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Autore: WhereIsMyMind    21/10/2010    5 recensioni
Frutto di una collaborazione tra barbydowney e WhereIsMyMind.
"Matt sapeva chi era quel ragazzo, andava al suo stesso liceo, e anche se era di un anno più grande, frequentavano lo stesso anno. Si chiamava Dominic Howard." (tratto dal prologo della fanfiction)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti. Questa fanfiction è il risultato di una collaborazione tra barbydowney e WhereIsMyMind, nata un giorno grazie ad una conversazione su facebook.
I capitoli postati si alterneranno tra quelli scritti da barbydowney e quelli scritti da WhereIsMyMind.
Molti degli spunti alla base della storia sono stati presi dalla biografia dei Muse "Fuori dal mondo. La storia dei Muse" di Mark Beaumont (che consigliamo di leggere).




Matthew Bellamy camminava, le mani affondate nel maglione di una o due tagli più grande che indossava, fissandosi le scarpe.

Non aveva una meta precisa, camminava tanto per farlo. Non era lui a condurre i suoi passi, erano i suoi passi a condurre lui, più o meno come farebbe un cane guida con un cieco. Non sapeva dove voleva andare, né gli importava del viaggio, ma aveva avuto una strana sensazione, come se una forza dall’alto lo avesse spinto ad alzarsi, uscire di casa e cominciare a camminare.
Sentiva che in questa giornata sarebbe cambiato tutto.

Matt non sapeva spiegarsi quella sensazione, ma era giovane, aveva quindici anni, e credeva immensamente in queste cose…l’occulto, la forza del destino.

Cominciò a piovere, una pioggerellina leggera gli colpiva la faccia fastidiosamente, e lui era ormai arreso all’evidenza che quel giorno non sarebbe capitato niente di che.
Alzando lo sguardo, tuttavia, si rese conto di essere arrivato a Den, il parco del centro di Teignmouth che era il ritrovo abituale di tutti i giovani della città.

I suoi piedi lo avevano condotto lì, e ora ne capiva il motivo. Fissò il suo sguardo su un giovane ragazzo biondo, di corporatura esile, quasi come la sua. Sembrava che fossero due opposti, lui era scuro di capelli, il ragazzo era biondo sporco, lui aveva due oceani azzurri e penetranti al posto degli occhi, mentre l’altro…beh, in effetti da lontano non riusciva a capire bene di che colore fossero i suoi occhi.
Un motivo in più per andarlo a conoscere.

Matt sapeva chi era quel ragazzo, andava al suo stesso liceo, e anche se era di un anno più grande, frequentavano lo stesso anno. Si chiamava Dominic Howard.
Non si erano mai presentati anche perché giravano in due gruppi compatti e distinti tra loro, Matt negli sportivi, e Dominic nei ‘fighetti’.

Però Matt sapeva che avevano una passione in comune: la musica. Era risaputo che Dominic suonava la batteria e la chitarra, e Matt in effetti aveva un bisogno disperato di imparare a suonarla.

Così, per la prima volta, si avvicinò a quel ragazzo che già tante altre volte aveva visto, e che aveva osservato da lontano. Non riusciva a capire quale fosse il suo interesse per lui, ma quel che era certo nel suo cuore, era che quel ragazzo sarebbe stato un elemento importante della sua vita, se non addirittura fondamentale.
E poi, il destino aveva condotto i passi di Matt verso il Den, verso Dominic Howard, e Matt sapeva che il destino non bisogna prenderlo a schiaffi.

Quel ragazzo, Dominic, aveva iniziato a fissarlo già da un pezzo, forse chiedendosi come mai quel ragazzino così piccolo e minuto e con quegli occhi così abbaglianti lo stesse guardando in quel modo.
Matt cominciò ad avanzare verso Dominic; i loro occhi non si staccavano un secondo gli uni dagli altri, Dominic provava il desiderio di fuggire, ma contemporaneamente era come se un filo di ferro lo collegasse a quel ragazzo che stava camminando verso di lui, legandoli a doppio filo.

Si trovarono uno davanti all’altro. Dominic aspettava che Matt parlasse, che dicesse qualcosa, ma l’altro restava muto. Matt era troppo impegnato a fissare gli occhi di Dom. Stranamente, neanche da vicino riusciva a classificare loro con un colore definito; avrebbe potuto dire che i suoi occhi erano grigio verdi, ma poi sembravano castano chiaro, per poi tornare a essere verdi.

Matt si ridestò dal sogno quando lesse negli occhi di Dominic un punto interrogativo, quasi come nei cartoni animati. Bene, non solo aveva degli occhi di un colore stranissimo, ma gli stessi occhi erano anche i più espressivi che Matt avesse visto.

“Mi insegni a suonare la chitarra?”
Ma come se n’era uscito? Cioè, mica lo conosci, prova a presentarti e poi a chiedergli lezioni.
Ma Dominic non gli rispose per le rime, come Matt si aspettava invece, vista la sua maleducazione; si limitò a sorridere, dicendo “Sì, certo.”
Anche sul viso di Matt comparve un sorriso, cosa che accadeva assai di rado.

Se c’era una cosa che avrebbe scoperto stando insieme a Dominic, era che questo ragazzo aveva la capacità di far sorridere le persone. Era un’ottima capacità, soprattutto per uno come Matt.

“Ok grazie.” Matt si sentiva un po’ in imbarazzo, voleva presentarsi, ma nello stesso tempo gli sembrava una cretinata dato che conosceva già il nome del suo nuovo insegnante, ed era certo che anche l’altro conoscesse il suo.
Ma il ragazzo lo spiazzò, di nuovo.
“Tu sei Matthew Bellamy, giusto?”
“Sì. E tu Dominic Howard?”
Il ragazzo biondo annuì.
“Bene, piacere di conoscerti allora.” E porse la mano ossuta e fredda a quella di Dominic, che subito la strinse, con una presa forte e sicura, che ben si addiceva a un batterista.
  
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