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Autore: shy angel    14/10/2010    1 recensioni
Si spostò lentamente e avvicinandosi alla finestra ammirò la pioggia cadere..... Si notava facilmente che non parlava con noi ma cercava di convincere se stesso.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Emmett Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La campanella era appena suonata e il professore di storia dell'arte (inutile insignifacante ora di buca per noi alunni di V f) stava per andare via. Avevo in mano il mio cellulare e continuavo beatamente a parlare con lei. Lo sappiamo benissimo che le ore di scuola sono le migliori per fare conversazione via sms, specialmente se ne hai 4000 da sprecare.
Intorno a me vi era il caos più totale : bottigliette usate come palloni da calcio, quaderni volanti, urla....eppure io ero li, con il mio solito sorriso da ebete da ormai 2 mesi stampato sulla faccia, ad aspettare la sua risposta.
Il corpo era li, in quella classe di un anonimo liceo scientifico, ma con la mente ero tornato al mio ultimo viaggio da minorenne. Avevo avuto la fortuna (o sfortuna...ancora non ho ben capito...) di incontrarla. Bella.
Bella era la prima ragazza che mi avesse fatto sentire importante anche in quelle 2 sole settimane in cui siamo stati insieme.
Qualcuno colpì con un forte schiaffo la mia nuca. Emmett. E chi se non lui!?
<< Cazzo fai, fratello? >>. La finezza del mio amico / fratello era unica.
<< Sto messaggiando >> Risposi controvoglia conoscendo già la sua reazione. Da quando mi sentivo con bella continuava a rimproverarmi perchè ci stavamo rovinando l'adolescenza per un amore a distanza, un amore impossibile.
<< Fammi indovinare!! Con la tua Bella? >> mi rispose con un tono fra il rimprovero e la rassegnazione.
Annuii. Proprio in quel momento entrò il professore di filosofia.
Quell'uomo mi aveva sempre affascinato...come tutti i professori di filosofia aveva sempre la risposta pronta, sapeva sempre come convincerti delle sue idee. Era un mito!
<< Buongiorno ragazzi! >> salutò cordiale entrando.
Noi ci alzammo e rispondemmo con un "buongiorno professore" corale.
Si sedette e noi dopo di lui.
Qualcosa vibrò nella tasca dei miei jeans. Aveva risposto!
Sorrisi prendendo il cellulare e beccandomi uno sguardo storto da Emm.
<< Professore, potrei farle una domanda? >>
Inizialmente non mi stupii di sentire questa frase; quando avevamo dei problemi ci rivolgevamo al prof senza crearci tanti scrupoli. Quello che mi sorprese dopo quanche secondo fu il fatto che la domanda l'aveva posta proprio Emmett, mister "la-filosofia-è-un'ora-sprecata".
Anche il professore era stupito, lo si notava dal suo sguardo.
<< Dimmi Emmett...qualche problema?>> rispose l'uomo di circa una quarantina di anni ma con uno sguardo che lasciava trasparire la sua saggezza.
<< Si..no...cioè più o meno...>> Emmett, in quel suo corpo da orso, nascondeva un lato da ingenuo fanciullo e quasi stonava quella sua insicurezza sul suo volto.
<< Emmett, lo sai che posso aiutarti...dimmi tutto! >>. Il professore era lieto che anche Emm prendesse parte alla sua lezione.
<< Vediamo...l'aiuto non è propriamente per me...è per un amico, uno dei migliori >> disse.
<< Parla.. >> rispose il professore.
<< Bhe, ecco, il mio amico ha conosciuto una ragazza quest'estate e non riesce a levarsela dalla testa. >> Il suo accento era diventato quello di un rimprovero ed ora stava riprendendo a parlare.
<< L'ha conosciuta in viaggio ed ora non fanno altro (tutti e due, schifosi smielati) a scriversi "tesoruccio mio, ti vorrei qui...amore mio che fai....perchè non vieni qui nel mio letto" il resto glielo risparmio perchè mi denuncerebbe per oscenità!>>
La classe e il professore stesso stavano ridendo, tranne il sottoscritto. Mi sentivo chiamato in causa. Stava parlando di me.
<< E' possibile, prof, che questi due si siano innamorati in due settimane? Ma il problema non è solo questo! In viaggio continuavano a dirsi che stavano giocando e che tornati a casa sarebbero stati solo degli ottimi amici perchè la distanza avrebbe impedito loro qualcosa di più! Ed ora si struggono l'uno per l'altra e non fanno altro che sentirsi! E' giusto che continuino a sentirsi? Non finiranno per farsi male da soli? >>
Il professore ci pensò su per un attimo e poi rispose a quella domanda strana ma al contempo ripetuta da tantissimi scrittori e filosofi.
<< Cos è giusto? Cos'è sbagliato? Noi non lo sappiamo. Posso però leggerti quello che mi ha scritto un amico. Lui è uno scrittore ( ancora un dilettante, ammise il professore con un sorriso) e mi ha appena dato una copia del suo ultimo racconto. E' molto breve e non vi annoierà. L'amore a distanza è sempre stato qualcosa di particolare. >>
Il professore cercò nella sua valigetta una foderina di raccoglitore, di quelle trasparenti, dove era contenuto il racconto. Io sbirciai nella direzione di Emm e proprio in quel momento lui mi stava passando un bigliettino. Lo aprii.

"Nn so più k fare con te...spero che questo coglione di professore che stimi tanto trovi una risposta al tuo problema"

Lo guardai di nuovo ma lui fissava la lavagna.
<> esclamò il professore << non vi leggo tutta la storia però. In pratica ci sono due ragazzi figli di un amore estivo e proibito che continuano a sentirsi e lui decide di scriverle una lettera. Questa che vi leggerò è la lettera più una parte del racconto. Edmund è l'innamorato e Jasper il suo amico.

"Presi dalle mani di Edmund quella sua lettera e la aprii sotto il suo sguardo turbato. La lessi.

Mia cara,
il tempo continua a trascorrere in tua assenza, le stagioni non si curano del mio animo straziato e la gente indifferente continua a calpestarmi l'anima ogni volta che qualcuno mi chiede di te. Non posso fare a meno di nominarti. Sei l'aria, sei il mio sole, sei il mio tutto.
Oggi le mie mani hanno sfiorato quelle di una fanciulla. Ho immaginato che fossi tu. Le mi sono accostato e l'ho fissata negli occhi.
Ma non volevo baciare lei perchè non era te. Quei suoi occhi, di un colore diverso in ogni momento per la luce del sole che li schiariva, così simili ai tuoi, ma non eri tu. Quelle sue labbra gonfie e rosse come le tue, ma non eri tu. Desidero sfiorarti ancora, baciare ogni lembo della tua pelle, le tue labbra i tuoi seni il tuo ventre.
Ti voglio. Ti voglio ancora. Infatuo e maligno destino che ha incrociato i fili delle nostre vite e gli ha separati appena avevamo capito l'esenza del nostro affetto.
Voglio ancora le tue labbra, voglio ancora possedere il tuo corpo. Ti voglio ancora, anche se non dovrei.
Ti voglio. Ti amo.

Appena terminai di leggere la lettera rimasi senza parole; non mi aspettavo che il mio amico avesse provato questi sentimenti. Lo accompagnai alla buca delle lettere. Quella lettera era perfetta; loro erano perfetti, il loro affetto era perfetto. Tutto era perfetto ma il coraggio venne meno.
<< Jasper >> mi chiamò Edmund. Alzò lo sguardo e lo incrociò col mio. Piangeva. << Conservala tu e non la inviare. Dammi la tua parola.>>
Promisi e lui scappo via perchè le lacrime erano delle donne. Mi trovai li, solo con tutti i suoi sentimenti fra le mani.
Non inviai quella lettera in quel momento. Ma prima o poi quella ragazza avrebbe saputo...o forse non ne aveva neanche bisogno perchè, per quello che mi raccontava il mio amico, anche lei provava gli stessi sentimenti."

Il professore terminò di leggere.
<< Come è finita la storia? I due innamorati si sono incrociati ancora una volta? Quell'amico ha spedito la lettera? >> tante domande dei mici compagni di classe. Io non parlavo; ero scioccato da quelle parole che rispecchiavano quello che arei voluto dire alla mia Bella.
Il professore sorrise amaro. Si spostò lentamente e avvicinandosi alla finestra, ammirò la pioggia cadere....<< Dovete spere ragazzi che l'amore è qualcosa che non ha età... >>. Si notava facilmente che non parlava con noi ma cercava di convincere se stesso.
Spostò il suo sguardo sulla sua fede e continuò. << Ognuno vive la sua vita in base alle sue scelte e non seguendo il filo conduttore di una storia scritta da altri. Forse i due innamorati si incontreranno dopo anni, senza riconoscersi, e ammirando gli occhi l'una dell'altro ricorderanno che qualcuno con quegli stessi occhi, da giovani, aveva fatto scalpitare per la prima volta il proprio cuore; forse si incontreranno da sposati e diverranno amanti; forse mentre uno salirà le scale l'altra avrà preso l'ascensore e non si troveranno mai più. Ricordate che il destino ci condurrà dove è scritto ma solo noi possiamo decidere se andargli incontro o voltargli le spalle e correre dalla parte opposta, dalla propria amata.Ragazzi...ricordate di amare sempre! Non vi tirate mai indietro!>>
E mentre il professore ci incitava ad amare ed i nostri sguardi erano fermi nei suoi, la campanella esalava l'ultimo suono per quel piovoso giovedì.
Tornai a casa con Emm ma nessuno dei due toccò più l'argomento distanza.
La distanza è la traditrice dell'amore....è colei che lo rafforza se è VERO amore.

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La mia seconda ff....siate clementi e ditemi cosa ne pensate!!! baciiiii <3

   
 
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