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Autore: Abby_da_Edoras    06/11/2005    2 recensioni
Una storia breve ambientata nella Contea dopo la sconfitta di Sauron. Tra i giovani Hobbit nascono nuovi amori, in particolare per i cuginetti terribili Merry e Pipino!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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STORIE DI HOBBIT

STORIE DI HOBBIT

Era un bel pomeriggio di sole nell’allegra Contea. La Hobbit Belladonna Chubb-Baggins, cugina di Frodo Baggins e di Rubina Chubb-Baggins, si stava dirigendo verso la casa in cui lo stregone Gandalf viveva quando si trovava nella Contea. Doveva chiedergli un favore: nella scuola in cui Belladonna lavorava come maestra era in preparazione una grande festa e la direttrice aveva chiesto alla giovane Hobbit di andare dallo stregone per pregarlo di intervenire. I piccoli Hobbit erano molto affezionati a Gandalf, si divertivano con le sue storie e con i suoi fuochi d’artificio, così la direttrice aveva pensato che sarebbe stata una bella sorpresa per loro se Gandalf avesse animato la festa. Belladonna arrivò davanti alla casetta di Gandalf….la porta era socchiusa, ma lui non c’era. La Hobbit si guardò un po’ attorno: Gandalf non si vedeva.

“Forse sarà andato a fare una visita a Frodo” pensò. La cosa più giusta da fare sarebbe stata andare a cercare lo stregone a casa di Frodo, oppure andarsene e ritornare più tardi, però….

“La porta è socchiusa…se non avesse voluto che entrassi l’avrebbe chiusa a chiave, no? Per cui, succeda quello che deve succedere, è colpa sua, non mia!” e con questo capolavoro di logica Belladonna si fece coraggio ed entrò nella casetta.

Era davvero un posto bizzarro! Candele, strani recipienti di vetro, polverose pergamene con scritte incomprensibili….sopra la credenza c’era qualcosa coperto con un panno nero, sopra un tavolino c’era un libro grande e grosso. Certo era il libro degli incantesimi! Belladonna si avvicinò al tavolino e aprì il libro: le pagine ingiallite erano piene di formule, scritte in lettere strane ed antiche.

“Incantesimo della verità? Ma guarda un po’….chissà a cosa serve….”mormorò Bel, affascinata, e quasi senza accorgersene si ritrovò a ripetere le parole scritte sulla pagina. Sentì uno strano brivido percorrerle la schiena, ma non se ne preoccupò più di tanto. Un pericolo più immediato si stava avvicinando: all’improvviso la giovane Hobbit udì la voce di Gandalf! Era ritornato! Ora cosa le avrebbe fatto per essere entrata senza il suo permesso?

“Chi c’è qui dentro?”

La Hobbit si mostrò timidamente, sentendosi vagamente colpevole di qualche imperdonabile delitto:

“Sono solo io….Belladonna Chubb-Baggins….”

“Ah, la cugina di Frodo! E cosa ci fai in casa mia, Belladonna Chubb-Baggins?”

“La porta era aperta….no, socchiusa….mi ha mandata la direttrice per parlare con te…” con orrore la giovane Hobbit si accorse che non poteva mentire né inventarsi una scusa: era quello l’incantesimo della verità? Bella roba, sì!

“E la direttrice ti ha detto anche di entrare in casa mia senza il mio permesso, vero?” chiese ironicamente il vecchio stregone.

“No….quello l’ho fatto da sola….ho pensato che se la porta era socchiusa allora voleva dire che tu eri d’accordo a farmi entrare.” rispose Bel, che si sarebbe presa a pugni in testa, ma non riusciva a smettere di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.

“Un bel ragionamento davvero: chi te le insegna queste perle di saggezza?” fu il commento di Gandalf, che avrebbe anche fatto un paio di nomi se Belladonna non lo avesse interrotto:

“Vieni alla festa della scuola sabato? Questo voleva la direttrice! I bambini saranno contenti….puoi portare i fuochi d’artificio….Cosa dico alla direttrice? Vieni?”

Davanti a questo fuoco di fila di domande, Gandalf si ritrovò spiazzato, e rispose:

“Sì, vengo volentieri, grazie: dillo pure alla direttrice. Ma tu….”

“Benissimo, meraviglioso, fantastico! La direttrice ti è riconoscente! La scuola ti è riconoscente! Io ti sono riconoscente! Ciao!” e senza tanti complimenti, Bel scappò a gambe levate, prima che Gandalf potesse farle qualche domanda compromettente alla quale non avrebbe potuto rispondere….che la verità!

 

Rosie Cotton e Rubina Chubb-Baggins, che stavano recandosi al lavoro chiacchierando amichevolmente, la videro arrivare come inseguita da un branco di lupi.

“Ehi, Bel, ma dove scappi? Chi ti corre dietro?” gridò Rosie.

“Gandalf!” rispose la poverina, fermandosi e guardandosi attorno, tranquillizzata non poco dal fatto che non si vedeva nessuno stregone all’orizzonte.

“Come Gandalf? Ma che dici? Che gli hai fatto?” chiese Rubina, al che Belladonna dovette rispondere:

“Sono entrata in casa sua mentre lui non c’era….ho recitato un incantesimo che mi sa che ha funzionato…ora posso dire solo la verità!”

“Credo di capire…” fece perplessa Rubina, che in realtà si chiedeva dove avesse battuto la testa la sua povera cugina. Invece Rosie colse subito l’occasione al volo:

“Puoi dire solo la verità? Ma senti! Allora dimmi: Ruby è fidanzata oppure no?”

Infatti Rosie da mesi tormentava l’amica Rubina perché le dicesse chi era il giovane Hobbit che le faceva battere il cuore, ma lei non voleva dirglielo per timore che lo rivelasse a tutto il villaggio!

“No, no!” fu la risposta. Ma Rosie non era soddisfatta:

“Beh, allora chi le piace? Perché c’è qualcuno che le piace, vero?”

Rosie era veramente curiosa e Bel non sapeva più che cosa fare. Non poteva mentire, ma non poteva neanche rivelare che sua cugina era innamorata pazza di Meriadoc Brandybuck! Sarebbe stato come firmare la propria condanna a morte!

“Allora, Bel? Via, non lasciarmi sulle spine!” insisteva Rosie “Tua cugina ti avrà pur detto chi le fa battere il cuore!”

“No, guarda, Rosie, lei non mi ha mai detto niente!” rispose Belladonna trionfante. Infatti era così: Ruby non le aveva mai confidato il suo amore per Merry, lo aveva detto solo a Frodo, e Belladonna lo aveva saputo da Frodo stesso, e da nessun altro!

“Rosie! Andiamo al lavoro! Faremo tardi e il padrone ci rimprovererà un’altra volta!” esclamò Rubina, visto lo scampato pericolo “Ciao, Bel!”

“Uffa! Vi siete messe d’accordo! Ma prima o poi lo scoprirò! Ciao, Bel.”

“Ciao!” rispose la Hobbit, con un sospiro di sollievo. Questa volta era andata bene, ma come avrebbe fatto a continuare così? Quanto durava quello stramaledetto incantesimo della verità? E lei, non aveva proprio altro di meglio da fare che farsi gli incantesimi come una deficiente?

 

 

   
 
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