‡ L'ISTINTO PIÙ POTENTE ‡

“It is a lovely thing that we have the animal instinct”

“Che ci faccio qui? Che cosa mi hai fatto?” la nebbia che aveva visto nei suoi occhi in quei mesi svanì rapidamente per lasciare posto alla consapevolezza di essere stato ingannato. “Tu sei quell'orribile essere che viveva nella casa in mezzo alla radura! Cosa mi hai fatto? Rispondimi!”

le gridò scuotendole le spalle.

“Tom, calmati, io...” riuscì solo a dire cercando di carezzargli il viso.

“Non toccarmi! Sporca strega!” Fu solo quando la lasciò andare che si accorse del pancione di lei.

“Che significa quella pancia?”

“Aspetto un figlio da te Tom...”

“Non chiamarmi Tom! Quel bambino non è mio, non lo voglio, e non voglio nemmeno te! Mi fate schifo, tutti e due! Stammi lontano! Stammi lontano o chiamo la polizia!”

Fuggì dalla stanza voltandole le spalle. La porta sbattè furiosamente.

Merope, accasciata a terra, guardava con occhi vuoti il calice rovesciato accanto a lei. Gli aveva impedito di berlo, non voleva continuare con la menzogna. Le lacrime presero a scenderle dalle guance. Prima o poi doveva succedere.

Harry batteva le manine ridendo mentre il padre faceva smorfie divertenti.

“James vai a vedere chi è alla porta perfavore!” urlò Lily dalla cucina.

Il sorriso svanì in un lampo. Due occhi. Terrore.

“Lily prendi Harry e scappa di sopra presto!”

“James!”

“Scappa presto!”

Un lampo. Un tonfo.

Il cuore di Lily martella a ritmo dei passi pesanti sulle scale. Prima o poi doveva succedere.

La porta d'ingresso saltò in aria. Frank intimò alla moglie di stare lì con il bambino e di non fare rumore. Alice portò una mano alla bocca del figlio zittendolo.

“Chi è là?” gridò al buio del corridoio con la bacchetta in mano.

“Siamo dell'Ordine...” rispose una voce “...dell'Ordine dei Mangiamorte!” una risata isterica eccheggiò nell'atrio. Un lampo giallo. “Crucio” Delle urla. Prima o poi doveva succedere.

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Tom Riddle fuggiva nella pioggia. Non sapeva dove andare, ma sapeva che doveva andare il più lontano possibile da lì. Non sapeva di cosa potesse essere capace quella donna, ma l'istinto di sopravvivenza gli diceva che se non fosse fuggito subito sarebbe morto.

Voldemort aprì violentemente le porte delle stanze alla ricerca della donna. “E' l'istinto di sopravvivenza” pensò “La legge della giungla, vince il più forte”

“E' l'istinto di sopravvivenza mio caro” disse pacatamente Bellatrix all'orecchio di Frank. “O voi, o noi”

Frank la guardò pieno di disprezzo, mentre ancora aveva i residui delle convulsioni della maledizione, e sputò in terra.

Bellatrix, furente, ricominciò a torturarlo.

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Merope era in preda ai dolori del travaglio. Dopo la fuga di Tom aveva trovato rifugio presso un orfanotrofio e il bimbo stava per nascere. I dolori minacciavano di spaccarla in due. Gridò, gridò con tutta la forza che aveva in corpo, gridò la sua sofferenza fisica e mentale.

Ma sapeva che lo stava facendo per lui. L'istinto di madre prese il sopravvento.

Quando lo vide capì che aveva fatto la scelta giusta. Dare la vita per amore.

Lily guardò suo figlio con gli occhi umidi, ben sapendo che sarebbe stata l'ultima volta. Il bimbo la guardava perplesso non riuscendo a capire il comportamento della madre. Lily sorrise tra le lacrime e Harry le rispose di rimando. I rumori si facevano sempre più vicini. Scostò una ciocca di capelli dalla fronte di Harry e lo baciò come se stesse mettendolo a letto. Il piccolo le prese un dito tra i suoi tenendolo stretto. Non avrebbe mai voluto lasciarlo solo, ma l'istinto della madre di proteggere il suo cucciolo era più forte di qualunque cosa.

La figura entrò nella stanza.

“Prendi me ma lascia in pace Harry!”

“Spostati stupida, spostati!”

“Prendi me!”

Dare la vita per amore.

Alice abbracciò Neville. Poi guardò Augusta.

“Ti prego prenditi cura di lui” le disse.

“Perchè? Tu dove pensi di andare?”

“Io vado ad aiutare mio marito” rispose sorridendo al piccolo Neville.

Neville guardava alternativamente la mamma e la nonna, non riuscendo a capire il loro discorso. La giovane si alzò in piedi senza staccare gli occhi dal bambino che sibilava debolmente un “Mamma” cercando di farsi prendere in braccio. Alice lo spinse dolcemente fra le braccia della nonna dopo avergli baciato la fronte con tenerezza.

“Alice non fare pazzie ti prego, pensa a tuo figlio!” la richiamò la donna più anziana.

“E' proprio a lui che sto pensando Augusta. Il mio istinto materno mi dice di proteggere mio figlio. Dare la vita per amore.”

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♦ Spazio Autrice ♦

Ho lasciato un momento da parte l'altra fiction per scrivere questa one-shot. Era da qualche giorno che mi rimbombava in testa la canzone dei Cranberries Animal Instinct e le parole di Lily a Voldemort. So che le parole non sono esattamente quelle, ma non ricordavo in quale libro erano contenute! Chiedo venia!

L'idea era quella di mostrare come l'istinto più forte è sempre quello materno, che arriva a dare la vita per amore. Spero di esserci riuscita :)

~ Patty ~