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Autore: Kimly    20/10/2010    3 recensioni
[Seconda classificata parimerito all' "Hanabi Contest" indetto da ValeHina e giudicato da Mokochan su EFP FORUM]
-Inuzuka.- mormorò a denti stretti, trovandoselo davanti l'attimo dopo, con quel solito sorrisino da strafottente che la faceva imbestialire ogni volta.
-Come sei entrato? La sicurezza non ti ha fermato?- domandò inchiodandolo con gli occhi e calcolando la distanza fra di loro.
-Sono furbo come una volpe.-
-Io avrei detto ringhioso come un cane.- lo stuzzicò Hanabi, schernendolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kiba/Hanabi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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FUORI CONTROLLO

 


Correva.
Hanabi Hyuuga correva e benché ogni tanto incespicasse nel proprio, ampio kimono non rallentava il passo, troppo preoccupata ad allontanarsi dalla sala principale di quella dimora.
Giunta in un'ala piuttosto remota e desolata si fermò, non avendo neanche bisogno di recuperare fiato, era una Hyuuga lei.
Si passò una mano fra i capelli, rovinando l'elaborata acconciatura che aveva dovuto portare per ben due ore, due ore lunghissime ed infinite.
Chiuse la porta a chiave, per essere sicura che nessuno la venisse a disturbare ancora, ma sentì -troppo tardi- il movimento alle sue spalle.
Estrasse il kunai che portava ovunque, sempre infilato nella fodera posta sulla gamba sinistra, pronta ad uccidere chiunque avesse commesso il grosso errore di perseguitarla proprio quella notte.
Ci mise però meno di un secondo a capire chi fosse, senza neanche bisogno di usare il Byakugan.
-Inuzuka.- mormorò a denti stretti, trovandoselo davanti l'attimo dopo, con quel solito sorrisino da strafottente che la faceva imbestialire ogni volta.
-Come sei entrato? La sicurezza non ti ha fermato?- domandò inchiodandolo con gli occhi e calcolando la distanza fra di loro.
-Sono furbo come una volpe.-
-Io avrei detto ringhioso come un cane.- lo stuzzicò Hanabi, schernendolo.
-Non mi hai sentito arrivare, però.- gongolò divertito -Senza la vostra tecnica  voi Hyuuga siete piuttosto deboli.-
-Che ci fai qui?- cambiò discorso lei con il solito tono piatto e fermo, ma con una punta di sdegno che riservava solo a lui e a nessun altro.
-Anzi, lascia stare, non lo voglio sapere. Comunque qui non puoi stare.- Hanabi informò il ragazzo che aveva aperto la bocca l'istante prima per risponderle.
-E perchè no? Non è una festa?- domandò Kiba, con un ghigno che non prometteva nullo di buono.
-Ci vuole l'invito e... chiaramente tu non sei stato invitato.- obiettò lei, facendo scorrere lo sguardo sul corpo del ragazzo; il sopracciglio della Hyuuga si alzò con disgusto individuando un'enorme macchia sui pantaloni e due strisce di fango sulla maglietta.
-Proprio per questo sono qui. Perché non ho ricevuto l'invito?- ribatté lui, non ancora sconfitto, avvicinandosi alla ragazza pericolosamente.
-Mmm... fammi pensare, forse perché tu frequenti ambienti diversi rispetto ai nostri? Come i canili, per esempio?-
Kiba strinse la mascella, senza rispondere ed Hanabi vedendolo in difficoltà continuò.
-Forse perché a nessuno interessi?- e in quel momento sul volto dell'Inuzuka apparve un lieve sorriso.
-Non la pensavi così ieri.- le sussurrò all'orecchio, afferrandola per la vita e stringendola a sé.
-Allora... me lo vuoi dire, o no?- continuò il ragazzo, divertito da tutto quello che stava succedendo.
Hanabi non fiatò, non accennando la benché minima reazione, quindi per Kiba fu naturale andare avanti.


Cosa si festeggia? E' per il tuo compleanno o qualcosa del genere?-
Ah, ecco qual era il vero problema. Il cane non sapeva niente. Niente di niente. E forse era meglio così, avrebbe fatto il diavolo a quattro se solo lo avesse scoperto.
-Sì, è il mio compleanno, quindi come vedi la tua presenza non è affatto gradita, Inuzuka.- rispose lei, con la voce che non tradiva la minima menzogna.
Si allontanò da lui, pronta a tornare nel salone principale. Preferiva mille molte suo padre e tutta quella gente inutile piuttosto che subire l'analisi a raggi X da parte di quell'idiota che non appena notò lo scatto in avanti della ragazza le si parò davanti, bloccandola.
-Stronzate. Il tuo compleanno è stato mesi fa, lo ricordo bene.- spiegò a fatica, che cavolo le prendeva?
-Se lo sapevi già, potevi risparmiarti la partaccia.-
-Era una prova e non l'hai superata. Deve essere qualcosa di grosso se non vuoi dirmi il motivo che ha spinto tante persone di rango a riunirsi stasera.-
Hanabi lo fissò, scettica. Strano che il cane avesse capito tutto o comunque qualcosa. Era difficile metterla in difficoltà, ma chissà perché Kiba ci riusciva sempre. Quegli occhi color terra erano peggio dei suoi a volte.
-Se non lo sai tu...-
-Che risposta è?- tuonò lui di rimando, adirato ed irritato allo stesso tempo. Quel loro gioco doveva finire all'istante, era stanco di essere trattato così. Voleva una spiegazione e la voleva adesso, subito!
-Che cazzo vuoi che ti risponda, eh? Se ci tieni tanto a saperlo perché non l'hai chiesto all'Uzumaki che è stato invitato?-
-N... Naruto è qui?- balbettò lui,  in risposta a tanta aggressività. Era davvero arrabbiata quella sera, stava rischiando tanto, troppo forse, ma il fatto che anche l' “eroe” fosse lì non gli piaceva neanche un po'.
Hiashi Hyuuga odiava Naruto da sempre.
-Con mia sorella.- aggiunse Hanabi, sapendo dove colpirlo, ma Kiba aveva passato la fase “Hinata” da un pezzo ormai e la mocciosa non l'aveva ancora afferrato.
-Naruto non mi ha detto niente. Se fosse stato qualcosa d'importante me l'avrebbe fatto sapere di sicuro.- bisbigliava il ragazzo, rivolto più a se stesso che a lei.
-Tranquillo. Nessuno sa il perché di questa festa. Contento? La tua curiosità morbosa è stata esaudita. Ora se non ti dispiace devo andare, avranno senz'altro notato la mia assenza.-
Kiba colpì la porta con un pugno, costringendola a voltarsi e a guardarlo faccia a faccia, negli occhi...
-Inuzuka, se non mi lasci andare immediatamente ti strapperò a morsi quel sorrisetto da ebete che mostri ogni giorno.- ringhiò lei, tutt'altro che ironica.
-Uh. E' una promessa?- sogghignò lui, per nulla intimorito dal tono della ragazza. Grosso errore, cane.
-Vuoi provare a fare a pugni? Sai già chi vincerebbe, Kiba.- era la prima volta in vita sua che la sentiva pronunciare il suo nome, ma il modo in cui lo disse era talmente adirato, freddo, calcolatore e... Hyuuga, che non riuscì a non pensare che forse avrebbe preferito tornare al semplice cognome.
-Non combatto contro una ragazza.- rispose, mentendo a se stesso, dal momento che nelle missioni a volte aveva dovuto affrontare anche donne.
-Mmm, paura di farti male, cucciolo?- sottolineò, tornando a fulminarlo con occhi, sebbene pochi centimetri li dividessero.
-Piantala!- tuonò lui, lasciandole i polsi e ponendo fra loro una distanza di sicurezza.
Hanabi ebbe appena il tempo di accorgersi che la chiave, che l'attimo prima aveva creduto tener stretta nella mano, era comparsa magicamente tra le zampe di quell'idiota, che se la rideva di gusto.
-Quando ti incazzi non capisci più niente o devo essere onorato di così tante attenzioni?- domandò retorico Kiba, sapendo bene che era difficile, quasi impossibile, fargliela alla piccola Hyuuga.
-Ridammela.- e questa volta la frase fu proprio un ringhio, basso e minaccioso.
Hanabi stava perdendo la testa, un altro fattore che capitava raramente in quella casa, in quella ragazza. Doveva proprio aver passato una nottataccia.
Gli saltò addosso senza preavviso, riacquistando il famoso effetto-sorpresa Hyuuga e Kiba non riuscì a non ritrovarsela addosso.
Sarebbe stato interessante in altre circostanze, ma la scarica di pugni, ben assestati e nei punti giusti, gli stava facendo sperimentare delle tecniche sadomaso a cui lui non era particolarmente interessato.
-Ehi. Ehi, calmati ora!- provò a tranquillizzarla, ma i colpi si stavano facendo più forti e più dolorosi e l'Inuzuka non avrebbe mai avuto il coraggio di colpirla, non in quelle condizioni.
-Hanabi!- urlò allora lui, inferocito e spaventato da tanta rabbia. Che diavolo le avevano fatto?
Prima che la situazione potesse degenerare dovette, a malincuore, usare la violenza per bloccarla. Le strinse le spalle, impedendole il benché minimo movimento, anche se sapeva bene che la ragazza avrebbe potuto facilmente sciogliere quella presa, non avendone però la minima intenzione.
-Ti sei calmata?- mormorò a bassa voce, terrorizzato all'idea che si potesse scatenare ancora, ma stranamente lei annuì.
-Fiuu, meno male. Conosco bene la rabbia di tuo cugino, ma ti giuro che tu sei ancora peggio. Me la sono quasi fatta s... - ma il ragazzo non riuscì a terminare la frase che se la ritrovò di nuovo addosso, morbosamente concentrata a sbottonargli i pantaloni.
-Che diavolo stai... ?-
Hanabi lo trucidò con lo sguardo, non voleva prediche, non quella sera, non da lui. O l'accontentava o quella era la porta.
Kiba avrebbe preferito una spiegazione prima, ma vederla così, il trucco semisbavato, i capelli scompigliati ed il seno che s'intravedeva... tutto questo lo fece andare su di giri, come se avesse bevuto una cassa intera di bottiglie di saké.
La tirò verso di sé con una mano, sperando di non aver esagerato troppo con la presa, ma non riusciva più ad aspettare.
Cercò immediatamente la bocca, questa volta non si sarebbe perso in assurdi preliminari, la voleva subito, lì.
Hanabi stranamente non dissentì, c'era davvero qualcosa che non andava, la vecchia lei avrebbe colto l'occasione per sfotterlo sulla sua natura animalesca ed invece anche la ragazza non fu da meno.
Gli tolse la maglietta, ghignando all'idea che qualche minuto prima si fosse presa la briga di controllare la sporcizia che la inzozzava tutta.
Si appese alle sue spalle, mentre Kiba mirava al collo, al seno per poi passare alla pancia, il suo punto debole.
La baciò due o tre volte, mentre Hanabi gli tirava i capelli per rabbonirlo sul fatto che anche lei volesse divertirsi.
L'Inuzuka provò a sogghignare, ma gli uscì un naturale sorriso, qualcosa della vecchia mocciosa viziata era rimasto allora.
La ragazza si allontanò un poco, giusto per valutare quale parte del corpo “colpire” prima.
Optò per il petto, baciandolo con delicatezza e con una calma che fece impazzire ancora di più il ragazzo.
Kiba non resistette più e le sfilò l'obi ad una velocità sorprendente, tanto che Hanabi ripresasi sussurrò.
-Siamo impazienti, eh?- lo sfotté come un tempo, aiutando il ragazzo a toglierle il kimono.
Non parlarono più dopo. Gli unici rumori che si udirono poi furono lo sfregare dei loro corpi, il suono dei baci passionali ma rapidi -per paura di essere scoperti- e la voce alta ed imperiosa di Hiashi Hyuuga.
-Mia figlia minore sposerà Konohamaru Sarutobi.-


 … ma quello Kiba non lo udì.


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Sono finalmente riuscita a postarla^^
Sono a casa da sabato, quindi tra febbre, raffreddore e virus vari non ce l'ho fatta e dato che domani torno a scuola temo che non avrò tempo.
Questa fic è arrivata seconda e sono felicissima di ciò! *O*
E' una coppia che adoro un sacco e quindi sono contenta che abbia dato qualche risultato. Non ho corretto tutti gli errori, solo quelli più evidenti, segnalati dalla giudice che ringrazio.
Mi complimento ancora con tutte e posto i banner -favolosi- che questa storia è riuscita a vincere^^'
A presto e un bacio <3

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