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Autore: mewsana    07/11/2005    0 recensioni
Semplicemente una casa, eppure molto di più. Semplicemente una ragazza senz'anima, eppure qualcosa di più di un segreto da custodire.
Genere: Dark, Drammatico, Fantasy, Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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3 capitolo

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato^^ Un bacio

 

3 capitolo

 

La prima cosa che Sana Shinako Tanaka pensò quando si riebbe dallo svenimento fu che quei vecchiacci lassù erano dei veri e propri bastardi.

Altro che clemenza e misericordia! L’avevano praticamente uccisa senza macchiarsi le mani, ecco cosa!!!

Si riebbe dopo un secondo di sconforto. E adesso dove diamine si trovava?

Diede un’occhiata intorno a sé, cercando qualcosa di familiare a cui aggrapparsi. Nulla di nulla. Non che fosse un problema, pensò amara. Per lei il concetto di familiare era una cosa da prendere molto alla lontana.

-Che palle, due minuti qui e voglio già andarmene…- mugugnò, cominciando ad incamminarsi verso uno sporgente di roccia.

La piccola stradina che vi conduceva sapeva tanto di maledetto e proibito, ma dopotutto lei era stata scartata persino all’inferno, quindi… zero problemi su tutta la linea.

-Molto bene assassina… sei sopravvissuta a mille incarichi, a mille situazioni… saprai ben cavartela in solitudine, no?- si disse fra sé e sé, osservando i suoi piedi avanzare automaticamente. La verità era che non le importava nulla. Lei e la speranza di una vita ideale avevano preso strade diverse a 8 anni. Quando lei aveva impugnato per la prima volta una pistola.

Socchiuse gli occhi, sorridendo amara al ricordo. Era tutto impresso nella sua memoria, come se fosse stato ieri.

 

L’impugnatura fredda… la mano che tremava.

IL fiato corto, l’istruttore che la osservava inespressivo.

E poi… aveva provato qualcosa di nuovo. La sensazione di essere onnipotente, di poter fare qualsiasi cosa. Aveva stretto la presa, smesso di respirare. Poi aveva socchiuso gli occhi e preso la mira… come se lo facesse da anni.

E il rumore sordo dello sparo, un forte strattone al braccio e al polso.

E la sorpresa di scoprire che aveva preso un centro perfetto.

Hai appena preso una strada diversa da quella che volevi…

Benvenuta al mondo, assassina.

 

Ma ora basta ricordare… lei ora di anni ne aveva 16, e sedicenne sarebbe rimasta per sempre. Era morta… e morta sarebbe rimasta.

-E per di più una morta psichiatra…- aggiunse rifilando poi una serie di bestemmie verso i vecchiacci lassù. Possibile, pensò, che abbiano voluto darmi una seconda… possibilità?

-Bene!- dichiarò ad alta voce. –Bene!!!- ripeté sempre più chiaro. –Farò di tutto per rovinarla, lo sapete? Io odio il vostro essere così schifosamente buoni!!! Possibile che uno nn possa mai essere cattivo???!? Nn vi si storce mai la bocca a furia di sorridere? Spero che succeda prima o poi!!!- ringhiò furente, un diavolo per capello.

-Sappiate una cosa… e ve lo dico una volta per tutte.- chiarì nera. –Io nn mi sono suicidata perché ero disperata e nn volevo la mia vita!!! Sappiatelo!! Io… non rivelerò il motivo… ma non sperate che mi nutra della vostra pietà!!!- e detto questo riprese a camminare, con un portamento fiero e sicuro.

 

Nello stesso tempo un uomo sulla settantina si batté platealmente una mano sulla fronte. Era semplicemente disperato e non riusciva a capire perché quella ragazza si comportasse in quel modo.

-Lux tecum, Pietro… qualcosa non va?- un altro uomo sorridente si affacciò nello studio dell’amico, osservandolo quasi con pietà.

-Lux tecum, Paolo… spero solo che quella ragazza non si morda la lingua!- sbottò esasperato, alzandosi dalla poltrona bianca sulla quale era seduto. Poi passò una mano sul viso stanco, scuotendo la testa.

-E per quale motivo…?-chiese divertito, osservando lo sconforto generale che dilagava nell’animo del compagno.

-Perché si avvelenerebbe da sola!!!- ringhiò esasperato, sbattendo con forza le mani sulla scrivania. –Quella ragazza è impossibile!!-

-Se non fosse improbabile direi che ti ha fatto ammattire non poco…- ma poi gli lesse la verità negli occhi, e scoppiò a ridere come un maledetto. –Non ci posso credere… lo ha fatto davvero… ti ha quasi fatto arrabbiare!!!-

-Ti prego non girare il coltello nella piaga!!!- disse stanco.

-Guarda tu stesso…- e con un piccolo gesto fece materializzare dal nulla una nuvoletta, sulla quale scorsero le immagini della ragazza.

-Però dai… bisogna ammettere che è bella!- chiarì il santo, sogghignando alla volta dell’amico.

-Paolo!!- esclamò sconvolto, fissando minacciosamente l’uomo di fronte a lui.

-Scherzavo, scherzavo… vedrai che si risolverà tutto… tempo due mesi e sarà buona come un agnellino…- disse bonariamente, alzandosi dalla sedia. –Ti saluto.-

-Arrivederci… e spero che tu abbia ragione.- disse mormorando, mentre osservava l’uomo uscire. E una brutta sensazione lo prese… una sensazione che non provava da anni.

 

-Cavolo…- mormorò la ragazza, trovandosi davanti uno spettacolo unico ed imperdibile. –E così questa è la mia casa… la casa fra Inferno e Paradiso…-

 

 

Mewsana

 

  
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