione.
Brian accanto a lui lo
guardava, studiandolo.
Vedeva dal suo viso che
stava rimuginando. Poteva quasi sentire gli ingranaggi del suo cervello
funzionare senza sosta.
Gli dispiaceva essere così
complicato da capire, gli dispiace di starsi comportando in quel modo.
Ma aveva bisogno di
tempo.
Aveva bisogno di tempo.
Aveva bisogno di pensare e convincersi da se che lui non aveva colpa. Che glielo
dicessero gli altri non importava.
Jordi lo amava, era ovvio
che facesse di tutto per convincerlo che era senza colpa.
Ma quello che più premeva
su Brian non era la risposta a quella domanda.
La risposta da trovare era
come perdonarsi.
Fu il suo turno di
mettersi su un fianco, ma si avvicinò solo con la testa verso il ragazzo accanto
a lui.
- Domani si torna a casa
Jordi. Poi sarà tutto più facile. – sussurrò, quasi stesse parlando ad una
persona addormentata.
Jordi però era sveglissimo
e si voltò subito verso di lui, incontrando i suoi occhi.
Sorrise leggermente – Si,
torniamo a casa. -
-
- Ehi, ragazzi, ma cosa è successo? =(
- In ogni caso, scusate il ritardo, ma tra la fine delle vacanze e l'inizio della scuola, tutto un bel pò incasinato, come al solito.
- Il soggiorno dei nostri due ragazzi a Lafayette sta volgendo al termine, finalmente dirà qualcuno. Nel prossimo capitolo si tornerà tutti insieme appassionatamente a New Orleans! =)
- Per Stella23, ti farei una Ola. Ci hai messo così poco a leggere tutti quei capitoli di I Will Never Give Up? La storia più lunga che io abbia mai scritto, dato che continua ancora! xD Grazie mille davvero! Mi fa piacere sapere che ti ha preso tanto!
- Per quanto riguarda Jacob e Bert sei proprio arrivata nel momento clue! xD Ma non ti dirò nulla per rovinarti la sorpresa!
- Grazie davvero per il tuo commento! =) mi ha fatto tanto piacere!
- Alla prossima allora!
- E voi commentate eh! ù_ù
Baci
Vale