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Autore: Nikki_killjoy_darkside___    14/10/2010    1 recensioni
Questa è la storia di una 14enne che la gente crede "strana" e che, dopo essere stata depressa per troppo tempo per colpa di un ragazzo, finisce per innamorarsi di una persona che non si sarebbe mai immaginata di amare. Riuscirà la nostra eroina "dai capelli cotonati" a trovare il vero amore? Questa commedia romantica, a volte anche ironica, racconta più che altro la routine della protagonista e le sensazioni che prova all'ordine del giorno, oltre ai momenti che passa con il ragazzo che ama.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 – Feeling Good

Appena riuscii a mettere in fila qualche parola e a formare una frase di senso compiuto, cercai di spiegare ad Andy che era stata tutta colpa mia.

Naturalmente, lui non si dava per vinto, e continuava a sostenere che fosse stato lui il cretino che non aveva guardato dove aveva messo i piedi.

Quindi, passammo la successiva mezz’ora a battibeccare su chi fosse il colpevole.

Dopo un po’, qualcuno tossì infastidito.

Ci girammo all’unisono e ci rendemmo conto che Daisy ci fissava da parecchio tempo con la faccia di una che voleva suicidarsi.

Scoppiai a ridere, e lei mi guardò male.

«Beh, ora che non mi gira più la testa mi sento mooooolto meglio. Posso anche andarmene.»

Feci per alzarmi, ma Andy mi bloccò.

«Scusa Nikki, ma dove hai intenzione di andare?»

«Sto bene! Posso tranquillamente tornare a casa!» protestai.

«Oh poverina, ha sbattuto la testa, non sa quello che dice» disse ridendo.

«Mi prendi per il culo? Sto benissimo!»  dissi dimenandomi inutilmente dalla sua presa ferrea che mi teneva inchiodata al lettino.

Si fece un attimo pensieroso, poi il suo viso si illuminò e si stampò un sorriso ironico sulla faccia, uno di quelli che si fanno quando si cerca di ragionare con una ragazzina capricciosa.

«E va bene, ti lascerò tornare a casa… Ma ad una condizione: ti accompagno io» disse soddisfatto.

Lo guardai sbigottita, poi scoppiai a ridere.

«Ahahah TU ahahah VORRESTI ahahah RIACCOMPAGNARMI A CASA? Ahahah qua l’unico che non sa quello che dice sei tu ahahah» dissi, e poi saltai giù dal lettino.

Mi infilai le vans, il giubbotto e feci per andare a prendere la borsa, ma lui mi bloccò la mano.

«Tu non vai da nessuna parte! Hai preso una botta violentissima in testa e sei rimasta svenuta per 2 ore, e ora pretendi di tornartene a casa DA SOLA? E se mentre cammini svieni di nuovo e ti investe un tram?» disse facendo finta di essere preoccupato.

Non potei fare a meno di non ridere alla cosa del tram.

«Okay, hai vinto.» mi arresi «Puoi riaccompagnarmi a casa.» 

Lui sorrise soddisfatto e mollò la presa sulla mia mano.

  
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