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Autore: Necrolay    15/10/2010    1 recensioni
Era una veramente una giornata schifosa per Alessandra Curvati, il suo ristorante era stracolmo e due dei quattro camerieri erano ammalati, in più la sua socia Sophie Craig era intenta a socializzare con dei clienti (naturalmente maschi), senza curarsi di lei che era in cucina a sudare e a faticare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE:

Anche questo capitolo non è betato, ma al  contrario del quarto, questo è più lungo (come ho promesso), e perciò   può essere pieno di errori di tutti i tipi....  Come ho fatto con il precedente, quando sarà corretto da _Ily_ lo sostiuirò.... 

Grazie e scusate per il ritardo...

- Alex è Qui!-  Sophie sembrava non stare più nella pelle.

- Chi è qui?- Alex sembrava divertita dal comportamento della amica.

- Come chi?!! Naturalmente Raphel Colbert… è da solo sai? Niente gorilloni o assistenti, solo soletto!-

Alex non riusciva proprio ad essere elettrizzata per quella notizia come lo era la sua amica, forse perché dopo aver scoperto la verità su sua zia non riusciva a non odiarlo. Ripensò alla sera del suo malore…

 

Dopo il concerto, Alex si sentì male, era come se i polmoni non volessero pompare ossigeno, la ragazza lo sapeva, era in atto un attacco di ansia, come era solito quando Alessandra si esibiva su un palco… Lei aveva la fobia delle esibizioni sul palco. Suo nonno se ne accorse e le chiese preoccupato  - Tutto ok tesoro?-

Alex lo guardò grata e rispose – no, forse no! Potami a casa…-

- No tesoro! Ti porto all’ospedale, stai avendo un attacco di panico!-

Alex si arrese – ok, portami dove ti pare…-

Arrivati all’ Ospital Day di New York , Marco fece scendere la nipote per poi entrare e chiedere aiuto, gli andò incontro un’infermiera dai capelli rossi molto graziosa e cordiale – Scusi , mia nipote ha un attacco di panico!-

- Venga, la portiamo subito al pronto soccorso … non si preoccupi!- L’infermiera aveva una voce molto calma è rilassante, che fece distendere un po’  i nervi di Alex.

Nel reparto la visitarono e le diedero un calmante, che le fece passare subito il panico, il dottore era tranquillo – non  è niente di pericoloso… se tenuto sotto controllo, avete fatto bene a venire qui! Quando le capita una cosa del genere si deve subito rilassare e stendere, adesso le darò delle pasticche che la aiuteranno in questi casi…-

- Grazie dottore…- Alex si sentiva leggera… la tranquillità in persona, fino a quando non sentì dire all’infermiera rossa, che si chiamava Samantha

- Scusate, ma voi non siete i parenti di Cloe Curvati?-

Marco rispose tranquillamente, ma sempre guardando negli occhi sua nipote, accarezzandole una mano, per renderla serena.

- Si, è mia figlia! Perché?-

- Bhè, congratulazioni! Sta per diventare nonno!-

L’infermiera Samantha non poteva sapere l’orrenda gaffe che aveva fatto, perché non poteva sapere che Robert Sully, il marito di Cloe era sterile!.

- C… Come scusi?!!- Alex stava stritolando la mano di suo nonno, fino a farla andare in cancrena e la sua voce uscì stridula, al contrario di Marco, dal suo viso  non traspariva nulla, nessuna emozione! Era una maschera inespressiva – Ne è sicura?- la voce del presidente della Curvati laboratories era decisa e incolore, ma i suoi occhi erano duri come l’acciaio, Samantha ne rimase impaurita… fino  ad un attimo prima, era un signore amorevole e posato…

- Sicurissima! Le ho preso io il prelievo! C’e qualcosa che non va?-

- Mi scusi, niente di cui preoccuparsi! In che periodo è?-  Marco cercò di tranquillizzarsi e di non attaccare l’infermiera.

- E’ di due mesi, è entrata nel terzo!- la voce della giovane era allegra, mentre quella di Alex assomigliava sempre di più a uno squittio tanto era bassa e nervosa.

- Mio zio, come la presa?- era preoccupatissima, perché a meno che non era successo un miracolo, quella creatura che aveva in grembo sua zia non era di Robert…

- Pensate! E’  svenuto! Adesso è steso affianco alla moglie… che dolci che sono questi neo-padri!-

- Lo voglio vedere! Subito !- Alex si alzò repentinamente, sorretta da Marco, suo zio Robert era stato per lei come un padre, e nessuno meglio di lei sapeva quanto soffriva per questo handicap.

L’infermiera non fece opposizione, e li portò entrambi verso la stanza di sua zia.

- C…Ciao!- Cloe li guardò prima sorpresa poi colpevole, quando capì che loro sapevano

- Ciao zia! Come stai?- Era stata Alex a parlare, perché sembrava che Marco non volesse nemmeno guardare la figlia…

- Tutto apposto! Sembra che la mia perdita di sensi era dovuta proprio a questo!-

- Bene! Sono contenta…- Alex non sapeva più che dire, sembrava che nella stanza fosse scesa una patina oppressiva di silenzio, ma lei proprio non riusciva a parlare, non faceva altro che pensare a Robert « Non è possibile che stia succedendo! Questa famiglia non aveva già avuto troppe sciagure?!! Perché, perché … e poi chi sarà il padre? Dio aiutami…» la ragazza non faceva altro che pregare e pensare, più pensava e più pregava il Signore di risolvere questo guaio.

- Come mai siete qui?- Cloe cercava in tutti i modi di far parlare suo padre, ma era sempre sua nipote a risponderle.

- Ho avuto un attacco di panico dopo il concerto!-

- Stai bene tesoro?- Cloe guardò preoccupata colei che era stata una figlia per lei, ma per la violoncellista non era abbastanza, voleva sentire crescere dentro di se una vita, qualcosa che le desse un senso di appartenenza, qualcuno che l’ avrebbe chiamata “mamma”, era egoista e lo sapeva, amava suo marito, ma aveva cercato ciò che non le poteva dare in altri uomini. In otto anni di matrimonio, cinque gli aveva passati fra braccia di diversi uomini che aveva amato intensamente. Però ora, si sentiva persa sotto gli sguardi di due delle persone più importanti della sua vita.

Alex rispose alla domanda – si, tutto ok!- poi prese coraggio e fece la domanda cruciale – Chi è il padre?-

Cloe scosse la testa desolata – non te lo posso dire tesoro!-

- Dimmi che ti ha fatto Robert?!! Ti ha tradito? Ti ha picchiato? Ti ha insultato? Dimmelo!- finalmente Marco parlò, e lo fece con un tale tono ghiacciale che la figlia sobbalzò 

- N… No, non mi ha fatto niente! Ma io volevo qualcosa che lui non mi potrà mai dare!- Cloe era disperata, sapeva che aveva fatto del male, ma non sapeva l’entità del suo danno… non aveva pensato alle conseguenze dei suoi gesti – Io… Io … Mi dispiace!-

- Non è a me o  ad Alex che devi dire queste parole!, ma a tuo marito… o forse dovrei dire ex- marito, se non è così idiota da perdonarti!- Marco era stato crudele ma giusto nelle sue parole.

- Papà io..io…-

- Basta! Ti ho detto che non voglio scuse o spiegazioni… non mi interessano, d’altronde nessuno può capire il perché hai fatto certe scelte, solo tu lo sai! Io rimarrò sempre tuo padre… Dammi solo un po’ di tempo per riprendermi…- Quelle parole furono recepite da Alex e Cloe come una sorta di perdono da parte del capo famiglia.

Intanto Robert si era svegliato, ma rimanendo immobile ai discorsi delle persone presenti. Aprì gli occhi e chiamo Alex.

- A… Alex!- Ora toccava a lui dire la sua

- Zio! Sei sveglio!- A solo a quel punto Alex si mise a piangere abbracciandolo disperata, alzò il viso dal suo petto guardando in due pozzi di cioccolato fuso, caldo, e dolce…gli occhi del suo amato zio.

- Su, su, non è successo niente!- Robert scompigliò i capelli di sua nipote, proprio come faceva quando era adolescente, calmandola dal suo pianto, poi si girò verso suo suocero e sua moglie.

- Non è stata solo colpa tua! Io ho desiderato una farfalla, ma le farfalle non si possono possedere, solo catturare e farle morire… Io poco a poco ti ho fatto morire, togliendoti alla vita spensierata che volevi! Ora è meglio che questa farsa finisca! Voglio il divorzio! Subito! –

 Dopo quella  frase Alex e Marco uscirono lasciando soli i due coniugi.

 

 

 Alex aveva pensato attentamente su chi poteva essere il  fantomatico padre, alla fine ricordandosi dello sguardo che sua zia aveva rivolto a Colbert, era sicura che fosse lui.

Era per questo che non faceva i salti di gioia nel averlo nel suo ristorante, anzi…

- Cosa vuole?- chiese all’amica..

- Vuole una omelette con prosciutto!- Disse Sophie sconsolata… Alex le aveva raccontato tutto, ma lei era sicura che Raphael non fosse il padre del bambino.

- Una omelette per pranzo?! Ma che gusti ha?-  chiese schifata il cuoco

- Non credo sia venuto per la tua cucina! Guarda sempre verso questa direzione…chissà!!- Sophie cercò di fare la misteriosa, ma la faccia seria di Alex la fece indispettire – E va bene! Vuole parlarti!-

- Con me?lui? non credo proprio…-

- suvvia Alina! Magari gli chiedi se è il bastardo che ha messo incinta tua zia!-

- Tu sensibilità zero eh?! Comunque è no! Non voglio dare spettacolo nel mio…- all’occhiataccia di Sof si corresse subito – nel nostro ristorante! Perché sono sicura che almeno un pugno glielo mollo!-

- Come vuoi…- Sophie uscì dalla cucina sorridente, sicura che l’amica avrebbe incontrato il bel musicista.

 

Due ore dopo Sophie rientrò divertita nel regno della sua migliore amica.

- Ehi grande chef! Il nostro bel tenebroso non si scolla dal tavolo! e ha detto, Testuali parole “ Non me ne vado se prima non ho perlato con miss Curvati!”, ci pensi, vuole parlare con te, tanto da aspettare due ore! Due ore che occupa un tavolo… Cavolo Alex! Vacci a parlare subito! O gli do il tuo indirizzo di casa!- Sophie era allo stremo delle forze, tanta era la cocciutaggine di quella ragazza!

- Ok, ok, vado, vado…- l’altra non badò al tono lamentoso della cuoca e batté  le mani felice.

- Brava bambina!-

Alex le fece la linguaccia, si tolse il grembiule e il cappello e uscì dalla sua zona relax, per immergersi in quella che si prospettava una guerra con  un morto e un vincitore.

 

Lo vide da lontano, era impossibile non vederlo, alto, muscoloso, con occhi da brivido e un sedere che parlava! Ma per lei era solo una bega, una grossa bega, una grossissima bega.

- Che vuole?- Ad Alex non piaceva andare per le lunghe, ma era lo stesso per Raphael.

- Si sieda, o vuole che tutti  stiano ad ascoltare ciò che ha da dirmi?-

Alex si sedette come le era stato consigliato, sapendo che altrimenti avrebbe dato nell’occhio.

- C… Come sa che ho qualcosa da dirle?!!-

- La sua faccia parla da sola… Dica pure! Poi io le dirò perché sono qui!-

Alex a quelle parole ci vide rosso e partì a raffica.

- E’ lei il bastardo che ha messo incinta mia zia?-

Raphael non si scompose minimamente, rimanendo impassibile

-  Congratulazioni!  Di quanto è?-

- Di due mesi! È entrata nel terzo- Rispose caustica la ragazza.

- Bene! Io tre mesi fa ero in Giappone, sono ritornato due settimane fa! Può controllare se vuole! Non sono io il padre del bambino… Mi dispiace per lei!-

Alex a quelle parole si sorprese, era possibile che si fosse sbagliata su quello sguardo? «Un momento, lui ha detto solo che non è il  padre del bambino, ma non che non ci è andato a letto!» pensò Alex .

- Le posso anche credere… e controllerò! Ma  lei è mai andato a letto con Cloe?-

- Si! Ci sono andato a letto! È una bella donna, ed era disponibile!- rispose indifferente Raphael.

- Disponibile?!! Disponibile ?! È sposata! Si rende conto che era meno accessibile di una cassaforte?! In più era già incinta! Lei… Lei è un pervertito!- Alex era inviperita, quell’essere non era un essere umano, era un porco senza morale, sfasciatore di matrimoni ecc..

- Sua zia era consenziente, non l’ho obbligata a fare niente! Anzi, è stata lei ad avvicinarmi… E se non mi sbaglio ancora non sapeva di essere incinta!-

Alex ammutolì, dopo aver sentito  sua zia, molto probabilmente aveva ragione, delusa da tutta la situazione, ma fermamente convinta che l’uomo davanti a lei era un essere disonorevole, incrociò le braccia al petto e mise il muso – Cosa voleva dirmi lei?- .

 

 

«Finalmente!» pensò Raphael, non era male con quel musino arrabbiato, gli faceva tenerezza! Ma gli affari erano affari, e per lui era solamente una stupefacente violoncellista.

- Le voglio proporre di entrare a far parte della mia orchestra!- Non era il momento di usare giri di parole, ma si stupì non poco quando Alex gli rise in faccia.

- ah ah ah ah …. Oddio… sta scherzando spero! Mio nonno non le ha detto il mio”piccolo” problema con il palco!?-

Sempre impassibile le rispose – Certo! Ma non mi ha spiegato la  motivazione! Perché non vuole più suonare?-

- Aha, aha sbagliato! Io suono… eccome se suono, ma non su un palco! Ne ho la fobia! Dopo il concerto di domenica sera(quello di beneficenza) mi è venuto un attacco di panico, e sono finita in ospedale!- non gli disse che proprio “grazie” a quell’attacco aveva scoperto di sua zia!.

- Vuole dire che lei suona? Anche Violetta?!!-

-Mmmm vedo che mio nonno le ha detto quasi tutto! Si, anche Violetta! Se vuole sapere tutta la verità,  tengo un corso di pianoforte e violoncello alla scuola di Vladimir, li suono tranquillamente Violetta, i miei alunni ormai sono abituati a lei e alle sue stranezze!-

Raphael aveva sentito parlare della scuola musicale per ragazzini disadattati che aveva aperto il suo amico e collega, ma non credeva che avesse come insegnante una perla così rara!

- Ma perché non ti curi?- era passato al tu, perché arrivati a quel punto tanto vale rischiare…

- Non sono affari che ti riguardano!- per riflesso anche Alex gli diede del tu.

- Mi interessi! Come musicista, si intende! Voglio che tu diventi la punta di diamante della mia orchestra!-

- ok! Tanto credo che tu comunque in un modo o in un altro lo scopri… vero?- domandò ironicamente.

- Giusto! Perciò risparmiami un lavoraccio e racconta!-

- Senti caro, non mi dai ordini ok? Per me è difficile raccontare ciò che è successo, soprattutto se è un estraneo! Lo faccio solo perché so che romperesti l’anima se non a me, ai miei amici o famigliari…-

- Hai ragione! Prego, puoi per favore raccontarmi la tua storia?- la  voce di Raphael era più rilassata, quasi divertita, gli piaceva il carattere della ragazza davanti a lui.

- frase decente! Tono sbagliato! Impegnati per la prossima volta! Inizio se non si fa sera! Come ben saprai i miei genitori e mio fratello maggiore sono morti sette anni fa, durante una loro esibizione a Napoli, mio fratello era mitico! Il mio mito… Luca era il mio supporto, la mia copertina di Linus, i miei genitori erano dei giganti, erano magnifici, soprattutto se erano insieme, li amavo estremamente… Durante l’esibizione ci fu un terremoto imprevisto dovuto all’instabilità del Vesuvio ( non è vero che il Vesuvio può dare questo tipo di problemi, ma mi servono alla storia perciò abbiate pazienza… chiedo scusa… eh eh n.d. autrice) e il soffitto crollò! Proprio sopra di loro, sono morti sul colpo! Io ero in terza fila, vicino a mio nonno Antonio, che mi fece da scudo! Anche lui morì, io mi salvai, Ma avevo fatto in tempo ha vedere la scena agghiacciante della morte dei miei famigliari, rimasi in ospedale per quattro mesi, avevo il femore, milza e varie costole rotte, per farla breve l’uniche cose che avevo sane erano le braccia e gli organi vitali… Non ti sto a raccontare i loro funerali e il senso di oppressione che avevo sul cuore, perché sarebbe doloroso e patetico… per me! Ora ho superato tutto, vado avanti anche per loro, sorrido per loro… cucino per loro… sono parte integrante delle mie scelte, mi rapporto con loro, chiedendomi cosa farebbero al mio posto… sono ritornata a suonare per loro, e per tutti quelli che hanno bisogno della mia musica…- I suoi occhi iniziarono a sbattere velocemente stava cercando di trattenere le lacrime, riuscendoci malamente, così si alzò dal tavolo e guardando in laghi di ghiaccio continuò  – Le uniche cose che mi sono rimaste di quell’incidente è una gamba zoppa e la fobia dei palchi, e della loro oppressione nel mio cuore, perciò la mia risposta è no, grazie, non mi voglio esibire in un palco!- e se ne andò stentando a trattenere le lacrime, che appena entrò in cucina sgorgarono come un fiume in piena, senza dar modo di fermarle.

- Violetta… ho bisogno di te!-

SPAZIO DI  NIKI :

Ringrazio a tutti/e  che leggono la mia storia...

Ho  messo  negli avvertimenti, Shonen-ai  perchè proprio oggi mi è venuta una idea geniale... Ci sarà una coppia Gay, ma al massimo descriverò baci e abbracci,non mi voglio allontanare dalla storia e dai miei protagonisti....

 Fullmoon_Darkangel: Ed ecco il capitolo che  svela il segreto di Alex! muahhh ah ... più avanti ci sarà anche una storia gay ma molto soft muahahaha... mega baciotto

 lady_violet: Ed ecco qui svelato il mistero.... non menarmiii.... mi dispiace veramente tanto anche per il ritardo, SMACK E TANTE COCCOLE... per i complimenti sigh sigh (commossa)

 _Ily_: Anche stà volta non ci siamo beccate! Comunque  sono recidiva... metterò una coppia gay anche qui !  Sono felice che la storia i stia prendendo.... A te ti mando immensi baci e scuse per la mia opprimente presenza... ah ah ah

 

  
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