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Autore: sasyherm    18/10/2010    6 recensioni
Durante la notte del suo compleanno, Rose riceve una confessione inaspettata da Scorpius Malfoy . Tra ritratti che bisbigliano segreti,e antenati consiglieri, Rose si trova a fare i conti con un futuro che potrebbe essere diverso dal passato.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I Segreti dei Ritratti

 


Rose esplorò con lo sguardo il corridoio vuoto, che a quell’ora non echeggiava più delle risate giornaliere degli studenti, ma sembrava immerso nella polvere, dimenticato dal tempo.

Hogwarts di notte si trasformava, e lei amava questa trasformazione, ben conscia di esserne solo lei a conoscenza.
Servono occhi particolari per vederla. Gli occhi dell’anima.
Il piacere delle ronde notturne derivava proprio da questo secondo lei.
Osservare l’immobilità silenziosa e ombrosa di Hogwarts, vecchio castello gotico addormentato, così oscuro, e contemporaneamente così accogliente.

In quella che stava trascorrendo-la notte che precedeva la sua nascita-era il miglior regalo che le stesse facendo, permetterle di osservarla nelle sue pieghe più nascoste, godere della pace, che con una famiglia numerosa come la sua era solo un miraggio impossibile.

Aveva congedato con una scusa Malfoy, l’odiato altro Caposcuola.
Le vennero in mente in quel momento le sue insistenze, con quel ghigno insopportabile che sfigurava il suo viso.
- Insieme, Weasley…per quanto sia insopportabile, dobbiamo fare insieme questa dannata ronda.-
Alla fine lo aveva convinto, urlando come una pazza, e Malfoy aveva fatto un'altra strada, come se la stesse accontentando per pietà.
- Va bene, se ci tieni a stare sola…-allontanandosi come un ombra, il sorriso malizioso rimasto lì, con le sue parole.
- Malizioso…-disse lei ad alta voce, osservando un dipinto addormentato.
- Weasley, parli anche da sola?-
Si voltò di scatto, scorgendo la figura sensuale di Malfoy dietro di lei.
Lo illuminò con il Lumos, lievemente minacciosa.
- Che ci fai qui?Mi pareva avessimo deciso che avresti fatto un'altra strada.-
Scorpius si avvicinò, un sorriso malandrino e malizioso , e le abbassò la bacchetta con un gesto che trasudava grazia e bellezza da ogni poro.
Sempre così, sempre perfetto, sempre compassato…pensò lei, continuando a fissarlo.
- Ho controllato tutto, perfettina.-
Rose sbuffò, l’offesa non le faceva né caldo né freddo.
Ma la sua presenza, e lo sguardo che sta lanciando alle tue gambe…si, parecchio.
- E perché non sei andato a dormire?-
- Perché sono un cavaliere, e temevo per la vostra salvezza, mademoiselle.-disse, sorridendo ironico.
Continuarono a camminare, e Rose non rispose.
- Inoltre anche se so quanto ci tieni alla tua autonomia, penso che hai bisogno di me, che guido meglio il gioco…-continuò lui , passando il suo sensuale fuoco grigio su tutto il suo corpo.
La faceva sentire così vulnerabile. E potente, contemporaneamente…pensò Rose, sciogliendo in un rossore sulle guance tutte queste sensazioni.
Il sangue le affluì sulle gote, e Scorpius ghignò.
Si costrinse a rispondere, ritornando o fingendo di ritornare Rose Weasley, la sua nemica, da sette anni.
- Ce la facevo benissimo a continuare la perlustrazione da sola.-rispose, acida.
- Oh ne sono certo…ma sai in altri giochi, che tu probabilmente non conosci, una presenza maschile è molto importante...e i risultati sono migliori.-continuò lui, osservando la sua espressione.
Era da tutto quell’anno, che le battutine di Malfoy, le sue offese, si erano caricate di molte sfumature più sensuali.
Probabilmente, come diceva sua cugina Lily, si era accorto che quella ragazzina che lui si ostinava a prendere in giro, con i suoi occhi azzurro perso, la sua esilità eterea, e le gambe lunghe, era diventata una ragazza con cui molti avrebbero gradito giocare.
Rose continuò a camminare, pensando che lei era rimasta la stessa, dentro. Come Hogwarts, lei mostrava a pochi la sua vera natura, e quella non cambiava mai…si palesava di notte, nella morbida calma rassicurante trasudante delle mura bisbiglianti segreti.
Mille segreti che passavano da dipinto a dipinto, orme che erano state impresse in quelle pareti, pensieri rubati a vari viandanti.
Si risvegliò dal torpore in cui era caduta-doveva essere durato poco-e rispose a Malfoy, maliziosa come lo era lui
- Malfoy, devo pensare che ultimamente molte ti mandano in bianco…le tue battute sono notevolmente peggiorate.-
- No. Semplicemente mi preoccupo della tua ignoranza in materia…-rispose lui.
La guardò come si guarda un prezioso, e Rose avvampò di nuovo.
Decise di non rispondere, e lasciarlo da solo nella sua malizia.
Ovviamente non voluta.
Una dama in un ritratto ridacchiò della sua bugia, e del suo imbarazzo.
Continuò a camminare, maledicendo quella coppia di passi dietro di lei.
Le stava rovinando il regalo di Hogwarts, la notte silenziosa del suo compleanno.
E l’idiota, dietro di lei, ricominciò la sua parlantina.
Scorpius la raggiunse velocemente, ghignando divertito.
- Ti diverte tanto che non voglia la tua presenza?-
- Mi diverte tanto che in realtà la brami, e fai finta di nulla…-disse lui, seguendola quando entrò in un aula.
Con il Lumos la controllò e sussultò quando lui chiuse la porta alle sue spalle.
Si voltò, scostando un capello ribelle.
- Malfoy, sei per caso impazzito? Apri.-
Scorpius si avvicinò, lentamente come se avesse tutto il tempo del mondo per non esaudire la sua richiesta.
Istintivamente, si ritrovò ad arretrare fino a che il freddo legno della cattedra la bloccò.
- Che vuoi fare?-gli chiese, ormai ad un passo da lei.
Scorpius, per tutta risposta, le mise le mani sui fianchi, avvicinando i loro visi.
Rose, istintivamente, chiuse gli occhi, pronta a ricevere il bacio…
E lui sussurrò al suo orecchio
- Augurarti buon compleanno, Rose…-
Rose si riscosse, rispondendo al suo sguardo magnetico.
I suoi occhi non erano mai stati tanto grigi.
Lo allontanò bruscamente da se, spingendolo indietro.
Come sempre perfetto, Malfoy si aggiustò una piega inesistente dei pantaloni e si passò una mano tra i capelli biondi, che molte ragazze avrebbero definito increbibilmente morbidi.
Chissà come sarebbe stato accarezzarli, mentre si congiungevano le nostre labbra…
Rose si riscosse, di nuovo, e lo guardò con odio.
- Come fai a sapere che è il mio compleanno?-
- Non so se ricordi, ma tuo cugino è il mio migliore amico…-le ricordò Scorpius.
Rose si zittì per un attimo, e lui approfittò del momento per avvicinarsi di nuovo, e sussurrare lascivo
- Interessante, che passi la notte del mio compleanno con me…potrei farla diventare speciale…-disse, mentre accarezzava la guancia morbida.
- Dubito altamente.-rispose malferma Rose, sulla difensiva, posando le mani sui pettorali per scostarlo.
Incredibilmente morbidi, poteva sentire il cuore di Scorpius battere all’impazzata.
E le si accese la lampadina.
Perché il cuore di Scorpius batteva all’impazzata, esattamente come il suo?
Gli rivolse uno sguardo preoccupato, scostando la mano.
Ma lui non demorse, con quei brillanti occhi di argento brunito, le riprese dolcemente la mano e la riposò lì, sul suo cuore.
Batteva, e Rose arrossì imbarazzata, quando lui sussurrò di nuovo
- Concedimi un bacio.-disse, chinandosi verso di lei, che si appoggiò ancora di più alla cattedra, obliquamente.
Socchiuse gli occhi, fingendo con se stessa di non aver capito, ma lui strinse gentilmente la mano ancora poggiata lieve sul suo cuore.
La premette di più sulla sua pelle, torbido. L’argento degli occhi brillò di più e lei sentì uno strano fuoco scorrerle nelle vene.
- Per favore…-supplicò e prese il mento tra le dita, costringendola al contatto dei due occhi.
Rose era ancora stupita, e presa dalla situazione. La bocca semiaperta e gli occhi da cerbiatta spalancati e brillanti.
Si sentì bella, glielo diceva lo sguardo di Scorpius.
- Scorpius…-
- Solo un bacio…-supplicò lui , avvicinando di più le loro labbra. Le osservava con un ardore e una passione incredibile.
E lei acconsentì brevemente con il capo.
Un secondo, e quelle non furono più solo labbra.
Fu passione, travolgente, fuoco, dolcezza e incredibile sensualità.
Scorpius cominciò con dolcezza, accarezzando piano le sue labbra con le sue, così morbide e brucianti.
Una mano nei capelli, e approfondì il bacio una seconda volta, insinuando la lingua.
La passò sulle sue labbra, e poi dentro, mentre premeva con quelle morbide e paradisiache labbra sulle sue.
Rose reclinò il capo all’indietro, cominciando a giocare con la sua lingua, dolcemente e con una certa timidezza, che dovette piacergli molto, a sentire quel tocco delizioso nei suoi capelli, e sulla sua guancia.
Non insistette con la passione, e giocò anche lui, rispettando il suo ritmo.
Mentre il suo cuore rallentava.
Scorpius si staccò lentamente, di malavoglia, gli occhi ancora puntati nei suoi, del solito argento, sempre bellissimo, però.
Lasciò ricadere la mano sui fianchi, il respiro ancora corto, come se avesse corso, e volse il capo di lato, allontanandosi da lui, ancora sconvolta.
Portò le mani al viso, ancora scossa, e lo sentì dietro di se.
Aprì la porta, con il suo solito sguardo algido, e il profilo perfetto. Calmo, controllato.
Ristabilitosi anche il battito del suo cuore, Rose uscì per prima, seguita da lui.

Avevano proseguito in silenzio.
Lei aveva lo sguardo basso, disturbata che lui non parlasse, e lui camminava come al solito elegante davanti a lei.
Dannato Malfoy…prima mi fai provare tutte quelle emozioni, e ora non intendi fermarle dicendo una delle tue solite sciocchezze.
Lo guardò di sbieco, e lui si voltò, aspettandola.
Quando fu vicino a lui, le prese la mano, senza sorridere, preso dai suoi pensieri.
Lei si divincolò, guardandolo come se fosse impazzito.
- Ma sei impazzito?-
- Dopo tutto quello che abbiamo condiviso, mi sembra il minimo.-rispose lui, sorridendole.
Oddio, ma perché era così perfetto? Così algido, serio, mentre diceva le più belle parole che mai si fossero udite.
Per lui, un bacio era importante…e Rose pensava che detto dal donnaiolo più incallito di Hogwarts fosse semplicemente…
Fosse semplicemente il più bel regalo che avesse avuto al suo compleanno.
Ma cosa vado a pensare? È stato un momento di debolezza. Solo quello.
Lui era Scorpius Malfoy. Loro si odiavano. Che lui la concupisse…
Ti fa piacere, ammettilo.
Non le fa né caldo né freddo. Lui probabilmente concupisce ogni essere di sesso approssimativamente femminile.
Lo guardò malevola. Gli occhi luccicarono di rabbia.
Come si è permesso di baciarmi?
Come glielo ho permesso?
 - Non è stato nulla. Un solo bacio, visto che me lo avevi chiesto quasi supplicandomi.-
Malfoy ghignò, fermandosi e appoggiandosi al muro.
Istintivamente si fermò anche lei, davanti a lui.
Lo guardò negli occhi, confermando le parole che aveva appena pronunciato.
E improvvisamente, con una mossa da perfetto Cercatore, Scorpius mi afferra, balzando in avanti.
Non mi fa male, ma la sua presa è decisa, ed arretro fino al muro.
Tra lui e il freddo muro.
Mi guarda a metà tra il furioso e l’appassionato e sussurra le parole peggiori che potessi mai udire.
- Ti avevo chiesto un bacio…non di rispondere. Hai risposto di tua spontanea volontà.-
Ghigna, e mi tendo, divincolandomi.
Stringe di più i fianchi, accarezzando malevolo una guancia.
- Lasciami.-sussurro, spaventata.
Allentò la prese, e tirai un sospiro, che non gli sfuggì, come testimoniava il suo ghigno.
Non si spostò, però, né si allontanò da me.
Mi teneva ancora intrappolata.
Appoggiò la sua fronte sulla mia, e trattenni il respiro, ancora.
Accarezzò debolmente la mia guancia, tenero come avevo appena scoperto sapeva essere, e disse
- Voglio solo che ammetti che è stato bellissimo, e l’hai desiderato quanto me…-
Mi divincolai ancora, prossima alle lacrime. Ma lui non demorse, accollandomi a lui, su quel muro.
Era gentile, ma esigente, non faceva pressione, ma pretendeva una risposta.
Sussurrò ancora, al mio orecchio, rassicurandomi con le sue dita.
Lo stavo bramando con tutta me stessa, e contemporaneamente volevo che mi lasciasse in pace.
In pace, ad ascoltare i sussurri segreti dei dipinti, le voci sopite di Hogwarts.
- Mi dispiace tanto delle mie avance…non corrispondono alle mie intenzioni,ma sono l’unico modo che conosco, per comunicare con te. Tu mi tagli fuori dalla tua vita e non ci riesco…voglio esserne parte, Rose.-
Mi abbracciò stretto, inspirando nei miei capelli.
Mi rannicchiai nel suo abbraccio, senza corrisponderlo, però. Lui mi baciò tenero la guancia, accarezzandomi ancora.
- L’ultima volta che vorrei, è spaventarti…ma non ti sto prendendo in giro, Rose…tu, tu sei l’unica capace a farlo battere così, con un tuo semplice sorriso…-
Prese la mia mano,e la pose ancora sul suo cuore, che ancora batteva veloce.
Sussultai, e lui mi guardò tremendamente serio, aspettando una risposta.
- Ti dispiace tanto sentirlo battere così, per te?-
No. Ma non potevo accettarlo…lui, lui era Malfoy.
Gli avevo permesso di baciarmi, secondo Lily voleva solo giocare con me, perché ero diventata passabile. Mi ha sempre disturbata con le sue sciocche battutine, con la sua competizione, con il suo orribile sarcasmo.
Mi aveva tolto il mio migliore amico, e quando volevo stare sola lui compariva.
Aveva conquistato la mia famiglia…tutti, tutti erano pazzi di lui.
Non potevo permettergli di coinvolgermi. Quel battito mi avrebbe distrutta.
- Stai rovinando con la tua presenza il mio compleanno.-risposi, decisa.
Lo avevo ferito. Nelle nostre battute non ci eravamo mai spinti a questa cattiveria.
Si scostò da me, colpito a fondo.
Tirai un sospiro e frenai l’impulso di scusarmi.
Non lo pensavo. Lui…lui era parte della mia vita. Una brutta parte, che risvegliava in me sentimenti sopiti, come le chiacchiere nei dipinti dei muri.
Era stato gentile, non mi aveva costretta in alcun modo…ma non potevo.
- Lo pensi davvero?-
Non insistere, per favore. Devo portare avanti le mie ragioni.
- Si. Volevo stare sola.-risposi, non guardandolo.
Incrociai le braccia sotto il seno, e Scorpius restò lì, impalato a guardarmi.
Non lo guardo, per paura di vedere l’espressione di delusione dipinta sul suo bellissimo viso angelico.
L’ho profondamente ferito, ne sono consapevole…ma non ho potuto farne a meno.
- Allora scusami, davvero, Rose. D’ora in poi vedrò di scomparire. Ti lascio sola, se ti disgusta così tanto, la mia presenza…buon compleanno, spero che tutti i tuoi desideri si realizzino, veramente.-
La sua figura si allontanò elegante come sempre, scomparendo negli anfratti oscuri del corridoio.

- Sei una sciocca, lasciatelo dire…non so come si faccia a dire che hai preso il cervello di tua madre.-
Una voce la riscosse.
Illuminò con il Lumos un ritratto, solitario nella parete.
Apparteneva ad una bella strega, dal lungo viso compunto, che la guardava dall’alto in basso.
Lunghi capelli biondi, occhi straordinai, di un verde intenso, come l’erba di prato.
- Rifiutare così deplorevolmente un mio discendente…uno dei pochi, che voleva proseguire nella mia direzione…scegliere una Weasley, invece di una Parkinson o di una Bullstrode.-
La ragazza continuò, guardandola con delusione cocente.
- Seguo da questo ritratto la mia famiglia da secoli, aspettando che qualcuno faccia una scelta che approvo…li ho seguiti tutti, anche se sono stata diseredata, e dimenticata.
Narcissa e Bella facevano finta di non vedermi. Dromeda, invece si fermava spesso a parlare, la adoravo. Era così vivace, buona e dolce quella ragazza, di un coraggio straordinario. Lei e altri pochi, nella mia famiglia…guarda caso, tutti diseredati.-
Prese una pausa, e Rose aspettò che continuasse, con un sospiro.
- Non avrei mai creduto sarebbe stato qualcuno dei Malfoy…il nipote di quella algida di Narcissa…grazie a dio quella pazza di Bella ha deciso di non avere eredi…quando Scorpius è venuto a Hogwarts, la prima cosa che ha fatto è cercare i ritratti di noi diseredati…l’ho visto crescere quel ragazzo, fare amicizia con un Potter…mi aveva invitata a guardare il suo successo…oh povero ragazzo. Gli avevano insegnato a non giudicare, a fare amicizia con chi gli pareva giusto, Mezzosangue e Magonò… e ora vedi cosa ricava, il rifiuto di una Weasley. Che bel frutto da insegnamenti di tolleranza.-
La guardò con astio e Rose, impacciata,ebbe l’impulso di scusarsi. Ma l’antenata continuò, sbuffando.
- Noi ritratti non facciamo altro che osservarvi…vi vediamo passare, rincorrervi, essere felici, fare le vostre scelte. Non giudichiamo mai, ma siamo felici per voi…e quando Scorpius veniva da me a parlare, gli ho consigliato di provarci. Non faceva altro che parlare di te a tuo cugino, a rincorrerti…pensavo che te ne fossi accorta, che dietro tutte le sue battutine ci fosse molto altro…-
Prese una pausa ancora.
- Prima mi diceva che lo interessavi, eri cocciuta, testarda, troppo saccente…adorava prenderti in giro e farti arrabbiare. Diceva che eri adorabile e sexy arrabbiata.
Poi, in quest’anno…ha visto in te qualcos’altro.Ha visto una bambina diventare una ragazza che riusciva ad imbarazzarlo , che poteva essere insopportabile, ma anche tanto dolce con chi amava…prova dei sentimenti verso di te. Si è trovato a desiderare molto di più di semplici battutine e competizione.
Quando me ne parlava, aveva una luce negli occhi straordinaria…sperava sul serio che tu gli dessi una possibilità. Tuo cugino lo aveva rassicurato…e lui era molto fiducioso, perché diceva che tu non giudichi il suo cognome, o il suo comportamento negli anni passati…tu non neghi a nessuno un occasione, sei troppo buona per farlo…tu sai guardare con gli occhi dell’anima, e avresti capito quanto era importante quello che prova per te.-
Fuggì via, lasciandosi dietro il suo sguardo corrucciato.

Quella notte non dormii. La notte della mia nascita fu la notte più terribile della mia vita.
Invece di un regalo, avevo avuto una grande lezione.
Le parole dell’antenata torturavano come un martello la mia mente.
Alla fine, decisi di non darle ascolto. Quella era una mia scelta, non dovevo ascoltare né lei né Scorpius, ma solo me.
Sono una Weasley, sono testarda. Non basta un racconto a farmi cambiare idea.
Lui mi ha torturata per anni. Mi ha umiliata diverse volte, e anche se io non sono stata una santa, la mia era pura difesa contro di lui.
Ora, per qualche stupido interesse fisico, si mette a sbandierare sentimenti, battiti di cuore e proposte.
È arrogante, egocentrico, presuntuoso, e anche se è un bel ragazzo, non ha sostanza.
Non sono una santa, e non posso dimenticare anni e anni di ingiurie che a volte mi hanno ferita nel profondo.
Io e lui siamo nemici, punto. Altro non ci può essere, una volta si comportava meglio con me. Merito di meglio. Merito di essere amata da un ragazzo gentile, premuroso, attento.
Eppure il suo battito era così veloce…

Mi siedo in Sala Grande, attorniata subito da tutta la mia abnorme famiglia.
- Auguri, Rosellina!-
Lily e Albus mi hanno abbracciata stretta e ho ricambiato con un sorriso.
- Grazie…-
Dal tavolo di Serpeverde, sento degli occhi perforarmi.
Non ti deve interessare, Rose.
Quando mi giro, Scorpius volta lo sguardo.
Ha un espressione compunta, indifferente, grave. Neanche un ghigno, e quando si volta, e mi guarda mentre bacio sulla guancia James, l’argento dei suoi occhi si scurisce.
Mi volto anche io e lo guardo. L’espressione è diventata triste.
Non una tristezza piagnucolosa, ma di delusione di un aspettativa.
Mi volto, non riesco a sostenerlo, ma posso sentire il suo passo elegante che si dirige fuori dalla Sala Grande, come se non sostenesse tutto quello spettacolo di allegria.
Ma non è in mio potere e né voglio alleviare la tua pena, Scorpius…tu per anni me l’hai provocata senza rispetto.

Le lezioni sono trascorse normalmente, anche se, nemmeno a farlo apposta, lo incrocio sempre, alla fine di ogni ora.
Non mi insulta, non mi fa battutine, il suo sguardo si vela di amarezza e poi passa oltre.
Ho perso il mio nemico. Ho rifiutato il mio nemico e ora l’ho perso.
Non l’ho visto ridere con nessuno. Neanche ghignare. Non mi fa pena, solo che…
Solo che non pensavi che ci fosse rimasto così male, alla tua battuta cattiva.

Mi siedo in Sala Grande, in mezzo a Lily e Albus, come sempre.
Malfoy ci supera, e Albus lo chiama. Si volta e i nostri sguardi si incrociano ancora.
E ancora si lasciano. Non era così ieri sera…
Era un piacere guardarlo mentre mi desiderava. Sentire il battito del suo cuore accellerato come il mio, e la sua gentilezza nel farmi la sua offerta.
Ora lui sarebbe qui, e invece delle solite battutine infantili, sentirei quel suo calore protettivo, dolce, i suoi auguri di buon compleanno.
Tu non hai voluto tutto questo…hai preferito il tuo nemico, ad un tuo amico.
- Scorpius! Non hai fatto gli auguri a Rose!-
Albus, ma perché non taci? Perché non ti fai gli affari tuoi?
- Albus, me li ha fatti…ieri sera.-gli sussurro, rossa e imbarazzata. Evito di guardarlo e lui fa lo stesso.
Lily è immobile in attesa di una battuta scherzosa, forse tutti se la aspettano…
Dai Scorpius…di che dimostro molti più anni di quelli che ho. Di che mi comporto come un acida zitella.
- Auguri Weasley…-fa lui, guardandomi con indifferenza controllata.
Senza dire un'altra parola, va a sedersi al suo tavolo.

- Che cosa gli hai fatto?-
Lily mi ha strattonata al muro.Questo porta nella mia mente ricordi poco piacevoli.
- Rose, non ti ha insultata, non ti ha presa in giro, non ha neanche ghignato.-
- Abbiamo stipulato una tregua…-
Credici, Lily.
Bene, mia cugina mi lascia andare, e tiro un sospiro di sollievo.
- Ora vado a fare i compiti…ci vediamo a cena.-
Mi allontano correndo quasi.
Non posso dire a mia cugina cosa ho fatto…lei mi crede una persona coraggiosa, che non si ferma ai pregiudizi e al passato delle persone.

Disgraziatamente, la ronda è di nuovo con Malfoy…ho pregato l’altra Caposcuola Mill McDougal, di farla al posto mio, ma non poteva proprio.
Il pensiero di stare ancora sola con lui, mi spaventa molto.
Mi spaventa il suo silenzio e la sua mancanza di battute.
Però sono ferma nelle mie convinzioni. Non ho paura di cambiare idea…testardaggine Weasley.
Quindi prendo un bel respiro e mi presento al terzo piano.

Scorpius è già lì, e quando mi vede, mi fa un semplice cenno.
Cominciamo subito a camminare in silenzio, senza guardarci. Guarda avanti, con il suo solito sguardo algido.
Non sento il bisogno di parlare, probabilmente direi una cosa sbagliata, ma questo silenzio è terribile. Pesa come un macigno.
Inoltre sento presenze vocali attorno a noi. Come se i quadri bisbigliassero tacitamente.
E Scorpius rompe il silenzio.
- Hai passato una buon compleanno?-chiede in tono gentile, fin troppo posato.
- Si, grazie.-rispondo, con la gola secca.
Sono talmente tesa che un rumore mi fa sobbalzare, e involontariamente mi stringo a Scorpius.
- Che cosa è stato?-chiedo, con voce tremante.
- Ora vediamo…-dice, rivolgendo il viso verso il mio.
Ho le braccia strette attorno al suo collo, e le nostre bocche sono vicine, meno vicine però della scorsa notte.
Ma comunque troppo vicine.
Scorpius dolcemente mi lasciò andare e allentai la presa sul suo maglione, rossissima.
In quel momento, notai una finestra che si apriva, con uno scricchiolio. Era stata quella.
Scorpius la chiuse, sospirando.
Continuammo a camminare, in silenzio.
Stavolta decisi di romperlo io…scusandomi per la cattiveria che gli avevo detto.
- Scorpius…-
Lui si voltò, assumendo una smorfia stupita. Non avevo mai pronunciato il suo nome.
Continuai, guardandolo seriamente.
- Sono stata scortese, ieri notte. E mi dispiace, non lo pensavo veramente…-
- Ah no?-chiese rigido. Il suo sguardo bruciava.
- No. Davvero.-dico, cercando di apparire sincera.
Scorpius tace, lo sguardo perso nel vuoto.
E poi, fermandosi, mi dice
- Non eri mai stata così cattiva, prima…ci prendevamo in giro, si, ma non credevo di ispirarti così tanto odio. Ma comunque non fa nulla, Weasley…avrai avuto le tue buone ragioni, per rifiutarmi in quel modo, anche se mi aspettavo un po’ più di cortesia. Non meritavo nemmeno quella, vero?-
Tirai un sospiro, e glielo dissi.
Rose Weasley non mentiva, non addolciva la pillola a nessuno.
- No. Tu per anni non sei stato minimamente gentile con me, mi hai presa in giro, imbarazzata, umiliata e ferita.Non ti meriti la mia cortesia, e non ti meritavi nemmeno una risposta affermativa. Pensi che potrei cambiare idea, sedotta da poche parole gentili?-
Lo guardai furibonda, e Scorpius si fermò, guardandomi con altrettanta rabbia.
- Bene, Weasley. Come sempre hai ragione. Io sono Malfoy, il terribile Scorpius che per anni ti ha umiliata. Non dovevi assolutamente darmi una risposta positiva. Avevo solo chiesto una possibilità di entrare nella tua vita non come un nemico. Ma non merito una seconda occasione…-il suo sguardo era tra l’arrabbiato e il rassegnato.
- Sei entrato a forza nella mia famiglia. Tutti ti amano, perfino mio padre!mi hai tolto il mio migliore amico, quando voglio parlargli ci sei sempre tu, che non capisci nulla di me!-
Mi sono fermata e sto urlando.
Scorpius abbassa il capo, sorridendo tristemente.
- Scusami Weasley. Davvero. Scusami se sono diventato amico di tuo cugino, scusami se mi sono fatto amare dalla tua famiglia…scusami se sono stato così molesto nei tuoi confronti…ma credo che tutte le pene che ti ho arrecato siano nulla in confronto a quello che tu hai fatto a me. Non mi serve a nulla l’amore degli altri, se non sono degno del tuo…-disse, non guardandomi in viso. Si passò una mano nei capelli e io abbassai gli occhi.
La mia rabbia si era calmata. Ma sentivo un grande senso di colpa attanagliarmi il petto.
Volevo dire che non le pensavo sul serio queste cose. Che avevo solo paura di innamorarmi di lui, di essere felice con lui…Rose Weasley ha paura della felicità.
Lui era una parte importante, nella mia vita. La relegavo al ruolo di nemico, di disturbatore della mia pace…ma era molto di più.
Lui era l’unico che meritasse di avere da me qualche reazione. Era l’unico, da ieri sera, che sapesse come prendermi, che riusciva a farmi sentire importante, potente.
L’unico che mi facesse sentire bella, che era andato a recuperare e dare un'altra occasione ai membri diseredati della sua famiglia. L’unico che aveva avuto il coraggio di esprimere i suoi sentimenti, che si scusava per la mia maleducazione.
L’unico a cui non avevo voluto dare un occasione.
L’unico che mi amava per gli occhi dell’anima che con lui tenevo chiusi.
Fu un attimo.
Aveva continuato a camminare, senza aspettarmi.
- Scorpius!-
Si voltò. E lo raggiunsi, correndo. Lo abbracciai.
Le sue braccia subito mi strinsero e nascosi il volto nel suo petto fasciato dal maglione.
- Scusami. Scusami, davvero, stavolta. Perdonami…-
- Ti perdono, Rose…-disse lui, teneramente, accarezzandomi i capelli.
Lasciai il suo abbraccio e lo guardai.
Era il momento della verità.
- Perdonami…tu volevi una risposta dalla ragazza che guarda con gli occhi dell’anima…io con te li avevo chiusi. Ma tu sei più che degno di una possibilità. Anzi, sei l’unico degno.-
Lo abbraccio di nuovo, e congiungo le nostre labbra.
Scorpius mi stringe, sorridendo alle mie labbra, che si schiudono per permettergli di approfondire il bacio.
Attorno a noi, i dipinti sussurrano, guardandoci e annuendo.
Ora non hanno segreti…perché io ho aperto gli occhi e ho visto quello che da sempre hanno visto anche loro.

Tre mesi dopo

- Scorpius io non credo sia il caso di conoscere già la tua famiglia…-

- Dov’è il tuo coraggio Grifondoro, Weasley?-
Rose si lasciò trascinare per tutto il corridoio, e si fermò davanti a un ritratto.
- Buon giorno, cara antenata…-
La dama del ritratto guardò i due giovani.
Il nipote sorrideva felice, la ragazza invece era abbarbicata al suo braccio.
Scorpius guardò Rose soddisfatto, teneramente.
- Buon giorno, caro discendente…-disse la ragazza.
- Vedo che ci sei riuscito…degno di un Black, conquistare il cuore testardo e pieno di pregiudizi di una Weasley.-sentenziò, algida e orgogliosa.
- Dimmi, non la trovi deliziosa?-chiese Scorpius, prendendole la mano, e guardandola con grande tenerezza.
Rose gli baciò una guancia
- Proprio…jolie, deliziosa…ci vuole qualcuna che sappia tenerti testa, Scorpius,una Weasley è più che adatta.-disse lei, biasimandolo con tenerezza.
Scorpius le sorrise, e lei fece l’occhiolino a Rose.
- Scorpius, comunque non mi hai presentata.-
- Oh, scusa!Allora Rose, lei è una nostra antenata comune. Cedrella Black in Weasley.-
Rose spalancò la bocca, e Scorpius ghignò e la ragazza ghignò, spalancando gli occhioni verdi.
- Io ho sposato Septimus Weasley, e sono stata radiata…ma non mi sono mai pentita. Consideravo un onore aver conquistato un Weasley pieno di pregiudizi, testardo come pochi…un onore più del mio sangue puro.-ricordò e i suoi occhi si accesero di soddisfazione nel ricordare la sua storia.
Scorpius e Rose la ascoltarono, ma lei concluse subito, dicendo
- E sono contenta che tu abbia fatto la mia scelta, anche dopo tanti secoli. Avete la mia benedizione e protezione, ragazzi.-
- Grazie, Cedrella…vedremo di meritarcela.-sottolineò Rose, sorridendole.
- Lo spero, Rose…e ogni tanto passa a trovarmi. Se vuoi, Septimus è al terzo piano, gli farebbe piacere vederti, sono sicura…avvicinati un attimo.-
Rose si avvicinò, e lei le sussurrò nell’orecchio, con grazia.
- I segreti di voi che passate sono custoditi bene da noi dipinti…ma a volte basta aprire gli occhi, dell’anima , e li vedresti anche tu.-
I ragazzi salutarono l’antenata, e corsero via, con tutti i quadri che bisbigliavano attorno a loro la saggezza di Hogwarts, in tanti secoli.

Spazio autrice:
Continua la mia passione per la coppia Rose-Scorpius, e questo è il risultato!
Il titolo significa "I segreti dei ritratti"
Ho sempre amato i luoghi di Hogwarts, i suoi fantasmi, i suoi dipinti. Ho voluto ricordarli così, spero che vi sia piaciuto!
So che sono in ritardo per Tracey, ma non ho ancora scritto il capitolo, ma per questo week-end lo avrete, promesso!
Intanto, mi farebbe tanto piacere se recensiste questa.
Ringrazio tantissimo chi ha commentato “ The Shining Rose”.

Arrivederci, a presto!XOXO


 


  
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