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Autore: Ninjaistinct    16/10/2010    3 recensioni
AVVISO:ho cambiato alcuni rating di questa storia. A volte l'amore apre gli occhi e fa crollare tutte le impalcature delle finte convinzioni, ti spinge a rinascere. Si darebbe qualunque cosa per poter tornare indietro, ma il tempo è beffardo,toglie sempre ciò che dà. La storia dello sfortunato amore fra il Shitennou Nephrite e Naru Osaka.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shitennou/Generali
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima serie
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Six.End of all Hope.

 

Si sentiva ancora debole.
Era da due giorni che era uscita dall’ospedale ed era affaticata.

Nonostante tutto, da ragazza coscienziosa quale era, aveva deciso lo stesso di andare a scuola, perlomeno si sarebbe distratta un pochino.

Usagi le aveva detto che era andata anche lei allo pseudo -appuntamento dato dal sedicente
Tuxedo Kamen  e l’aveva trovata svenuta per la strada e accompagnata di corsa all’ospedale.
Naru non si ricordava nulla ed infatti era rimasta per due giorni con una flebo attaccata  al braccio.
Le era stato chiesto dai dottori se mangiava a sufficienza o se era stata sottoposta a qualche forte stress perché le era stato riscontrato un forte calo della pressione, nonostante le analisi sul suo stato di salute fossero perfette.
In poco tempo era stata dimessa ma dentro di se si sentiva svuotata e anche confusa.

Non riusciva a capire il comportamento di Sanjouin.

Prima le diceva che era la più affascinante del tennis club, illudendola e poi le si era scagliato contro con violenza, intimandola a rivelarle di essere Sailor Moon.

Il bello era che quando si era sentita male, poi a detta di quello che aveva affermato Usagi, lui era scappato.
Non sapeva più che pensare.

Naru si stava incamminando per la via di scuola spossata, più che altro
con il morale sotto le scarpe dei piedi.

Doveva non pensarci più ma invece continuava a rivangare su quei pensieri.

In quel momento passò la sua amica Usagi allegra e pimpante come al solito.
Aveva appena saputo che la sera stessa si sarebbe tenuta una festa al Palazzo dell’Ambasciata, visto che era ospite della città,una principessa straniera.

Ella avrebbe poi mostrato alla città di Tokyo il tesoro della corona reale.

Usagi ripeteva quelle parole come una bambina entusiasta pronta a buttarsi sopra a tutte le novità che le si proponevano.

Naru  sorrise dentrò di se perché,la notizia in realtà la sapeva già.
IL tesoro era stato consegnato per sicurezza alle casseforti della gioielleria di sua mamma.
Ad un tratto pensò che forse lui quella sera si sarebbe trovato lì.

Non c’era però tempo di fantasticare, visto che la campanella di inizio lezione stava suonando
Era ora di correre in classe insieme ad Usagi.

 

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Sospirò mentre era dentro alla chiesa sconsacrata,questa volta per poter riflettere e capire bene come agire.
Però lui non riusciva più comprendersi.

Pensò ai giorni precedenti:
poteva eliminare la ragazzina, dopo averle rubato l’energia visto non era più utile allo scopo,ma non lo aveva fatto.

E per giunta,le guerriere Sailor lo avevano sconfitto per l’ennesima volta.
Era però riuscito a portare l’energia alla Regina Berillia e quindi ottenere la sua seconda possibilità di procedere alla missione.

Stava girando nel Regno delle Tenebre la voce in cui stava arrivando in città una Principessa straniera che avrebbe presentato all’ambasciata di Tokyo,un fantomatico tesoro.

Nephrite aveva colto la palla al balzo,chiedendo alla Regina se poteva iniziare a cercare il cristallo d’argento.

Sarebbe andato al ballo dell’ambasciata,per vedere se il gioiello della corona fosse stato il tanto fantomatico Cristallo.

Aveva ricevuto il consenso della Regina ma ovviamente aveva attratto di nuovo l’invidia puntigliosa di Zoisite.

Il generale più giovane, si era sentito messo da parte e ridicolizzato, siccome inizialmente  il compito di rintracciare il cristallo era suo.
E per giunta  Zoisite aveva l’appoggio e l’aiuto del suo amante Kunzite, nonché il capo supremo dei generali,era certo che ora avrebbero fatto di tutto per coglierlo in fallo per potersene approfittare.

Questa sua decisone improvvisa di cercare il cristallo d’argeno aveva sorpreso tutti ed aveva generato scalpore nel regno delle Tenebre.

 

In realtà Nephrite non sapeva nemmeno lui perché avesse voluto accollarsi quell’ incarico.
Forse per far tacere dentro di se delle voci che gli stavano iniziando a crescere dentro di sé.

 La ricerca del  cristallo d’argento non era destinata né per la Regina, tanto meno per il risveglio di Metallia.

Lo voleva trovare per se stesso.

Andando in missione sulla Terra, gradualmente in sei crescevano delle incertezze e dei sospetti.

Sentimenti che prima, lui  Secondo Gran Generale del Regno delle Tenebre,
non avrebbe minimamente sospettato di provare.

Forse era colpa di quella ragazzina con il fiocco color petrolio.

Una cosa era certa:da quando l’aveva incontrata aveva iniziato ad avere non pochi problemi.
Ad ogni modo se voleva trovare il cristallo, doveva non destare minimo sospetto negli abitanti del regno delle tenebre.

Raccolse molto del suo potere,scatenando infernali luci nere e rosse.
Quella sera avrebbe raggiunto il suo obbiettivo,a qualunque costo.

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Osservava le coppie che volteggiavano leggere come farfalle,fra mille luci e sfumature.
L’orchestra stava suonando il valzer e gli archi di violino riproducevano una dolce melodia.
Era una festa in maschera e vedeva intorno a se donne giovani e anziane, attraenti e non ,in bellissimi e costosissimi vestiti da sera.

Vi erano anche dei vip: attori, modelli e nuove celebrità dello star system.
Nonostante fosse la figlia della proprietaria di una delle gioiellerie più chic della città, quello sfarzo proprio non le apparteneva.

Si sentiva un pesce fuor d’acqua.

Lo stava cercando  con gli occhi da quasi un’ ora, ma evidentemente non si era presentato.
Fosse stato per lei sarebbe andata subito a casa ma aveva promesso alla mamma di rimanerci, visto che aveva dovuto assentarsi perché la sorella, ovvero sua zia non stava molto bene.

A vedere le maschere luminose degli invitati pensò che Usagi avrebbe fatto la firma per andare a quella festa così lussuosa e le avrebbe chiesto trepidante il giorno dopo com’era andata.

E già nella sua  mente, nonostante la festa non fosse ancora finita, Naru stava preparando l’ innocente bugia di aver trovato entusiasmante la serata di gala.
Non voleva deludere l’amica.

Stava trattenendo uno sbadiglio per l’ennesima volta ma  si ricompose subito,sopraffatta dalla sorpresa.

Un giovane dai lunghi capelli bruni le si stava  avvicinando, prendendole la mano.

Poteva essere lui ma non lo riusciva a distinguere siccome aveva una mascherina calata sul volto.

“Non mi riconosci?”

Quando se la tolse Naru cambiò subito idea sulla sua partecipazione alla festa.

Era diventata tutto un colpo gioiosa e felice,non sembrava minimamente imparentata con la ragazza annoiata di pochi minuti prima.

Doveva ammettere che vestito in smoking nero stava benissimo,poteva essere scambiato  tranquillamente per una delle star emergenti che girava in sala.
Il suo elegante completo,faceva contrasto con i suoi splendidi occhi color del pomeriggio,quegli occhi talmente belli e vibranti,i quali sembravano perforare la mascherina da quanto erano intensi.

Trovandoselo davanti fu sconcertata ma allo stesso tempo elettrizzata, proprio come lo sguardo   di un bimbo che sta iniziando a scartare i pacchi di Natale.

Certo che Sanjouin le aveva fatto una bella sorpresa.

Le prese le mani e la sollevò e men che non si dica si trovo a volteggiare in mezzo alla stanza come una farfalla.
Percepiva sul fianco la stretta delicata della mano di lui e ciò gli provocò un leggero brivido sulla schiena.

Era eccitata, quasi si era scordata il modo in cui l’aveva trattata pochi giorni prima all’appuntamento.
Mentre era stretta a Sanjouin si sentiva tutto d’un colpo capace di fare qualsiasi cosa se vi era lui accanto.
Lei non aveva mai ballato in vita sua, ma lui conduceva il passo benissimo.
O forse in realtà era lei che era talmente felice che i suoi piedi seguivano il ritmo dei battiti del suo cuore.

Quando alla fine del ballo sui la guardò con quegli occhi carichi di un’espressione simile all’ affetto e la invitò a fare due passi con lui nel giardino della casa dell’ambasciatore, lei si sentì di vivere un sogno.

 Allora le venne in mente quella favola della principessa che incontra il suo re fatato ,raccontata tante volte dalla sua mamma.
Solo che questa volta era realtà.
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Stavano passeggiando fra il verde manto del giardino del Palazzo dove si teneva la festa.
Nephrite guardò Naru vicino a lui e sogghignò.
Il piano aveva tutte le carte in regola per non fallire.
Si era avvicinato a lei per poter far sì di avere qualcuno d assoggettare con il suo potere per poter rubare il tesoro della Corona.
Chi meglio di Naru poteva aiutarlo,visto il palese interesse che provava per lui?
Passeggiarono vicini senza parlare.
Arrivati davanti una fontana di marmo rappresentante due putti, si fermarono.
Percepiva lo sguardo di lei carezzarlo come velluto.
Non poteva stare in silenzio ma lui non sapeva cosa dire in questa situazione.
Si sentiva a disagio,cosa che non gli era mai successa a lu, uomo freddo e calcolatore com’era, a quanto pareva Naru gli aveva rivelato molte cose di se che credeva di non conoscere.
Allora cercò di indossare la sua copertura ,il suo abito di menzogne.
Le prese una mano
“Naru tu sei bella come le stelle scintillanti del cielo!”

La ragazza arrossì come un peperone.

Nephrite alzò gli occhi al cielo.

Non sapeva che dire per attirare l’attenzione della ragazza,allora iniziò a parlare delle costellazioni,argomento a lui congeniale.

“Guarda che bella l’Orsa maggiore ,ma mai affascinate come te!

Magari tu non le vedi però le stelle nascondono segreti e leggende al loro interno….guarda che bella la costellazione della bilancia,non è difficile da tracciare…vieni ti faccio vedere le linee...”

Non riuscì a finire il discorso, che sentì un rumore di un sommesso singhiozzo.

Naru all’improvviso si era seduta sul davanzale della fontana e stava ….piangendo.

Lui stesso si stava maledicendo di questa complicazione  al piano ma vedere

 Naru in quello stato, l’aveva reso perplesso.
Per la prima volta in vita sua non sapeva che fare.
Era preparato a battaglie,a guerre ad intrighi e manipolazioni,riuscendoci mantenendo intatta la sua freddezza.
Però per quei frangenti non era preparato,non sapeva come comportarsi di fronte ad una ragazzina che piangeva disperata.

Le si sedette vicino senza riuscire a trovare le parole giuste,non sapeva che dire.
Naru quando percepì la sua presenza di lui accanto,sembrò calmarsi un poco.

Si stupì non poco delle parole pronunciate da lei tutto d’un fiato.
Sembrava quasi che stessero scoppiando fuori come un fiume in piena dopo anni di calma forzata.

“Scusi Sanjouin per ora,non so cosa mi sia preso….E’ che mi ha ricordato non poco le parole che mi diceva mio padre…
Quando ero piccola mi portava sempre sul tetto della casa e mi mostrava le costellazioni…
Era da tanto che non dicevo a nessuno queste cose,questi ricordi così importanti,così speciali dentro di me,nemmeno a mia mamma..”

Nephrite non sapeva davvero come comportarsi,si sentiva peggio che come fosse stato colpito da qualche attacco di Sailor Moon.

“Mio padre era un pilota di Formula uno,è mancato in un incidente,stavo per compiere  sette anni.
Nonostante ciò la mamma mi ha cresciuto da sola.
Io ho sempre cercato di non darle problemi
Mi sento a volte come se avessi più dei miei quattordici anni,sento il peso della mia età schiacciarmi addosso.
Vorrei crollare delle volte,ma non sarebbe giusto nei confronti di mia mamma.
Cerco di darle la parte migliore di me.”

Nephrite vedeva che nonostante il timido sorriso che le si era formato sul volto,i suoi occhi continuavano a piangere.
Belli ed infinitamente tristi.
Allora disse o meglio sentì la sua bocca pronunciare un insieme di parole che per qualche ragione a lui sconosciuta erano qualcosa di simile a del conforto.
“Naru, io… credo di capirti.
Forse già lo sai ma, io sono un orfano.
Conosco solo il peggio delle persone, l odio, il rancore, i tradimenti...
Ma tu... tu hai una madre che ti ama.
Non sei sola, devi solo credere di più in te stessa.”

Nemmeno lui stesso riuscì a capire il remoto motivo per cui disse ciò.
Aveva detto una bugia a fin di bene.
Non riusciva a capacitarsi, aveva usato la sua copertura per fare da supporto ad un umano.

Vide i grandi occhi di lei guardarlo con qualcosa di diverso da un normale interesse:
un misto di riconoscenza ed affetto, gli parve che i suoi occhi avessero una luce di cui non
aveva mai notato prima.
In cuor suo sentì quasi una scossa di contentezza, sensazione che durò poco.
Non poteva fallire, doveva mantenere la sua lucidità.

Con un cambio repentino di atteggiamento si avvicinò a Naru dicendole

“Guardami negli occhi ora”
L’aura negativa rossa e nera si impossessò della ragazza al contatto dei loro sguardi.
Nephrite sogghignò sapendo benissimo che nonostante tutto incluse ragazzine terrestri,non avrebbe fallito.
Ne valeva la sua vita ed il suo piano di trafugare il cristallo d’argento.

Scusate il ritardo imperdonabile dell'aggiornamento.
E per farmi perdonare ho deciso di riunire i due capitoli,dato che in origine era uno unico che avevo spezzato in due parti, perché troppo lungo.

Ringraziamenti:

NoorDaimon:grazie per i suggerimenti che mi dai e le piccole critiche costruttive,sapessi quanto piacere mi fanno:)

Ellephedre:le tue recensioni così articolate,corrette mai banali e particolareggiate mi stanno aiutando non poco a prendere coscienza dei miei difetti di scrittura,volevo farti una proposta,se facessi una versione corretta di questa storia mi aiuteresti a rieditarla,rileggendo ed aiutandomi?
Mi farebbe un enorme piacere ^^
Alla prossima :)

 

   
 
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