Sta
parlando con qualcuno e si sta arrabbiando. Mi allontano da lui e lo lascio
tranquillo.
Salgo
in camera e mi metto qualcosa di più comodo.
Quando
scendo, me lo ritrovo seduto al tavolo della cucina con la testa tra le mani.
“Merda, e adesso come faccio?”
Ma proprio tutte a ma capitano. Non poteva andare tutto bene vero?
“ Seba
che succede? Perché sei arrabbiato?” Non mi piace vederlo così. Voglio
aiutarlo.
“ Non
ti preoccupare, un modo per risolvere questo casino lo troverò” Mi avvicino a
lui, e mi siedo in braccio. Mi guarda e sorride.
“ Tu
hai aiutato me e io adesso aiuterò te. Mi dici cosa è successo per favore”
Come puoi dirle di no quando ti
guarda così.
“ Sai i lavori che il comune
doveva fare alle tubature di acqua e gas di cui ti ho parlato oggi?”
“ Si quelli che durano 4
giorni” “ Si esatto. Si sono accorti che i danni alle tubature sono più gravi
di quello che pensavano e quindi siamo passati da 4 giorni a 1 mese. Io non
posso permettermi di tenere chiuso per tutto questo tempo. Anche se non vedo
molte alternative”
Gli
sorrido. Mi alzo e lo prendo per mano. Lui continua a guardami non capendo.
Avere
un padre con strane idee qualche volta fa comodo.
Usciamo
dalla cucina e svoltiamo a sinistra lungo un corridoio.
Apro
una porta. E gli mostro la mia sorpresa. Una cucina da chef completamente
attrezzata. Praticamente nuova.
1 anno
fa mio padre ha pensato di fare una serie di cene con i suoi tanti amici. E
voleva che tutto fosse cucinato in casa, da un grande chef. Visto che il grande
chef non poteva cucinare in una cucina normale. Mio padre ha fatto costruire in
un’ala di questa casa la cucina professionale, completa di tutto.
Praticamente
in questa casa c’è un ristorante con tanto di deor esterno.
Naturalmente
dopo 2-3 mesi si è stufato di avere tutta quella gente a casa, ma la cucina e
tutto il resto è rimasto.
“ Ma Eli cosa….” Mi mancano le
parole. È un sogno per uno chef questo posto.
“ Be’ questa cucina è
praticamente nuova. E ha tutti i permessi per dare da mangiare a non so quante
persone”. Pazzesco. Devo avere una faccia allucinata, perché lei ride.
Mi prende per mano,
attraversiamo la cucina e apre una porta basculante. Siamo completamente al
buio. La sento muoversi. Si è messa davanti a me.
Sento le sue labbra sulle mie.
Le sue piccole mani tra i miei capelli. Baciarla è una sensazione unica, è
sempre più bello ogni volta.
Chiudo gli occhi, perché una
luce accecante si è accesa.
“
Spero che anche questo vada bene”. Mi allontano leggermente da lui. Mi volto.
Siamo
in un immenso salone. Con tavoli e sedie accatastati alle pareti ricoperti di
teli bianchi.
Lo
lascio lì così. Evidentemente basito e sorpreso da quello che gli ho mostrato.
Tolgo
i teli dai tavoli così che si possa rendere conto della sala.
Le
pareti sono dipinte di un azzurrino tenue con delle sfumature, il pavimento è
in marmo bianco.
Il
soffitto e uno di quei vecchi soffitti a cassettoni. Anche questi color bianco.
Forse
è una delle sale della casa più semplici.
Per questo
ritengo che sia adatta al suo ristorante.
“ Eli non posso accettare”. Vuole
che usi questo posto per il mio ristorante. Ma non posso approfittare di lei in
questo modo. Ci conosciamo da poco tempo. Non mi sembra giusto.
“ No veramente non puoi
rifiutare. Tu mi hai aiutato e io adesso aiuto te. Inoltre se sarai qui potrai
cucinare per me. E magari ricomincio a mangiare. No?”
È nel mezzo della sala. Con le
mani giunte in grembo. Sta dondolando sui piedi come se fosse agitata.
Effettivamente potrei controllare che stia bene se sto qui.
“ Ok accetto a patto che ti
paghi l’affitto di questo posto”.
“ Ok
Seba, pagherai l’affitto ma non è il tuo denaro che voglio. Di quello ne ho in
abbondanza”
Chissà
se accetterà la mia proposta.
“ Che
cosa vuoi?” Si è avvicinato a me e ora siamo uno di fronte all’altra.
“ Stai
qui con me. Non mi lasciare sola. Passa questo mese con me.”
Mi vuole con se. “ Solo
questo?”
“ Si Seba solo questo. Ho
bisogno di te. Della tua presenza. Se in un giorno mi hai reso così felice
figurati se resti qui un mese. Quindi accetti di venire a vivere qui con me e
di aprire il tuo ristorante con sede momentanea qui?”
Non si rende conto che stare
qui con lei per me non è un peso.
“ Si accetto tutto. Tu sei
sicura di riuscire a sopportare il casino e le persone che verranno.?” Visto che
ha dei problemi a gestire gli estranei non vorrei che con tutta quella gente in
casa si spaventasse ancora di più.
“ Si ci riuscirò. Quindi è
deciso domani cominciamo il trasferimento.”
Starà
con me un mese. È il tempo che mi serve per vedere se anche io provo qualcosa
per lui.
Liz
dice che se la voglia di averlo vicino continua, se non riesco a fare a meno
dei suoi baci. Probabilmente sono innamorata di lui. Vedremo. Però lo spero
tanto.
“ Ora
andiamo a riposarci che domani sarà una lunga giornata.” Lo prendo per mano e
torniamo indietro.
Arrivati
all’ingresso lascia la mia mano e va a prendere il giubbotto.
Vorrei
che rimanesse con me questa sera ma non posso obbligarlo. In fondo da domani
starà qui.
Ma so
già che questa notte non dormirò.
“ Vai
già via?”
Perché i suoi occhi sono di
nuovo tristi. “ Eli che succede?” Sono di nuovo vicino a lei e le prendo una
mano.
“ Vai già via? Non rimani
ancora un po’ qui con me?”. Sorrido e capisco. Non vuole stare da sola. Però io
devo andare a casa. Oppure Sam mi muore di fame.
“ Eli io a casa ho un cane e
oggi non mi ha visto tutto il giorno. Devo per forza andare a casa.”
“ Come si chiama il tuo cane?
Posso vederlo?” Sembra proprio una bambina.
“ Si chiama Sam. E si puoi
vederlo. Ti spiace se quando starò qui ogni tanto me lo porto dietro così gli
faccio fare qualche corsa nel giardino?”
Ha un
cane. Che bello. Gli animali mi piacciono un sacco.
“ Puoi
portare anche lui qui per questo mese. Gli troviamo un posto per farlo dormire.
Sempre che tu voglia”
Forse
mi sto intromettendo un po’ troppo nella sua vita. Sto esagerando.
“ Seba
lascia stare. Vai pure da Sam. Ci vediamo domani.”
Mi
ferma per un polso e mi fa voltare.
“
Fermati un secondo. Eli per favore dimmi tutto quello che ti passa per
Abbasso
lo sguardo, mi vergogno. Uffi.
“
Anche io voglio che tu sia felice. E non voglio che tu ti stanchi di me in
fretta. E mi sto rendendo conto che sto entrando come un uragano nella tua
vita.” . Anche lui è stato come un uragano, ma voglio che continui a
sconvolgermela.
“ Non mi stancherò di te così
in fretta. Facciamo così, fammi andare a casa.” Ecco di nuovo quegli occhi
tristi. “ Poso
Vuole che io sia felice. E
forse ci sta riuscendo. Anche se i suoi cambi di umore ogni tanto mi spiazzano.
“
Facciamo così invece. Lascia la moto qui. Magari poi un giorno ti serve.
Andiamo con la mia macchina a casa tua. Prendi la macchina, prendi Sam e
torniamo indietro.” Mi sa che mi sto innamorando.
“ Va bene facciamo come dici
tu.” Mi sa che non la lascio mai più.
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Finalmente sono riuscito a
caricare Sam in macchina. Non voleva più lasciare Elisa.
E lei se lo sarebbe caricato
sulla porche.
Povera auto. Sam l’avrebbe
distrutta.
Partiamo e la seguo.
Arrivati da Lei. Sam scende e
si lancia a tutta velocità verso Elisa. Oh cavolo adesso la travolge.
Sam è un pastore maremmano, di
colore nero. Pesa circa 50 chili.
Lui pesa più di lei. E quando è
felice mi si butta addosso mettendomi le zampe sulle spalle. Se lo fa con lei
la butta per terra.
Non faccio in tempo a urlare
per fermarlo che si è fermato da solo.
Lei lo guarda e lui le porge la
zampa.
Ho un cane davvero
intelligente.
Mi
accuccio davanti a lui e lo abbraccio. Lui mi lecca il viso. Mi fa il
solletico.
“ Hai
anche conquistato lui. Sei unica” Alzo lo sguardo e Seba mi sta sorridendo
“ Ma è
un cane così buono. Immagino che faccia così con tutti”. Mi alzo e entriamo in
casa seguiti da Sam.
“ No
fa così solo con me. Non è cattivo, ma è la prima volta che lo vedo fare così
con qualcuno che ha appena visto.”
Anche quando vede Marco e i
ragazzi non li considera nemmeno. È proprio il caso di dire tale cane tale
padrone.
Andiamo in cucina e preparo
qualcosa per cena. Intanto Eli è sparita di sopra con Sam che la segue ovunque.
Dopo un quarto d’ora li vedo
tornare.
“ Allora dove siete stati?” Lei
mi guarda e ride.
“ Ho preparato la cuccia a Sam
per
“Sam.”
Lui urla al cane. E Sam si nasconde dietro le mie gambe.
“ Dai
Seba non lo sgridare non ha fatto nulla di male.” Lui si volta e mi guarda
serio. Ma poi sorride.
“ Tu
me lo vizi Eli. Poi comincia a fare cosa vuole e non ascolta più.”
“ Ok
promesso non lo vizio troppo.” Intanto mi chino e gli faccio una carezza.
Ci
sediamo e mangiamo cosa ha preparato Seba. Mentre Sam mangia la sua pappa in un
angolo.
“
Seba. Sono contenta che siate tutti e due qui con me. Grazie per essere
rimasto”
Io, Eli e Sam.
Questa idea mi piace. Se
qualche giorno fa mi avessero detto che la cosa che mi avrebbe reso l’uomo più
felice del mondo era questa. Non ci avrei creduto.
Lei. Bella solare sorridente.
Ha tutto quello che desidera. Ma lei vuole solo che io stia con lei. Unica. Non
ho parole per dire come io stia bene in questo momento.
Sono tranquillo, in pace con me
stesso. Felice. È la prima volta in cui non desidero essere da nessun’altra
parte. Voglio lei solo lei. Ed è qui.
“Eli” alza lo sguardo. ha
appena finito di mangiarsi una fetta di torta.
“ Dimmi Seba”.
“ Stai bene?” Voglio farle
capire cosa provo. Se non glielo dico esplodo.
Ma
perché? Non capisco.
“ Si
sto bene. Perché?” Mi guarda e sorride.
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Sento
qualcosa di bagnato toccarmi la mano. Apro a fatica gli occhi. La stanza è
ancora immersa nel buio. Accendo la luce sul comodino.
Sam mi
sta leccando la mano. Chissà cosa vuole.
Mi
giro verso Seba. Forse dovrei svegliarlo.
Sta
sorridendo nel sonno. Ha un viso così rilassato.
Mi
alzo. Sam è vicino alla porta della camera chiusa. Probabilmente deve uscire.
Prendo
un golfino, e gli apro la porta.
Scendiamo
al piano di sotto e lo faccio andare in giardino. Povero doveva fare i suoi
bisogni.
Mentre
si fa un giro per il giardino, lo osservo. È un bravo cane.
Dopo
10 minuti torna verso di me. Si stiracchia e mi si struscia contro le gambe.
“ Sam
ora io però non mi addormento più che facciamo?”
Lui
emette un verso simile ad uno sbadiglio.
“ Ho
avuto un idea. Ti va di venire con me.” Mi fa un cenno con il capo. Lo prendo
per un si.
Mi
dirigo nel mio vecchio studio. E prendo tutto ciò che mi serve.
Poi
sempre seguita da Sam andiamo in quello che sarà il ristorante di Seba.
La sveglia suona. Ancora con
gli occhi chiusi cerco con la mano il corpo di Elisa. Ma il posto vicino al mio
è freddo.
Mi alzo di scatto. Ma lei non
c’è. Manca anche Sam. Ma dove cavolo sono?
Mi metto una maglietta sopra i
boxer. Ed esco.
Arrivato al piano di sotto,
comincio a cercarla.
In cucina nulla. Nemmeno in
sala. Passo stanza dopo stanza. Ma nulla.
Poi arrivo alla cucina che mi
ha fatto vedere ieri ma nulla. Ma vedo la luce accesa nella sala ristorante.
E la trovo. Seduta per terra,
con un golfino sulle spalle. E un pennello in mano.
Sam sdraiato vicino a lei, si
accorge della mia presenza. Ma alza solo il muso.
Non emette alcun suono. Come a
non volerla disturbare.
Poi lo vedo. Ecco che cosa ha
fatto questa notte mentre io dormivo.
Ha dipinto un bellissimo
paesaggio di campagna su una delle pareti del salone.
È davvero bravissima. Sembra
vero.
Mi avvicino a lei che
concentrata com’è non si è accorta della mia presenza. Mi inginocchio dietro di
lei e le poso le mani sulle spalle.
Il mio
corpo ormai riconosce il suo. Infatti quando sento le mani sulle mie spalle so
che sono le sue.
“ Ti
piace?”. Mi rilasso contro il suo petto, tra le sue gambe.
“ E’
bellissimo. Sei bravissima. Da quanto dipingi?”
La
domanda corretta in realtà è da quanto non lo faccio?
“ Ho
iniziato a dipingere quando avevo 6 anni. All’inizio erano più che altro
pasticci. Poi un giorno ho visto una farfalla, ho preso un foglio bianco e ho provato
a disegnarla. Mia mamma mi disse che ero stata bravissima e da lì ho iniziato.
Disegnare e dipingere è una cosa che mi ha sempre rilassato. A 18 anni ho fatto
la mia prima mostra, per beneficienza. Ho ricevuto molte critiche positive. Poi mi sono fermata. Fino a questa sera.”
Lui mi stringe forte, mi bacia i capelli.
“ Mi è
mancato farlo. Potrei riprendere a dipingere.”
“ Quindi la fata nella tua
stanza l’hai dipinta tu?” Gli occhi di quella fata sembrano vivi.
“ Si l’ho dipinta io a 16 anni.
Quando mi madre ha saputo da un cameriere che avevo dipinto la parete della
stanza, stava già per chiamare un imbianchino. Ma poi l’ha vista e le è
piaciuta. Non ti sembra di averla vista da qualche altra parte quella fata?” Si
è leggermente voltata nel mio abbraccio e mi sta osservando con uno strano
ghigno sulla faccia.
“ A parte qui davanti ai miei
occhi” L’ho fatta arrossire. Bellissima sempre di più. Pazzo di lei. Innamorato
perso di lei.
“ Al pub the moon. Le hai
dipinte tu le fate al pub?” Mi fa un cenno con la testa.
“ Eli come mai ti sei alzata
questa notte? Hai avuto un incubo?”. Le accarezzo il viso.
“ No Sam doveva fare i suoi
bisogni e mi ha svegliato. Così l’ho fatto uscire. Poi non avendo più sonno
siamo venuti qui e ho fatto questo per te.”
“ Ti amo”. I suoi occhi si sono
spalancati. È stato così facile dirglielo.
TI
AMO. Cinque lettere che racchiudono un sentimento immenso.
Cinque
lettere che dicono tutto e non dicono nulla. Ma dette da lui hanno un milione
di significati.
Dette
da lui, con la semplicità con cui le ha pronunciate. Mi fanno venire i brividi.
“ Si
dice che si ama qualcuno quando questa persona è tutto per te. Quando
l’importante è lei e nessun altro…”
Ma che le è preso, sembra stia
leggendo la definizione su di un dizionario. Però sorride.
“ Si
dice che si ama qualcuno, quando questo qualcuno ti ha stravolto la vita in
sole 24 ore. Quando questo qualcuno, è la luce che si è accesa in una stanza
completamente buia da anni. Quando lui vuole che tu sia felice. Quando per lui
faresti di tutto. Anche ricominciare a vivere.”
Senza parole. In un modo strano
e contorto mi ha fatto la più bella dichiarazione d’amore al mondo. Vuole
ricominciare a vivere per me. La stringo forte a me. E lo prometto sulla mia
vita, non ti deluderò.
“ Ti amo” glielo dimostrerò per
sempre.
“ Mi
sono innamorata, per la prima volta nella mia vita, mi sono innamorata. Di te”.
Non ho bisogno di altro tempo, di altre dimostrazioni. Provo amore per lui. E
adesso ne sono sicura, non l’ho mai provato per nessun altro. Non amavo mio
marito. E lui non amava me.
La bacio. Come non ho mai fatto
fino ad ora. La stringo a me e la bacio. Con tutta la passione che ho in corpo.
Le accarezzo il viso le braccia. Me la porto in braccio e la stringo forte.
“ Mai più senza di te. Non
voglio stare nemmeno un giorno senza di te”
“ Nemmeno io. Non voglio e non
posso permettermelo”. Giusto lei non si è ancora ripresa del tutto. Devo avere
pazienza, ma ormai lei è MIA.