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Autore: Drusilla_Black    20/10/2010    4 recensioni
Finalmente Bill va a fare il fatidico, enigmatico, complicato tatuaggio sul costato. Ne è orgoglioso, soddisfatto e si compiace particolarmente nel nascondere il suo significato al mondo.
A Tom tutto ciò non interessa più di tanto, l'unica domanda che gli preme è: Ma quanto è costato?
E il punto è, ma Bill saprà rispondere a questa semplicissima domanda?!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell’autrice: E’ la prima OS comica che scrivo, o simil-comica… E’ nata parlando con una mia amica di un tatuaggio che ci dobbiamo fare e discutendo su quanto possa aver speso Bill per il suo enorme tattoo sul costato. La mia amica se n’è uscita con una frase del tipo:”Ma figurati se è stato lì a contare anche la mancia, avrà lanciato sul tavolo un po’ di banconote e se ne sarà andato via!” E da qui, tra una risata e un’altra, è nata “Un tatuaggio molto costoso”.
Ecco, fine della spiegazione. Ovviamente i Kaulitz non mi appartengono…



Il gran giorno era arrivato: finalmente Bill si sarebbe potuto fare il suo nuovo fantastico tatuaggio dal significato segreto.
Si alzò e si vestì come un lampo, cosa alquanto insolita per lui, poi, ovviamente, si diresse in camera di Tom per annunciargli che stava andando via.
Tom, ancora più ovviamente, stava dormendo come un sasso e Bill dovette urlare più volte il suo nome per farlo uscire dal letargo.
- E’ il gran giorno! – strillò.
- Che cazzo dici? – ribattè confuso, sconvolto dalla sveglia indesiderata. Non iniziava nessun tour, non avevano interviste con giornali di moda che Bill adorava e nessuna barbosa sfilata da seguire. Ok, le sfilate non dispiacevano nemmeno a lui, le modelle erano un gran bel vedere…
- Il tatuaggio, scemo! – gli lanciò un cuscino in testa.
Tom borbottò qualcosa in risposta, qualche maledizione o cose di questo tipo.
- Si certo, comunque dovresti proprio alzarti! – e uscì dalla stanza.
Teoricamente Tom avrebbe dovuto accompagnarlo. In pratica avrebbe dormito anche per tutto il pomeriggio. Ma prima di ripiombare nel mondo dei sogni gli venne in mente una cosa che doveva dire a Bill. – Guarda che ti ho messo in portafoglio quello che sono andato a prelevare in banca ieri! – gli urlò dietro non molto fiducioso del potere della sua voce assonnata.
Due caffè più tardi Bill era nella sua bellissima e superlussuosa macchina diretto verso il centro di Amburgo. L’idea gli era venuta qualche mese prima, un paio di giorni rinchiuso in camera sua per sviluppare il disegno e poi una veloce chiamata al centro di tatuaggi dove andava sempre.
E dove sapeva di trovare sempre un posto libero per lui.
- Buongiorno Bill! – lo salutò l’uomo dietro al banco all’entrata.
- Ciao ciao ciao! – era talmente esaltato, e la Red Bull che aveva bevuto in macchina non aiutava di certo.
- Pronto? – gli chiese cortesemente.
Pf, che domande! - Certo che sì! –
Lo fecero entrare nella sala retrostante.
Dopo quattro ore di zzzz e piccoli risolini per il solletico e per mascherare il tremendo dolore che stava provando, Bill si guardò allo specchio. Anzi, si rimirò e osservò attentamente.
Oh, quanto amava quel tatuaggio. Se fosse stato possibile gli sarebbero venuti gli occhi a cuoricino.
E la cosa migliore era che non avrebbe detto a nessuno il significato nascosto dietro a quelle frasi così nessuno l’avrebbe copiato. Illuso.
Oltretutto la scritta formava un’immensa B decisamente egocentrica.
- E’ fantastico! – esclamò abbassando cautamente il braccio.
- Posso farti una foto? – chiese il tatuatore all’improvviso.
Bill lo scrutò con sguardo assassino per alcuni secondi. – Perché?
- Be’, mi è venuto bene – rispose innocentemente.
Il cantante rimase a guardarlo per un altro po’, poi face spallucce. – Ok – si mise tutto dritto trattenendo il fiato per stare immobile. Quasi quasi messo così sembrava avere anche un po’ di addominali!
Povero, non immaginava che il tatuatore avrebbe pubblicato sul suo sito la foto e due minuti più tardi tutti i centri di tatuaggi del mondo sarebbero stati sommersi di appuntamenti per tattoo simili a quello di Bill Kaulitz.
Finite le raccomandazioni di rito, Bill, incellofanato come un sottile cotechino, si diresse all’entrata per pagare. Aveva un sorriso a trentadue denti e passando davanti ad uno specchio notò quanto bene ci sarebbe stato un brillantino sull’incisivo. Ma per ora si voleva concentrare sulla cura del nuovo “piccolo”.
- Avevi già dato il preventivo, quindi fanno… -
Il cantante interruppe l’uomo sventolando teatralmente una mano.
- Ha fatto un ottimo lavoro! Tieni pure il resto! – e sfilò dal portafoglio due banconote. Un ultimo sorriso e uscì incapucciandosi per passare inosservato. Come se un’Audi Q7 bianca ed immensa potesse farlo passare inosservato…
Corse a tutta velocità tra le campagne tedesche, lasciò la macchina sul vialetto e si precipitò dentro casa. Era l’una passata ed aveva una certa fame.
- TOM! – urlò.
Il chitarrista sbucò con uno sbadiglio dal salotto.
- C’è del sushi in frigo – borbottò appoggiandosi allo stipite della porta.
Con una serie di gesti molto fluidi Bill tolse felpa, sciarpa, maglia e restò a petto nudo. Tom sbarrò gli occhi.
- Cos’è? – proruppe.
- Come cos’è?! E’ il mio nuovo tatuaggio! – sembrava offeso.
- Sì, non sono così rincoglionito… Ma è enorme! Quanto ti è costato? –
- Oh come se non potessi permettermelo! – ribattè Bill guardandosi ancora allo specchio. Faceva proprio una bella figura. Ora doveva solo trovare un modo per farlo intravedere quando andava in giro, qualche maglia con le maniche larghe, canotte e via dicendo…
- Mi vuoi rispondere?! – esclamò Tom.
- Cos’hai detto? –
- Seriamente, quanto accidenti ti è costato? –
Ma insomma. Bill sbuffò un paio di volte. Se poteva comprarsi una borsa da mille euro, perché non poteva farsi un tatuaggio da… da…
- Oh, non lo so… -
Il fratello aggrottò le sopracciglia. – Che intendi dire con “non lo so”? –
- Che non ne ho idea! E’ venuto un bel lavoro, no? Così ho pagato in contanti per lasciargli una mancia, ma non so quanto ho tirato fuori… -
Tom roteò gli occhi. – 1.000 €. Più i duecento di preventivo. -
- Eh? –
- 1.200€, ce la puoi fare a fare un calcolo così semplice, sai? Abbiamo perfino il diploma! –
- Grazie – ribattè seccato. – Avevo capito. Ma come fai TU a sapere quanto ho speso? -
- Se hai preso le prime banconote che hai trovato vuol dire che hai preso quelle da 500 che ti avevo messo ieri in portafoglio. Te l’avevo detto questa mattina. –
Per un attimo Bill si immobilizzò cercando di ricordare la voce di suo fratello che gli diceva una cosa simile, ma proprio non ci riusciva. Pensò alla giacca che avrebbe potuto comprare con quei soldi, poi a quanto fosse bello il tatuaggio. E infine sorrise.
- Che hai adesso?! Continua a sperperare in questo modo, continua! – sbuffò Tom.
- Senti chi parla – ribattè Bill facendogli la linguaccia. – Comunque. Abbiamo un album in lavorazione e un tour da fare, direi che le nostre fan potranno aiutarmi a coprire qualsiasi spesa! –
Girò sui tacchi stizzito e andò a gustarsi il sushi. In realtà, già pensava al prossimo paio di stivali che avrebbe comprato…
   
 
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