Libri > Il meraviglioso mago di Oz
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Autore: Feel Good Inc    23/10/2010    0 recensioni
Quindici brevi momenti per un fantoccio di paglia che desidera solo un cervello. O forse no.
S: Soltanto gli uccelli neri gli facevano compagnia nel campo di grano.
P: Probabilmente qualcuno con un po’ di buonsenso avrebbe imparato dall’esperienza.
A: Aveva sentito parlare dei ‘pranzi’ dal contadino.
V: Vi era un che di triste nel viso di Dorothy, quando finalmente si addormentò.
E: Era bizzarro, persino più di lui: un altro essere sintetico cui mancava un pezzo che lo facesse sentire umano.
N: Non aveva ragione di essere così preoccupata; sapeva che quegli artigli non avrebbero potuto fargli alcun danno.
T: Tanto valeva rassegnarsi a restare lì, nuovamente aggrappato a un palo.
A: Aveva intuito che qualcosa non andava quando l’aveva vista chiudere gli occhi.
P: Più inutile di adesso non si era sentito mai, il che era tutto dire.
A: Applausi e festeggiamenti avevano salutato il loro ritorno.
S: "Sono così felice per te."
S: "Se solo Dorothy accettasse di vivere per sempre alla Città di Smeraldo..."
E: Era l’ultima notte che passavano insieme nel Regno di Oz.
R: Rosse come fragole, le sue guance morbide erano solcate di lacrime.
I: In realtà, si sentiva perfettamente uguale a com’era prima.
{ Spaventapasseri x Dorothy }
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spaventapasseri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Probabilmente qualcuno con un po’ di buonsenso avrebbe imparato dall’esperienza. Ma, in fondo, lui aveva la testa vuota. E sebbene fosse già caduto innumerevoli volte, seguitava immancabilmente a ruzzolare ad ogni pertugio della strada di mattoni gialli in cui mettesse i piedi, perché non aveva abbastanza senno da aggirarli o saltarli.

La bambina lo aiutava ad alzarsi ogni volta, sollevandolo con leggerezza da terra. In un primo momento aveva temuto che ridesse di lui: non avrebbe certo potuto biasimarla per questo – invece, restava in silenzio. Forse allora era arrabbiata.

« Mi dispiace di esser così stupido... » si scusò.

Ma Dorothy gli sorrise e lo prese per mano. « Così non cadrai più. »

 

[ 110 parole ]

 

 

 

 

 

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Ambientazione: tra i capitoli tre e quattro, quando lo Spaventapasseri e Dorothy viaggiano soli insieme alla volta della Città di Smeraldo, e lui continua ad inciampare e cadere senza che lei si stanchi mai di rialzarlo in piedi.

Perché sono troppo fluffosi, troppo dolci, e troppo spudoratamente canon. <3

Grazie ai lettori della prima drabble; e grazie a twisted-wind, per tutto. Lei sa a cosa mi riferisco. ^^

Hope you liked it ~

   
 
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