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Autore: Gizem_    20/10/2010    0 recensioni
L'odio e la vendetta di un'anima malvagia stanno per trasformare il mondo di Gardenia e Timo in una terra senza luce. Per salvare il destino del loro regno dovranno trovare un oggetto leggendario, custodito ai confini del Cielo. Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  CAPITOLO 1: Passeggiata mattutina.
 
 
 
 
Era una piacevole mattina primaverile nel villaggio di Ederun, e tutti, nel piccolo paesino, avevano qualcosa da fare. Acerum, il fornaio, era impegnato a preparare il pane per il banchetto di Re Narciso. A Olmo, il fabbro, era stato chiesto di lucidare e riparare l’argenteria di corte, mentre l’anziana incantatrice del villaggio, Fiore di Loto, era intenta nel preparare i medicinali  per gli abitanti del paese.
Gardenia e Timo, i due fratelli, invece, erano chini sui libri di scuola.

 - Uffa!-  Disse Timo. – Che noia!- Aggiunse.

 - Zitto Tim, sto cercando di concentrarmi!- Disse Gardenia.

 - Lo so Ga, ma non capisco perché Miss Felce ci deve riempire di compiti … Che andasse all’inferno!-

 - Non parlare così della tua insegnante. Dovresti ringraziarla per le tante cose che ci insegna.

 - Lo so, ma non riesco a pensare che dandoci così tanto lavoro quella vecchia scimmia ci faccia del bene!-

 - TIM!-

Gardenia era la più brava della scuola. Era una ragazzina intelligente, con il naso appuntito e i capelli bruni a caschetto, con due frange sulle tempie. Timo era uno scansafatiche, insomma, il contrario della sorella. Aveva i capelli in costante disordine, e in camera loro, le discussioni sui compiti erano frequenti.

 - Vabbè, per oggi basta. Ho proprio voglia di uscire un po’… Che ne dici di fare un giro?- Disse Gardenia,

 - Oh... Finalmente hai capito di non fare tutto quello che quella vecchia oca di Miss Felce dice..

 - TIM!!

 - Scusa Ga…Vabbè… Usciamo?

 - Si, hai ragione. Prima, però decidiamo dove andare …

 -  Potremmo fare una capatina al Palazzo delle Rose! Ho sentito dire che Re Narciso ha dato un banchetto!

 - Non lo so… Se le guardie ci beccano finiamo nei guai…

 - Io vivo per i guai! E dai Ga … Possibile che l’idea del rischio non ti affascini neanche un po’?

Gardenia era paonazza, evidentemente in preda ad un conflitto interiore.

 - E va bene… Però per tutta la settimana non fai una storia con i compiti.

 - Ok, ma adesso cambiamoci e sbrighiamoci ad andare… il banchetto sta per iniziare!

  Gardenia e Timo, dopo essersi cambiati mettendosi qualcosa di comodo per un eventuale fuga, uscirono di casa e attraversarono la strada di sampietrini del villaggio di Ederun, nelle colline. Attorno a loro videro i negozi e la macelleria, la panetteria e il piccolo laboratorio di Olmo, il fabbro. Le casette bianche si intervallavano con i negozi a distanze irregolari. Giunti a Piazza Foglia, si guardarono intorno. La piazza era circolare, con al centro una grande fontana di pietra ed oro che raffigurava un enorme bocciolo di rosa con attorno piccoli alberi da frutto. Da dentro il bocciolo usciva acqua cristallina, mentre da ogni frutto degli alberi usciva liquido di colori diversi. “Che opera magnifica…”
Pensarono Gardenia e Timo, anche se avevano già visto tante volte la sorgente. Intorno alla fontana si erano sviluppate catene d’edera che salivano fino a coprire gli alberi. Dopo aver distolto gli occhi dalla fontana, osservarono dello spettacolo che avevano davanti. Dall’altro lato della piazza, il sentiero di pietra si snodava fino alla collina più vicina, dove proprio sul picco, sorgeva un castello di un bianco talmente puro che faceva male agli occhi. Da ogni lato sorgevano boccioli di rose rosse, che avvolgevano il castello in un aurea rosea. Il castello non sorgeva su una collina, ma su un enorme rosa di pietra, dove crescevano indisturbati centinaia di rovi, la maggior parte fioriti, che avvolgevano la pietra di rose. Era probabilmente l’ edificio più bello che avessero mai visto.  

 - Dai Ga! Andiamo!

 - Ma Tim… Guarda! E’ un edificio troppo prezioso per non essere sorvegliato con la massima cura.

 - E allora? Non ti puoi ricredere adesso… Poi pensaci… Se le guardie vogliono il bene di Re Narciso, sorveglierebbero l’ interno, e non l’ esterno. Probabilmente hanno solo messo delle trappole per i visitatori indesiderati. Basta solo fare attenzione a dove si mettono i piedi!

Gardenia, alla fine, cedette.
Percorsero insieme il lungo sentiero di pietra, discutendo su quali trappole avrebbero potuto aver installato per tenere lontani gli indesiderati. Arrivati al Cancello di Rovi, l’entrata del Palazzo delle Rose, notarono subito che alla sinistra del cancello c’era un piccolo cartello di legno.
 

Oh visitatore,
per entrare nel palazzo
ci vorranno ore,
se non possiedi una rosa su di te.
 
 

 - Cosa può significare secondo te, Ga?

 - Non lo so… Sembra quasi che la chiave del cancello sia una rosa… ma avrebbe detto Una rosa con te, non su di te. Mi sembra strano…

 - Potrebbe non intendere la rosa come un fiore, ma come un’ altra cosa …

 - HAI  RAGIONE!! Il Marchio della Rosa!!

 - Che?

Gardenia continuò:

 - Il Marchio della Rosa è una specie di tatuaggio che tutta la famiglia reale e la servitù hanno impresso sulla guancia. Senza non possiamo entrare…
 
 - E dimmi, Ga, come è fatto questo marchio?

Disse Timo tirando fuori da un marsupio una scatola di colori. Gardenia capì al volo il piano. Prese i colori nero e scarlatto e iniziò a disegnare una rosa sulla guancia del fratello. Quando ebbe finito, Timo, guardando la sua rosa con uno specchietto preso sempre dal suo marsupio , disegnò la stessa figura sulla guancia della sorella. Quando ebbero finito, sembravano avere il vero Marchio della Rosa.
-  E adesso… che dobbiamo fare?
Chiese Timo.

 - Direi che dobbiamo far capire al cancello che abbiamo il Marchio. Proviamo… a poggiare la guancia sul cancello!

Ma non successe niente.
Provarono di tutto: si baciarono sulla guancia a vicenda, si toccarono il marchio, si schiaffeggiarono, ma niente.
Gardenia disse:

 - Ma allora che dobbiamo fare? Dobbiamo dire Oh, apriti porta, abbiamo il Marchio della Rosa?

Il cancello si aprì.

 - Gardenia, sei un genio.

 Disse Timo.
Gardenia era tanto stupefatta quanto divertita. Davanti a loro avevano il Palazzo delle Rose.  Davanti a loro avevano un’ avventura pazzesca, ma quando fecero un passo avanti, una goccia d’ acqua scarlatta cadde su ognuno di loro.

 - Oh no! Il Tranello della Rosa!!

Disse Gardenia.

-  E che cos’è?
Ma Timo non ebbe bisogno di spiegazioni. Il loro Marchio era scomparso.





















L'angoletto dell'autore:
Salve a tutti!
è ormai da molto tempo che scrivo questo improbabile "libro". Questo è solo il primo capitolo. Se vedo che vi interessa, aggiungerò mano mano gli altri tredici (il racconto non è completo, ma nel fattempo lo finirò). Grazie per essere arrivati fin qui.
Al prossimo capitolo!
FrancescoGu


L'angoletto della Beta-rider:
Salve a tutti (di nuovo)!
Chi vi parla è la Beta-Rider di FrancescoGu.
Essendo lui nuovo di questo sito, potete rivolgervi a me nell'account sotto indicato, in quanto il nostro caro Francesco è leggermente impedito ^^" ;)
Spero vi godiate la lettura di un racconto che mi ha colpito.
XXX
Selena Moon
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=82944

  
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