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Autore: iLARose    18/10/2010    4 recensioni
La fine di un amore, dell'amore della sua vita.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il personaggio di questa storia -purtroppo- non mi appartiene, nè tanto meno conosco i suoi pensieri. E' tutto frutto della mia fantasia.




- Che palle – pensò il ragazzo.
- Stasera abbiamo un concerto e io sono uno schifo. -
Era distrutto. Aveva da poco chiuso una volta per tutte con Erin, l’amore della sua vita, e si sentiva vuoto. Anche se era troppo orgoglioso per darlo a vedere, stava malissimo. Era stata una relazione difficile, sì, lo ammetteva, ma non avrebbe mai creduto di arrivare al divorzio dopo solo un anno di matrimonio. Già, matrimonio, non ci credeva ancora che erano davvero arrivati al punto di sposarsi. Se lo ricordava ancora benissimo quel giorno. Com’era bella lei..
Scacciò questi pensieri con un gesto veloce della mano e appoggiò la testa al muro, quasi sbattendola.
Si passò una mano sulla fronte sudata e poi tra i lunghi capelli rossicci.
- Non ce la faccio più, non ce la faccio più! Ho bisogno di qualcosa per distrarmi.. -
Si guardò intorno. Un letto disfatto, una cassettiera impolverata, vestiti ovunque, una scatola di preservativi, una bottiglia di vodka mezza vuota.
- Fantastico. – pensò, ironicamente.
Si trascinò fino alla cassettiera e ci frugò dentro a vedere se c’era qualcosa.
Eccole lì: due bustine di neve.
Il solo fatto di vederle gli alleggerì il cuore e la mente di una tonnellata.
Iniziò con una pista, poi si diresse a passi lenti verso il bagno, dove prese la siringa, il cucchiaino arrugginito, un laccio emostatico che si legò intorno al braccio e l’Amante segreta: l’eroina.
Scaldò la sostanza sul cucchiaino e l’aspirò con la siringa, dopodiché infilò l’ago nella vena che gli sembrava più adatta. E spinse lo stantuffo lentamente, per sentire la sua amata droga che si mischiava al sangue e scorrere piano piano nelle vene.
Si appoggiò con la schiena alla vasca da bagno e la testa gli ricadde sulla spalla.
Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dal quel torpore magico.
- Erin.. – sospirò prima di svenire.


- Fantastico! Fra meno di un’ora abbiamo un concerto e il nostro cantante è svenuto il bagno! Porca puttana! – strillò Slash, sull’orlo di una crisi isterica.
- Dai Slasher calmati, adesso sistemiamo tutto – cercò di rassicurarlo Izzy, per quanto fosse nervoso anche lui.
- Questa me la paga, questa me la paga! – continuò il riccio, senza badare alle parole del compagno.
- Smettila di lamentarti cazzo, e fai qualcosa! – esclamò Duff, stanco delle lamentele di Slash. Sì, anche lui era alquanto nervoso e irritato, ma almeno non scassava le palla a tutti.
- Dai Duff, Steve, datemi una mano. – sospirò Izzy.
I tre tirarono su di peso il rosso e lo accasciarono nella vasca, aprendo il getto d’acqua freddo e sparandoglielo direttamente in faccia.
Il cantante non si riprese subito, ma appena aprì gli occhi biascicò un vaffanculo ai suoi compagni che lo guardarono perplessi, e, barcollando, sparì di nuovo nella sua camera.
Si stese sul letto, chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie con il dito indice e medio.
Il suo pensiero andò subito ad Erin, ai suoi occhioni verdi da cerbiatto e al suo visino leggermente paffuto.
Sbuffò.
- La droga non ha risolto un cazzo, proviamo con l’alcool. – pensò, tirandosi a sedere e rendendosi conto che gli girava la testa in modo pauroso.
Si diresse nella piccola cucina sudicia aggrappandosi alla parete grigiastra.
- Hey, William, cosa stai facendo? -
Le parole di Izzy lo fecero voltare di scatto.
Vide le stanza intorno a sé girare vorticosamente e cadde rovinosamente a terra, picchiando la testa contro lo spigolo del tavolo.
- William, William, hey? – il moro si chinò su di lui, prendendogli delicatamente il volto tra le mani.
- Hey ci sei? -
- S.. Sì.. – sussurrò, con un filo di voce il cantante.
- Axl, sei sicuro di farcela stasera? – gli chiese Izzy, in tono serio.
- Sì, sì, tranquillo.. – gli rispose, alzandosi e aprendo l’anta malandata del frigorifero.
- Cosa cerchi? -
- Qualcosa.. Qualcosa da mangiare.. – mentì. Nonostante fosse il suo migliore amico, non gli andava di farsi vedere così debole. Però Jeff, Jeff sapeva, sapeva come si sentiva William, anche se preferiva far finta di non saperlo, non per cattiveria, ma perché sapeva già che Axl non si sarebbe mai confessato, mai aperto del tutto, mai dimostrato così tanto debole.
Il chitarrista sospirò a quel pensiero. Che gran testa di cazzo era quel rosso che adesso gli dava le spalle e che aveva la testa immersa nel frigo.
- Jeff? – chiese Axl, prendendo alla sprovvista il suo amico, voltandosi verso di lui.
- Sì? -
- Posso.. Posso, ehm, parlarti? – chiese timidamente, grattandosi leggermente con la mano destra la nuca e infilando le dita in quei capelli color carota.
- Certo.. -
- Oh Jeff.. – gli si riempirono gli occhi di lacrime. Gli si avvicinò, come per abbracciarlo.
- Ragazzi, dovremmo andare. – li avvertì Duff, spuntando sulla porta e interrompendo Axl, che lo guardò infastidito.
- Sì, arriviamo. – sospirò Izzy, rivolgendo uno sguardo apprensivo a William.




Erano lì, nel backstage, ad aspettare che il proprietario del locale gli dicesse di salire su quel cazzo di palco marcio.
Si sentiva ancora più uno schifo di prima. Aveva la nausea e un mal di testa lancinante, come se gli stessero trapassando il cervello da una parte all’altra.
- ‘Fanculo. – borbottò.
Si accese l’ennesima sigaretta e scagliò contro la parete il pacchetto vuoto, che rimbalzò e cadde a terra, andando ad aggiungersi al mucchio.
Bevve un sorso di Jack Daniel’s dalla bottiglia mezza vuota. – o messa piena, dipende da come la vedete. Lui la vedeva mezza vuota.
Slash fece irruzione nella stanza urlando allegramente – Heeeey, Rose, si va in scena! -
- Arrivo.. – sospirò il rosso.
Aspettò ancora cinque minuti, prendendo in considerazione la maligna idea di lasciare tutti lì e andarsene, come aveva già fatto altre volte. Ma poi pensò anche che se se ne fosse andato, non avrebbe avuto niente di meglio da fare che continuare a bere e a spararsi in vena quella merda di eroina, e allora decise di salire sul palco. Almeno si sarebbe evitato il cazziatone da parte degli altri membri dalla band a fine serata.



Era tutto sudato, ormai senza maglia, aggrappato all’asta del microfono come fosse un salvagente in mezzo al mare, proprio mentre stai annegando.
Slash aveva attaccato con l’intro di Sweet Child O’ Mine, la canzone che faceva impazzire le ragazzine davanti al palco cercando di attirare la sua attenzione, con la speranza che se le sarebbe portate nei camerini finita l’esibizione.
Avrebbe dovuto iniziare a cantare, ma non ce la fece, la voce gli moriva in gola, non riuscendo ad uscire dalla bocca.
In povero chitarrista fu costretto a ripetere l’intro più di una volta, finché il rosso non si decise:
- She's got a smile that it seems to me, reminds me of childhood memories … -
- Tante belle parole buttate al vento – pensò, con un moto di rabbia improvviso.
- … sweet child o’ mine, sweet love o’ mine ... – continuava a cantare, con la sua voce graffiante.
- Torna da me dolce bimba mia, torna di me ti prego, dolce amore mio.. – pensò, tristemente, riuscendo abilmente a nascondere le lacrime che si stavano formando nei suoi occhi verde chiaro.
Poi arrivò l’assolo, quell’assolo pazzesco che solo un grandissimo chitarrista come Slash avrebbe potuto scrivere.
Il rosso lasciò la scena al riccio e andò a rifugiarsi dietro a una cassa, prendendo una bottiglia di vodka che trovò li per caso e incominciando a buttare giù il liquido a grandi sorsi. Improvvisamente iniziò a vederci appannato e non a causa dell’alcool, una lacrime gli rigo il volto sudato e poi svenne, incapace di sopportare l’immenso dolore che portava nel cuore.





Note:
Ok, non chiedetemi da dove salti fuori questo 'coso': non lo so neanch'io. Un po' di tempo fa ho iniziato a scriverlo mentre i miei guardavano un film deprimente ed è rimasto lì per un po'. Poi stasera ho l'ho riaperto e l'ho continuato, ed ecco il risultato. Devo dire che l'ascolto ripetuto di November Rain e il mio stato d'animo che non è uno dei migliori hanno aiutato a far venire fuori una cosa molto triste..
Io sono una di quella che odia Erin Everly di principio, e per ovvi motivi (xD), eppure mi sono ritrovata a scrivere delle cose molto dolci su di lei. Questo dimostra quanto la mia mente sia contorta xD
Mi fa piacere se qualcuno recensisce, ma anche se non lo fate non importa.
Un bacio e un grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questo piccolo attimo ti follia.


 

  
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