Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Melinda Pressywig    19/10/2010    10 recensioni
"L'ho fatto per difendermi, non di certo perché amo uccidere."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 






Legittima Difesa



Premetti il grilletto della pistola che avevo in mano ed un proiettile andò a conficcarsi dritto nel petto di quell'uomo. 
Egli cadde a terra, in viso aveva un'espressione ferita e di dolore: la morte. 

Lo avevo ucciso.

 


L'ho fatto per difendermi, non di certo perché amo uccidere.


In quel momento c'ero solo io - Jenna Sparklin - una pistola, e Adam Rudely... steso a terra, inerme.
Chi fosse entrato nella stanza, mi avrebbe preso per un'assassina a sangue freddo, ma non lo sono affatto...

 

Ho sparato per legittima difesa.


Voleva aggredirmi e sicuramente alla fine, preso da un raptus, ammazzarmi senza ritegno.


Perché è così che va a finire in questi casi.

Adam si era intrufolato in casa mia di nascosto; erano giorni che mi tormentava e assillava con le sue avance morbose, ed io non lo sopportavo più. Non credevo arrivasse a tal punto da invadere i miei spazi. Era già notte quando rientrai tardi da lavoro, ero stanca, volevo solo rilassarmi e andare a dormire.  Appena entrai dalla porta del mio appartamento, trovai la brutta sorpresa.
 

Mi ha spaventato a morte.

Io urlai terrorizzata e lui, ignorando la mia reazione, iniziò a dirmi quanto mi amasse, insistentemente.
Io gli gridavo contro di lasciarmi in pace, di andarsene, di non provare a sfiorarmi neanche con un dito... ma lui si avvicinava sempre più pericolosamente verso di me, voleva toccarmi. Io cercavo di allontanarlo e distanziarlo il più possibile, ma era un'impresa.

 

Ho avuto paura...


Paura che succedesse qualcosa di maledettamente fatale. 
Poi, come un fulmine a ciel sereno, mi ricordai di avere una pistola dentro un cassetto in camera da letto. Allora mi fiondai verso quella direzione, con Adam Rudely dietro, che mi seguiva e tentava ininterrottamente di allungare le mani su di me.
Con un gesto veloce aprii il cassetto, presi la pistola all'interno e gliela puntai contro.

Lui si fermò all'istante, alzando d'istinto le mani.
 

Stai scherzando vero?

Mi disse. Dal tono di voce si sentiva che era alquanto allarmato.
Io risposi:

 

No, se mi costringi a farlo...

 
La tensione era alle stelle. Lui continuava a pregarmi, a dire quanto veramente mi amasse.
Ma io non avrei avuto pietà. Se avesse solo azzardato avvicinarsi più del dovuto avrei sparato.
Lui credette che io non stessi parlando sul serio, così scattò rapido verso di me. Ed io...

 

Come è andata già lo sapete.








***









Spazio Autrice:


Ok, ovviamente ciò che ho raccontato non è successo realmente! È solo frutto della mia immaginazione. 
I nomi sono inventati e tutto ciò che ho descritto non esiste! Ci mancherebbe!
Grazie infinite per aver letto!

Spero davvero che vi sia piaciuta, che vi abbia preso almeno un pochino.
Se vi va lasciate una recensionetta, anche piccola piccola... mi va bene lo stesso!

Saluti Melinda Pressywig.

 

  

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Melinda Pressywig