14/10/2010
3 recensioniTu ed io.
Vash stava sulla prua, in piedi a pensare guardando le acque che andavano a scagliarsi, in lontananza sulle coste spagnole, ma guardava anche quella maledettissima imbarcazione guidata da quel pirata da strapazzo che aveva osato portarle via la sua principessa.La sua dolce Lili, la ragazza che aveva affascinato durante i suoi combattimenti d’allenamento di scherma, la stessa a cui aveva insegnato molte delle sue conoscenze su fiori, orologi, armi e molto altro andando al di là del suo dovere di guardia solo per amore di vedere il suo viso illuminarsi di gioia e curiosità ascoltando ogni sua parola.
Erano ormai parecchi giorni che non la vedeva, stesso tempo da cui ormai con le sue tre navi solcava il mare alla ricerca di quel Kirkland ed ora, finalmente l’aveva quasi raggiunto, solo qualche chilometro li separava e lui presto avrebbe ridotto quelle distanze, o meglio l’avrebbe sicuramente fatto se non fosse stato che quella stessa notte scoppiò una violenta tempesta che di poco fece perdere la rotta alla sua flotta.
Arthur invece procedeva spedito o meglio la sua ciurma provvedeva a governare la nave durante la tempesta mentre il loro capitano era assopito abbracciato alla sua amata prigioniera. Rimase così fino a metà mattina, quando, ancora addormentato, le braccia cedettero e sciolse l’abbraccio e fu proprio allora che la ragazza si svegliò stropicciandosi gli occhi infastidita dalla luce del sole che entrava dalla porta spalancata.
Lili si ritrovò quindi seduta accanto al pirata che proprio non ricordava essersi addormentato accanto a lei e si chiedeva perché l’avesse lasciata lì a dormire e non l’avesse spostata sulla sua amaca, ma non si diede una risposta, dopotutto la domanda non la reputava poi così importante, invece rimase sconvolta nel vedere un cadavere sdraiato sul pavimento legnoso in una pozza di sangue che emanava un odore ferroso e terribile.
Doveva sicuramente essere stato il pirata ad uccidere quel poveretto per chissà quale assurdo motivo.
Fissò anche il ragazzo, con il corpo martoriato, pieno di tagli, più o meno profondi, sparsi su tutta la superficie del suo corpo scolpito, e gli abiti sporchi di sangue come anche i propri in quel momento. Decise di curare le ferite del giovane, che dovevano provocargli enormi dolori, e che se, fossero peggiorate, quel poveretto sarebbe pure potuto morire e a lei sarebbe dispiaciuto dopotutto non l’aveva trattata poi così male.
Cercò ovunque in quella stanza qualcosa che poteva vagamente sembrare un rotolo di bende.
I suoi occhi, ogni tanto, cadevano sul cadavere. Vedere un morto così da vicino le aveva segnato il cuore, e la metteva a disagio era incredibile come provasse pietà anche per uno sconosciuto quale era per lei quella persona uccisa!
Tentando di non fissare più quel corpo strappò il suo vestito, già logoro, a strisce e fasciò quante più ferite possibili.
Sentendo il tocco delicato delle mani fredde e lisce della ragazza Arthur aprì i suoi occhi lucenti, splendidi e assonnati che subito si posarono sulla figura china di fronte a lui. I tiepidi raggi del sole illuminavano la principessina facendo risaltare il suo corpo snello, i capelli lisci e dorati, le ciglia lunghe che contornavano i suoi occhi, in cui si rifletteva la sua bontà, il suo amore per le persone, la sua curiosità, la sua meravigliosa purezza e innocenza. Infine quella meravigliosa luce si posava sulle labbra socchiuse della ragazza che sembravano così belle, già, così belle che Arthur volle toccarle anche solo per un attimo.
Avvicinò lentamente il suo viso a quello della ragazza concentrata a medicarlo e…
<< Capitano! >>
E la porta si aprì e uno dei pirati entrò nella stanza urlando. Trovò il suo capitano con il capo chinato, seccato con Lili, ai suoi piedi, che stringeva tra le mani dei pezzi di stoffa e che ora lo guardava.
Anche Arthur prese a guardare quell’uomo con uno sguardo che pareva urlare “appena ti prendo ti ammazzo”, poi, senza prestare troppa attenzione alla giovane inginocchiata sul pavimento, si alzò e andò verso la porta tirando fuori con se il pirata.
Lili temeva il peggio, invece non successe nulla. L’inglese si era limitato ad uscire e a parlare con il suo sottomesso.
L’amore per la ragazza l’aveva intenerito, eppure la cosa non pareva possibile visti i comportamenti dei giorni successivi. Quei soliti atteggiamenti duri e freddi verso di lei, quelli che sicuramente facevano da maschera ai suoi sentimenti. Ma che motivo aveva di comportarsi in quel modo? Forse perché non voleva far capire alla sua ciurma che si era innamorato o forse perché proprio lui non accettava il fatto che si stesse rammollendo e tentava di tornare il solito duro, impavido pirata di sempre.
Diversi giorni passarono, settimane addirittura, e finalmente la nave attraccò in Germania dove il capitano, secondo il piano originario, avrebbe dovuto vendere la sua “merce”.
Questo capitolo è leggermente più corto degli altri, mi spiace…forse è anche più scadente.
Recenzioni:
LaCCC : *W* sono contentissima che ti piaccia la mia fic!
Ceryl : *W* dici? Oh be’ se ti è piaciuto quel capitolo…credo che questo ti abbia delusa =___= scusa…prometto che il prossimo lo scrivo meglio…
ChibiWall : <3 sono contenta che ti piaccia la storia!
Gemy: *W* piace tantissimo anche a me come coppia!