Fanfic su attori > Coppia Gyllenhaal/Ledger
Ricorda la storia  |      
Autore: Irishkoala    15/10/2010    8 recensioni
Un semplice gioco tra bambini che può rivelare molto, anche se è troppo presto per definirlo e soprattutto per capirlo.
Piccola shottina dolze, che torna indietro negli anni e fa vivere un momento che non avrebbe mai potuto esserci.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love Is A Force Of Nature'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A-ha ti ho preso!” lo guardò con una sorta di brillio gioioso negli occhi mentre si beccò un'occhiataccia da parte dell'altro che si mise le mani sui fianchi, voltando di sbieco il viso verso di lui, ancora imprigionato attorno al collo dall'amico che l'aveva bloccato.

Quei pochi centimetri di altezza differenti gli stavano dando un vantaggio ed era la quinta volta che vinceva. Ma sarebbe stata l'ultima.

Non è giusto, hai le gambe più lunghe e sei più veloce di me!” si lamentò Jake guardandolo con sfida, ancora cercando di liberarsi dalla presa che gli si era stretta addosso.

Cambiamo gioco” osò, divincolandosi e uscendo dalle braccia dell'altro che scosse la testa, con un lieve scetticismo che lo fece arrabbiare ancora di più.

Mpf, solo perché stai perdendo e non vuoi ammettere che sono più forte di te”

Ricambiò lo sguardo con superiorità “Non è vero, sei tu che vuoi sempre averla vinta e io sono più piccolo! Non vale!”

Heath rise andando verso di lui e passandogli un braccio attorno alle spalle, scompigliandogli con la mano i capelli scherzosamente ma aggiungendoci anche una lieve forza che lo fece divincolare di nuovo, spostando la testa dalla sua traiettoria e cercando di sfuggire in avanti.

Ahia...stai fermo!” gli scacciò la mano con una spinta.

D'accordo....scegli tu allora”

Cosa?” si guardarono un istante e Heath alzò le spalle.

Il gioco che vuoi fare” disse con ovvietà e Jake lo guardò aggrottando le sopracciglia poi facendo un mezzo sorrisino stranito.

Nahh...non l'hai detto davvero”

Rise “Perché no?...non si deve fare sempre quello che voglio io”

Fu la volta di Jake nell'alzare un sopracciglio correlandoci anche l'espressione scettica e leggermente sorpresa, poi rendendosi conto che erano arrivati fino al campo da basket poco distante dallo spiazzo con i giochi e le altalene.

Heath mise le mani avanti “Okok...quasi sempre...facciamo che da ora in avanti sceglieremo una volta per uno, ok?”

Jake non riusciva a crederci e pensava, tra tutto il resto, che fosse uno scherzo come al solito, ma continuando a guardarlo notò che, per la prima volta, non l'aveva mai visto così serio, e decise di crederci, anche se, forse, ne avrebbe pagate le conseguenze più avanti.

Davvero?” chiese per conferma, nell'incredulità di tutta quella situazione.

Sì, davvero” confermò l'altro e Jake non riuscii a trattenersi dal sorridere apertamente, facendo ammutolire l'altro che, senza rendersene conto, distolse lo sguardo in basso, arrossendo lievemente.

Jake si era già accorto di quei comportamenti dell'amico che gli capitavano a volte quando lo guardava o quando gli diceva certe cose, che per lui non erano altro che normalità, niente di così diverso o imbarazzante.

Invece Heath la prendeva in quel modo, zittendosi, a volte diventando tutto rosso, e Jake non sapeva spiegarselo, altre smettendo di guardarlo direttamente per molti minuti fino a che non riprendevano con un gioco diverso e allora tutto si perdeva nel dimenticatoio, tornando com'era sempre stato.

Anche quel momento era simile a quelli già accaduti più volte ma, vista la fortuna che poteva accaparrarsi in quell'istante, Jake decise di non badarci e di cogliere la palla al balzo, in tutti i sensi.

Spostò lo sguardo sul campo, notò un pallone abbandonato, poi tornò a guardare Heath che aveva piantato lo sguardo a terra.

Gli diede una gomitata facendogli riportare l'attenzione verso di lui e poi gli fece un cenno con il mento verso il campo.

Partita...il primo che arriva a 30”

Heath perse l'aria imbarazzata di pochi secondi prima, come dimostrato, si accorse del campo poi guardò Jake notando la sua espressione da sfida e ricambiò, riprendendo l'atteggiamento di sempre.

Ci sto! Preparati a perdere”

Ti piacerebbe!”

Si misero a correre fino al campo, fortunatamente vuoto, tutti gli altri bambini erano molto più interessati a scendere o salire dagli scivoli che sfidarsi in aperte partite di supremazia, anche se, alla fine, non erano mai tali.

Heath, Jake! Non allontanatevi troppo!” gli giunse la voce mezza allarmata di Sally e Naomi che dissero la stessa cosa in contemporanea, con un tono che faceva capire perfettamente quanto fossero allenate e abituate a dirlo.

Non vennero ascoltate, o almeno furono ignorate perché una distanza di neanche cento metri non era considerata da loro come potenzialmente problematica e lontana dalla salvaguardia famigliare, già e solo attenti e impegnati nel correre dietro a un pallone, facendolo rimbalzare più volte sul terreno.

Non avrebbero potuto esserci suoni, persone, tantomeno ammonimenti che avrebbero potuto fermarli ora e soprattutto farsi ascoltare.

C'erano solo quelle risate, il fiato leggermente ansante per gli spostamenti veloci e la corsa, le frasi corte che a volte uscivano per rimarcare la propria supremazia sull'altro, i sorrisi e la voglia di non doversi più spostare da lì, per rimanere a giocare, insieme come si trovavano bene sempre.

Fu un'altra voce che li fece bloccare, li distrasse, facendo perdere la palla a Heath che non riuscì a tenerla stretta dal passaggio dell'amico e la lasciò rotolare a terra mentre, lentamente, diminuirono la corsa, fermandosi per girarsi verso dove essa era venuta.

Ciao! Posso giocare anch'io?”

Heath alzò gli occhi al cielo, con un'espressione successiva di sconforto. Quando giocava o passava il tempo con Jake era solo suo, non voleva altri a mettersi in mezzo.

Una bambina, non più piccola di qualche anno di loro due, si stava sbracciando dopo aver lasciato in tutta fretta lo zaino ai piedi della madre, per liberarsi di quell'ultimo ostacolo che le stava impedendo di correre e giocare come tutti gli altri.

Sempre correndo li raggiunse, con già il sorriso sulle labbra e una carica immediata, convinta che non le avrebbero detto di no, e pronta per mettersi in sfida a sua volta.

Jake la salutò con un cenno della mano mentre Heath rimase sulle sue.

Ciao Nat! Sì che puoi...”

Heath sbuffò, guardandolo male poi spostando lo sguardo su di lei “No invece, è una partita a due e questo è un gioco da maschi, tu non lo sei!”

Natalie si fermò davanti a Jake, un po' più distante dall'altro, imbronciandosi e facendo il muso, per poi mostrare la lingua a Heath senza nessuna intenzione di rimanerne intimidita.

Non è vero e io sono brava a giocare...possiamo anche fare voi due contro di me..” fece con risoluzione e Heath sapeva che era vero, ma rispetto a Jake aveva ancora una visione decisamente distorta del mondo femminile che recepiva come astruso e lontano, qualcosa da tenere a sua totale distanza.

A Jake, invece, sembrava che non gliene importasse niente e sia che fossero bambine della loro classe o altre che vedevano di tanto in tanto al parco, non diceva mai di no con nessuna, facendolo infuriare e ingelosire tutte le volte.

Solo che, realmente, non sapeva che nomi dare a quello che gli succedeva nello stomaco. Gli veniva solo voglia di guardarlo male, per poi starsene sulle sue, tanto sapeva che l'altro se ne sarebbe accorto e sarebbe poi andato da lui a chiedergli cosa avesse.

A quel punto glielo avrebbe detto, la cosa strana allo stomaco sarebbe passata e avrebbe ripreso a parlargli e a sorridere, tornando con lui.

Tutto normale.

No non si può...nessuno ti ha chiamata” continuò imperterrito mentre Natalie sbuffò mettendosi le mani sui fianchi e poi guardando verso Jake che aveva alzato gli occhi al cielo, evitando di farsi notare dall'amico.

Sì che puoi, dai stai con me...Heath facciamola giocare, Nat è brava” aggiunse poi voltandosi per guardarlo direttamente e l'altro rimase un istante a bocca aperta, incrociando le braccia al petto e aumentando il muso.

Oh grazie Jake! Tu sì che sei carino..” cinguettò lei, eliminando l'aria risentita, per poi alzarsi in punta di piedi verso il viso dall'amico e fare un gesto assolutamente semplice e innocente che non aveva nessun secondo fine o significato nascosto.

La pura amicizia tra bambini di quell'età. Ma quel bacino su un lato delle labbra, fece ammutolire tutti quanti, tranne lei.

Jake si irrigidì di botto, non aveva mai avuto nessun contatto così vicino con una femmina prima di quel momento, anche se Natalie era la sua migliore amica e si conoscevano da sempre. Heath aprì ancora di più la bocca, con un'espressione allucinata, incredula, sconcertata allo stesso tempo, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi senza più forze.

Natalie fece l'indifferente, alzando le spalle, ancora sorridendo nonostante lo sguardo interrogativo che aveva addosso da parte di Jake che non aveva registrato nulla.

Non fece nemmeno un gesto. Prima di quel momento aveva sempre pensato che gli avrebbe fatto schifo, come quando succedeva che sua madre lo beccava a tradimento per dargli i baci sulla guancia o sua sorella che si divertiva a trattarlo come se fosse una bambola su cui sfogava i momenti di tenerezza acuta con coccole che lui odiava.

Invece ora, da Natalie, era stato tutto così naturale e carino che gli dispiacque che fosse finito così presto.

Il silenzio continuò ancora per qualche secondo poi la bambina, prese di nuovo la parola, l'unica con un attimo di cervello sveglio lì in mezzo e, correndo, andò a recuperare la palla rotolata nell'erba, fuori dal campo.

Allora? Giochiamo?”

Jake si girò, ancora mezzo rincoglionito, ma riuscì a convincere le sue attività cerebrali a fargli muovere la testa in un cenno d'assenso, mentre Heath non dava nessun segno di vita.

Fate voi...io non gioco più” disse invece sottovoce, ma entrambi lo sentirono e si girò, per evitare le frasi che uscirono dalle bocche dei suoi amici per intimarlo a fermarsi e a continuare a giocare con loro, mettendosi a correre.


Paura forse? Dispiacere, ma anche qualcos'altro che per molto tempo non avrebbe avuto un significato o un senso ma, nonostante tutto, lo provava e non era piacevole.

Quando sentì le foglie smosse, lo scricchioli di quelle più secche, spezzate sotto a un passo frettoloso, poi il fiato corto di una persona, sperò che non lo trovasse, ma era pur sempre l'unico albero cavo di tutto lo spiazzo e non è che avesse potuto allontanarsi di tanto, oppure avrebbe avuto subito sua madre e sua sorella accorse per 'recuperarlo'.

Ehi...” la voce di Jake non gli fece alzare il viso, solo si rinchiuse di più in quella prigione corporea che si era creato da solo, rannicchiando le ginocchia al petto e stringendosele con le braccia, infossando il viso verso di esse.

Jake si piegò sulle ginocchia, sapendo perfettamente che l'avrebbe trovato lì, e senza fatica si intrufolò nella cavità, raggiungendolo e sedendosi sul tappeto morbido di foglie asciutte.

Cos'hai?” chiese innocentemente, guardandolo allo stesso modo e Heath non sapeva mai perché non riusciva a guardarlo direttamente quando gli faceva quello sguardo.

Se ne rimase sulle sue “Non dovevate giocare?” chiese mettendoci più astio possibile che riuscì a fare, ma Jake non si scompose appoggiando a sua volta le braccia sulle ginocchia piegate.

Non è la stessa cosa senza di te”

Heath alzò il viso sul quello dell'amico, guardandolo incredulo, perché tutte le volte finiva sempre in quel modo e, oltre che a piacergli, non capiva perché non era in grado di comportarsi in maniera diversa, meno insopportabile.

Sbuffò, guardando di nuovo a terra ma Jake fece un mezzo sorrisino, divertito.

Te la sei presa perché mi ha baciato?”

L'amico alzò di scatto il viso, indignato, scuotendo la testa “Certo che no!” ma non aveva capito di essere già diventato estremamente palese per l'altro e che non sarebbero servite parole per convincerlo del contrario.

Jake alzò un sopracciglio.

Solo che, Nat arriva sempre a interromperci e...non mi va di giocare con qualcun altro quando giochiamo insieme” confessò evitando il suo sguardo mentre l'altro lo abbassò, trattenendo un sorriso.

Non voleva fare niente di male”

Lo so ma...” avrebbe voluto chiedergli, anzi urlargli che non avrebbe dovuto permettersi di baciarlo, ma non sapeva perché volesse farlo e non voleva nemmeno dirglielo davvero, così non finì la frase.

E non sarebbe comunque riuscito a finirla perché sentì Jake spostarsi verso di lui e un attimo dopo riconobbe le labbra dell'amico sulla sua guancia, in un contatto che durò neanche un secondo, ma che fu ben presente.

Quando tornò ad allontanarsi l'espressione allibita non tardò ad arrivare sul suo viso, ma il problema fu che non gli diede fastidio e non gli fece schifo come invece avrebbe dovuto fare.

Perché l'hai fatto?” chiese sorpreso ma anche curioso, mentre Jake aveva ripreso la posizione precedente, alzando le spalle e facendo uno sguardo indeciso.

Non lo so...mi andava...così non ti preoccupi per Natalie” spiegò senza neanche sapere bene cosa avesse voluto dire o cosa stesse succedendo ma lo stomaco di Heath si liberò improvvisamente, scacciando tutte le sensazioni strane e contorte provate fino a prima.

Fece un mezzo sorriso, che cercò di trattenere ma scoprì che era una faticaccia non farlo fuoriuscire, poi abbassò lo sguardo, sentendo anche caldo sulle guance, soprattutto nel punto in cui, pochi secondi prima, c'erano state le labbra dell'amico.

Gli si avvicinò con la spalla e gli diede una leggera spinta, per riderci su, evitare di pensarci, tanto non sapeva nemmeno a cosa, però adesso stava bene e anche Jake lo notò sollevandosi.

Smettila...e non farlo mai più” ma non lo disse con verità assoluta, solo per non perdere quell'impressione di durezza e forza che voleva già dimostrare a tutti quanti, soprattutto a Jake, quando invece era sempre lui che gli risolveva i problemi.

Okok..vieni, adesso?”

Annuì e si lasciò prendere per mano per tornare fuori da quel buco e rientrare nel mondo di tutti i giorni, dove ancora avrebbe dovuto lottare parecchio per tenersi stretto quella presa, che sparì appena furono in vista dei conoscenti, ma che gli piaceva sempre di più e di cui non avrebbe fatto più a meno.




**********




Waaaaaaaaaaaaaaaaaaa <3________________<3
Non so da dove mi sia uscita!
Davvero...forse perchè appena ho visto la foto di Jake in City Slickers (quella della copertina in alto) sono morta pensando che avrei voluto farlo tornare a quell'età per riempirlo di baci xDDDDD
Comunque è una cosuccia molto semplice, AU ovviamente, tanto perchè mi mancava di scrivere qualcosa su di loro a questa età che, per la cronaca, è pensata come 7 anni per Nat, 8 anni per Jake e 9 anni per Heath.

Jake è immaginato come la foto sopra, Heath così:

e Nat così:


Spero vi sia piaciuta e vi abbia addolcito la giornata xD
Grazie a tutti coloro che leggeranno, recensiranno, aggiungeranno tra i preferiti o le ricordate!

Aggiornata anche Obsessive Drug!
Bacioni a tutti.
Leia


[edit del 24/02/11:
nuova pagina di supporto per le storie, con foto, info e gli aggiornamenti alle pubblicazioni:
bloggolo]

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Gyllenhaal/Ledger / Vai alla pagina dell'autore: Irishkoala