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Autore: Akane    19/10/2010    3 recensioni
"Non è semplicemente un fatto di sapere di poter contare su di lui. So di poterlo fare anche sugli altri, ma loro sono diversi, spesso usano i loro ragionamenti e perdono tempo a cercare di capirmi. Poi ci riescono, certo, però a volte è essenziale che semplicemente mi seguano senza pensarci, come fa Zoro. Lui si affida totalmente e ciecamente a me e alle mie decisioni, sa che anche se non sembrano, poi hanno un senso."
Rufy pensa alle sue certezze un attimo prima di affrontare Crocodile la prima volta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sopra ogni cosa'
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TITOLO: Certezza
AUTORE: Akane
SERIE: One Piece
GENERE: introspettivo
TIPO: one shot, shonen ai, missing moment, Pov Rufy
RATING: verde
PAIRING: ZoroXRufy anche se in realtà ancora non sono una coppia.
AMBIENTAZIONE: saga di Alabasta, quando i ragazzi si liberano dalla prigione di Crocodile e quando Rufy viene ripreso da lui. Poi alla fine, nelle terme del palazzo.
DISCLAMAIRS: i personaggi e i momenti descritti non sono miei ma presenti nel manga e di proprietà dell’autore, il sensei Oda. Tranne quello finale che è un aggiunta a quello che lui ha fatto a fine battaglia.
NOTE: Qua Zoro e Rufy non stanno ancora insieme, è una fic che fa parte di una saga e la fic viene prima di Voglio il tuo profuma. La fic in questione non sembrerebbe essenzialmente yaoi poiché a fatti non ci sono momenti che possono essere riconosciuti come tali e loro due per ora non stanno insieme, eppure per me lo è perché quello che riprendo dal manga sono momenti che fanno da esempio per esprimere un concetto che invece è profondamente yaoi e che dipinge ulteriormente il rapporto bellissimo di Zoro e Rufy. E comunque rappresenta un tassello per i sentimenti di Rufy verso Zoro.
Bè, è una fic breve e parla Rufy poco prima di battersi con Crocodile la prima volta, ricordando qual è la sua certezza tramite due momenti specifici vissuti poco prima. Aggiunto un momento mancante nella scena del bagno alle terme di palazzo, a fine battaglia.
Buona lettura.
Baci Akane
DEDICHE E RINGRAZIAMENTI: ringrazio tutti quelli che commenteranno e leggeranno. Dedico la fic a tutti gli amanti di questa coppia e soprattutto a chi riesce a capire Rufy come si deve!

CERTEZZA

C’è un nano secondo per decidere cosa fare e non si tratta solo di buttarsi alla cieca come faccio di solito quando sono coinvolto solo io.
In questi momenti, e ne capitano molti devo dire, non sono decisioni qualunque quelle che devo prendere, bensì sono di quelle importanti. Essenziali. Da queste si basa il futuro di tutta la mia ciurma.
Parlo di queste decisioni, sono quelle più veloci da dover prendere.
Di solito sembra che non ci penso ed infatti noto che tutti non capiscono e discutono le mie ‘trovate’. A me non importa.
Non importa perché so che c’è almeno uno che mi capisce sempre ed anche se non è d‘acccordo mi ascolta lo stesso e non si opporrà mai a qualunque ordine io dia.
Però quando l’acqua ha cominciato a sommergerci tutti ed ho capito che senza i miei uomini sarei stato perso, mi sono anche reso conto che Smoker non aveva nessuno e che sarebbe morto.
È stato il solo pensiero che ho avuto.
E il momento dopo, conscio che nessuno se non Zoro mi avrebbe esaudito nonostante sicuramente non sarebbe stata una mossa da lui, gliel’ho chiesto diretto e con urgenza.
Perché, mi ha chiesto? Meglio se muore, no? È un nostro nemico, vuole catturarci…
Bè, è vero, però non era giusto che morisse in quel modo.
Nessuno che mangia il frutto del diavolo deve morire annegato e soprattutto nessuno deve morire da solo.
Nella prigione avrebbe potuto farci a pezzi lo stesso, volendo, eppure non ha alzato un dito.
Però non ho avuto certo il tempo di spiegargli tutto questo, l’acqua riempiva il buco in cui eravamo ed io sapevo che qualcun altro mi avrebbe portato in salvo quando saremmo stati sommersi, ma nessuno si sarebbe preoccupato di Smoker.
Gli ho solo chiesto di farlo.
Lui non si è opposto, l’ha semplicemente fatto.
È questo che amo di lui, oltre alle altre cose.
So che spesso le mie decisioni sono a loro incomprensibili perché faccio dei giri mentali anomali o forse solo più veloci dei loro, normalmente non perdo mai tempo a spiegarmi e il primo a capirmi è Zoro che fa quello che chiedo oppure illumina gli altri.
Non è semplicemente un fatto di sapere di poter contare su di lui. So di poterlo fare anche sugli altri, ma loro sono diversi, spesso usano i loro ragionamenti e perdono tempo a cercare di capirmi. Poi ci riescono, certo, però a volte è essenziale che semplicemente mi seguano senza pensarci, come fa Zoro. Lui si affida totalmente e ciecamente a me e alle mie decisioni, sa che anche se non sembrano, poi hanno un senso.
A volte, poi, so di fare delle richieste difficili da attuare.
Come quando mi sono sostituito a Bibi, nell’uncino di Crocodile, e sono stato portato via dal suo lungo braccio di sabbia.
Volevano inseguirmi e liberarmi.
Io li ho guardati tutti mentre si agitavano cercando di manovrare quell’enorme granchio che li trasportava, ed ho capito in un istante che l’unico che mi avrebbe capito e ascoltato sarebbe stato Zoro, come sempre.
Lui non discute mai le mie richieste o i miei ordini e lo fa perché li capisce, li condivide o perché semplicemente si fida.
Certo, anche gli altri mi affidano le loro vite e mi seguono sempre e comunque, mi chiedono aiuto quando non ce la fanno e mi permettono di entrare nelle loro vite. Però con Zoro è diverso.
Quando ho detto di non seguirmi che mi sarei battuto con Crocodile e poi ci saremmo rivisti ad Alubarna, ho visto tutti opporsi e dirmi di non fare l’idiota. Non l’avrebbero mai fatto, ecco perché ho subito guardato Zoro negli occhi e l’ho chiesto a lui.
Lui mi ha sorriso sicuro capendo che aveva ragione e che era giusto così, quindi mi ha detto di ritrovarci ad Alubarna ed in seguito ha preso il comando della situazione ordinando a tutti di muoversi e non inseguirmi.
Non volevano ma alla fine non hanno avuto scelta, grazie a lui.
Capisco che per loro lasciarmi indietro è inammissibile, però devono capire che a volte ci sono cose che si devono fare a qualunque costo, anche se non ci piace, e che per quanto doloroso sia bisogna farlo ed affrontare quella cosa in quel modo.
Il più delle volte in quei momenti non c’è tempo per dare spiegazioni, non arrivi, non puoi… hai solo bisogno di qualcuno che ti capisca o per lo meno che si fidi ciecamente di te in qualunque caso, anche in quelli più terribili.
Seguire l’ordine di separarci non penso sia stato facile per lui, ma lo scambio di sguardi che ci siamo dati è stata una promessa ed io la manterrò a costo della mia vita.
Perché lo devo rivedere e ringraziare di avermi accontentato ancora una volta, ora come prima con Smoker.
Zoro è la mia certezza, so di poter contare su tutta la ciurma, ma lui è l’unico che nei miei atteggiamenti più incomprensibili, assurdi e da ‘stupido’, mi comprende e non mi contrasta. Per me è importante.
Ecco perché ora sto qua davanti a Crocodile con questa certezza nello sguardo.
Che se non sarà ora sarà dopo, ma io lo sconfiggerò in un modo o nell’altro.
Assolutamente.
Perché ad Alubarna Zoro e gli altri mi aspettano.



È quando siamo tutti insieme nelle terme del palazzo di Re Cobra e Bibi a riposarci e divertirci insieme, che ho finalmente il tempo di fare ciò che all’inizio di tutto il casino di giorni fa, mi ero ripromesso di fare.
Quasi da non crederci che si sia risolto tutto ed anche quando mi sono risvegliato e mi hanno curato e rimpinzato per bene, c’è stato del caos, un altro tipo di caos… caos di gioia. Tutti che venivano a ringraziarci, i festeggiamenti, il riprenderci, il confrontarci nelle nostre imprese…
Però ora è davvero tutto passato è c’è questo momento di pace e tranquillità. Ho fatto confusione insieme agli altri fino ad ora, mi diverto a fare il matto, è un modo come un altro per sfogare tutto l’eccesso che sovrabbonda in me.
Fare semplicemente quello che mi passa per la testa nel momento in cui lo concepisco mi piace ed è più forte di me, a volte faccio le cose prima degli altri e salto interi livelli sembrando forse sciocco, altre magari sono più lento e devono spiegarmi due volte le cose… e poi comunque non le registro. Mi basta che li capiscano loro i dettagli, una volta che so dove devo arrivare io e cosa devo fare, il resto non conta.
A poca distanza gli altri fanno il loro consueto casino e non ci calcolano, quindi io vedo Zoro in disparte come suo solito e ridendo mi avvicino tuffandomi nella sua vasca con l’idromassaggio.
Le bollicine mi solleticano tutto e sento la mia pelle di gomma frullare in modo molto divertente!
Lui è appoggiato con la schiena e la testa all’indietro, un asciugamano sulla faccia che si bagna quando mi fiondo davanti a lui, gli spruzzi lo fanno destare e capisco che stava dormendo. Lo sapevo… rido prendendolo in giro, quindi borbotta:
- Che diavolo vuoi? - Quando viene svegliato è sempre sgarbato, rido ancora più forte e lo dico con la consueta leggerezza apparente con cui dico le cose importanti. Sembra che non ci pensi, che non contino per me davvero ma nessuno sa quanto invece siano essenziali, o non le direi. Non dico mai nulla che io non pensi fermamente. È solo che quando le dico mi sento leggero e quindi anche il mio tono, forse, sembra tale.
- Niente, solo ringraziarti. - Alza un sopracciglio preso alla sprovvista, quindi in un attimo capisce che dalla modalità demente sono passato a quella seria, anche se continuo a sorridere più o meno come prima.
È uno dei pochi che capisce i miei cambiamenti ed i toni con cui dico le cose.
- Per cosa? - Chiede senza essere più spazientito, mi osserva con attenzione e mi pare che l’acqua si sia scaldata ulteriormente, anche se non fuma più di prima.
- Per avermi accontentato prima di separarci. Sapevo di poter contare su di te. - è talmente facile ai miei occhi che anche doverlo spiegare mi sembra strano.
- Puoi contare su tutti. - Risponde sempre serio e calmo, scendendo con gli occhi sulle cicatrici di questa ultima battaglia che ancora non si sono rimarginate del tutto. Io guardo le sue istintivamente, come sono profonde alcune.
- Lo so ma con te è diverso. Ti ho chiesto le cose più difficili. -
- Salvare Smoker più che difficile è stato snervante… - Sa perfettamente a cosa mi riferisco, lo sapevo. Sorrido di più e lo spruzzo amichevolmente, lui non si scompone.
- Però non volevi di certo farlo! - Io so che lui sa. Sa che mi rendo conto di queste cose, specie se si tratta di fargli fare qualcosa di pesante. Però voglio che sappia che gliene sono grato, non tutti farebbero tutto ad occhi chiusi, contro la loro stessa volontà.
- No di certo, ma me lo avevi chiesto… - Logica inoppugnabile. Come sempre di poche parole. Se glielo chiedeva Sanji o Nami o chiunque altro non l’avrebbe mai fatto…
- E poi di non avermi seguito quando mi ha preso Crocodile… so che avresti voluto fare come gli altri e cercare di aiutarmi, di riprendermi… grazie di non averlo fatto. - Ora ho solo un vago sorriso sulle labbra, mi sono fatto più serio continuando a fissare i suoi occhi penetranti che mi studiano cercando forse di capire cosa io pensi.
Ebbene a nulla, solo a te e a ciò che hai fatto per me.
- Quello è stato difficile… - Lo ammette finalmente. Un’ondata mi investe, parte da dentro e non so che cosa sia, però mi dispiace. Lo sapevo che era così ma sentirglielo dire è brutto. Smetto di sorridere e forse non riesco a trattenere il dispiacere. E perché dovrei? Non nascondo mai nulla, non ne vedo il motivo. Se lo provo non me ne devo vergognare.
Lui però rimane impassibile e vorrei che anche lui facesse un po’ vedere cosa prova. Mi sta forse accusando di qualcosa?
- Mi dispiace, ma solo tu potevi farlo lo stesso. - Mormoro sperando che per quello non ce l’abbia con me, quella volta ha sorriso sicuro, non pensavo che se la fosse presa con me.
Dopo avermi studiato per bene e messo in subbuglio ancora di più, mi tira in faccia il panno che aveva prima sul viso, questo mi stupisce e quando me lo tolgo lui finalmente sorride come prima, sicuro, con quella certezza che spesso ha solo lui e che io adoro. A volte è come se fosse il mio sostentamento.
- Non devi dispiacerti, sono onorato di essere l’unico in qualcosa. - Che razza di motivazione è?
Però è da lui… il suo ego gode sempre di ottima salute, in effetti!
Torno a ridacchiare e gli ritiro il panno che prende al volo, quindi concludo:
- Grazie. -
È bello quando sorride, mi ci perdo un attimo, non risponde ma quella sua espressione mi basta e mentre penso che non ho più niente da dirgli, capisco che starei ancora un po’ qua con lui, però al tempo stesso lo stare fermo senza fare niente è come una specie di tortura ed anche se vorrei soffermarmi, alla fine l’impulso di unirmi al casino nella vasca più grande, è più forte e senza ragionarci mi ci fiondo.
Portandomelo dietro contro la sua volontà!
Bè, se voglio fare casino e stare comunque con lui, la soluzione è solo una, del resto!
I suoi lamenti e le minacce mi fanno ridere di gusto e a rispondergli sono gli altri che cercano di sommergerlo per farlo smettere di sbraitare. Io naturalmente li aiuto.
Questi sono i momenti per cui combatterò per sempre.
Non smetterò mai, a qualunque costo.
Le mie certezze non devono mai subire cambiamenti.
Sono troppo preziosi per me.

FINE
   
 
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