Il castello dei perché

I.

Finta indifferenza.

«Avanti Hanabi, confessa di chi sei innamorata!»

Inveiscono contro i suoi amici, in modo fin troppo insistente. Hanabi abbassa impercettibilmente lo sguardo, poi li fulmina uno ad uno.

«Di nessuno. Non perdo tempo in questo modo, io.»

Calca con decisione sull'ultima parola, dandosi delle grandi arie. Incrocia le braccia al petto e, per un momento, cade un baritonale silenzio. Hanabi davanti a sé scopre i volti apparentemente increduli della maggior parte degli abitanti di Konoha che quella sera hanno accettato di prender parte alla festa.

“I sedici anni si festeggiano una volta sola” , avevano detto qualche giorno prima la maggior parte dei suoi amici. Non avevano nemmeno voluto sentire ragioni, sapevano già che lei avrebbe trovato qualcosa da obbiettare.

Così, ora, Hanabi si trova una tavola imbandita, un mucchio di regali e tre quarti del villaggio lì per lei. Sì, in fondo non è stata una cattiva idea quella di festeggiare il suo compleanno. Non compie di certo la maggiore età, però ha come l'impressione che a breve il suo corpo cambierà, abbandonerà la fanciullezza e inizierà a pensare come una donna matura – scoprirà quanto possano pesare quelle parole, quanto la faranno soffrire e ridere per tutta la vita.

«Allora... farei un brindisi in onore di Hanabi.»

Esordisce Naruto, ciondolando. Hanabi gli rivolge lo sguardo un istante: le basta per capire quanto il ragazzo sia ubriaco. Tuttavia, non può fare a meno di attirare l'attenzione di tutte le persone che si voltano verso di lui: ora Naruto ha il bicchiere di carta puntato verso l'alto, vuole provare a fare un discorso di senso compiuto.

È un'impresa pressoché vana, poiché nel momento stesso in cui Naruto prova ad imbastire un discorso scivola involontariamente e, nel tentativo di appoggiarsi al tavolo, rovescia il bicchiere.

Peccato che la festeggiata sia la povera malcapitata, che ora se ne sta con un'ovale di stupore a fissarsi le piante dei piedi. Il vestito che aveva comprato un paio di giorni prima, in vista di tale evento, ora è completamente inutilizzabile; peraltro, sempre ringraziando la fortuna, l'indumento in questione è bianco, ragion per cui ogni tentativo di ripulirsi è pressoché vano.

«Oh, scusa...», squittisce Naruto, passandosi una mano dietro la nuca, «... Ma come si dice: “sedicenne bagnata, sedicenne fortunata!”»

Esclama, tanto per smorzare la tensione.

Hanabi lo fulmina con lo sguardo, mentre in sottofondo sente un coro di risate allegre, atte a commemorare quella battuta di poco conto. E, mentre Hinata le offre gentilmente un panno di spugna con il quale asciugarsi, Hanabi si lascia sfuggire un sospiro disperato e pensa che è un gran cretino e, in fondo, a lei piace così.

Poi, il resto della serata finge di essere irritata dalla sua presenza.