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Autore: sogeking95    16/10/2010    3 recensioni
Hikari comincia ad avere dei dubbi sulla sua famiglia, ha la convinzione che i suoi genitori siano gli Dei Franky e Robin, e comincerà un lungo viaggio per scoprire la verità sulle sue origini.
Ambientata nell'antica grecia, il seguito de "le fatiche di Franky"!!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mitologicamente One Piece!'
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Vostra figlia è nata prima che voi due diventasse Dei,  non è immortale, non potrà vivere con noi sull’Olimpo…Franky, Robin, mi dispiace…
 
La piccola Hikari si svegliò di colpo; era ancora notte fonda nella sua stanza me quel sogno che l’aveva svegliata le aveva fatto perdere completamente il sonno; si levò le coperte di dosso, scese dal letto, e uscì di casa.
Non era la prima volta che faceva quel sogno, che sognava quella voce, e non era nemmeno la prima volta che usciva di casa.
Si diresse come ogni sera al tempietto del suo piccolo paesino, il tempio dedicato al Dio della creazione e alla Dea della sapienza.
Di loro si raccontavano molte storie, ma la più famosa era quella delle loro nozze, di come il dio fabbro compì numerose imprese per riportare in vita l’amata.
Hikari adorava quelle storie, le piaceva quando suo nonno gliele raccontava per farla addormentare, e se per alcuni erano solo leggende, in cuor suo sapeva che era tutto vero.
Entrò nel tempio e,dopo un profondo inchino, si sedette di fronte all’enorme statua raffigurante le due divinità. Sulla base della statua, vi era una stele, con incise le varie imprese dei due, e con due bassorilievi che li raffiguravano.
Posò le mani su di essi, e le fece scorrere lungo il disegno, chiudendo gli occhi.
Ormai conosceva quelle figure a memoria, da quando un’ipotesi quasi folle l’aveva colta.
Un ciuffo, una camicia, una chitarra, degli occhialini da sole. Franky.
Capelli lunghi, seni prosperosi, un libro tra le mani. Nico Robin.
Mamma?..Papà?
Eh già, l’undicenne ragazzina ultimamente aveva cominciato a credere di essere figlia di due Dei.
Sapeva che era un’idea assurda, ma ci credeva.
Aveva gli stessi capelli lisci della Dea della sapienza, ma dello stesso colore del Dio della creazione.
Non aveva conosciuto mai i suoi genitori, era cresciuta con i suoi nonni, Hilik e Kureha, ma una parte del suo cuore era convinta che non fossero i suoi veri nonni, che l’avessero solo adottata, certo gli voleva bene, era felice con loro, ma voleva sapere chi fossero i suoi genitori.
“anche questa volta sei scappata di nascosto eh? Quante volte devo dirtelo che non devi uscire a quest’ora della notte?!” l’arrivo di Hilik fece sobbalzare la bambina, che però si tranquillizzò alla vista del suo vecchio
“tranquillo nonno, non mi succederà niente, gli Dei mi proteggeranno” disse lei sorridendo
“oh di questo sono sicuro, li preghi ogni sera venendo perfino nel loro tempio, ti proteggeranno dai pericoli certo, ma non da un raffreddore” disse il vecchietto, appoggiando una mantella sulle spalle della ragazzina
“piuttosto, posso chiederti il motivo di questa tua improvvisa venerazione per gli Dei?” continuò poi sedendosi di fianco a lei
“sai nonno, ho fatto un sogno…” e Hikari cominciò a raccontare delle sue folli idea di discendenza divina, aveva voglia di parlarne con qualcuno, e credeva che il nonno sarebbe stato l’unico a non deriderla.
Hilik si fece serio però udendo la nipote. Attese un po’, poi cacciò dalla tunica un grande medaglione dorato, con al centro incisa un’enorme stella e lo porse alla fanciulla
“ormai sei abbastanza grande per capire…questo lo portavi al collo quando la nonna ti trovò dinanzi alla porta di casa, non posso dirti di più, mi dispiace”
Hikari osservò con attenzione l’artefatto, era di oro autentico, se venduto avrebbe fruttato molto, e si ricordò delle molte volte che la sua famiglia aveva rischiato di andare sul lastrico
“nonno, perché non l’hai venduto? Avremmo potuto evitare molti sacrifici vendendolo!” disse quasi arrabbiata
“perché questo è tuo, perché io e la nonna decidemmo che il giorno in cui avresti avuto dubbi sulle tue origini te lo avremo dato, nella speranza che tu possa trovare i tuoi genitori, e che possano offrirti una vita migliore” disse lui, e una lacrima gli rigò la guancia
Hikari l’abbracciò “nonnino…grazie”, e con gli occhi lucidi si diressero insieme verso casa.
Il giorno dopo sarebbe partita in cerca di informazioni.
   
 
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