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Autore: Angel TR    17/10/2010    0 recensioni
{ Le si è gelata la punta del naso. Continua a camminare avanti e indietro, lentamente, alzando le gambe e calciando la neve.
Si sta ripetendo che vuole solo parlarti.
Dirti solo due parole.
Gliele farai direi?
Sarai abbastanza dolce, questa volta, abbastanza compassionevole da lasciarle il tempo di parlare?
Oppure le volterai le spalle, come sempre? }
Un giorno dopo la tempesta, quando meno te lo aspetti, sorge il sole.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Always In My Head.'
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Sale el Sol~

Estas semanas sin verte
Me parecieron años
Tanto te quise besar
Que me duelen los labios
Mira que el miedo nos hizo
Cometer estupideces
Nos dejó sordos y ciegos
Tantas veces
*************
Queste settimane senza vederti,
sembravano anni. Ho desiderato così tanto baciarti
che mi fanno male le labbra.
Guarda cosa ci ha fatto fare la paura:
commettere stupidaggini,
Ci ha lasciati sordi e ciechi, tante volte.


Voleva solo salutarti, ecco.
Ecco perchè è li. E' li ad aspettare una tua risposta, una tua reazione.
Il problema è che lei ha passato anni ad aspettarti; ed i secondi diventavano minuti, ed i minuti ore, e le ore, a loro volta, giorni.
I giorni diventavano settimane. Settimane senza vederti. Settimane senza te.
Non le spedivi mai una foto o qualcosa; era sempre lei a doverti cercare, alla fine.
Voleva solo ricordarti che alla fine non ha mai baciato, perchè pensava un po'stile fiaba, che tu dovessi darle il bacio del vero Amore.
E guarda, lo scrivo anche con la lettera maiuscola perchè lei ci crede ancora, ecco.
Le fanno male le labbra mentre ti guarda.
Le fanno ancora più male se pensa che non potrà mai baciarti, che non potrà mai osare.
Aveva così tanta paura di perderti. Lo sai perchè?
Perchè era così dannatamente sola.
E perchè tu sembravi l'unica persona su questa terra con la quale lei potesse parlare.
Adesso si chiede perchè ci riflette su. Calcia un ciottolo sul viale.
E'inverno e fa molto freddo.
Lei ha sempre freddo, come se sentisse la tua mancanza anche sulla pelle.
E il sole lo sa, perchè cerca sempre di brillare e scaldarle la pelle.
Fa quello che dovresti fare tu. Cerca di colmare quel vuoto.
Guarda gli alberi spogli. Le piacciono. Si ficca le mani nelle tasche.
Si sta chiedendo se deve aspettare un altro po'.
Non vede la tua macchina parcheggiata, e quindi sa che sei ancora a lavoro.
Le si è gelata la punta del naso.
Continua a camminare avanti e indietro, lentamente, alzando le gambe e calciando la neve.
Si sta ripetendo che vuole solo parlarti.
Dirti solo due parole.
Gliele farai direi?
Sarai abbastanza dolce, questa volta, abbastanza compassionevole da lasciarle il tempo di parlare?
Oppure le volterai le spalle, come sempre?
Diventerai un'ombra nella nebbia, e la lascerai lì a gelare nel suo cappottino di lana perchè sei fatto così, semplicemente.
Eppure lei ti sta aspettando, guarda. Nonostante lo sa quello che farai.

Te lloré hasta el extremo
De lo que era posible
Cuando creía que era invencible
No hay mal que dure cien años
Ni cuerpo que lo aguante
Y lo mejor siempre espera adelante
***************
Ho pianto per te fino all’estremo delle possibilità
Quando ho creduto che fosse invincibile
Non c’è male che duri cent’anni,
Né corpo che gli resista,
E il meglio aspetta sempre avanti

Lei ha pianto fino a quando non ha esaurito tutte le lacrime.
Sai, non si può piangere all'infinito.
Credo che qualcuno ha deciso di essere pietoso e ci ha dato un limite a tutto. Un limite anche alle lacrime.
Lei sta ancora lì. Sono passati dieci minuti.
Aspetta, aspetta, sta aspettando.
Ti ha aspettato per anni.
Probabilmente non smetterà mai di farlo, anche se ha continuato a ripetere a tutti: «No, no, io ho chiuso con lui.»
Bla, bla, bla, tutte chiacchiere.
Quella bambina sa convincere tutti, persino sé stessa. E'brava, non è vero?
Già, tu lo sai bene.
Ma guarda in che stato si è ridotta per via tua: non c'è corpo che possa contere tutto quel dolore, tutta quell'ansia, tutta quell'emozione che poi si uniscono e scoppiano in un'unica doccia di pura felicità.
Una girandola di emozioni, come i colori.
Nero, rosso, giallo, verde, blu, viola, grigio, rosa.
Un colore per ogni emozione.
E credo sia troppo per un corpo solo. Guarda quel visino segnato.
Sembrano aver vissuto le peripizie di mille vite quegli occhietti spauriti.
Guardano in mille direzioni.
Lei spera che il meglio ancora debba arrivare.
Ma io so che tu non le donerai nulla, nemmeno una leggera speranza, leggera come un soffio di nebbia.

Y un día después
De la tormenta
Cuando menos piensas sale el sol
De tanto sumar
Pierdes la cuenta
Porque uno y uno no siempre son dos
Cuando menos piensas
Sale el sol
*****************
E un giorno, dopo la tormenta,
Quando meno te l’aspetti sorge il sole
A forza di sommare, perdi il conto
Perché uno e uno non fa sempre due
Quando meno te l’aspetti sorge il sole

Voleva solo rivederti, ecco.
I suoi occhi smettono di cercarti, perchè ti hanno trovato. Scendi dalla macchina lucente.
Quanto sei ricco.
Io lo so che lei dentro di sé, anche dopo tutto il male che le hai fatto, non vuole che tu cada in disgrazia.
Ti viene incontro, mentre tu ti fermi. Fa freddo.
Lei si dirige verso il tuo calore. Vuole solo sentire il tuo respiro.
«Ciao.», ti dice. Balbetta.
Ha paura.
E'timida sebbene ti conosca da anni.
E'spaventata dal tuo sguardo di ghiaccio che non la scalda, proprio no.
Resta in silenzio ma nella sua testa c'è tanto rumore.
Parole, suoni, colori, sensazioni.
Non sa come mischiarle, non sa cosa far uscire dalla bocca.
«Bella la tua macchina.», dice deglutendo. Si dà il tempo. Si dà coraggio.
Deve solo distogliere gli occhi da te, ecco.
Non vedi che ora dovresti essere tu a parlare? Ma tu continui a stare zitto.
Il fatto è che tu e lei non fate propriamente una bella coppia.
Il fatto che voi stiate vicini non significa che stiate insieme. Uno più uno non sempre fanno due, e lei lo ha imparato a proprie spese.
Inizia a nevicare.
Sei stanco di stare lì a guardarla mentre si stropiccia le mani.
Cacci le mani dal cappotto di pelle e afferri le sue.
Non so quale ricordo ti sia passato per la mente quando hai fatto quel gesto.
Spero che la tua coscienza ti stia ricordando cosa rappresenta quella macilenta ragazzina che sta fremendo davanti a te.
Sussulta.
Questo proprio non se l'aspettava. Ma ha capito che è il momento giusto per parlarti, perchè alza lo sguardo e nell'istante in cui lo fa si rende conto che quel silenzio vale più di mille parole.
Vi state guardando.
Dovrei dirti che non te la meriti? Dovrei dirti cosa passa nella sua testa quando ti guarda?
Forse no. Dovresti riuscire a leggerlo da solo nei suoi occhi.
Lei apre la bocca per dire qualcosa ma le esce un suono smorzato. Non riesce nemmeno a parlare in tua presenza, non te ne rendi conto?
Quanto amore sprecato per nulla.
Spero tu lo afferri adesso, perchè non incontrerai mai più un'altra sprovveduta come questa.
Adesso fai una cosa su cui, se ci avessi scommesso su, sarei diventato ricco.
L'abbracci. Proprio così, la stringi forte, circondandole le spalle ossute e poggiandole la mano guantata sulla schiena, forte forte, come a volerla proteggere da quel freddo pungente che potrebbe portartela via in un'istante.
L'abbracci in mezzo alla vita di altra gente, mentre loro passano, ridono, passeggiano e scherzano. L'abbracci mentre il sole fa capolino da una nuvola.
Ha smesso di nevicare.
La sposti e la tieni salda per i gomiti, per guardarla meglio.
Lo vedi, vero? Lo vedi l'effetto che ha avuto su di lei tutto quello che tu hai fatto, e tutto quello che continui a fare.
Sì, lo vedi. Nei tuoi occhi passa un lampo di coscienza e sorpresa per quanto dolore hai causato.
Te ne stai pentendo sul serio?
La sua felicità dipenderà dalla tua decisione.
Io non credo che te ne stai pentendo, ma tu le prendi la mano e le dici: «Vieni con me.»
Quanto è felice, adesso! I suoi occhi s'illuminano e tutto sembra risplendere intorno.
Tu.
Angelo e diavolo.
Bene e male.
Felicità e dolore.
Assassino.
Ma a lei piaci così.

Y un día después
De la tormenta
Cuando menos piensas sale el sol
De tanto sumar
Pierdes la cuenta
Porque uno y uno no siempre son dos
Cuando menos piensas
Sale el sol
*****************
E un giorno, dopo la tormenta,
Quando meno te l’aspetti sorge il sole
A forza di sommare, perdi il conto
Perché uno e uno non fa sempre due
Quando meno te l’aspetti sorge il sole



N/D sorge. Sorge per tutte. Anche se non come in questa storia. Anche se non con la stessa persona, magari. Ma sorge. Proprio quando meno te lo aspetti.

  
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