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Autore: KaienPhantomhive    20/10/2010    0 recensioni
Un'Italia fantascientifica di un mondo diviso tra Eurasia ed Austramerica, il ritorno degli Angeli (dopo tre anni)per rivendicare la loro presenza ora provata ad essere smentita da un ambiguo accordo tra NERV e Vaticano....la vita può solo essere capita all'indietro, ma va vissuta in avanti.
"Cos'è la vita? Un sogno.
Cos'è l'Amore? Il contenuto del sogno."
Serie coinvolte:
EVANGELION (base); NARUTO SHIPPUDEN (citazioni frequenti), DEAD SPACE (comparsa), CLOVERFIELD (comparsa), KUROSHITSUJI (citazioni, comparsa), AQUARION (comparsa e anticipazione...) CODE GEASS (citazione), Z.O.E (comparsa)
Filosofia di riferimento:
Schopenahuer; Kierkegaard; Kant; Aristotele; Socrate; Shakespeare; Democrito; Platone; Seneca; Voltaire; Bacon; Hegel; Einstein; Freud; Rousseau; Cartesio; Popper; Sartre; Stuart Mill; Fichte; Brecht; Epicuro; Nietzsche; Bohenoeffer
Genere: Azione, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neon Genesis Evangelion - Moonlight SINphonia'
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Episodio 1:Contatti/Intermission
 
 
 
 
Misato mise in moto la macchina, che si accese con un sonoro borbottio del motore. Naruto corrugò la fronte-Avrò fatto la scelta giusta nel venire qui?Siamo sicuri di arrivare a casa tutti interi?-pensò con una sincera inquietudine mitigata un po’ dall’ ilarità che suscitava in lui quella curiosa donna così espansiva.
“Allora , pensi che rimarrai in silenzio per sempre?....Ah no, senti: ho già dovuto penare a sufficienza con un tuo…diciamo… ‘predecessore’…. sulla timidezza….e beh gradirei un po’ di entusiasmo!Sveglia!Sei in Italia:nuova casa, nuovi amici, nuova vita…fatti vedere minimamente soddisfatto!”la donna si era messa a parlare ad altra voce esibendo una serie di espressioni teatrali particolarmente tragi-comiche e di tanto in tanto allungava qualche colpetto con il gomito al giovane che sedeva sul sedile accanto al lei.
“Ehmm…dunque…eccomi qui…arrivato…”iniziò con una certa soggezione Naruto.
“Wow che discorso articolato!Potresti fare l’avvocato!Comunque non ti preoccupare se ti senti a disagio:il Metodo Katsuragi funziona sempre…e dopotutto c’e la scuola.” Misato pronunciò quest’ultime parole strizzandogli l’occhio e guardando in modo vistosamente provocatorio verso l’alto.
“Ah, già la scuola. Quando comincio? Domani?La prossima settimana?”-chiese con noncuranza lui.-“Ma oggi, naturalmente!” rispose lei sfoggiando un sorriso a 32 denti che diceva tutto.
Naruto ,sgranando gli occhi e quasi strozzandosi ingoiando un po’ di saliva che gli era andata di traverso,esclamò allarmato: “Come oggi?!Ed ora dove stiamo andando…e i libri di scuola…e ,soprattutto,  dove dormo?!” . “Oh non preoccuparti per tutto questo:i libri sono a scuola-a proposito e lì che stiamo andando-e d’ora in avanti potrai dormire a casa mia,è fuorimano ed è solo in affitto ma è pur sempre casa.”-a questo punto Naruto aveva perso tutto l’imbarazzo iniziale,ed era tornato ad essere il solito ragazzino adolescente un po’ chiassoso-“Non è giusto!Non lo sapevo!Senza contare che indosso questi vestiti da ieri,sono inguardabile!”protestò tirandosi tra il pollice e l’indice i lembi mangiucchiati della sua felpa aranacio-nera, quasi con orrore. Inutile dire che dopo questo iniziò una lunga ed inutile battaglia sulla meta del giorno, che servì a tenere occupati i due fino all’arrivo a scuola.
Alle otto e dieci erano giunti a detinazione. Misato compose un numero al telefono pronunciando qualche frase in inglese spezzata del tipo: “Sì,siamo qui…quando vuole…certamente…lo mando su”,dopodiché agganciò, scese dall’auto ed aprì lo sportello a Naruto.
“Avanti!Sono sicura che ti divertirai!E poi questa è una scuola internazionale,so che parli benissimo l’inglese quindi non avrai problemi a farti amici.Ti passo a prendere all’una.”così gli diede un’amichevole pacca dietro la schiena e salì in macchina senza troppi complimenti.Naruto era certo di aver scorto un sorrisetto soddisfatto ma fiducioso in lei.
Non passò neanche un minuto che un distinto signore sui 60 si fece avanti scortando il ragazzo dentro l’imponente edificio bianco.
 
*     *    *
 
“Ragazzi,questo è Uzumaki Naruto, il vostro nuovo compagno di classe.Ha fatto un viaggio lungo e stancante e credo sia piuttosto provato.Cercate di essere gentili.”
Così la prof.ssa del 3 liceo aveva presentato il nuovo arrivato. Durante il tragitto dall’esterno fino alla classe il preside aveva spiegato al novizio come muoversi dentro la scuola,lasciandosi sfuggire di tanto in tanto vari commenti sull’origine dell’istituto e sul suo prestigio.La scuola era imponente,ordinatamente ripartita in sezioni a corsi specifici e conteneva numerosi spazi ludici come una grande piscina ed un cortile accogliente svariati impianti sportivi. Dopo averlo scortato fin davanti alla sua aula,il preside aveva lasciato Naruto e se ne era andato.
 
“Siediti pure vicino a quel ragazzo,caro.Puoi farci conoscenza ma cerca di non disturbare la lezione.” Disse l’insegnante, indicando un posto libero in penultima fila.Naruto decise quindi di incamminarsi,seppur svogliatamente e con le dita incrociate dietro la testa verso il suo posto.
Facendolo però sentiva tutte le mezze voci che si scambiavano commenti su di lui.
 
“Dicono che venga del Giappone….”
“…guardalo bene, non ha i tratti somatici orientali…”
“Occhi blu e capelli biondi?Quasi tutti i giapponesi hanno i capelli scuri…”
“…pantaloni, felpa e Converse arancioni…che gusti…”
“…chissà se parla anche italiano….”
Tutte cose a cui era abituato da una vita.
 
Hello” -lo salutò cordialmente il suo nuovo compagno di banco,Naruto ricambiò il saluto e si accomodò al suo banco computerizzato-“io sono Cristoforo Hino,lo so è un nome orribile e ridicolo, tu chiamami ‘Cris’ ”
“Hino,hai detto?”chiese dubbioso Naruto.
“Sì, mio padre è giapponese, mia madre italiana.Ecco perché il mio nome è cosi diverso dal cognome.”spiegò l’altro.
Dopo qualche convenevole Naruto decise che poteva anche starsene per conto suo iniziando a prendere qualche appunto sulla lezione,ma disegnando prevalentemente oziosi scarabocchi.
Di tanto in tanto guardava il suo nuovo amico.Dopo il primo impatto aveva potuto osservarlo meglio:Indossava una maglietta a righe bianche e nere orizzontali, un paio di jeans neri e una cintura a scacchi.I capelli, leggermente mossi e lunghi fin sopra agli occhi, erano neri e lucidi, e gli ricadevano sulla fronte ad ogni suo movimento..Inoltre, una sottile ciocca di capelli che partiva dalla radice era di un color blu elettrico.Mechès,forse.Eppure quel blu era così intenso,così vero.Ma la cosa più inquietante erano gli occhi.Due piccole pozze di un’oceano abissale.Neri come solo la notte può essere ma, a seconda dell’angolazione in cui si guardavano,assumevano tinte blu e rossastre. In quel nuovo individuo c’era qualcosa di oscuro ed esotico,qualcosa che voleva essere nascosta ad ogni modo.Lo sguardo di Cris, infatti, nonostante seguisse la lezione con interesse e scrupolo,era chiaramente velato di una buia vacuità,quasi una mesta consapevolezza che non dovrebbe essere propria di un quindicenne.Naruto si perse nel guardarlo, tanto che solo il trillo della campanella lo fece ridestare.
La mattinata passò velocemente,tra la ricreazione, qualche ‘pisolino ad occhi aperti’ e qualche appunto.
                                                                      *    *   *  
Alle 13:00 la campanella di fine scuola suonò. Stiracchiandosi vistosamente, Naruto si alzò dal suo banco e, salutando con un fugace gesto della mano  il misterioso vicino, si incamminò rapidamente verso l’uscita, intento nel volersene tornare a casa a farsi un bel pranzo.
Attraversò l’ingresso/uscita dell’ istituto ed uscì alla luce del sole.Un sole però diverso da prima:
quella che si era presentata come una giornata soleggiata ora cominciava ad ottenebrarsi e nere nuvole minacciavano all’orizzonte.Un afa pesante ed un’innaturale calma permeava la grande strada prima trafficata da veicoli.La signorina Katsuragi non era lì come avrebbe dovuto essere.
Aria di terremotopensò Naruto con un sorrisetto divertito che in realtà nascondeva una certa ansia.
Poi, come un fulmine a ciel sereno,come un bicchiere d’acqua gelida gettato in faccia mentre si dorme profondamente, accadde l’impossibile.
 
 
Un suono (come uno spillo che cade,che si tramuta nel sibilo delle unghie sulla lavagna ed infine esplode col fragore di un esercito di leoni) riempì Roma.A Naruto sembrò che io suoi timpani urlassero dal dolore,ma si rese conto che la voce era la sua.Un fremito, un ruggito del suolo scosse l’intero isolato e forse molto di più.L’asfalto dapprima si incrinò,come un spina dorsale che percorre la strada, poi si spezzò e dei frammenti schizzarono verso l’alto. La strada, da un momento di calma apparente, si riempì nuovamente da un fiume umano:non in macchina,bensì una folla terrorizzata che urlava freneticamente,scappando da un orrore invisibile.Altre scosse.Altri lampi.Delle esplosioni in lontananza che squarciarono il cielo e le nubi con qualcosa che ai passanti atterriti parve come giganteschi fuochi crociformi.Molti uomini inciamparono, decine di studenti che, uscendo da scuola si ritrovavano all’ inferno, si ritirarono al coperto cercando riparo.Naruto, invece, non riusciva a muoversi:non coraggio,né paura….solo uno stordimento ed una stanchezza profondissimi.
Stava quasi per crollare sulle ginocchia quando un braccio  forte e deciso lo strattonò per la collottola.
“Vieni con me se vuoi vivere!”il più grande cliché di sempre,una di quelle frasi fatte da film catastrofico…ma in quella situazione,la frase risuonò alle orecchie del ragazzo come un desiderio pensato ed espresso da un altro.Senza fiatare, Naruto seguì il suo salvatore senza volto.
Corse,corse a perdifiato con gli occhi socchiusi per la polvere, poi iniziò a riconoscere quella massa di capelli fluenti pennellati di blu che lo trascinavano:Cris, a dispetto del suo aspetto fragile e melanconico,lo stava traendo in salvo con un furore inaspettato.Un isolato più avanti una Renault Alpine sfrecciò a tutta velocità e derapò, fermandosi ad un soffio dai due ragazzi e spalancando la portiera.Misato ordinò a gran voce: “Voi due,salite!”.Obbedirono e la macchina ripartì con uno scatto.
“Bel lavoro Cris!”-si complimentò lei con voce immediatamente più calma,mentre il cielo le cascava sulla testa.
“L’ho salvato per un pelo signorina.da qui quanto ci vuole?”
“Pochissimo.Tra 50 metri il primo varco.”
Poco più in la della loro macchina la strada rettilinea,disseminata di macchine abbandonate, si inclinò verso il basso con un rumore metallico :una sorta di tunnel si era generato in mezzo alla via. All’interno si potevano scorgere ingranaggi e luci celesti che illuminavano il percorso.
Poco prima di imbucare il nuovo sentiero,Naruto sentì distintamente delle voci ad altoparlanti in lontananza:
Dichiarato stato d’emergenza.Tutti i civili:ritirarsi nelle postazioni prestabilite.
Configurazuione dell’area urbana:assetto da battaglia.
Infine,prima che l’asfalto si richiudesse sopra di loro,avvertì chiaramente il rumore di molteplici reattori d’aereo e rotori d’elicottero.Qualcosa simile ad uno sparo.Poi di nuovo il silenzio.
Naruto si sentiva confuso;tutto era successo così in fretta:le esplosioni,il salvataggio, il repentino cambiamento acustico tra fuori e dentro.Si fece coraggio.
“Che diavolo sta succedendo qui?!Chi siete voi due…voglio dire:perche vi conoscete e perché sapevate dove e come salvarci?!”
Loro lo guardarono affatto stupiti.Una reazione normale dopotutto.
“Credo di doverti delle spiegazioni.”-incominciò MIsato-“Bene.Tu sei quello che si chiama un children.Un ‘ragazzo’ ”. “Sì, lo so che vuol dire children” la interruppe lo sconvolto ragazzino.
“Fammi continuare e ascolta.”-il tono di voce di lei ora era come una lama,senza più nessuna traccia di gentilezza-“Sei un  ragazzo non nel senso letterale del termine.Tu sei il ragazzo.Un individuo speciale, proprio come il tuo amico Cris.Dopo di lui,tu sei il secondo soggetto qualificato.Sei dotato di capacità sincroniche fuori dal comune,e ci servi. Servi alla NERV.”
Naruto guardò per un momento il suo amico in cerca di sguardi complici,ma l’altro ora aveva assunto uno sguardo severo e concentrato.Guardava fuori dal finestrino le luci che correvano veloci:era come un grande samurai prima dello scontro decisivo. Questa probabilmente era l’idea che trasmetteva.
Misato non s’interruppe e continuò il suo monologo scioccante:
“I tuoi genitori adottivi si sono adoperati per farti venire a Roma, perché d’accordo con noi.Sono due nostri agenti.Speravo che il tuo arrivo sarebbe stato più sereno ma a quanto pare i loro piani sono cambiati.
Sei stato portato qui perché sarà tuo compito aiutarci.Sarà tuo compito aiutare l’umanità intera”
A queste parole Naruto sentì mancarsi il cuore.Poi gli venne quasi da piangere come un bambino.
Misato riprese, stavolta con un tono decisamente più materno: “Non sei obbligato, e tutto questo è un onere enorme per te.Probabilmente d’ora in poi vedrai cose che neanche nei tuoi sogni più fervidi hai immaginato ma questa è la realtà dei fatti.”
Mentre andavano avanti, il tunnel terminò, sfociando in qualcosa di incredibile:uno spazio aperto sotterraneo di proporzioni colossali,le cui pareti altro non erano che schermi ciclopici che riproducevano il cielo in superficie. Su quello che poteva essere definito soffitto Si stagliavano le sagome slanciate di palazzi pendenti dall’alto,come stalattiti.Talvolta,altri scendevano da varchi apertisi nella cupola grazie a complicati sistemi traenti.Sul fondo una boscaglia lussureggiante capeggiava,e su di essa spiccava l’inquietante sagoma di una gigantesca piramide nera affiancata da un lago artificiale.

“Dove ti trovi ora,Naruto,è il Geofront.L’ultimo baluardo della civiltà umana.E quella che vedi laggiù è la NERV.”-la voce era insolitamente solenne ma anche compiaciuta-“E probabilmente è anche l’unico posto in cui valga veramente la pena di farci una gita turistica”aggiunse poi con un tono divertito e sfoggiando un bel sorriso ai ragazzi seduti dietro tramite lo specchietto retrovisore.
Poi prese la parola Cris: “Ad ogni modo,non devi preoccuparti,amico.Sappiamo esattamente come agire in questi casi.Tu comunque per oggi non dovrai fare altro che aspettare.Fa finta di essere come stamattina a scuola:guarda e impara.Ci sarà tempo per fare esperienza…”anche Cris cercava di risultare più leggero, anche se con scarsi risultati.
Rivolgendo uno sguardo alla maestà che gli presentava,Naruto si sentì comunque più sollevato.
Tutto quello che riuscì a dire fu:
“Wow”
  
   
 
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